9 settembre 2007
La pessima diretta di Raiuno per la Messa del Papa
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Mi dispiace proprio doverlo dire ma stamattina Giuseppe De Carli mi ha profondamente deluso.
Sono convinta che dobbiamo osservare con attenzione il comportamento di tutti i vaticanisti e non solo di quello di Politi o di altri che spesso criticano il Papa.
Di solito De Carli e' molto obiettivo ma stamattina ci sono stati episodi che mi hanno sconcertata.
Innanzitutto, l'abbiamo detto, la Santa Messa e' iniziata in ritardo. La programmazione era fissata per le 9.30 ma la diretta e' partita alle 9.55, quando il Santo Padre era gia' in duomo e stava dando la benedizione iniziale, benedizione che non abbiamo potuto ne' vedere ne' sentire perche' la telecamera era fissa su De Carli che ha persino sbagliato il nome del Papa. Benedetto e' Papa da ben 28 mesi!
Sorvoliamo sullo svolgimento della Messa perche' Luisa ha gia' detto tutto nel post precedente: quando si segue una Messa in tv si deve partecipare come se si fosse in chiesa. Perche' inserire nella Messa interviste? Perche' inquadrare il pubblico quando il Papa legge l'omelia? Perche' il momento della Comunione deve sempre essere sacrificato?
E veniamo al "pezzo forte": De Carli ha messo in evidenza che non ci sono le grandi folle? Rispetto a chi e a che cosa? Non mi sembra veritiera questa affermazione e soprattutto non ha senso insinuare, indirettamente, il confronto con Giovanni Paolo II.
Infine amerei che si cessasse di dire sempre e comunque le stesse cose: gli Austriaci ed i Tedeschi sono freddi (chi lo dice?), il Papa sembrava algido, tedesco (come se fosse una colpa!), un po' distante ed invece ama il contatto con le folle. Ma va? Ma sul serio? Non l'avevamo notato!
Due chicche: De Carli ha affermato che il cardinale di Vienne di riferisse a Papa Wojtyla nella sua intervista sui valori europei, ma il prelato ha detto che il muro di Berlino e' crollato 18 anni fa. Se facciamo quattro conti scopriamo che l'anno in questione e' il 2007! Quindi il Papa e' Benedetto :-))
Alla fine della celebrazione, tutto contento, De Carli ha affermato che per la prima volta vedevamo il Papa con il mantello. Peccato che l'abbia indossato decine di volte sia per le udienze generali, sia per gli incontri con i giovani (vedi foto), sia in altre occasioni.
Sono note di colore, ma io prego i vaticanisti di una cosa: basta con i luoghi comuni!
Raffaella
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8 commenti:
veramente non mi ero accorta di quasi nulla. Sarà che quando c'è papa Benedetto gli altri sbiadiscono ai miei occhi, fino ad evaporare. Anche De Carli, povero, non facciamolo a pezzi.Una volta che ero arrabbiata mi ha risposto molto gentilmente.
La solita storia delle folle è veramente stucchevole, ma sul serio l'ha detto? Io stavo facendo le polpette non mi vergogno a dirlo e non l'ho sentita. Sapete i miei cari mangiano e bisogna provvedere....
Spero di non avervi scandalizzato con questo mix di sacro e profano...
Ma non meravigliatevi per questi discorsi sulle folle, avevano cominciato a tirare fuori la storia prima ancora che mettesse piede in Austria , avevano già fissato l'agenda dei commenti, i sondaggi e tutte quelle robe lì. che noia deve essere avere sempre un copione pronto e doverlo recitare. Che noia...
Alcuni trattano il pontefice e le cose di Chiesa come la cronaca politica o similia.
Beh, pazienza. Ma quella omelia e quella musica non me la fa dimenticare nessuno.
Buone le polpette :-))
Con De Carli facciamo come le maestre esigenti: vedono un allievo che puo' dare molto e si rammaricano quando ripetono sempre le stesse cose.
De Carli puo' dare molto di piu'...i concetti ci sono :)))
Beh Mariateresa con le tue polpette sei migliore cristiana di me ..perchè io ai miei cari ho detto che oggi a mezzogiorno non ero disponibile!
E sì de Carli ha effettivamente parlato della scarsa affluenza mentre le telecamere inquadravano la folla gioiosa...ho l`impressione che questi giornalisti hanno gli occhi immersi nelle loro schede,che dimenticano di fare una diretta,forse meno sapiente, con qualche silenzio...( parola da abolire in tv..)ma più viva e spontanea.
