18 luglio 2007

Forse svolta storica nei rapporti fra il Vaticano e la Cina


Vedi anche:

SPECIALE: LA LETTERA DEL PAPA ALLA CHIESA CINESE

IL BLOG "LETTERA DI PAPA RATZINGER ALLA CINA"

Cardinale Bertone: reazioni positive alla lettera del Papa alla Cina ma ancora silenzio dal governo

La lettera del Papa alla Cina? Potrebbe segnare una svolta storica

Card. Ratzinger: nella storia la Chiesa ha stabilito e limitato l'uso dei riti, ma non li ha vietati sic et simpliciter

LA CHIESA DI CRISTO SUSSISTE NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG

Messa tridentina: le critiche ed i dubbi di don Manlio Sodi

DISCORSI E OMELIE DEL CARDINALE JOSEPH RATZINGER

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Chiesa e pedofilia: operazione trasparenza

Il Papa in Cadore: dove sono le mucche? (cronaca dell'ottava giornata)

Chiesa e pedofilia: lo speciale del blog (video BBC)

IMMAGINI INEDITE DEL PAPA IN CADORE

IL PAPA IN CADORE: LO SPECIALE DEL BLOG

Cari amici, e' della tarda serata di ieri una notizia molto positiva che potrebbe segnare una svolta storica nei rapporti fra il Vaticano ed il governo cinese. Si tratta della prima risposta di quest'ultimo alla "Lettera del Santo Padre Benedetto XVI ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese".
Nessun quotidiano, oggi, riporta questa notizia, a parte qualche trafiletto ridicolo che ci si poteva anche risparmiare. Forse che un successo cosi' importante di Papa Benedetto non merita attenzione? Forse che da' fastidio la serie di notevoli passi avanti, in tutte le direzioni, di questo Pontificato
?
Raffaella


SANTA SEDE-CINA: GOVERNO NOMINA NUOVO VESCOVO PECHINO CON ACCORDO VATICANO

E' LI SHAN, HA 43 ANNI E' DELLA PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE

Citta' del Vaticano, 17 lug. (Adnkronos) - Il governo cinese attraverso l'Associazione patriottica ha nominato il nuovo arcivescovo di Pechino. si chiama Li Shan, ha 43 anni, e' parroco della parrocchia di San Giuseppe nella capitale cinese, S ha studiato nel seminario della Chiesa ufficiale cinese. E' quanto ha appreso l'ADNKRONOS da autorevoli fonti vaticane.
La nomina dovrebbe essere ufficializzata a breve dalle autorita' di Pechino e ha ricevuto l'avallo della Santa Sede oltre che dei fedeli sia della Chiesa clandestina che di quella ufficiale legata la regime, segno che il principio di unita' fra le due realta' ecclesiastiche sta gia' facendo i primi passi in avanti. La trattativa fra governo e Santa Sede e' partita anche prima che fosse resa nota la lettera del Papa alla Chiesa cinese ma certo dopo la pubblicazione dell'importante documento ha ricevuto un ulteriore e decisivo impulso.

© Copyright Adnkronos


Scelto il nuovo vescovo di Pechino. La risposta della Cina alla lettera del papa

di Roberta Leone

L'agenzia americana Uca News annuncia l'elezione del nuovo vescovo della metropoli cinese, mentre voci vaticane parlano di un avallo della Santa Sede. A Korazym.org il commento del vaticanista di UCA News, Gerald O'Connell.

Pechino ha un nuovo pastore: è il 43enne Li Shan il successore di monsignor Fu Tieshan - il vescovo delle consacrazioni episcopali illegali del 6 gennaio 2000, oltre che duro oppositore alle canonizzazioni dei martiri locali - morto il 20 aprile scorso. A meno di un mese dalla pubblicazione della lettera di papa Benedetto XVI ai cinesi e allo scoccare del 50° anniversario dalla sua fondazione il 15 luglio del 1957, l'Associazione Patriottica (l'organismo statale che pretende di controllare la Chiesa cattolica in Cina) rilancia il dado con una nomina improvvisa, caduta fragorosamente nel silenzio opposto dalle autorità cinesi in questi giorni a fronte del documento pontificio. La notizia è stata lanciata dall’agenzia americana UCA News, che ha annunciato l’elezione del parroco della chiesa di San Giuseppe, nota come Dongtang - chiesa dell’Est - nel quartiere di Wangfujing a Beijiing, a guida pastorale della metropoli cinese. “L’esito dell’elezione - cui avrebbero partecipato 50 preti diocesani, 20 religiosi e 30 laici - deve essere sottoposta alla Conferenza episcopale della Chiesa cattolica cinese per l’approvazione. Una volta approvata - sostiene l'agenzia - si provvederà all’ordinazione episcopale entro tre mesi”.

