18 ottobre 2008

Dal Sinodo dei vescovi l’invito a fare della Bibbia il «nutrimento spirituale» del credente (Muolo)


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Il Papa ai Padri sinodali: "Per la vita e per la missione della Chiesa, per il futuro della fede, è assolutamente necessario superare il dualismo tra esegesi e teologia" (Intervento del Santo Padre durante la Quattordicesima Congregazione Generale del Sinodo dei vescovi, 14 ottobre 2008)

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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

IL MONDO IN VATICANO

L’assemblea è entrata ieri nella sua seconda fase: i lavori nei «circoli minori», cioè organizzati per aree linguistiche

«Pellegrini» della Parola fra Terra Santa e quotidianità

Dal Sinodo dei vescovi l’invito a fare della Bibbia il «nutrimento spirituale» del credente. Con una salda «formazione permanente» ma anche con i viaggi nei luoghi di Gesù, il «quinto Vangelo»

DA ROMA MIMMO MUOLO

La Bibbia non è solo un libro culturalmen­te e letterariamente fondamentale. Per tutti i cristiani deve diventare vero e pro­prio « nutrimento spirituale» . Il Sinodo ha i­naugurato ieri la prima giornata della sua se­conda fase. Quella dedicata ai gruppi di studio o circoli minori, che sono ordinati per aree lin­guistiche. E cominciano ad arrivare le prime proposte concrete. Ad esempio «una lettura del­la Bibbia che cominci in famiglia e continui con serate bibliche in parrocchia». Oppure l’educa­zione «a un ascolto vivo della Parola di Dio» e da parte delle Chiese l’impegno «per assicura­re la traduzione e la diffusione della Bibbia nel maggior numero possibile di lingue».
Il comune denominatore di tutte le proposte sembra essere, comunque, «una salda forma­zione permanente alla Parola di Dio da parte di tutti gli operatori della missione». L’esigenza di conoscere bene la Scrittura è infatti il filo rosso che lega le dodici relazioni dei circoli minori, che i rispettivi relatori hanno presentato ieri matti­na durante la XVIII congregazione generale.
Le relazioni, sottolineava ieri una nota inserita nel Bollettino del Sinodo, «rivestono la massima importanza dal momento che sono l’espres­sione più evidente ed elaborata del pensiero dei padri sinodali coinvolti nella discussione e con­tengono altresì in embrione gli elementi per il consenso generale del Sinodo stesso. Tutte le relazioni considerate nel loro insieme rappre­sentano in qualche modo la prima sintesi del la- voro sinodale». I dodici interventi sono stati pre­sentati succintamente, durante il quotidiano briefing nella sala stampa della Santa Sede, da parte del portavoce di lingua italiana, don Gior­gio Costantino. Di due delle dodici relazioni è stato fornito anche il testo, mentre delle altre, comprese quelle dei due gruppi italiani, una sintesi orale. Monsignor Rino Fisichella, rela­tore di uno dei due, ha sottolineato la necessità di riservare un posto d’onore alla Parola, anche attraverso segni visibili della liturgia, come la benedizione del lettore durante la Messa.
«Il rinnovamento biblico nella Chiesa cattolica – ha fatto notare monsignor Pierre-Marie Carré, arcivescovo di Albi, presentando la relazione del Circolo francese C – è ancora recente. Oc­corre che lavoriamo per far meglio conoscere il grande testo conciliare della Dei Verbum ». Il pre­sule transalpino ha presentato quindi alcune «proposte semplici» perché «la Bibbia diventi nutrimento spirituale di tutti i membri della Chiesa». Oltre a quelle già ricordate, anche l’i­dea di utilizzare la tecnologia (internet e il let­tore mp3) per facilitare la comprensione dei passi biblici più difficili. «È necessario che cia­scun credente possa trasformare il suo cuore in una biblioteca della Parola » , ha sottolineato monsignor Carré, aggiungendo anche l’idea di promuovere maggiormente i pellegrinaggi in Terra Santa. Questa, ha detto, è il «quinto Van­gelo », dal momento che «un pellegrinaggio sul­le orme di Cristo e degli Apostoli permette di rin­novare la fede». Infine questo gruppo di studio ha espresso l’auspicio che «le donne, special­mente le madri di famiglia, abbiano una for­mazione appropriata » per essere « strumenti della Parola».
Molte le proposte in comune anche con Circo­lo inglese A, la cui relazione è stata presentata da monsignor Mark Benedict Coleridge, arci­vescovo di Canberra-Goulburn (Australia). «Oc­corre mettere a punto un piano pastorale am­pio e ben strutturato, fondato sulla Parola di Dio e che in tutti i suoi elementi guardi alla Pa­rola », ha sottolineato tra le altre cose il presule. Mentre in altri Circoli minori è stata sottolineata l’esigenza di procedere con cautela riguardo al dialogo interreligioso, specie con i musulmani, la cui concezione del matrimonio e della don­na è profondamente diversa da quella cattoli­ca. Inoltre è stata riproposta l’esemplarità di santa Edith Stein per un effettivo dialogo con l’e­braismo. In aula sono poi intervenuti alcuni u­ditori, tra i quali il co-fondatore del Cammino neocatecumenale, Kiko Arguello.

© Copyright Avvenire, 18 ottobre 2008

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