18 agosto 2008
Il Papa e il razzismo italiano (Amabile)
Vedi anche:
Miracolo (anzi no!): oggi i giornaloni aprono con le parole del Papa all'Angelus...peccato che siano state interpretate in chiave politica
Paolo Valente: "Il successore di Mons. Egger dovrà saper guardare all’Europa" (Bona)
La scomparsa di Mons. Egger: il dolore dell'Alto Adige
Fra Joseph, direttore della Farmacia Vaticana: "Per me Benedetto XVI è un secondo padre, con lui si ragiona, ma sempre con allegria" (Mosca)
Mons. Bressan: "Egger, uomo affabile e costruttivo". "Spalla fedele e attenta del Santo Padre" (Adige)
Gravissima decisione del vescovo di Leeds (Inghilterra): chiude una parrocchia affollata di fedeli perchè il parroco celebra in latino!
Mons. Egger, frate cappuccino come il fratello gemello Kurt, biblista di rara precisione e preparazione spirituale (Adige)
Dalla Georgia al razzismo, Benedetto XVI preoccupato: l'analisi di Apcom
Il vescovo Egger muore d’infarto. Il dolore del Papa (Alto Adige)
L'improvvisa scomparsa di Mons. Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone: lo speciale del blog
Mi aspetto che domani i giornaloni aprano con l'appello del Papa contro il razzismo...giusto per smentire l'immagine di "media delle banane"
Card. Ratzinger ai catechisti: "Annunciare Dio è introdurre nella relazione con Dio: insegnare a pregare. La preghiera è fede in atto" (Giubileo 2000)
All'Angelus la drammatica situazione in Georgia, il razzismo,la piaga degli incidenti stradali ed il ricordo di Mons. Egger (Radio Vaticana)
Il Papa: "Una delle grandi conquiste dell’umanità è il superamento del razzismo". "Indegne le morti e le invalidità per incidenti stradali"
Prof. Giorgio Israel: "Io, matematico contro la religione della scienza". "Caso Sapienza improntato all'intolleranza" (Tracce)
‘Veni per Mariam’: lo speciale del settimanale della diocesi di Cagliari sulla visita del Papa
Il Papa e il razzismo italiano
Benedetto XVI si dice preoccupato e molti cattolici vedono in queste parole un invito al governo a cambiare politica
FLAVIA AMABILE
Benedetto XVI è tornato a parlare di razzismo durante l’Angelus di ieri e, anche se dalla Santa Sede si affrettano a chiarire che non esiste «nessun legame» con le polemiche dei giorni scorsi tra il settimanale Famiglia Cristiana e il governo, il legame alla fine lo vedono in tanti.
Difficile, ad esempio, non cogliere una certa soddisfazione tra i vertici del settimanale cattolico che aveva contestato la politica dell’esecutivo augurandosi che non portasse alla nascita di un nuovo fascismo.
«Non è mio compito commentare le parole del Santo Padre - avverte il condirettore don Giusto Truglia - quando però ho ascoltato l’Angelus ho trovato motivo di conforto: ho fatto il mio lavoro di giornalista e di prete e noi di Famiglia Cristiana non abbiamo nulla da rimproverarci. Quello che il Santo Padre ha detto è quello che noi abbiamo scritto».
E allora si tratta di capire anche se nelle parole di Benedetto XVI esista un riferimento alla politica del governo. «Il Santo Padre ha riaffermato la dottrina sociale della Chiesa - spiega don Giulio Albanese, direttore della rivista della Cei «Popoli e Missione» - e ha riaffermato la necessità di un impegno da parte della società civile e dunque anche della politica nei confronti di un rischio che effettivamente esiste. Il Santo Padre ha voluto superare le polemiche e andare al cuore del problema che poi è quello che alla Chiesa preme e chiesto alle sedi appropriate di affrontarlo».
Nessun dubbio sul significato delle parole del pontefice anche da parte di Fabrizio Colombo, direttore di Afriradio, l’emittente dei comboniani della rivista Nigrizia. «Noi che abbiamo un’emittente ci siamo resi conto che in questi ultimi mesi in Italia il razzismo sta aumentando e crediamo che questo non sia in linea con quanto dice il Vangelo. Bisogna usare una politica diversa e il pontefice ha voluto ricordarlo».
«Non bisogna però pensare che Benedetto XVI si riferiva solo alla situazione italiana», aggiunge Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova. «Esistono molti Paesi in cui bisogna combattere il razzismo, l’Italia è uno di questi e il pontefice ha voluto riaffermare la dottrina della Chiesa».
Unica voce fuori dal coro, quella di don Baget Bozzo che ricorda come «il Santo Padre non parli mai di casi specifici». «I suoi discorsi - spiega - sono sempre rivolti urbi et orbi, sono volutamente generali, hanno riferimenti che sono ampi. Mi sembra molto difficile che le parole dell’Angelus possano essere riferite al caso italiano, soprattutto dopo la precisazione da parte del portavoce della Santa Sede che prendeva le distanze dal settimanale Famiglia Cristiana. Sarebbe assurdo che il pontefice correggesse le parole del suo portavoce. Il perché abbia pronunciato proprio queste parole all’Angelus però non saprei spiegarlo, probabilmente voleva affermare la dottrina della Chiesa su questo tema».
© Copyright La Stampa, 18 agosto 2008 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento