19 ottobre 2008
Luzzatto: "È giusto non fare santo Pio XII per rispetto a noi ebrei" (La Rocca)
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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A POMPEI (19 OTTOBRE 2008)
Luzzatto: la targa contestata al museo non sia un ostacolo nei rapporti Vaticano-Israele
Non condivido la richiesta del Papa di togliere quel testo anche se capisco che non gli piace
"È giusto non farlo santo per rispetto a noi ebrei"
di ORAZIO LA ROCCA
ROMA - "E' apprezzabile che il Papa sia prudente sulla beatificazione di Pio XII, ma non capisco perché si rifiuti di visitare Israele se non sarà tolta la foto di Pacelli al museo Yad Vashem di Gerusalemme, esposta in un reparto che ricorda, tra l'altro, chi non si oppose apertamente alle deportazioni ebraiche del 1942. Pio XII si espose in prima persona ai rastrellamenti? Se il Vaticano lo dimostra sarò ben lieto di cambiare idea".
Amos Luzzatto, presidente emerito dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, preferirebbe non rispondere a padre Peter Gumpel, postulatore della causa di beatificazione di Pio XII, "perché - dice - è tempo ormai che cattolici ed ebrei guardino avanti e che le drammatiche vicende del nostro passato siano consegnate alla storia". Ma dà atto a Ratzinger di non voler incrinare i rapporti con gli ebrei sul caso Pacelli. E lo dice apertamente.
Presidente Luzzatto, perché lei dice che Benedetto XVI fa bene a non accelerare la beatificazione di Pio XII?
"Perché mi pare che, bene o male, ha capito che accelerare il processo di beatificazione ora creerebbe molte difficoltà tra ebrei e cattolici. E' giusto quindi essere prudenti, cercare di capire ancora come si svolsero veramente i fatti. E' un segno di rispetto per la sensibilità ebraica che va indubbiamente apprezzata".
Ma il Papa non vuole più la foto di Pacelli allo Yad Vashem e minaccia, secondo padre Gumpel, di non andare in Terra Santa se non sarà tolta, anche se il portavoce papale padre Federico Lombardi lo ha parzialmente smentito.
"E' una richiesta che non capisco, pur comprendendo che alla Chiesa non fa piacere vedere un Papa nella galleria degli ingiusti. Ma se la commissione storica del museo ha deciso di esporre quella foto, avrà avuto le sue ragioni e non credo la toglierà se non si farà piena luce su tutto il pontificato di Pio XII. Mi chiedo, inoltre, come si possa mettere in relazione le due cose, la foto di Pacelli e la visita di Ratzinger in Israele, anche alla luce degli analoghi viaggi già fatti da Paolo VI e Giovanni Paolo II. Ripeto, quella immagine e quella didascalia sono state inserite in un reparto del museo dedicato alla memoria di chi non si espose adeguatamente in prima persona nella denunzia del nazismo e, in particolare, nel fermare le deportazioni del 1942".
E' storicamente noto che Pio XII fece aprire i conventi dove furono salvati migliaia di ebrei. Questo non basta?
"E chi lo nega? Gli ebrei, tutti gli ebrei, come ricordò a suo tempo una figura come Golda Maier, saranno sempre grati a quei cattolici, a quelle suore e a chi, anche tra le più alte autorità ecclesiastiche, misero in salvo migliaia di ebrei. Io stesso tempo fa ho accompagnato l'ambasciatore di Israele in un convento delle suore di Sion a Roma, per testimoniare la nostra riconoscenza per quelle loro consorelle che rischiarono la vita per nascondere molti ebrei dai rastrellamenti".
Quindi, Pio XII non è stato completamente indifferente alla tragedia ebraica?
"Nessuno nega le migliaia di ebrei salvati nei conventi. Ma altra cosa fu il silenzio sulle deportazioni di massa. Ebbene, è storicamente provato che nel 1942 diplomatici israeliani informarono gli Usa, gli inglesi e il Vaticano dei piani di rastrellamento decisi da Hitler. Nessuno rispose. Se noi abbiamo sempre rimproverato inglesi e americani per quei silenzi, la stessa cosa dobbiamo fare per il Vaticano e, vale a dire per Pio XII che non gridò forte al mondo intero il suo sdegno per quei crimini annunciati".
Pacelli forse temeva di aggravare la situazione di fronte alla furia nazista.
"Non lo so. Ricordo solo che in Europa ci furono altri governanti, in Danimarca, in Bulgaria, in Ungheria che si opposero apertamente in prima persona alle deportazioni. Ed ebbero successo. Mi chiedo perché Pio XII non fece altrettanto per richiamare tutti i cattolici europei? Sono questi gli interrogativi che oggi turbano noi ebrei. Per cui se lo vogliono beatificare prima di sgombrare tutti i dubbi su quei silenzi, lo facciano pure. Ma il Vaticano deve sapere che per il mondo ebraico si aprirà una ferita difficilmente rimarginabile. A meno che non dimostrino il contrario, e cioè che Pio XII non rimase in silenzio".
© Copyright Repubblica, 19 ottobre 2008 consultabile online anche qui.
E il rispetto che si deve ai Cattolici?
Ah gia'...dimenticavo...non e' molto importante!
R.
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17 commenti:
Ho visto la rassegna stampa di repubblica su Sky. Che cos'è quel documento nel quale si dice che a pacelli piacevano i tedeschi...? Ho capito bene?
Che confusione che è nata! Quante dichiarazioni! Non ho letto sul tuo blog quanto ha detto un responsabile degli affari esteri di Israele che ha detto che il papa è ben accolto e amato in Israele.
Speriamo e preghiamo che si possa al più presto vedere il papa nella terra di Gesù! Marco
Insomma, il Papa, la Chiesa, Pio XII, siamo tutti ostaggio degli ebrei!
Quello che non va bene agli ebrei DEVE per forza non andar bene per tutti !
Perchè bisognerebbe ascoltare chi fra gli ebrei si permette di giudicare un Papa ?
È mai possibile che la Chiesa cattolica, il Papa ricevano ordini, o meglio siano le vittime di un ricatto da parte degli ebrei?
E meglio ancora di una parte degli ebrei.
Perchè è così che io mi sento di chiamare questa incredibile arroganza di chi si permette di imporre le proprie esigenze al Successore di Pietro.
Se dai il via libero alla beatificazione di Pio XII,noi interrompiamo i rapporti con te! Non ti parliamo più!
Ma scherziamo?
È un ricatto inacettabile.
Come al solito questa è solo l`opinione di una fedele che è stufa di vedere la sua fede, i suoi simboli, disprezzati.
La fede cattolica, la Chiesa cattolica, i cristiani sono i soli ad essere insultati, disprezzati liberamente, senza che ciò commuova le sensibilità di chi si rivolta davanti al più piccolo attacco alle diverse libertà.
Porgi l'altra guancia! Non ci cambia la vita se Pio XII non sarà beatificato. Certo è che non è molto bello non avere la libertà di fare ciò che si crede oppurtuno, ma piuttosto di fare un torto ai nostri fratelli ebrei io dico di porgere l'altra guancia ed aspettare tempi migliori. Non è un compromesso, ma pazienza, virtù cristiana. Marco
Ma di che torto stai parlando Marco ?
E chi decide che cosa è torto e che cosa non lo sia?
Spetta agli ebrei decidere che la beatificazione di Pio XII sarebbe un torto?
E noi dovremmo sottostare?
A chi il turno?
Chi sarà il prossimo che deciderà che tale o tale decisione constituirebbe un torto per loro?
E poi se noi consideriamo fratelli gli ebrei, gli ebrei ci considerano loro fratelli ?
Se siamo fratelli, SE gli ebrei ci considerano loro fratelli perchè ci priverebbero della gioia della beatificazione di un nostro Papa ?
La fratellanza sarebbe a senso unico?
Credetemi se vi dico che la maggioranza degli ebrei non apprezza per niente l`espressione "fratelli maggiori" !
Il torto che gli ebrei considerano tale è il silenzio di Pio XII, nel senso che è mancata una chiara condanna a ciò che stava accadendo agli ebrei. Io, come molti, interpreto quel silenzio come prudenza verso la santa sede e verso gli ebrei. Ma se gli ebrei vedono paura del papa, pazienza. Sarà il Signore a stabilire la verità. Quello che ho a cuore è l'amicizia con gli ebrei almeno da parte nostra (anche se non è da loro riconosciuta completamente). Per questo dico di porgere l'altra guancia. E credo sia molto saggia la decisione del papa ad avere pazienza. Questo, ripeto, non vuol dire scendere a compromessi con ciò su cui non possiamo transigere. Che Pio XII non venga beatificato, ripeto, non credo sia una perdita grave per noi. Ma in fin dei conti in questo caso occorre pazienza, altre ricerche, studi... la verità arriverà e sarà riconosciuta da tutti. Noi preghiamo perchè migliorino i nostri rapporti con gli ebrei. credo sia la cosa migliore. Marco
Carissimi queste dichiarazioni mi lasciano un amaro in bocca indicibile.
Allora se ho bene letto alcune parti di questa intervista per conto mio vedo delle contraddizioni grosse come una casa. Allora si condanna Pio XII e di conseguenza il Vaticano che esisteva già allora, per non aver alzato la voce contro le deportazioni; poi però in altre parti di questa intervista, si ringraziano i conventi e le strutture religiose che hanno permesso e ci sono prove inconfutabili, la salvezza di molti ebrei. Vorrei ricordare che i conventi e le varie strutture religiose, che hanno permesso tutto questo, non sono estranee ne al vaticano ne al Papa e allora?
Che cosa doveva fare Pio XII ? tuonare contro i nazisti? Che risultati avrebbe avuto? forse peggiori di ciò che è successo; mettendo in pericolo anche magari quelli che sono riusciti a salvarsi proprio grazie a strutture religiose. No, questo mi sembra un pretesto per non accettare la mano tesa di Benedetto XVI che addirittura deve subire pressioni su ciò che deve e non deve fare; stiamo rasentando l'assurdo. Ribadisco essere popolo eletto non ha nulla a che fare con l'arroganza e l'ostentazione di ciò che si è vissuto; il mondo è formato da miriadi di popolazioni, che, per il loro credo subiscono persecuzioni e genocidi ogni giorno il mondo non ruota solo da una parte.
Il mio sospetto che a questo punto diventa certezza, è che sicuramente in passato il dialogo con gli ebrei è stato affrontato in maniera incompleta e mai sono stati affrontati e risolti in modo chiaro e definitivo, tutti quegli argomenti che provocano negli ebrei sentimenti tali di risentimento che nulla hanno a che vedere con la legittima comprensione per quello che hanno sofferto e passato e che nessuno negherà mai.
Gli ebrei fanno una selezione ad hoc dell`operato di Pio XII, chi parla dei 40.000 ebrei uccisi dai nazisti dopo una dichiarazione di un vescovo belga o olandese ?
Che cosa poteva fare d`altro Pio XII, ha agito in silenzio e con discrezione per non provocare ancor più vittime.
Ê facile dire ma poteva e doveva far di più, perchè non dire ha fatto tanto, guai se non avesse agito come ha agito.
Quanti ebrei gli devono la vita, perchè non guardare le vite da lui salvate, puittosto che quelle che ipoteticamente avrebbe salvato se avesse agito altrimenti?
Mi dispiace non trovo accettabile e ancora meno giusto, che in virtù di un dialogo a senso unico, la Chiesa si sottometta ad un diktat ebreo che come ho detto prima ha tutte le sembianze di un ricatto.
Non credo inoltre che il cosidetto dialogo con gli ebrei abbia qualcosa da guadagnrci se la Chiesa dovesse rinunciare a beatificare Pio XII per non offendere una parte degli ebrei.
Forse, anzi sicuramente, gli ebrei griderebbero vittoria, ma la Chiesa quale messaggio invierebbe al mondo e ai cattolici?
tutti questi guai non ci sarebbero se giovanni xxiii avesse difeso il suo precedessore e evitato di convocare un concilio da cui è uscita una sola verità assoluta:il silenzio in cambio di un dialogo fasullo con le altre religioni.
non intervengo mai molto su questo punto perchè da una parte la penso un pò come Marco, dall'altra credo che in una situazione così complessa la maggior parte dei dubbi debbano essere fugati e l'apertura completa degli archivi potrebbe essere di aiuto.
Molti ebrei ritengono di aver subito un danno dalla mancata presa di posizione netta della Chiesa di fronte alla loro deportazione. Credo che di fronte a ciò che ha rappresentato l'olocausto non si possa procedere tra le ombre, pur senza cedere a odiosi ricatti.
All'interno della Chiesa stessa non c'è parere univoco su questa beatificazione ed è giusto che il Santo Padre di fronte ad una decisione così importante, di cui si assumerebbe la piena responsabilità, abbia tutto il tempo che gli è necessario per decidere, con serenità, senza ricatti da una parte, nè forzature dall'altra.