Ma cosa è successo esattamente? Il corrispondente di UCA News dal Vaticano, Gerald O’Connell, spiega a Korazym.org che quella di Li Shan sarebbe “un'elezione organizzata democraticamente”, un atto in piena corrispondenza con lo statuto della Associazione Patriottica, che dal 1957 si basa su una struttura regolata da 3 principi fondamentali: eleggere i vescovi, ordinarli e amministrare da sé la propria vita. “Perciò tutti i vescovi - ha spiegato O’Connell - sono prima eletti a livello locale e a questa elezione partecipano i preti delle diocesi, i religiosi e i laici, quasi sempre in presenza di membri della Associazione Patriottica”.

Intanto, l’elezione del nuovo vescovo ufficiale di Pechino apre inevitabilmente due questioni: da una parte, il gradimento della nomina da parte della Santa Sede; dall’altra, ma in stretto legame di continuità con essa, il possibile legame tra la decisione di Pechino e la lettera recentemente inviata da papa Benedetto XVI "ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese". “In alcuni casi, come in quello di Shangai, - è il commento di O'Connell - la Santa Sede è riuscita a far capire chi fossero i candidati di suo gradimento. Resta da capire, adesso, se questo vescovo incontri o meno il favore di Roma”. Al di là del fatto che la Santa Sede possa o meno aver avuto facoltà di suggerire una rosa di nomi a monte della scelta (questo punto non è noto), è chiaro che determinante, nel futuro del dialogo tra Santa Sede e governo cinese, sarà stata la nomina di un candidato gradito o meno anche nei sacri palazzi romani.

Secondo quanto riferisce l’agenzia Adnkronos, “l'avallo della Santa Sede oltre che dei fedeli sia della Chiesa clandestina che di quella ufficiale legata al regime” avrebbe premiato la designazione di Li Shan come un chiaro segno di volontà di conciliazione con la Santa Sede da parte cinese: lo direbbe l’opzione per un curriculum improntato alla pastorale piuttosto che alla politica, che lascerebbe sperare in un cambio di rotta rispetto all’episcopato del predecessore dal pugno di ferro.

Si tratterebbe di “primi passi”, in sostanza, mossi con maggior speditezza in una fase di “disgelo” accelerata dalla pubblicazione della lettera di Benedetto XVI al popolo cinese. “Quando la nomina sarà ufficializzata dal governo - è la conclusione di Adnkronos - probabilmente la Santa Sede troverà modo di esprimere il proprio consenso pubblico sul nome del nuovo vescovo”.

Che l’avallo arrivi o meno saranno le prossime ore a dirlo, con plausibili chiarimenti dalla Santa Sede, mentre finora l’ultimo commento ufficiale resta quello del cardinale segretario di stato Bertone, che in giornata aveva dichiarato di non aver ricevuto riscontri dalla Cina a proposito del documento di Benedetto XVI. Resta chiaro che un’elezione arrivata dalla Cina in scadenze e tempi così precisi, rappresenti quantomeno la volontà da parte delle autorità cinesi di mostrare un indiscusso potere politico e pastorale. Il potere di scegliere la via della conciliazione con Roma, o quello di proseguire lungo il solco di 50 anni di strada. Quel che è certo oggi - ci pare di poterlo dire con O’Connell - è che “alle parole del papa la Cina ha risposto con l’azione”. E certamente la nomina di Li Shan dirà molto del futuro della Chiesa del Sol Levante.

© Copyright Korazym

Nessun commento: