10 settembre 2007

Il Papa e la scienza: l'astrofisica Hack: il Papa? Medievale! L'oncologo Veronesi: torniamo ai tempi di Galileo


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Cari amici, riportiamo le interviste a due scienziati molto conosciuti in Italia, l'astrofisica Margherita Hack e l'oncologo Umberto Veronesi. Entrambi criticano l'omelia del Papa sui pericoli della scienza senza Dio.
Personalmente, dopo avere letto queste interviste, mi rendo ancora piu' conto di quanto il Papa abbia ragione
.
Raffaella


LA SCIENZIATA

La Hack: rischierei la galera per sollevare dalla pena chi soffre

Margherita De Bac

ROMA — Margherita Hack, cos'è l'eutanasia?

«Un diritto», risponde l'astrofisica.

E la vita?

«Un dono che ho tutto il diritto di rifiutare ».

Il Papa ha appena riaffermato il contrario.

«Se continua con queste affermazioni torniamo al Medioevo. Non può pretendere che l'individuo rinunci alla padronanza della propria vita specialmente se non è credente. Se la vita è insopportabile voglio essere libera di farla finita. Non posso essere obbligata a sopportare l'insopportabile ».

Ha esperienze dirette?

«No, ma ho seguito il caso Welby. Io rischierei volentieri la galera per sollevare dalla pena un uomo che soffre. È un atto di carità. Lo stesso farei da medico».

Sul suo testamento biologico ha scritto che in caso di grave malattia e perdita di coscienza desidera finirla?

«Non ho fatto testamenti, di alcun genere, per pigrizia. Però lo scriva, non voglio ricevere cure contro la mia volontà. Mi facciano fuori subito. E spero di non dovermi mai trovare nella condizione di chi resta lucido e deve soffrire per una malattia inguaribile».

L'eutanasia è sempre dolce morte?

«Sempre dolce e anche quando porta dolore, è preferibile ad una sopravvivenza senza speranza. Sentirsi alla mercé degli altri è inaccettabile».

Crede nell'aldilà?

«No. Chi muore, muore e basta. Non resta nulla oltre a molecole che serviranno a costruire altri esseri. Le molecole restano libere nell'atmosfera per secoli. Noi continuiamo a vivere solo nella testa e nei ricordi di chi vive».

Nega anche l'esistenza dell'anima?

«L'anima è il cervello. L'anima è ciò che ci fa ragionare, pensare, vivere. L'anima è il nostro motore. Non credo che possediamo qualcosa di innaturale, che ci arriva per afflato divino».

Che le hanno detto da piccola?

«Da bambina mi raccontavano che Gesù esiste, forse però non mi parlavano della Madonna. I miei erano teosofi, non credenti. Ho creduto nel Bambin Gesù e nella reincarnazione. A 16 anni avevo già cancellato la religione. Se ne può fare a meno».

Spieghi perché.

«L'etica consiste nel non far male agli altri, non serve credere in Dio. Anzi penso sia meschino agire sperando in una ricompensa nell'aldilà».

È favorevole ad una legge sul testamento biologico?

«Sarebbe un segno di civiltà poter indicare le proprie volontà di fine vita. Ma chissà se riusciranno mai ad approvare una legge. Nel nostro Paese comanda il Vaticano».

Secondo lei in Italia la pratica dell'eutanasia è molto più diffusa di quanto si dica?

«Sì, specie dopo il caso Welby. Nessuno vorrebbe fare quella fine, essere tenuto in vita in modo coatto. La maggior parte degli italiani chiederebbe che venisse staccata la spina. Agnostici ma formalmente cattolici. Non vanno in chiesa, si sposano solo per il piacere di indossare un bel vestito. Aumentano le convivenze. Cattolici? Ma va'...».

© Copyright Corriere della sera, 9 settembre 2007

Cara professoressa, Lei da' al Papa del medievale solo perche', giustamente, difende il diritto alla vita? Pensa che non abbia il diritto di parlare? Pensa di essere la sola depositaria della Verita'? Cara professoressa, a Loreto ed in Austria (e in questi 28 mesi di Pontificato), ho visto un Papa attento e mai giudice supremo dei comportamenti altrui. Lei, invece, cara professoressa, fa dichiarazioni talmente lapidarie che mi fanno pensare che la vera intollerante, soprattutto verso i credenti, sia proprio Lei.
Non crede? Va benissimo ma non si permetta di considerarsi superiore a chi possiede il dono della fede. Grazie.
In Italia comanda il Vaticano? Come direbbe Lei: Ma va'
!
Raffaella


SORPRESO DA RATZINGER

«La scienza non minaccia l'uomo Una bimba nata oggi vivrà 103 anni»

L'ex ministro: dagli embrioni chimera avremo staminali senza problemi etici

Mario Pappagallo

MILANO — «Sono addolorato per quanto ha affermato il Papa sulla scienza. Ratzinger apparentemente si è contraddetto: non tanto tempo fa si era espresso in termini diversi. Aveva detto che la scienza ha origine divina e quindi va rispettata e si era mostrato favorevole al nucleare e agli organismi geneticamente modificati per risolvere i problemi dei Paesi più poveri, in via di sviluppo. Oggi invece parla di possibile minaccia per l'uomo da parte degli scienziati senza Dio. Da un'investitura divina a un distinguo pericoloso: uno scienziato musulmano, induista, buddista o ateo rappresentano forse una minaccia? E quale Dio consacra come buoni studi e ricerche? In realtà la scienza cerca la verità e si basa sul rispetto di valori etici comuni molto forti: a partire dall'universalismo delle scoperte e dagli obiettivi che sono sempre nell'ottica di un progresso della civiltà in senso benefico. Sono quindi sorpreso e addolorato per questa affermazione del Papa... Rischiamo di tornare all'epoca di Galileo Galilei». Umberto Veronesi replica, da scienziato, alle dichiarazioni austriache di Benedetto XVI. E non nasconde una certa sorpresa sull'ultima che indica in «una scienza senza Dio una minaccia per l'umanità».

Forse Papa Ratzinger si riferiva agli embrioni-chimera approvati in Gran Bretagna per fini terapeutici?

«In realtà è un ulteriore passo avanti nell'ottica di evitare rischi di clonazioni a fini riproduttivi. E' lo sviluppo della soluzione che aveva proposto la commissione da me insediata nel 2000 quando ero ministro della Sanità. La tecnica di trasferimento nucleare per produrre cellule staminali autologhe (Tnsa). E se allora la proposta di quella commissione, a cui avevano preso parte diversi scienziati cattolici, non fu nemmeno presa in considerazione dal governo successivo oggi torna di attualità. Qual è il problema? Se si prende un ovulo di donna, lo si svuota del patrimonio genetico e vi si inserisce del Dna del paziente si cominciano a creare staminali embrionali (ma il processo viene fermato all'inizio e non si crea un embrione) terapeutiche per il paziente stesso. Proposta congelata dal terrore che qualche genetista pazzoide potesse portare avanti lo sviluppo del processo fino alla clonazione umana vera e propria. Questo timore (perché finora l'etica della scienza non ha mai portato a un clone umano) viene annullato del tutto della tecnica approvata dagli inglesi: usando un uovo di mucca o di pecora e inserendo in esso il Dna del paziente si arriva alle staminali senza alcun rischio di clonare a fini riproduttivi. E' la Natura stessa che farebbe abortire un eventuale sviluppo. Minotauri, centauri, sirene sono frutto della mitologia. In Natura sarebbero destinati ad abortire. Quindi una via che garantisce anche dall'ipotesi del "genetista pazzo". E una garanzia di riuscita: perché le cellule staminali sono autologhe, della persona stessa. Senza i rischi di fallimento collegati al rigetto».

Ma quali vantaggi porterebbe?

«La scoperta delle cellule staminali rappresenta una rivoluzione della medicina. La più importante dopo quella del Dna. Avere una "banca" di staminali proprie vuol dire intervenire per bloccare Parkinson, Alzheimer, diabete e in genere tutte le patologie degenerative ormai vero problema di un'umanità destinata a una vita ultra centenaria».

E' scritto nel patrimonio genetico di ognuno: la vita media è di 120 anni. E' questa la meta a cui si tende?

«Sì, ma già la scienza e il progresso hanno raggiunto un importante traguardo. Secondo le ultime proiezioni (basate anche sull'accelerazione scientifica che si è avuta da quando si conosce la mappa del genoma umano, ndr), una bambina che nasce oggi in Germania o in Italia campa fino a 103 anni e un bambino fino a 97. E si parla di aspettativa di vita media. Un balzo in avanti rispetto a quanto previsto fino a poco tempo fa. Adesso bisogna fare in modo che questi anni in più siano tutti di benessere e ottima qualità. Quindi la scienza ha il dovere, sconfitte le malattie acute, di prevenire o evitare quelle degenerative, disabilitanti».

