22 luglio 2008
La testimonianza di chi ha accompagnato le vittime di abusi dal Papa: «Il Pontefice ha stretto le loro mani. Si sono sentiti compresi e accolti»(Liut)
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il testimone
«Il Pontefice ha stretto le loro mani Si sono sentiti compresi e accolti»
Michael Salmon guida l’ente della Chiesa australiana che aiuta le vittime di abusi: «Un incontro che parla al cuore di tutto il Paese»
DAL NOSTRO INVIATO A SYDNEY
MATTEO LIUT
«Mi hanno detto: 'Il Papa ci ha compresi, ha capito il nostro dolore' ». Al 12° piano della curia dell’arcidiocesi di Sydney, al 133 di Liverpool Street, Michael Salmon racconta con gli occhi lucidi la sua mattinata storica, frutto di un impegno iniziato da lontano. È stato lui, infatti, ad accompagnare le quattro vittime di abusi sessuali che ieri mattina hanno partecipato alla Messa assieme a Benedetto XVI nella cappella della Cattedrale di St. Mary. «Qualche tempo fa l’arcidiocesi di Sydney e, per suo tramite, il Vaticano, ci chiesero di individuare alcune persone tra coloro che hanno subito abusi da rappresentanti del clero per un possibile incontro con il Papa – racconta Michael, che è direttore del 'Professional standards office', l’ente della Chiesa australiana che si occupa delle vittime di abusi –.
Abbiamo scelto due uomini e due donne, che vivono nella zona urbana di Sydney, tutti sulla cinquantina. All’epoca degli abusi tutti erano preadolescenti ». Inevitabile chiedere a Michael, che ci ha accolto in una saletta del suo ufficio al piano dove si trova anche l’Ufficio famiglia della diocesi, perché proprio queste persone: «Prima di tutto perché conosciamo i loro casi e soprattutto conosciamo bene il loro percorso – risponde –. Io stesso li conosco da anni. Li abbiamo scelti perché, grazie al loro cammino, eravamo sicuri avrebbero compreso che l’incontro non era una 'rivincita' personale ma un modo per portare davanti al Papa le storie e le vite di tutte le vittime del Paese.
Questa mattina, quindi, a loro era affidato il compito di rappresentare tutti coloro che in Australia hanno subito abusi». Il loro profilo, spiega ancora Salmon, è «tipico » degli utenti del suo ufficio, che è un servizio legato alla Chiesa nazionale ma lavora a fianco delle singole diocesi nel sostegno alle vittime di abusi. Molto spesso, infatti, ci vogliono anni per arrivare a una «guarigione» dalle ferite lasciate da ciò che hanno subito magari da bambini.
La Messa di ieri mattina, quindi, anche se organizzata in pochi giorni in realtà può essere vista come la meta di un percorso durato diversi anni.
«È stato un momento che ha avuto l’effetto di rincuorarli e consolarli profondamente – aggiunge Michael raccontando la celebrazione, avvenuta poche ore prima in un clima molto 'intimo' –. Oltre al Papa e alle quattro vittime accompagnate da me, c’era solo il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, monsignor John Usher, cancelliere della diocesi, monsignor Fernando Filoni e i due segretari. È stato commovente vedere il Papa stringere loro le mani. Dopo la celebrazione è sceso verso di noi e ha voluto ascoltare le loro storie uno a uno. Poi ha espresso il suo personale dolore, dicendo loro che li ricorderà nelle sue preghiere.
Ha dimostrato una sensibilità unica, un’attenzione umana tutta speciale che ha dato al momento una profondità e un calore incredibile. Si vedeva che in quel momento poteva sentire il loro dolore».
Poi Michael si ferma un momento, ripete la sua personale emozione, la commozione nel vedere il Pontefice in ascolto di quelle persone che lui conosce bene, che ha accompagnato per anni, spingendoli oltre il dolore delle ferite fino a diventare testimoni per tutta l’Australia. «Ovviamente non possiamo dire i loro nomi – sottolinea Salmon – però grazie ad essi ieri è stato compiuto un gesto che parla al cuore di tutta la Nazione, che fa comprendere quale sia la sensibilità della Chiesa su questi temi e come essa continuamente si ponga in ascolto di chi ha sofferto e soffre per gli abusi».
Dopo la Messa – racconta ancora Michael – assieme ai quattro testimoni e a Usher «siamo andati a prendere un caffé. Mi hanno detto di essersi sentiti compresi e accolti». Un dono per l’Australia? «Certo – conclude Michael – un evento simbolico per tutto il Paese. Un incontro che ha confermato anche il successo che ha avuto la Gmg qui in Australia».
© Copyright Avvenire, 22 luglio 2008
Questi sono gli articoli che avrei voluto leggere anche su altri quotidiani!
R.
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1 commento:
" Il Pontefice ha stretto loro le mani. Si sono sentiti compresi ed accolti" Beh io non trovo nessuna causa di meraviglia nel comportamento che il Papa ha avuto nei confronti delle vittime di pedolfilia...... che e che cosa credevano di trovare davanti a loro Cerbero forse? Oppure una persona dura ed insensibile incapace di capire e di accogliere come un padre persone che hanno subito azioni ignobili e senza giustificazione?
Gli effetti deleteri dei luoghi comuni...............
Però i fatti parlano!
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