Del resto quanto certi articoli siano scritti ancor prima di ascoltare realmente il Papa è più che evidente!
Cara lella
Forse su Politi oggi andrò un po’ controcorrente (ma tu mi conosci bene) ma non ho mai potuto sopportare le mezze vie, le forzature cui si sottopongono certi giornalisti, anche contro il “loro sentire”. Si sforzano magari di scrivere recensioni “buoniste” sul Papa teologo ma proprio non le sentono nel profondo e allora prima o poi si scoprono. Allora preferisco di gran lunga un Politi, a mio avviso uno dei “meno peggio”, ma in linea con se stesso e con il pubblico per cui scrive. Uno che scrive quel che pensa, senza lesinare belle cronache quando “sente” che per lui è così e critiche quando ritiene di doverle fare. Sta poi a chi legge prendere posizione o cercare di contraddirlo.
Uno che ho ritenuto e continuo a ritenere in parte responsabile del caos interpretativo seguito a Ratisbona e di qualche rigurgito che a noi appare velenoso ma che ci ha messo la faccia, a differenza di altri che si sono trincerati nel silenzio pilatesco e ancora oggi parlano di “incidente”, senza aver mai espresso una loro opinione obiettiva e averne spiegato il perché la pensano così (troppo difficile quel discorso e molta umiltà ci vorrebbe per ammettere di non averlo capito) .
Non ci si può aspettare nulla di diverso, d’altronde, da uno che anche per mancanza fede, e non solo, è presumibilmente distante da Papa Ratzinger. E che scrive per un giornale la cui linea editoriale è prettamente anticlericale.
Ciò che mi stupisce maggiormente sono coloro che, immersi nelle faccende vaticane da credenti, anziché sfruttare lo spazio a loro disposizione per occuparsi del messaggio cristiano che il Papa cerca di divulgare, si perdono nelle folle, nei soliti confronti, come se la verità fosse solo quella riferita all’affluenza dei partecipanti. Non ci dicono però mai con quali folle (se di 20 o di 5 anni fa), o con quale contesto culturale, ambientale e, lasciatemelo dire, meteorologico ci si sta confrontando .
Eppure sono loro ad averci insegnato che questo Papa non vuole proprio saperne di stare al centro, che dalla folla non cerca cori e clamori ma attenzione, esempi di vita quotidiana. Che chi vuole anche un po’ di sano spettacolo e simpatica improvvisazione può starsene tranquillamente a casa.
Non è più tempo, e non sono di nessuna utilità alla chiesa, di coloro che si dicono cristiani per nascita o per tradizione ma che non credono nel valore dell’eucaristia e nella risurrezione di Cristo.
Non ha senso credere per superstizione o per inerzia ed è meglio essere in pochi ma credenti per scelta e consapevoli di ciò in cui si crede. Solo così lo si può spiegare agli altri ed è possibile dialogare senza soccombere. Prima era necessario incuriosirlo il mondo, cercare di avvicinarlo, anche coi gesti, ora si deve cercare di convincerlo e per farlo bisogna anche parlargli e raccontare quel che ci diciamo, non solo in quanti siamo.
Ps non mi si offra qualche polpettina avvelenata, per favore :-)
Come direbbe il dottor Spack (si scrive cosi'?) e' interessante, cara Gemma! :-)))
ps la polpettina e' mia e me la mangio io :-))
scusa l'ignoranza, ma chi è questo esimio dottor Spack? (non un mio collega, presumo) :-)...
Quello che, in Star Trek, ha le orecchie a punta :-)
carissime signore o signorine,
io ne ho le tasche piene di questi vaticanisti pressapochisti ancora ubriachi di un certo modo di descrivere il Papa, autocompiaciuti di assistere a certe manifestazioni mediatiche chea mio avviso possono essere pure discutibili e che non sono di certo il nocciolo della fede. Addirittura De Carli non sa distinguere un'antifona in gregoriano da una pagina polifonica (vedi l'ennesima gaffe della telecronaca fatta alla comunione. Mi domando: che stanno a fare soggetti del genere? solamente a ricevere i diktat del maestro delle cerimonie (che ieri con quella liturgia e quella musica pareva alquanto sofferente, abituato com'è)???
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