17 agosto 2008

All'Angelus la drammatica situazione in Georgia, il razzismo,la piaga degli incidenti stradali ed il ricordo di Mons. Egger (Radio Vaticana)


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La drammatica situazione in Georgia, la piaga del razzismo, i troppi incidenti stradali dell’estate e il ricordo commosso del vescovo di Bressanone, Egger, all’Angelus di Benedetto XVI a Castel Gandolfo

Aprire senza indugi i corridoi umanitari per portare aiuto alle popolazioni in Georgia e Ossezia: è l’accorato appello di Benedetto XVI levato all’Angelus, al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.
Il Papa ha inoltre chiesto che vengano garantiti i diritti delle minoranze nella regione coinvolta dal conflitto. Prima delle parole sulla situazione in Caucaso, il Pontefice ha auspicato che venga sradicata la piaga del razzismo e cresca il rispetto e l'accoglienza per ogni persona. Il Papa ha poi invitato gli automobilisti a guidare con prudenza per evitare i tanti, troppi incidenti stradali che accadono in questo periodo estivo. Infine, il ricordo commosso del vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Wilhelm Egger, spentosi ieri improvvisamente a causa di un infarto. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Nuovo forte appello di Benedetto XVI per la pace nel Caucaso. All’Angelus, il Santo Padre ha espresso la sua vicinanza spirituale alle vittime del conflitto. Il Papa, che segue con "attenzione e preoccupazione" la situazione in Georgia, si è dunque rivolto direttamente alle parti coinvolte e alla comunità internazionale:

“Faccio appello affinché siano alleviati con generosità i gravi disagi dei profughi, soprattutto delle donne e dei bambini, che mancano perfino del necessario per sopravvivere. Chiedo l’apertura, senza ulteriori indugi, di corridoi umanitari tra la regione dell’Ossezia meridionale e il resto della Georgia, in modo che i morti ancora abbandonati possano ricevere degna sepoltura, i feriti siano adeguatamente curati e venga consentito a chi lo desidera di ricongiungersi con i suoi cari. Si garantiscano, inoltre, alle minoranze etniche coinvolte nel conflitto l’incolumità e quei diritti fondamentali che non possono mai essere conculcati. Auspico infine che la tregua in atto, raggiunta grazie al contributo dell’Unione Europea, possa consolidarsi e trasformarsi in pace stabile”.

E, ancora, ha invitato la Comunità internazionale “a continuare ad offrire il suo sostegno per il raggiungimento di una soluzione duratura, attraverso il dialogo e la buona volontà comune”. Prima dell’appello per la Georgia, prendendo spunto delle letture del giorno, il Pontefice ha ribadito che la Parola di Dio ci offre “l’opportunità di riflettere sull’universalità della missione della Chiesa, costituita da popoli di ogni razza e cultura”:

“Proprio da qui proviene la grande responsabilità della comunità ecclesiale, chiamata ad essere casa ospitale per tutti, segno e strumento di comunione per l’intera famiglia umana”. Una consapevolezza, ha proseguito, che ogni comunità cristiana deve approfondire al fine di aiutare anche la società civile "a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione e ad organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano”. “Una delle grandi conquiste dell’umanità – ha detto ancora - è infatti proprio il superamento del razzismo”:
“Purtroppo, però, di esso si registrano in diversi Paesi nuove manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali ed economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale. Preghiamo perché dovunque cresca il rispetto per ogni persona, insieme alla responsabile consapevolezza che solo nella reciproca accoglienza di tutti è possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia e pace vera”.

Il Papa ha quindi rivolto il pensiero ai numerosi e gravi incidenti stradali, che aumentano in questo periodo estivo. “Non dobbiamo abituarci a questa triste realtà”, è stato il richiamo del Pontefice che ha aggiunto: la vita umana è un bene “troppo prezioso” e “troppo indegno dell’uomo è morire o ritrovarsi invalido per cause che, nella maggior parte dei casi, si potrebbero evitare”:

“Occorre certo maggiore senso di responsabilità. Anzitutto da parte degli automobilisti, perché gli incidenti sono dovuti spesso all’eccessiva velocità e a comportamenti imprudenti. Condurre un veicolo sulle pubbliche strade richiede senso morale e senso civico”.
A promozione di questo senso civico, ha avvertito, “è indispensabile la costante opera di prevenzione, vigilanza e repressione da parte delle autorità preposte”. Come Chiesa, è stata la sua riflessione, “ci sentiamo direttamente interpellati sul piano etico: i cristiani devono prima di tutto fare un esame di coscienza personale sulla propria condotta di automobilisti”.

A braccio, il Papa ha poi ricordato con profonda commozione la figura del vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Wilhelm Egger, spentosi ieri all’improvviso a causa di un infarto. Mons. Egger aveva ospitato il Papa nella sua diocesi, durante il recente periodo di riposo a Bressanone:

“Con profonda emozione ho appreso dell’improvvisa morte di sua eccellenza mons. Wilhelm Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone. Lo avevo lasciato pochi giorni fa, apparentemente in buona salute, nulla faceva pensare ad una sua così rapida dipartita, mi unisco al cordoglio dei parenti e dell’intera diocesi nella quale era apprezzato ed amato per il suo impegno e per la sua dedizione”.
Il Papa ha definito mons. Egger “servo buono e fedele” del Signore ed ha inviato una speciale confortatrice Benedizione Apostolica “al fratello religioso cappuccino, agli altri parenti e a tutti i sacerdoti, i religiosi, le religiose ed i fedeli della diocesi di Bolzano-Bressanone”.

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