Mi pare davvero chiaro che la pressione per arrestare la beatificazione di PIO XII si fa' via via piu' pesante, e chiare sono le responsabilita'.
Ma altrettanto chiara e' la formidabile debolezza della Chiesa che e' costretta a ascoltare le parole poco educate di un rabbino al Sinodo e magari rallentare una sua pratica in nome di un nuovo dogma che e' quello dei rapporti ecumenici.
Non voglio polemiche e non ne faccio.
Come cattolico mi sento una povera pecora peccatrice, senza un vero pastore.
Penso che prevarranno ancora una volta giochi, rapporti di forze ect....
VENGA IL TUO REGNO!!!
anch'io la penso un po' come Marco. La mia indole è mite alla fine.Adesso il clima è al calor bianco e non si riesce a ragionare. La preoccupazione principale è schierarsi non discutere con calma. Non che Luisa e altri non abbiano delle ragioni. Ma la forza del cristianesimo è proprio la debolezza.Aspettare forse farà del bene. Mi addolora invece che il papa sia addolorato. Tiene sulle spalla un pontificato difficilissimo e sembra che ogni giorno che passa si incarichi di non lasciarlo senza pene e preoccupazioni. Io ho la massima fiducia in lui.
Nel dibattito non si ragiona più: la notizia, che ho letto ieri nel sito dell'ANSA e che era riportata oggi su Repubblica con squillo di fanfare e tromboni , del colloquio tra papa Pio XII e l'inviato inglese, colloqui in cui il papa sarebbe stato in silenzio dopo il rastrellamento di Roma, era una bufala per l'errore di data, , un fatto accaduto sì , ma PRIMA del rastrellamento, cioè il 14 invece del 18 del mese. Pochissimi, a parte Tornielli, come al solito, che Dio lo benedica, hanno sottolineato questa incongruenza. E' pazzesco e brutti pensieri vengono.Come di fa a discutere seriamente se si comincia a fare il gioco dei bussolotti? Inoltre i cosiddetti nuovi documenti non sono affatto nuovi come dice Tornielli.Insomma c'è qualcosa di insano e strano nei confronti di papa Pacelli e sempre più condivido il parere di Mieli. E' una faccenda poco limpida.E non so se la verità storica interessi veramente.
Le cose non sono chiare anche perchè c`è chi volontariamente mescola le carte, creando confusione, dubbi e pressioni inammissibili.
Una decisione chiara metterebbe forse fine ad un`altalena malsana nella quale si inseriscono persone che in realtà se ne infischiano allegramente della beatificazion o meno di Pio XII.
E non parlo solo di ebrei.
Dire poi che Benedetto XVI lascerà la decisione al suo successore a causa della sua nazionalità tedesca, se da una parte pùo esserci una forma di verità e saggezza, dall`altra mi sembra che si ipotizzi così, visto la non più giovane età del Papa, su una sua dipartita non troppo lontana.
Comunque preghiamo per Benedetto XVI sulle spalle del quale pesano responsabilità immense.
Anche a me addolora il fatto che il nostro papa debba portare una responsabilità così grande, ma quando vedo i volti delle persone al passaggio del papa nella navata del santuario di Pompei mi passa tutto. Vedo che c'è tanta gente semplice che ama il papa. E questo basta! Marco
Non devono farlo Santo per rispetto agli ebrei????
Gli ebrei hanno i santi? Non lo sapevo
Caro Marco credo che la forza per sopportare un simile peso di responsabilità il nostro Papa lo prenda da Dio e da tutte quelle persone che come i fedeli di Pompei, noi del blog e moltissimi altri lo portano nel cuore.
Per questo, polemiche a parte, restiamo vicini a Benedetto XVI senza mai mollare egli conta sulle preghiere di persone semplici ma sincere che lo amano e rispettano. Preghiamo per lui e lasciamo che si accapiglino in polemiche che dovrebbero calmarsi se si vuole raggiungere un dialogo vero senza rancori sopiti e datati.
Non sapeva, don Marco, che gli ebrei hanno san Caifa e san Barabba? Scusate la battutaccia, ma quando ce vo' ce vo'
per brustef1 giusto :-)))))
Attenzione però........... non passiamo dalla parte del torto perchè?????? Ve lo dico io perchè : Sarebbero capaci di inventarsi persecuzioni ai loro danni ad opera dei cristiani cattolici Romani e non!
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