17 ottobre 2008
Discorso del Papa sulla "Fides et Ratio", prof. Regge: "Stiamo tornando ai tempi di Galileo" (Il Giornale)
Vedi anche:
Benedetto XVI esalta la semplicità ed il coraggio di Papa Wojtyla (Sir)
Rosso "malpela" l'ultima di Luzzatto secondo il quale gli zeloti di Papa Ratzinger darebbero del laicista a Roncalli...
Wall Street Journal: "Il giornale del Vaticano è una vera novità editoriale" (Corriere della sera)
Operazione disonestà dei giornaloni: estrapolare due frasi del Papa sulla scienza! Nessuno ha avuto il coraggio di riportare gli insulti della Hack
Il cardinale Arinze illustra le iniziative per dare attuazione al Sinodo del 2005 sull'Eucaristia (Osservatore Romano)
Benedetto XVI: "Papa Wojtyla lottò fino alla fine con tempra da montanaro"
Il Papa ai vescovi dell'Ecuador: "La Chiesa non fa politica quando difende la vita e la famiglia"
Sinodo dei Vescovi: la relazione del cardinale Ouellet e la conferenza stampa per fare il punto sui lavori (Radio Vaticana)
Carlo Di Cicco: "Un sinodo radicato nella realtà" (Osservatore Romano)
Messaggio di Benedetto XVI alla Fao: "Egoismi e speculazioni ostacolano la lotta alla fame"
Sinodo, card. Levada: "Nel pensiero del Papa cè la ricerca del giusto incontro tra fede e ragione" (Sir)
Il Papa sui dieci anni della Fides et Ratio: "La Chiesa difende la forza, non l'arroganza, della ragione"
Il Papa: La fede non teme il progresso della scienza e gli sviluppi a cui conducono le sue conquiste quando queste sono finalizzate all'uomo, al suo benessere e al progresso di tutta l'umanità (Discorso in occasione del X Anniversario dell’Enciclica "Fides et ratio")
Repubblica e Corriere online all'unisono: Offensiva del Papa: Scienza spesso arrogante guidata da facili guadagni...
Melloni elogia la dimissione dallo stado clericale di Don Cantini. Stranamente non cita mai l'autore del provvedimento: Benedetto XVI!
La "riscossa" dei seguaci di Mons. Lefebvre (Griseri)
Trent'anni fa l'elezione di Giovanni Paolo II (Radio Vaticana)
Trent'anni fa l'elezione di Karol Wojtyla: il commento di Vincenzo Rini (Sir)
Lucio Brunelli: "La sorpresa del Papa polacco" (Il Sussidiario)
Vergogne inglesi: la BBC dà il via libera alle battutacce su Cristiani e Vaticano. Vietare quelle contro i Musulmani! La "profezia" di J. Ratzinger
SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
Stiamo tornando ai tempi di Galileo
di Tullio Regge
Ho riletto più volte con attenzione il messaggio di Papa Benedetto XVI sulla scienza, messaggio che riporta alla mia memoria i tempi tristi del processo a Galileo Galilei.
Rileggo con stupore l’accusa secondo cui «la scienza non è in grado di elaborare principi etici; essa può soltanto accoglierli in sé e riconoscerli come necessari per debellare eventuali patologie». Non è compito della scienza elaborare principi etici, ma il tono con cui si esprime il messaggio implica chiaramente scetticismo verso il mondo scientifico per quanto riguarda i principi etici.
Conviene ripetere che lo scienziato è anche uomo sensibile ai problemi e alle sofferenze che agitano l’umanità e in quanto uomo ha il diritto ma anche il dovere come chiunque altro di elaborare e proporre principi etici là dove la sua competenza può essere utile. La ricerca scientifica ha salvato e continua a salvare vite umane, basta ricordare le vaccinazioni che hanno posto fine al vaiolo e a spaventose epidemie, lo stesso dicasi della penicillina e degli antibiotici.
La «arroganza degli scienziati» è accusa ingiusta e indiscriminata e pone sotto accusa tutto il mondo scientifico. Il vero scienziato tiene conto degli errori commessi e delle critiche, molto di più di quanto facciano molti uomini di Chiesa. Lo scienziato è uomo e come tale può commettere errori ma non possiede il monopolio dell’errore. Rendiamoci conto infine che lo scienziato prova pietà umana verso chi soffre di una grave malattia esattamente come accade all’uomo della strada. Il Papa pare aver dimenticato i tempi dell’Inquisizione spagnola e dei roghi su cui Torquemada, uomo di Chiesa, sterminava dei poveracci soltanto perché ebrei, tempi in cui la filosofia e la teologia si rivelarono in quel contesto strumenti devastanti e micidiali.
Per evitare ogni incomprensione occorre una dialogo diretto e senza pregiudizi tra mondo scientifico non soltanto con la Chiesa ma anche con tutta la società. Continuo purtroppo a rilevare, non solamente tra alcuni uomini di chiesa ma anche nell’uomo della strada, una forte opposizione e scetticismo nei riguardi del mondo scientifico, opposizione che mi preoccupa. La cura di gravi infermità causate da errori nel genoma umano è tuttora osteggiata anche là dove queste cure salvano vite umane e offrono una vita normale a chi ne è vittima. Ma anche gli Ogm sono frutto della ricerca scientifica e contribuiscono ad alleviare la fame nel mondo e a rispettare l’ambiente riducendo l’uso di pesticidi. In Italia le colture di Ogm sono tuttora vietate con la frase di rito «non si sa cosa possono fare all’ambiente».
Diamoci da fare per diffondere in tutta la società un’immagine realistica della scienza che sia priva di pregiudizi. Siamo tuttora afflitti da gravi malattie su cui occorre intervenire per salvare vite umane ed evitare sofferenze. Andiamo avanti con la ricerca. Come scienziato vorrei infine saperne di più sulla struttura ed evoluzione dell’universo, sia nell’infinitamente grande sia nell’infinitamente piccolo. Mi rendo conto tuttavia che non tutti sono altrettanto interessati. Diamoci da fare per aprire un dialogo tra mondo scientifico e tutta la società.
© Copyright Il Giornale, 17 ottobre 2008 consultabile online anche qui.
Quando si vuole attaccare Papa Benedetto si evoca sempre Galileo, dimenticando che, proprio in nome di quest'ultimo e di una frase estrapolata da un discorso del cardinale Ratzinger, si impedi' al Santo Padre di andare alla Sapienza.
Di fatto gli "illuminati sapienti" si sono comportati con Joseph Ratzinger come si comporto' la Chiesa con lo scienziato pisano.
Questo e' un dato incontestabile!
Il Papa non e' uomo chiuso al dialogo, anzi!
Mai ha detto che la scienza non e' utile, mai ha contestato l'importanza della ricerca quando serve l'uomo.
Sono sicura che sarebbe felicissimo se gli scienziati accettassero di aprire un dibattito con la fede e la Chiesa.
Purtroppo, a gennaio, si ritrovo' con la porta di un ateneo chiusa in faccia.
Nessuno pensa che la diffidenza dell'uomo della "strada" verso gli scienziati possa fondarsi sull'atteggiamento di chiusura che spesso gli uomini di scienza ed i docenti universitari hanno dimostrato?
Pensiamoci ed apriamo un confronto senza ricorrere sempre agli stessi argomenti visto che, cari signori, Benedetto XVI non puo' e non deve pagare per le colpe di Torquemada cosi' come gli scienziati del 2008 nulla c'entrano con Mengele.
Raffaella
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13 commenti:
Ricordo a chi ha appena inviato un commento che questo blog e' dedicato al Santo Padre e non sono accettabili toni di accusa o di offesa verso la sua persona o verso membri di questo blog.
Raffaella
Lei usa la parola "offesa" con molta disinvoltura quando le idee espresse sono contrarie alle sue.
In merito alle accuse non vedo cosa ci sia di male, alle accuse, se ritenute infondate, si può rispondere a tono.
Evidentemente è troppo difficle ammettere che anche il papa può sbagliare .....
Per correttezza io non ho fatto alcun nome.
Non capisco come mai Lei si senta chiamato in causa...
Evidentemente e' troppo difficile ammettere che a volte anche il Papa puo' avere ragione.
Ritengo che si abbiano pochi argomenti quando, per controbattere, si usano toni troppo accesi o forti .
Un esempio?
La professoressa Hack aveva tutti gli strumenti per contestare le parole del Papa, ma l'ha offeso usando due termini inaccettabili, che i giornali si sono ben guardati dal riportare.
Quanto al "caso" Sapienza ne abbiamo parlato e riparlato e riparlato.
Dobbiamo ancora tornare sull'argomento?
Si vuole contestare la figuraccia fatta dall'ateneo romano e dall'Italia intera?
Nessuno avrebbe fatto del male al Papa (probabilmente), ma forse qualcuno si sarebbe potuto ferire negli scontri annunciati e minacciati.
Fra tre secoli sui libri di storia, forse, leggeremo:
Benedetto XVI, che per venti anni insegno' nelle migliori universita' tedesche, accademico di Francia, pote' parlare a Ratisbona, ando' persino in Turchia (sotto minaccia di morte, non solo di contestazioni), parlo' a Parigi di fronte ai migliori accademici europei, ma non riusci' ad andare all'universita' di Roma...
Chi fara' la figuraccia? Il Papa o noi Italiani?
R.
"Per correttezza io non ho fatto alcun nome."
Apprezzabile ma non necessario visto che non ritengo di aver insultato nessuno.
"Non capisco come mai Lei si senta chiamato in causa..."
Forse per il fatto che Lei non ha pubblicato il mio post? Forse ...
"Evidentemente e' troppo difficile ammettere che a volte anche il Papa puo' avere ragione."
Io non ho mai negato che il Papa possa avere ragione. E' Lei che nega che possa aver torto, non vedo infatti nessun commento anche minimamente critico sul blog.
"Ritengo che si abbiano pochi argomenti quando, per controbattere, si usano toni troppo accesi o forti ."
Io ritengo che non si abbiano affatto argomenti quando una normale replica, dello stesso tenore dell'intervento del Papa, viene definita "accesa". A meno che da oggi dare dell'arrogante a qualcuno, o peggio ad una intera categoria, non sia un complimento.
"Un esempio?
La professoressa Hack aveva tutti gli strumenti per contestare le parole del Papa,"
.. e lo ha fatto....
"... ma l'ha offeso usando due termini inaccettabili, che i giornali si sono ben guardati dal riportare."
I due termini basta cercarli e non sono rivolti al Papa ma alle sue dichiarazioni, la differenza è abissale!
"Quanto al "caso" Sapienza ne abbiamo parlato e riparlato e riparlato.
Dobbiamo ancora tornare sull'argomento?"
Sembrerebbe di no anche se lei si ostina a citarlo nei suoi commenti ....
"Si vuole contestare la figuraccia fatta dall'ateneo romano e dall'Italia intera?"
Quale figuraccia?
"Nessuno avrebbe fatto del male al Papa (probabilmente),"
Carino il probabilmente fra parentesi, mi immagino già un professore della Sapienza contro qualche gorilla di guardia al Papa.
Ricordo inoltre che Galileo i gorilla a coprirgli le spalle non li aveva, quindi ancora una volta il confronto non regge.
"...ma forse qualcuno si sarebbe potuto ferire negli scontri annunciati e minacciati."
Di se e di ma son piene le fosse.
"Fra tre secoli sui libri di storia, forse, leggeremo:"
Di un Papa che senza sapere bene di cosa stava parlando, non perdeva occasione per attaccare un mondo dal quale era spaventato...
"Chi fara' la figuraccia? Il Papa o noi Italiani?"
In QUESTO caso? Il Papa ...
Sparito anche il mio ultimo commento ....
... come dice Lei , quando non si hanno argomenti ...
Scusi se non sto davanti al pc per 24 ore al giorno!
Solo per inciso: non erano i professori, ma gli studenti, a minacciare violenze.
Il pericolo non era per il Papa ma per quei ragazzi.
Probabilmente io non sarei stata delicata come il Santo Padre...
Benedetto XVI non sa di che cosa sta parlando?
Probabilmente non e' il solo considerate certe dichiarazioni lapidarie.
R.
"Di un Papa che senza sapere bene di cosa stava parlando, non perdeva occasione per attaccare un mondo dal quale era spaventato..."
Mi dispiace contraddire questa espressione il Papa non sa di che cosa parla? non mi pare proprio se mai è il contrario. Quale sarebbe il mondo cdal quale era spaventato? quello attuale? oppure quello scientifico? In entrambi i casi questa frase è semplicemente assurda. La verità è che nessuno alla sapienza, sarebbe stato in grado di confrontarsi con il discorso del Papa; lo dimostra il fatto che lo si continua ad attaccare con frasi fatte. Il livello intellettuale attuale nelle università fa piangere i sassi; è risaputo che ormai nelle università si studia soltanto politica ideologica. Non esiste nessuna possibilità di cofronto e di arricchimento su basi conoscitive ma solo, la capacita di scontrarsi a livello politico. Quindi, non vedo perchè il Papa doveva sottostare ad offese e sbeffeggiamenti non è andato alla sapienza ed ha fatto l'unica cosa giusta.
Chi non lo vuole o chi si ostina a non voler capire per puntiglio, per fede politica o per ignoranza non lo merita.
Mi scuso per la fretta ma ho visto altri miei post già pubblicati e quindi ...
"Benedetto XVI non sa di che cosa sta parlando?
Probabilmente non e' il solo considerate certe dichiarazioni lapidarie."
Non ho capito cosa intende dire con questa frase.
Se può ampliare il concetto Le sarò grato.
Lapidario e' chi dice: il Papa non sa di cosa parla, si occupi dei precari, non ha il diritto di intervenire, non si accettano lezioni dalla Chiesa etc...
Ho letto molte interviste lapidarie oggi.
mai conosciuti uomini di scienza mascalzoni come altri uomini di questo mondo?
Non capisco perchè non si possa nemmeno lontanamente ipotizzare che accanto a preti immondi, dediti alla pedofilia, finanzieri speculatori e produttori di latte tossico ci possano essere medici non propriamente integerrimi e ricercatori non sempre protesi al bene. Se il fine ultimo diventa la fama, il denaro, la gloria personale, potrebbe anche accadere. Non è la regola e non riguarda illustri scienziati come la sig Hack e colleghi ma perchè devono esserci categorie non sfiorabili nemmeno attraverso un dubbio o un ragionamento? Perchè il Papa non può mettere in guardia da possibili degenerazioni?
Fra un secolo magari qualcuno potrebbe accusarlo di aver taciuto, in un momento in cui scienza e tecnica sono sempre più vicini alla manipolazione della vita.
D'altronde, da sempre l'etica è guida importante nelle scelte dell'uomo, dire etica non significa sempre intendere religione e semmai è su questo punto che si potrebbe ribattere e discutere. I dubbi e le perplessità sull'eugenetica non credo che sfiorino solo i credenti papisti ed è inevitabile che quando l'uomo smette di interrogarsi sui possibili risvolti umanitari delle sue azioni, finisce col richiudersi su ste stesso e sui suoi bisogni personali.
Non mi sembra poi che il Papa metta solo al centro la teologia, come guida morale, ma dice: "
"La filosofia e la teologia diventano, in questo contesto, degli aiuti indispensabili con cui occorre confrontarsi per evitare che la scienza proceda da sola in un sentiero tortuoso, colmo di imprevisti e non privo di rischi".
I filosofi non sono forse quelli che da sempre si interrogano sui risvolti esistenziali dell'uomo e sulle sue relazioni col mondo? E spesso non dal punto di vista del credente e sotto l' aura divina. Probabilmente è anche in questo campo che il Papa vorrebbe suscitare una discussione, ma non sono in molti a rispondere se non attraverso raccolte di firme. Per dibattere su certi temi, servono le idee da contrapporre, gli scambi di pensiero, non le firme, di cui ai posteri non resterà nulla.
Questo discorso del Papa non è stato fatto durante un dibattito pubblico in un'aula universitaria ma nel contesto di un momento di riflessione sull'enciclica Fides et Ratio di Giovanni Paolo II, rivolta al mondo e non solo all'Italia e ai suoi problemi contingenti di questi giorni (sarebbe utile ricordalrlo agli scienziati commentatori, visto che molti di loro continuano ad usare quest'ultimo in contrapposizione. E sarebbe utile che qualcuno la andasse a leggere questa enciclica). Cosa avrebbe dovuto dire un Papa? Che la scienza deve fregarsene della fede? Che non esiste nessuna ragione creatrice al di sopra dell'uomo? Concediamo almeno a lui di credere in Dio e se proprio non condividiamo, si dialoghi, fino al litigio, ma informandosi almeno sul contesto in cui certe frasi vengono dette. E la si smetta di farci credere che i papi precedenti fossero moderni e progressisti. Da millenni la dottrina della Chiesa non cambia
@Marchese
"Mi dispiace contraddire questa espressione il Papa non sa di che cosa parla? non mi pare proprio se mai è il contrario."
Basta dimostrarlo. Io dalla mia credo che qualsiasi persona che pensa che il problema principale del mondo della ricerca di oggi sia il facile guadagno o l'arroganza è completamente fuori da QUEL mondo. Parli con qualche ricercatore e poi mi sappia dire ...
"Quale sarebbe il mondo cdal quale era spaventato? quello attuale? oppure quello scientifico?"
Quello scientifico, perchè non lo capisce ne intende "abbassarsi" a farlo.
"In entrambi i casi questa frase è semplicemente assurda. La verità è che nessuno alla sapienza, sarebbe stato in grado di confrontarsi con il discorso del Papa; lo dimostra il fatto che lo si continua ad attaccare con frasi fatte."
Fare discorsi sui quali gli altri non sono è in grado di confrontarsi non è necessariamente un segno di intelligenza, se uno scienziato iniziasse ad utilizzare in un discorso termini tecnici dubito che il Papa sarebbe in grado di comprenderli ....
"Il livello intellettuale attuale nelle università fa piangere i sassi; è risaputo che ormai nelle università si studia soltanto politica ideologica."
I ricercatori italiani sono fra i più apprezzati al mondo, purtroppo la folle politica di tagli alla ricerca e l'amor proprio di cui sono ancora capaci i giovani li porta ad emigrare. Si informi meglio..
"Non esiste nessuna possibilità di cofronto e di arricchimento su basi conoscitive ma solo, la capacita di scontrarsi a livello politico."
Visto che anche sulla ricerca si fa politica e la si fa anche dai palazzi vaticani non c'è nulla di cui stupirsi ....
"Quindi, non vedo perchè il Papa doveva sottostare ad offese e sbeffeggiamenti non è andato alla sapienza ed ha fatto l'unica cosa giusta."
Il Papa ha scelto di non andare, non è stato costretto, se non intende confrontarsi FORSE è perchè su QUEI TEMI non è in grado di farlo.
"Chi non lo vuole o chi si ostina a non voler capire per puntiglio, per fede politica o per ignoranza non lo merita."
Chi invece capisce e accetta il pluralismo delle posizioni se lo merita ancor di più!
ilsanta ha detto:
Il Papa ha scelto di non andare, non è stato costretto, se non intende confrontarsi FORSE è perchè su QUEI TEMI non è in grado di farlo.
Non esageriamo...
R.
@Gemma
"mai conosciuti uomini di scienza mascalzoni come altri uomini di questo mondo?"
Certo, anche preti e vescovi ma proprio per questo non generalizzo ...io.
"Non capisco perchè non si possa nemmeno lontanamente ipotizzare ...."
Si può certo ipotizzare ma da questo a ritenerlo il principale problema ce ne corre!
"Non è la regola e non riguarda illustri scienziati come la sig Hack e colleghi ma perchè devono esserci categorie non sfiorabili nemmeno attraverso un dubbio o un ragionamento?"
Per carità, legittimo come legittimo è rispondere ... o no?
"Perchè il Papa non può mettere in guardia da possibili degenerazioni?"
Forse perchè non tutti ritengono che sia la persona più adatta per farlo?
"Fra un secolo magari qualcuno potrebbe accusarlo di aver taciuto, in un momento in cui scienza e tecnica sono sempre più vicini alla manipolazione della vita."
O magari se un secolo fa si fosse sospesa la ricerca sui cadaveri oggi la chirurgia sarebbe ancora ai primordi...
"D'altronde, da sempre l'etica è guida importante nelle scelte dell'uomo, dire etica non significa sempre intendere religione e semmai è su questo punto che si potrebbe ribattere e discutere."
Quindi l'etica non deve intendersi come etica cattolica .... o si? Scienza ed etica si sono sempre confrontate e sono pochissimi gli scienziati che non seguono comunque principi etici nel loro lavoro. Il problemi è che per la Chiesa tali principi sono errati e bisogna cambiarli ...
Non mi sembra poi che il Papa metta solo al centro la teologia, come guida morale, ma dice: "
"La filosofia e la teologia diventano, in questo contesto, degli aiuti indispensabili ...."
Il problema è la congiunzione E, il fatto di citare ANCHE la filosofia non toglie di mezzo quella teologia che tanti danni ha fatto in campo scientifico.
"Cosa avrebbe dovuto dire un Papa? Che la scienza deve fregarsene della fede? Che non esiste nessuna ragione creatrice al di sopra dell'uomo?"
Quello che tu dici è diverso da quello che ha detto il Papa che ha considerato il mondo scientifico di oggi come privo di principi morali, cosa molto diversa...
"E la si smetta di farci credere che i papi precedenti fossero moderni e progressisti. Da millenni la dottrina della Chiesa non cambia"
E se le pare un bene questo ....
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