Ratzinger in Austria ha parlato anche di fine della vita, di eutanasia e di rischio di pressioni sui malati e sugli anziani...

«Ecco, quando il Papa parla di pressioni su anziani e malati riconosce il problema sociale. Un passo avanti, prima l'opposizione era di principio, teologica: solo Dio può decidere. Socialmente il rischio di una pressione esiste, ma un'azione di questo tipo si configura come omicidio. L'eutanasia invece è una richiesta volontaria, motivata, ripetuta (ed esente da pressioni) da parte di un malato terminale. Nei Paesi dove l'eutanasia è legale tale richiesta deve passare il vaglio di un'apposita Commissione. La legge olandese in proposito è molto rigida, tant'è che soltanto un terzo delle richieste arrivano al compimento: infatti l'iter è così rigoroso che i due terzi delle domande non vengono soddisfatte, o perché non sono riconosciute valide o addirittura perché i malati muoiono prima di ricevere il via libera. E' un tema complesso che va dibattuto a fondo. Comunque io ritengo fondamentale rispettare le volontà autonome del malato, quando le manifesta più volte lucidamente. Cioè quando è in grado di intendere e di volere».

In altre parole rispetto del testamento biologico?

«Sì e non occorre una legge, anche se sarebbe auspicabile, perché ogni medico deve attenersi alla Convenzione di Oviedo e rispettare la volontà del malato. Quindi è sufficiente che le proprie volontà siano, come un testamento, affidate a un notaio perché vi sia l'obbligo di rispettarle. E come per un testamento ereditario possono essere cambiate continuamente. Valgono le ultime».

No all'eutanasia e no all'aborto. Anche questo ha ribadito il Papa...

«Il problema è che la Chiesa non vuole l'aborto ma neanche la prevenzione. No al preservativo, no alla pillola, no all'educazione nelle scuole su come non rimanere incinta. Raccomandare l'astinenza sessuale oggi è irrealistico, considerato anche il fatto che perfino la masturbazione è peccato. Puntare sulla prevenzione già sarebbe un importante passo avanti».

A proposito di prevenzione, il Vaticano è contrario anche alla diagnosi preimpianto in caso di fecondazione artificiale. Aleggia il rischio dell'eugenetica, della selezione dei nascituri...

«Negli Stati Uniti attualmente viene richiesta la diagnosi preimpianto anche in caso di familiarità genetica per il tumore al seno. Molte donne chiedono di non avere figlie con le mutazioni genetiche Brca-1 e Brca-2, che indicano una predisposizione al cancro del seno. Desiderare figli sani non è un peccato se la scienza ti offre la soluzione. Io questo lo trovo giusto, soprattutto quando la malattia è sicuro che si manifesti (per esempio la talassemia, ndr) ».

Comunque in Italia la legge 40 impedisce la diagnosi preimpianto. Quindi non c'è questa possibilità per le future mamme...

«Sì ma poi ammette l'aborto terapeutico. La legge 40 è una legge imperfetta. Sarebbe stato meglio allora vietare del tutto la fecondazione artificiale. Con la legge attuale non si elimina il rischio degli embrioni sovranumerari e in più si mette a rischio la salute della donna con i parti plurigemellari. E la salute degli embrioni stessi, perché spesso uno dei tre impiantati è abortito per favorire lo sviluppo degli altri due. Ecco perché si trovano escamotage per salvaguardare la salute soprattutto delle neo-mamme giovani. In realtà, per evitare il far west di cui tanto si parlava sarebbe stato meglio lasciare il tutto alla discrezione dei medici specialisti affinché si operasse caso per caso. Una legge da modificare al più presto. Anche perché la fertilità è un traguardo fondamentale per ogni essere umano e la scienza lavora in questa direzione».

© Copyright Corriere della sera, 10 settembre 2007

Alcune dichiarazione del professor Veronesi mi lasciano esterefatta! Qui si parla di embrioni come se fossero degli oggetti che, se imperfetti, si gettano nella spazzatura! Qui si parla di embrioni "perfetti" che non hanno alcun gene difettoso. Caspita! Considerando il fatto che conosco molte persone portatrici sane di talassemia e colpite da malattie autoimmuni (e come se mi sono vicine!!!!!) devo pensare che molte di esse non sarebbero mai nate! Che bel futuro ci aspetta! Bambini tutti uguali e sanissimi almeno alla nascita e poi? Chi ci garantisce che un bimbo nato sano resti sano? La bambina tedesca di cui si favoleggia vivra' 103 anni? E chi lo dice? C'e' gente che muore di infarto a 50 anni ed era sanissimo fino a cinque minuti prima. E le bambine portatrici della mutazione che puo' (non deve) portare al tumore al seno vanno eliminate? Che bel mondo! A quando la progettazioni di essere alti 1.95, occhi blu, tendenti all'azzurro, carnagione chiara, ma che all'occorrenza si abbronza, capelli biondi che diventano bianchi il piu' tardi possibile?
Perche'? La scienza del "mi creo io cio' che mi piace" apre prospettive singolari
!
Raffaella

28 commenti:

lapis ha detto...

Vedo che l'argomento della "meschinità" dei credenti, i quali agirebbero, nell'ottica utilitaristica del do ut des, solo per ricevere una ricompensa nell'aldilà, è molto cavalcato dagli atei, che invece si autocelebrano come gli unici, autentici e disinteressati altruisti. In realtà, per chi ha un cuore puro e una fede umile non è il tornaconto che muove l'animo a fare del bene e ad aiutare gli altri (anche perché una simile disposizione del cuore umano non sarebbe certo gradita a Dio e non aiuterebbe di certo a salire nella classifica di merito della vita eterna), ma solo la convinzione di essere stati beneficati, per primi, con i doni ricevuti da Dio e il desiderio di riversarli, nei limiti delle nostre capcità, anche nella vita dei nostri fratelli più duramente provati. Ma capisco che questo concetto sia difficile da comprendere per chi non crede e che risulti, appunto, incredibile, soprattutto quando all'ateismo si accompagna un forte pregiudizio (e certamente è il caso della Hack) nei confronti di chi, al contrario, ha fatto una scelta di fede.
Non sono d'accordo, poi, con l'interpretazione che Veronesi ha dato del discorso del Papa: a parte il fatto che uno scienziato musulmano, buddista o indù è un credente, Benedetto XVI ha parlato della minaccia rappresentata da una "scienza atea", non dalla presenza di atei nel novero degli scienziati. Secondo me il Papa ha voluto dire che quando la scienza, intesa come metodo di ricerca e di studio, pretende di escludere a priori l'esistenza di Dio, come se fosse un postulato, un assioma senza il quale i suoi risultati non si possono nemmeno definire "scientifici", allora esiste il pericolo di una deriva totalitaristica della scienza stessa che pretende di fare qualunque cosa solo perché a un certo punto esistono i mezzi e le tecniche per farla. Ma non mi pare che il Papa abbia negato l'apporto che alcuni scienziati atei possano aver dato in vari campi; credo, anzi, che Benedetto XVI, ben consapevole della varia umanità che popola ogni settore del sapere, spinga nella direzione di un riconoscimento di valori etici comuni a credenti e non credenti, valori condivisi in quanto base di un umanesimo comune, e che sia molto aperto al dialogo e al confronto. Un po' meno Veronesi...

Luisa ha detto...

Grazie al cielo io sono nata prima che i "progressi della scienza" raggiungessero vette dalle quali "i scientifici",erigendosi in giudici supremi, decidano quando una vita vale la pena di essere vissuta e quando no, e si dicano pure capaci di dirci quanto durerà il nostro passagio sulla terra!
Dico questo, perchè soffrendo io di una malattia auto-immune, che non mi ha impedito di vivere e trasmettere la vita, non sarei forse qui a scrivere questo commento in virtù della libertà e del diritto che mia madre avrebbe avuto di
sopprimermi visto la mia imperfezione!

francesco ha detto...

beh... sinceramente...
se fossi il Papa lo prenderei come un complimento sentirsi dire che si è "medievale": magari si tornasse al medioevo!
almeno saremmo meno banali e più umani...
chi lo spiega alla hack?
ci pensi tu, raffae'?

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo in pieno il ragionamento della nostra Lapis! Mi chiedo: e' mai possibile che, per partito preso, il Papa venga visto come un oscurantista, chiuso al dialogo, quando e' esattamente il contrario? Mi dispiace ma sto notando sempre piu' frequentemente che i cosiddetti "paladini della liberta' a senso unico" sono i piu' intolleranti. Perche' non aprire un bel confronto sulle parole del Papa? Troppo difficile? Troppo scomodo?

Caro Francesco, non credo di essere all'altezza di parlare con una simile espressione di scienza infusa! Preferisco Garbamella e il suo gatto Birba :-))

mariateresa ha detto...

cari amici, io dico che il Medioevo ha prodotto le cattedrali e l'epoca moderna la cacca d'artista alla Biennale. E' solo una battuta però è un fatto che fa riflettere....

Anonimo ha detto...

:-))
Qualche tempo fa su History Channel hanno mandato in onda la storia, a puntate, del Medioevo.
E' stata una grande eta' della storia: ha dato vita a chiese, cattedrali, ordini monastici, grandi Papi, grandi Santi (Domenico, Francesco, Benedetto), grandi poeti (Dante).
E' grazie al Medioevo e all'opera, incredibile e certosina, dei monaci amanuensi se oggi possiamo leggere testi antichi che, altrimenti, sarebbero andati distrutti.

brustef1 ha detto...

Leggo sempre le dichiarazioni della Hack, caratterizzate da una inalterabile fede nell'ateismo e da certezze assolute fondate sul materialismo storico e sulla vecchia equazione religioni=oppio dei popoli. Da una parte invidio la forza di queste convinzioni, e vorrei averne altrettanta nelle mie. Dall'altra parte, provo una sorta di tenerezza per questo urlato positivismo ottocentesco, forse perché ricorda quello di una mia anziana parente, di vecchia famiglia massonica, che morì spavaldamente andando senza paura incontro al proprio nulla. Qualcuno ha scritto che chi non crede nell'aldilà potrebbe poi non trovarlo: sarebbe, forse, una giusta conseguenza del libero arbitrio e una grande prova del rispetto che Dio ha nei nostri confronti. Segnalo soltanto un recente cedimento della professoressa Hack: da buona scienziata ha detto che, comunque, da un punto di vista probabilistico l'ipotesi di Dio non si può escludere del tutto, "per quanto altamente minoritaria". Mi sembra che Veronesi, parlando di embrioni umani come di varietà di fagioli migliorabili mediante manipolazione genetica, non abbia nemmeno quel lodevole dubbio...

Anonimo ha detto...

ma se comanda il Vaticano in Italia, perchè abbiamo la legge sull'omicidio legale chiamata 194 oppure perchè abbiamo una legge che consente il divorzio oppure ancora perchè abbiamo una legge che permette la fecondazione assistita?
Mi sa che il Vaticano, ahimè non comanda proprio. E' troppo tempo che la signora Hack guarda il cielo e non più l'Italia.

Anonimo ha detto...

Non mi meravigliano ne il commento della Hack a cui rispondo stavolda d'accordo con Francesco!!!!!!!! Che ci vorrebbe un ritorno ad un pò di sano medioevo!!!!!!!!! e non mi meraviglia neanche Veronesi anzi non rispondo proprio a chi critica il Papa che difende la vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale ( cosa che trovo peraltro sacrosanta); perchè se dovessi raccontare ciò che comporta soltanto avere un minimo di visita da Veronesi!!!!!!!!!!!!!!
C'è da diventare di tutti i colori

gemma ha detto...

non ho tempo adesso per un intervento "serio" ma....qualcuno di voi ricorda un provvedimento di Veronesi ministro della sanità che lo ha impressionato?(positivamente, naturalmente), perchè a me sfugge...
Tutti bravi predicatori in Italia, tranne il Papa, naturalmente

Utnapishtim ha detto...

Hack... la khmer rossa della scienza. Come non adorare il tono marziale, il piglio sfrontato, il sorriso sdentato, l'ingegno affilato ed uno sguardo lucido e inconcepibilmente onesto? Il suo nichilismo materialista è probabilmente quello che molti uomini di chiesa intendono quando parlano di "laicismo". Anche se, coerente all'attitudine dello scienziato, lei cerca di mantenersi agnostica, si vede chiaramente che considera tutte le religioni come un imbroglio e i relativi ministri come imbroglioni... il suo è un pensiero battagliero e partigiano, francamente non molto scientifico, almeno da questo punto di vista.
Anche di Veronesi ho un alta opinione, ha svolto importanti lavori contro il tumore alla mammella. In politica non ha potuto combinare granchè, visto il breve mandato e l'ostilità che le sue idee hanno incontrato nel suo stesso governo. Presumo che, se gli fosse stato lasciato il tempo, egli avrebbe finalmente depenalizzato le droghe leggere e dell'eutanasia.
Per quanto riguarda la dialettica tra papa e scienziati, purtroppo qui non se ne scorge l'autentico significato, nè questi luminari forse si accorgono fino in fondo delle conseguenze che un pensiero unico tecnicista produrrebbe (e sta producendo).
Il progresso tecnico scientifico è di fatto un processo non arrestabile e, se la scienza è sempre cosa buona e giusta (con o senza Dio), la tecnica invece no.
Probabilmente Ratzinger si riferiva alla tecnica e non alla scienza.
Penso che la dichiarazione del papa relativa alla scienza sia in effetti un poco maldestra, se non proprio sbagliata.

gemma ha detto...

siamo proprio convinti che in tempi di sbandierata malasanità ciò che interessa chi fa la fila al pronto soccorso o aspetta mesi per un'ecografia, una mammografia, un intervento chirurgico..., si vede impiantare protesi fasulle, somministrare azoto al posto dell'ossigeno, scorge rifiuti in prossimità di ambienti che dovrebbero essere sterili, non trova accolgienza in lungodegenza o adeguata assistenza domiciliare per parenti oncologici e anziani che vogliono vivere, deve spesso emigrare al nord per trovare cure adeguate sia la liberalizzazione delle droghe leggere e dell'eutanasia, tanto care all'altissimo Veronesi? Si, è scienziato di alto livello Veronesi ma anche altri che lavorano in campo oncologico e non, meno esposti sul piano mediatico lo sono. Talmente di alto livello che a volte perde il senso della realtà. Onestamente, vivendo terra terra, condivido non poco certe preoccupazioni del Papa su possibili pressioni anche solo involontarie, dettate dal trend sociale, su chi comunque non avrebbe tante speranze, godrebbe di poco potere contrattuale terreno o si presume non varrebbe la pena rianimare ( si sbagliano le diagnosi perchè non le prognosi?). E in tempi di aziendalizzazione della sanità dove il rapporto costo-beneficio cure è sempre in primo piano c'è poco da essere sereni.
Chi ha un ruolo governativo, si sforzi di rendere anche più facile la vita a chi vuole vivere, intanto.

Utnapishtim ha detto...

Depenalizzare significa liberare risorse. Posso usare un argomento simile a quello che hai usato tu, gemma: invece di imbastire un processo al medico che ha aiutato Welby a morire, quei magistrati avrebbero potuto dedicarsi ad altro. Invece di perseguire l'uso della canapa indiana incarcerando ragazzini che se la coltivano in casa, potrebbero dedicarsi al narcotraffico camorrista che inonda le nostre città di tonnellate di cocaina ed eroina.
E' chiaro che non dovrebbero essere questi i termini di un discorso concreto e che non serve utilizzare questa retorica per affrontare i problemi. A mio avviso la distanza dalla realtà non è tanto di gente come Veronesi (gli oncologi sono loro malgrado fin troppo vicini al dolore della gente), ma da parte di chi troppo spesso crede di poter affrontare problemi concreti con delle banali dichiarazioni di principio.

Anonimo ha detto...

Liberalizzare significa aprire la porta di un tunnel di cui e' impossibile vedere la fine!
Troppo generico affermare "lasciamo stare i pesci piccoli, pensiamo al narcotraffico". Da qualche parte occorre iniziare. Condivido pienamente l'avvertimento del ministro Amato: lo stato deve occuparsi di sicurezza o ci sara' una svolta di cui tutti vorremmo fare a meno...

gemma ha detto...

mi dispiace mr...(ma non potevi sceglierti un nome più semplice? :-) ma i tuoi termini di paragone non mi convincono. Io ti ho parlato di violazione di regole in materia sanitaria, di abusi, di malservizi che, tra l'altro, conosco bene e non per sentito dire dai giornali e non di medici che potrebbero occuparsi di alcune cose e invece, perchè così vuole la legge, ne fanno altre. Tu mi parli di magistrati e forze dell'ordine che potrebbero dedicarsi ad altro ma, loro malgrado, devono occuparsi di certe cose perchè ci sono leggi che lo prevedono.
Riguardo alle necessità concrete della gente(quella nel letto o sulla sedia a rotelle, appunto), ciascuno si fa la sua idea. Per me è cosa che pratico tutti giorni e spesso anche di notte. Le cose su cui ho provato a ragionare le conosco bene e, per quanto mi riguarda non sono principi astratti ma vita di tutti i giorni. Veronesi ha mente e mani eccelse ma non è certo il medico di famiglia o l'oncologo palliativista che cura il terminale a casa sua, magari senza parenti ad assisterlo o costretto suo malgrado a condividere le angosce quotidiane di chi si sente solo con un malato grave in casa ma lucido e attaccato alla vita.
Sono d'accordo per la discussione di regole serie riguardo alla possibilità di porre termine all'accanimento terapeutico ma non mi pare che ci sia intenzione di fermarsi a questo. Per anni ho considerato Veronesi un "grande" (quindi non ho preconcetti), ora fatico a seguirlo.
Mi si scusi se mi irrigidisco sui miei piccoli principi, così grandi dai lontani orizzonti ma la vita spesso ci cambia.

Utnapishtim ha detto...

Concedetemi la seconda persona, ovvero un modesto "tu", altrimenti avrò difficoltà a rispondere, come sono costretto a fare adesso, in terza.
Tornando al tema: Veronesi.
La questione di depenalizzare le droghe leggere e regolamentare le questioni relative alla "buona morte" le ho gettate sul banco un poco brutalmente, lo ammetto, e non credo che sia possibile approfondire qui le nostre opinioni sulla questione. Però intendo rispondere a raffaella e gemma che mi hanno gentilmente replicato.
Per Raffaella. L'uso di canapa indiana non viene fatto da pesci piccoli, ma da molta gente che non ha alcun legame con la criminalità. La marijuana e l'hashish possono essere prodotti e consumati al di fuori delle reti criminali e il loro uso è socialmente accettato ormai quasi ovunque, ferma restando la condanna morale per chi abusa di queste sostanze, condanna che riguarda anche chi fa abuso di alcolici e tabacco. In pratica usare leggi repressive contro queste sostanze significa spesso mettere in carcere ragazzi che, diversamente, non si sognerebbero mai nemmeno di entrare nel circuito della delinquenza.
Le preoccupazioni per la sicurezza devono essere trattate con attenzione: è ovvio che ci debba essere un controllo del territorio, ma è ancor più ovvio che questo controllo non sia percepito come repressione.
Per quanto riguarda la questione sollevata da Gemma posso dire, col massimo rispetto per la sua personale esperienza, che non credo che nè Veronesi nè i parlamentari radicali e verdi pro-legalizzazione e pro-testamento biologico vogliano una "legge per sopprimere malati".
La loro intenzione è quella di dare la possibilità a chi ne faccia esplicita richiesta, di decidere per se della propria morte.
Bisogna ammettere che per un laico questa questione è spesso assai più importante che per un cristiano. Il cristiano crede che ogni sofferenza abbia un senso, quando soffre in articulo mortis pensa alla vita futura e questo -forse- infonde in lui il coraggio per affrontare anche le ultime ore. Il laico per contro si preoccupa di rimanere vivo nei ricordi di coloro che ama e perciò non vuole sentirsi un peso, non vuole essere visto mentre soffre e così via. So che dal punto di vista cristiano questa attitudine può essere vista con compassione e commiserazione, ma proprio per questo mi chiedo perchè la cristianità cattolica voglia imporre la propria idea anche a coloro per i quali il dolore è solo un nemico da combattere, una oscenità senza senso, da allontanare o dal quale scappare scomparendo nel nulla.

brustef1 ha detto...

Se dovessi spiegare a un bambino i termini di questa pretestuosa polemica di alcuni uomini di scienza con la Chiesa gli direi così: la Chiesa esorta, e non obbliga, in base ai propri valori, che ciascuno è libero di accettare o meno. Certi scienziati rispondono impropriamente, con la categorica pretesa di sostituire la religione con la scienza. Qual è l'atteggiamento più aperto?

Anonimo ha detto...

Nessuno va in prigione se trovato in possesso di una dose ad uso personale. Certo! Se trovo una persona che ha in auto 100 spinelli, posso ragionevolmente pensare che stia spacciando droga...
Brustef ha ragione: la Chiesa non impone nulla, ma se i parlamentari sono cattolici non possono non ascoltare la parola del Magistero. Sono stati votati, forse, anche per questo...

brustef1 ha detto...

Sono d'accordo, Raffaella, e mi domando spesso che cosa ci stiano a fare nella Chiesa certi preti, dal momento che spendono tutto il loro tempo a contestare se non a negare il Magistero. Quanto alla maggior parte dei politici cosiddetti cattolici...beh, usando un po' di carità limitamoci a dire che prima di tutto sono politici...

Utnapishtim ha detto...

beh, veramente chi si coltiva una piantina di marijuana per uso personale rischia fino a 20 anni di galera. In galera ci manderei Fini (che ha pure dichiarato di aver fumato uno spinello) e Giovanardi, i due eroi che hanno prodotto la legge 309. Chiusa parentesi.
Per quanto riguarda la presunta pretesa di sostituire la religione con la scienza, questa intenzione non mi pare affatto appartenere agli intervistati [oltretutto le verità della religione e quelle della scienza non sono omogenee]. La Hack forse preferirebbe un mondo senza religioni, ma non credo che nè lei nè tantomeno Veronesi metterebbero mai in discussione la libertà di culto. Concluderei sottolineando che l'atteggiamento scientifico non è mai "chiuso" per sua stessa definizione, dal momento che esso, sin dai tempi di Galileo, si basa sul Metodo, ovvero sul mettere in discussione le proprie 'verità', verificandole ad ogni passo.

Anonimo ha detto...

Beh, una piantina puo' dare molti frutti :-))

Il problema e' che la Hack (piu' di Veronesi che pero' considera un embrione come un oggetto) disprezza non solo la religione ma anche i credenti.

brustef1 ha detto...

Non intendevo certamente dire che Hack e Veronesi negherebbero, se potessero, la libertà di culto. Fatto sta che tutto quel che affermano in materia di morale mira oggettivamente a suggerire alle coscienze che quella scientifica è l'unica verità.

Anonimo ha detto...

conoscere da dove veniamo aiuta a capire oggi cosa siamo...
la signorina Hack ha accennato alla teosofia, suo padre è stato uno dei primi direttori della prima rivista teosofica italiana... in internet si trovano interessanti commenti su questa corrente di pensiero.
inoltre fa parte dell'U.A.A.R. basta leggere qualcosa per capire che l'associazione non brilla proprio nel dialogo con i "diversi" dalle loro idee...
dell'entroterra del Prof. Veronesi ho solo trovato che è un convinto vegetariano e in un recente libretto si avvicina a paragonare il DNA, come unica parte di materia che si trasmette nel tempo, alla reincarnazione... se avete altre notizie vi ringrazio per le info...

Utnapishtim ha detto...

ebbene sì, la "signorina Hack" è fiera d'esser laicista ed il "prof. Veronesi" (gli è concesso più rispetto perchè maschietto?) è un vegetariano che usa metafore.
Perchè le è sembrato necessario specificare queste cose in questo contesto, sig. anonimo? L'intenzione è quella di sviuluppare un argomento ad hominem?

X brustef1 e raffaella: sì, credo che in questo abbiate ragione.

Utnapishtim ha detto...

colgo l'occasione per rispondere ad un precedente post di brustef1:"mi domando spesso che cosa ci stiano a fare nella Chiesa certi preti, dal momento che spendono tutto il loro tempo a contestare se non a negare il Magistero". Provo a rispondere io: cercano la verità.
La dialettica in seno alla Chiesa è segno che c'è vita, che c'è quel pensiero libero e controcorrente che Ratzinger ha chiesto ai giovani a Loreto. Voi che come me amate tanto il medioevo cristiano, non ricordate quante battaglie sono state combattute in seno alla Chiesa, in quel periodo vivo e ubertoso? E' da temere più il giorno in cui cesseranno le dispute.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo a patto che le dispute siano combattute con rispetto per le persone.

Anonimo ha detto...

posto a Mr Mandelbrot...
1. ho scritto "signorina" perchè l'Astrofisica è così nella vita...
2. "prof." perchè non so altro del ricercatore; tutto questo non lo ritengo offensivo, è solo una constatazione della realtà...
al di là degli epiteti, che pare offrono motivo di scherno, io credo che può essere utile conoscere l'identità di chi incontriamo, leggiamo, ascoltiamo altrimenti si rischia il circolo vizioso del secondo me che difficilmente porta al confronto sincero.
Mi dispiace se quanto ho scritto non è stato colto come un contributo utile alla discussione non era mia intenzione "ad hominem" aprire un'altro post.

ps. a proposito Mandelbrot è riferito allo studioso Polacco dei frattali?

Utnapishtim ha detto...

Diversamente da lei ritengo che gli argomenti siano o meno convincenti indipendentemente da chi li pronuncia. Probabilmente questo convincimento deriva dalla mia formazione scientifico matematica, che ho voluto si riflettessee, come lei ha inteso, nel nick che mi sono scelto.

PS. che io sappia, la Hack, oltre ad essere professore emerito, ha accumulato titoli e rinomanza che pochi altri in Italia possono vantare: chiamare "signorina" questa ultra-ottuagenaria mi è parso, come le ho detto, alquanto bizzarro. Qualora l'intento fosse stato quello di sottolineare il suo status di "single", beh, allora si informi meglio e nel frattempo mi conceda di sorriderne.