27 ottobre 2008
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Il Papa: insieme sotto la guida della Parola di Dio
«Nell’ascolto reciproco e nel confronto con la realtà – ha detto Ratzinger – scopriamo le ricchezze nascoste nella Sacra Scrittura»
DA ROMA SALVATORE MAZZA
Una «polifonia della fede» , e «una scuola dell’ascolto».
Benedetto XVI ha voluto inquadrare così, ieri mattina, l’esperienza del Sinodo che oggi, dopo tre settimane di lavori, si concluderà con la solenne concelebrazione eucaristica in San Pietro presieduta da Papa Ratzinger.
Il quale, dopo aver partecipato alla 23ª Congregazione generale durante la quale sono state votate e approvate le Proposizioni, ha pranzato con i partecipanti al Sinodo dei vescovi, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, rivolgendo loro un breve e «commosso » saluto.
Perché, ha detto, «non so se il Sinodo è stato più interessante o edificante» , ma «in ogni caso» , appunto, «è stato commovente».
Così, se il «Sinodo sta per finire» , ciò che «continua» è «il camminare insieme sotto la guida della Parola di Dio» .
«L’Instrumentum laboris – ha osservato Benedetto XVI – aveva parlato della polifonia delle Sacre Scritture. E mi sembra possiamo dire che adesso, nei contributi di questo Sinodo, abbiamo anche sentito una bella polifonia della fede, una sinfonia della fede, con tanti contributi, anche da parte dei delegati fraterni». Nello stesso tempo, l’Assemblea «è stata anche una scuola dell’ascolto. Abbiamo ascoltato gli uni gli altri. È stato un ascolto reciproco. E proprio ascoltandoci gli uni gli altri abbiamo imparato meglio ad ascoltare la Parola di Dio. Solo alla luce delle diverse realtà della nostra vita, solo nel confronto con la realtà di ogni giorno, si scoprono le potenzialità, le ricchezze nascoste della Parola di Dio. Vediamo che nel confronto con la realtà si apre in modo nuovo anche il senso della Parola che ci è donata nelle Sacre Scritture». Ed è in questo modo, per il Pontefice, che «siamo realmente arricchiti. Abbiamo visto – ha aggiunto – che nessuna meditazione, nessuna riflessione scientifica può da sé tirare fuori da questa Parola di Dio tutti i tesori, tutte le potenzialità che si scoprono solo nella storia di ogni vita. Non so se il Sinodo è stato più interessante o edificante. In ogni caso è stato commovente. Siamo arricchiti da questo ascolto reciproco. Nell’ascoltare l’altro, ascoltiamo meglio anche il Signore stesso. E in questo dialogo dell’ascoltare impariamo poi la realtà più profonda, l’obbedienza alla Parola di Dio, la conformazione del nostro pensiero, della nostra volontà al pensiero e alla volontà di Dio. Un’obbedienza che non è attacco alla libertà ma sviluppa tutte le possibilità della nostra libertà».
Benedetto XVI, infine, ha voluto ringraziato tutti coloro che hanno lavorato per il Sinodo, «senza osare» elencare ciascuno di loro «perché – ha scherzato – dimenticherei certamente molti. Un cordiale grazie a tutti. Sono un po’ inquieto, perché mi sembra che abbiamo violato il diritto umano di alcuni al riposo notturno e anche al riposo della domenica, perché sono realmente diritti fondamentali. Dobbiamo riflettere su come migliorare nei prossimi Sinodi questa situazione».
«Adesso – ha concluso Papa Ratzinger – dobbiamo cominciare a elaborare il documento postsinodale con l’aiuto di tutti questi testi. Sarà anche questa una scuola di ascolto. In questo senso rimaniamo insieme, ascoltiamo tutte le voci degli altri. E vediamo che solo se l’altro mi legge la Scrittura, io posso entrare nella ricchezza della Scrittura. Abbiamo sempre bisogno di questo dialogo, di ascoltare la Scrittura letta dall’altro nella sua prospettiva, nella sua visione, per imparare insieme la ricchezza di questo dono».
© Copyright Avvenire, 26 ottobre 2008
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