Conferenza stampa di presentazione del "Messaggio al popolo di Dio del Sinodo dei vescovi" (Sir)

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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

SINODO DEI VESCOVI: MONS. RAVASI, “STUDIARE, APPROFONDIRE E PRESENTARE” IL MESSAGGIO

“Un messaggio a respiro ampio con un certo pathos per far sì che non sia solo un documento teologico”.
Così mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e della Commissione per il messaggio della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, ha presentato oggi, in una conferenza stampa in Vaticano, il “Messaggio al popolo di Dio del Sinodo dei vescovi”.
I padri sinodali, ha detto mons. Ravasi, “hanno chiesto, anche attraverso una serie di comunicazioni, che si tenesse il documento nella sua integralità, nonostante la sua lunghezza”.
Si tratta di un documento da “studiare, approfondire, presentare”. Il testo, ha aggiunto Ravasi, “è accompagnato da una sintesi per l’uso immediato”. Per quanto riguarda la struttura del messaggio, l’arcivescovo ha spiegato che “questo procede secondo una dimensione simbolica” attraverso quattro simboli biblici (voce, volto, casa, strada) così da renderlo comprensibile. Questi simboli, ha concluso Ravasi, sono come “quattro tappe di un viaggio” che “guida all’ascolto e ad una lettura amorosa della Bibbia”.

SINODO DEI VESCOVI: MONS. RAVASI, "NEL MONDO RISUONINO LE GRANDI PAROLE”

“La novità di questo Sinodo è tutta nel fatto che si è tentato di tracciare una mappa in cui ricomporre tutte le dimensioni che toccano la Parola di Dio”. Lo ha dichiarato mons. Gianfranco Ravasi, presidente della Commissione per il messaggio della XII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, presentando oggi ai giornalisti “il messaggio al popolo di Dio dei vescovi”.
“Se prima infatti si tendeva a parlare della Scrittura nelle sue dimensioni esistenziali, di verità o di tradizione, ora si cerca di riportare le dimensioni della Parola in un’unica prospettiva, in una unica mappa”. “Si tratta – ha aggiunto dal canto suo mons. Santiago Jaime Silva Retamales, vice presidente della Commissione per il messaggio – di guardare al mondo con simpatia, offrire al mondo il meglio di noi, portando la Chiesa alle persone, donare la ricchezza della verità ad un mondo in cui c’è sempre meno umanità”.
“Nelle chiacchiere del mondo di oggi – ha affermato ancora mons. Ravasi – devono tornare a risuonare le grandi parole, come la Bibbia ma anche, per esempio, la Divina Commedia, che meritano di essere interpretate evitando così il rischio di fondamentalismo”.
La Bibbia, ha precisato mons. Ravasi durante la conferenza stampa, “è, però, anche Verbo eterno e divino ed è, per questo, che esige un’altra comprensione, data dallo Spirito Santo che svela la dimensione trascendente della parola divina, presente nelle parole umane”.
Ecco, allora, la “necessità di rifarsi” alla “viva Tradizione della Chiesa” e della fede per “comprendere in modo unitario e pieno le Sacre Scritture”.
Da qui l’invito di Ravasi ad “intrecciare indissolubilmente la conoscenza esegetica con la tradizione spirituale e teologica” perché – viene spiegato nel messaggio – “non venga spezzata l’unità divina e umana di Gesù e delle Scritture”.

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SINODO DEI VESCOVI: MONS. RAVASI, DIALOGO INTERRELIGIOSO E ORA DI RELIGIONE

Mons. Gianfranco Ravasi, durante l’odierna conferenza stampa di presentazione del “Messaggio del Sinodo dei vescovi al Popolo di Dio”, si è soffermato sul tema del dialogo interreligioso. Ad una domanda su un Forum sulle religioni monoteistiche, ha detto che “per ora non è concretizzato”, ribadendo però “l’esigenza della conoscenza e del confronto sulla base dei testi sacri: queste costituiscono un tessuto profondo”.
Rispondendo sempre a un giornalista italiano circa la possibilità di fa conoscere maggiormente la Bibbia ai ragazzi durante l’ora di religione, mons. Ravasi ha detto che ciò non è stato approfondito durante i lavori.
“Il Sinodo – ha affermato – è universale. Credo che per l’Italia si può dire che ciò già avviene per molti versi. Ci sono dei docenti di religione che hanno pubblicato testi interessanti sulla Bibbia”.Dall’arcivescovo, infine, un appello a “conoscere la Bibbia per conoscere l’identità, specie, dell’Occidente”.

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