22 luglio 2008

Abusi sessuali dei preti: il Papa accoglie le vittime (Mazza)


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il gesto

CON AMORE DI PADRE

Abusi sessuali dei preti: il Papa accoglie le vittime

Nell’ultima Messa celebrata, in privato, prima di lasciare l’Australia, l’incontro con due uomini e due donne che hanno subito violenza da sacerdoti

Benedetto XVI ha ascoltato le loro storie, li ha consolati, ha promesso la sua preghiera Ha confermato con i fatti le parole pronunciate sabato: «La Chiesa sta con voi»


DAL NOSTRO INVIATO A SYDNEY

SALVATORE MAZZA

Un’ora con alcune vittime di abusi sessuali – due donne e due uomini –, compiuti da sa­cerdoti, per esprimere una volta di più la propria vicinanza. Un gesto già compiuto negli Sta­ti Uniti, in aprile, e che Benedetto XVI ha voluto ri­petere qui a Sydney, ieri mattina prima di ripartire per Roma, dedicando loro un tempo privilegiato: l’ultima Messa celebrata in privato prima di lasciare l’Australia. A sottolineare, in tal modo, l’importan­za da lui attribuita a questo momento.

«Come espressione della sua sollecitudine pasto­rale nei confronti di coloro che hanno subito abu­si da parte del clero – si legge nel comunicato vati­cano con cui è stata data la notizia dell’incontro, avvenuto per rispetto delle vittime nella più asso­luta riservatezza – Sua Santità Benedetto XVI ha celebrato oggi una Santa Messa alla presenza di un gruppo rappresentativo di vittime. Il Papa ha a­scoltato le loro storie e li ha consolati. Assicuran­do la sua vicinanza spirituale, ha promesso di con­tinuare a pregare per loro, per le loro famiglie e per tutte le vittime». Con questo gesto paterno, prose­gue la nota, il Papa «ha voluto dimostrare ancora una volta la sua sollecitudine nei confronti di tut­ti coloro che hanno sofferto per gli abusi sessuali».
L’incontro ha avuto luogo in occasione della cele­brazione della Messa nella piccola cappella della Cathedral House dove il Pontefice abitava in que­sti giorni. «La celebrazio­ne è iniziata alle 7 – ha spiegato il portavoce vati­cano, padre Federico Lombardi –. Erano pre­senti quattro vittime, due uomini e due donne, ac­compagnati dai loro sup­porter e da un sacerdote incaricato della pastorale di accompagnamento». Al termine della Messa, che Benedetto XVI ha con­celebrato con il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, il sostituto alla Segreteria di Stato mon­signor Fernando Filoni e i due segretari, «gli ospiti – ha aggiunto padre Lombardi – hanno potuto par- lare singolarmente con il Papa che ha rivolto loro affettuose parole di partecipazione e di conforto». L’incontro «è terminato poco prima delle 8 e tutto si è svolto in un clima di rispetto, di spiritualità e di intensa commozione. Come già avvenuto negli Stati Uniti – ha osservato ancora il portavoce vati­cano – il Papa ha desiderato incontrare alcune vit­time come gesto concreto per esprimere i senti­menti da lui già manife­stati più volte nei suoi in­terventi sul dramma degli abusi sessuali. In Austra­lia ha desiderato farlo do­po la fine delle Giornate mondiali della gioventù perché queste – ha con­cluso – erano il motivo specifico del suo viaggio».
Il Papa già sabato matti­na, nell’omelia della Messa celebrata in Cattedra­le alla presenza dei vescovi, sacerdoti, seminaristi e novizie australiani, aveva fermamente condan­nato gli abusi, riconoscendo «la vergogna che tut­ti abbiamo sentito» per questi fatti.
«Davvero, so­no profondamente dispiaciuto per il dolore e la sofferenza che le vittime hanno sopportato e assi­curo che, come loro pastore, io pure condivido la loro sofferenza». Parole aggiunte dal Pontefice al testo dell’omelia diffuso poco prima della Messa, che poi così riprendeva: «Questi misfatti, che co­stituiscono un così grave tradimento della fiducia, devono essere condannati in modo inequivocabi­le. Essi hanno causato grande dolore ed hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa. Chie­do a tutti voi di sostenere e assistere i vostri ve­scovi e di collaborare con loro per combattere que­sto male».
Le vittime, aveva proseguito Benedetto XVI, «de­vono ricevere compassione e cura e i responsa­bili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia. È una priorità urgente quella di pro­muovere un ambiente più sicuro e più sano, spe­cialmente per i giovani».
«Mentre la Chiesa in Au­stralia continua, nello spirito del Vangelo, ad af­frontare con efficacia questa seria sfida pastora­le – aveva aggiunto Papa Ratzinger – mi unisco a voi nel pregare affinché questo tempo di purifi­cazione porti con sé guarigione, riconciliazione e una fedeltà sempre più grande alle esigenze mo­rali del Vangelo».

© Copyright Avvenire, 22 luglio 2008

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