18 ottobre 2008

PIO XII: P.LOMBARDI, YAD VASHEM NON E' OSTACOLO A VIAGGIO PAPA (Agi)


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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questa agenzia di Salvatore Izzo (Agi):

PIO XII: P.LOMBARDI, YAD VASHEM NON E' OSTACOLO A VIAGGIO PAPA

(AGI) - CdV, 18 ott.

Salvatore Izzo

Il fatto che allo Yad Vashem ci siano didascalie con false accuse a Pio XII "non si puo' considerare come determinante per una decisione su un eventuale viaggio del Santo Padre nella Terra Santa, viaggio che, come e' noto, e' nei desideri del Papa, ma per ora non e' stato ancora concretamente programmato". Lo precisa il direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi "in merito ad alcuni dispacci di agenzia" diffusi questa sera.
"Quanto alla causa di beatificazione - ha aggiunto padre Lombardi - ripeto quanto detto ancora recentemente: cioe' che il Papa non ha a tutt'oggi firmato il decreto sulle virtu' eroiche del Servo di Dio Pio XII, firma che e' la premessa per la prosecuzione dell'iter della causa.
Cio' - ha spiegato - e' oggetto da parte sua di approfondimento e di riflessione, e in questa situazione non e' opportuno cercare di esercitare su di lui pressioni in un senso o nell'altro". Il riferimento di padre Lombardi ad "alcuni dispacci di agenzia concernenti il Papa Pio XII, la didascalia nel Museo di Yad Vashem e la causa di beatificazione", e la sottolineatura della inopportunita' che si facciano "pressioni" sul Pontefice in un senso o nell'altro, sono motivati dall'odierno riaccendersi di una polemica ormai soltanto mediatica: una notizia di agenzia seguita da richiesta di pareri e da risposte e controrisposte.
"E' noto - ha ricordato in proposito il portavoce vaticano - che sul testo della didascalia su Pio XII nel Museo di Yad Vashem gia' in passato il rappresentante della Santa Sede in Israele (il nunzio apostolico Antonio Franco) ha manifestato obiezioni.
E' auspicabile quindi che sia oggetto di una nuova obiettiva e approfondita considerazione da parte dei responsabili del Museo. Tuttavia - ha chiarito - per quanto rilevante, non e' determinate riguardo al desiderato viaggio papale".
E' ben chiaro, del resto, che Benedetto XVI spera ancora di poter convincere il mondo ebraico della infondatezza delle accuse rivolte alla memoria di Pio XII.
Per questo, pur essendo personalmente convinto della santita' del suo predecessore, continua a rinviare la firma del decreto che proclamera' l'eroicita' delle virtu' di Papa Pacelli, gia' approvato all'unanimita' dai cardinali e vescovi della Congregazione per le cause dei santi nel maggio dell'anno scorso. E il 9 ottobre, al termine della solenne celebrazione con la quale l'intera Chiesa Cattolica ha reso omaggio alla memoria di Papa Pacelli, con tutti i 253 padri sinodali riuniti nella Basilica di San Pietro, ha anche invitato a pregare perche' possa concludersi felicemente la causa di beatificazione.
Nell'omelia, Papa Ratzinger ha risposto, per la seconda volta in poche settimane, alle obiezioni del mondo ebraico che a Pacelli rimprovera di non aver denunciato apertamente la Shoa'.
Accuse rilanciate appena qualche giorno fa; sempre attraverso dichiarazioni ad agenzie, dal rabbino capo di Haifa, ''invitato speciale'' alla grande assise sinodale della Chiesa Cattolica, ma dalle quali si e' dissociato, con un intervista sull'Osservatore Romano, un ebreo italiano molto rappresentativo, Paolo Mieli, storico autorevole oltre che direttore del Corriere della Sera.

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