14 ottobre 2008

Ricerca Gfk-Eurisko sulla Bibbia: "Elevatissima" la domanda religiosa (Sir)


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BIBBIA: RICERCA EURISKO, ELEVATA LA DOMANDA RELIGIOSA

Resta "elevatissima" la domanda religiosa.
“Una larghissima maggioranza di individui dichiara di avere fatto esperienza, almeno una volta nella vita, della vicinanza e della protezione da parte di Dio”. È quello che viene confermato dalla ricerca “La lettura delle scritture” condotta da Gfk-Eurisko sotto la guida del sociologo Luca Diotallevi per conto della Federazione biblica cattolica presentata oggi a Roma.
Scopo della ricerca quello di valutare il rapporto esistente tra la popolazione adulta e le Scritture. Condotta in dodici Paesi, tre città italiane e la regione Umbria, la ricerca ha un carattere ecumenico (sono stati intervistati cattolici, ortodossi e protestanti). Emerge la presenza di un sentimento religioso diffuso. Se però la maggioranza degli intervistati crede in Dio, “diversa è invece la diffusione pratica”. Il 75% degli italiani ha una Bibbia in casa ma solo il 27% dichiara di averne letto un brano nell’ultimo anno. In genere, in Italia, alla lettura è preferito l’ascolto di omelie e prediche, che vengono apprezzate dalla quasi totalità degli intervistati (il 19% dichiara di “apprezzarle molto” e il 35% “abbastanza” contro un 7% che dichiara di “non averle apprezzate affatto”).
Secondo la ricerca il 32% degli italiani partecipa a riti religiosi almeno una volta a settimana, più dei francesi (10%)e degli spagnoli (20%), ma meno di filippini (66%), polacchi (55%) e statunitensi (45%). L’85% degli italiani prega, ma solo la metà lo fa tutti i giorni o quasi. Pochi però conoscono la Bibbia. Soltanto il 14% degli intervistati è riuscito a rispondere correttamente alle sette domande poste dagli intervistatori relative alla conoscenza del testo, contro il 20% dei polacchi e il 17% degli statunitensi e degli inglesi, mentre il 28% ha risposto correttamente a meno di 3 domande. Si allarga l’orizzonte di chi preferisce seguire gli eventi religiosi attraverso il mezzo televisivo. La ricerca si sofferma sul caso olandese: unico caso in cui “la differenza confessionale appare spesso significativamente correlata a quello che potremmo chiamare il grado di familiarità individuale con le Scritture”.
Il 71% dei protestanti olandesi ha letto la Bibbia nell’ultimo anno contro il 28% dei cattolici. Inoltre i protestanti la ritengono più interessante (78% contro il 46% dei cattolici) e più legata alla vita di tutti i giorni (62% contro 31%).

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