7 settembre 2007

Il Papa in Terra Santa nel 2008?


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La visita in Italia e in Vaticano. Possibile un viaggio di Benedetto XVI nel 2008 in Terra Santa

Ma Peres è ottimista sulla pace in Medio Oriente

ROMA Soffia un vento di ottimismo sul processo di pace in corso tra israeliani e palestinesi. Shimon Peres capo di Stato di Israele e Premio Nobel per la Pace comincia «a vedere un inizio di luce alla fine del tunnel tra isreliani e palestinesi» e ripone fiducia nel premier Ehud Olmert e nel presidente Abu Mazen che «stanno lavorando molto sodo per preparare una dichiarazione di principi» da presentare al più presto. Comunque prima dell'inizio della conferenza internazionale promossa dagli Stati Uniti che – ha confermato Peres – si terrà «a metà novembre a Washington». Al termine della visita in Italia e in Vaticano Peres ha voluto lanciare ieri un messaggio incoraggiante a tutti coloro che si stanno impegnando in prima persona per salvare un processo di pace che troppe volte ha già rischiato il fallimento. In particolare «al popolo ed al Governo italiano, ma anche all'opposizione» perché – ha osservato Peres – «non ho mai visto Israele come una questione che crea divisioni in Italia». Le prospettive di pace in Medio Oriente sono state l'argomento principale della seconda ed ultima giornata di colloqui a Roma, con i vicepremier Massimo D'Alema (reduce da una missione diplomatica nei Territori palestinesi, in Egitto e in Israele), Francesco Rutelli e con il sindaco Walter Veltroni. E giocoforza anche dell'incontro avuto a Castel Gandolfo con il Papa. Dopo 13 anni di negoziati, Vaticano e Israele potrebbero firmare entro quest'anno un accordo per chiudere il contenzioso bilaterale su questioni fiscali, territori e luoghi sacri confiscati. Un accordo siglato tra Vaticano e Israele potrebbe effettivamente rendere più facile una visita di Benedetto XVI in Terra Santa. Il presidente israeliano è tornato a invitare papa Ratzinger ed ha riferito poi in conferenza stampa di aver ricevuto una promessa per il 2008.

© Copyright Gazzetta del sud, 7 settembre 2007


Peres invita il Papa in Terra Santa

CITTÀ DEL VATICANO Dopo 13 anni di negoziati, rotture, riappacificazioni, Vaticano e Israele potrebbero firmare entro quest'anno un accordo per chiudere il contenzioso bilaterale su questioni fiscali, sovvenzioni, territori e luoghi sacri confiscati. Se ne è detto convinto ieri il capo dello Stato ebraico, Shimon Peres, che ha discusso anche di questo con Papa Ratzinger durante il loro incontro a Castel Gandolfo. Un accordo, che comprende anche agevolazioni fiscali per le istituzioni vaticane in Israele, spianerebbe tra l'altro la strada alla restituzione – da parte dello Stato ebraico alla Chiesa cattolica – della Sala del Cenacolo, la stanza dove si svolse l'ultima cena di Gesù. Il Pontefice e Peres hanno affrontato anche il tema della pace nel Medio Oriente, esprimendo la speranza che la Conferenza proposta dal presidente Usa George Bush, che dovrebbe tenersi a metà novembre a Washington, sia il terreno «per rispondere alle attese delle popolazioni».
Un accordo siglato tra Vaticano e Israele potrebbe rendere più facile una visita di Benedetto XVI in Terra Santa. Il presidente israeliano è tornato ieri ad invitare Papa Ratzinger ed ha riferito poi in conferenza stampa di aver ricevuto una promessa per il 2008. «Il Santo Padre - ha detto Peres - crede di poter venire l'anno prossimo e cercherà di fare tutto il possibile perchè la sua visita non venga rinviata».

© Copyright L'Eco di Bergamo, 7 settembre 2007


Peres dal Papa

«L’anno prossimo vuole venire a Gerusalemme»

Il presidente israeliano Shimon Peres, che ieri è stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI a Castel Gandolfo, ha detto che il Papa vuole visitare Israele il prossimo anno. «Credo che il Papa voglia venire l’anno prossimo e farà tutto il possibile per non rimandare la sua visita», ha detto Peres parlando in conferenza stampa a Roma. Il Custode di Terra Santa, padre Pizzaballa ha detto che «per una visita del Papa dovremo aspettare ancora».

© Copyright La Stampa, 7 settembre 2007


VATICANO - ISRAELE

Shimon Peres: Problemi Israele-Santa Sede, entro l’anno conclusi i più importanti

L’incontro con Benedetto XVI, “grande personalità spirituale” e l’invito a visitare la Terrasanta. Il Vaticano esorta alla pace fra Israele e Palestina e si augura la conclusione dei negoziati fra la Santa Sede e lo Stato d’Israele.

Roma (AsiaNews) – Il presidente israeliano Shimon Peres è “piuttosto ottimista” sui negoziati fra Israele e Santa Sede e ha dichiarato che “entro la fine dell’anno potremo concludere e risolvere i problemi più importanti”. Rispondendo a una domanda di AsiaNews, durante una conferenza stampa, egli ha anche detto di aver invitato Benedetto XVI per una visita in Israele.
Al suo primo viaggio all’estero come presidente, Peres è stato oggi ricevuto in udienza dal papa a Castel Gandolfo e si è intrattenuto poi con il card. Tarcisio Bertone Segretario di stato, con la presenza di mons Dominique Mamberti, Segretario per i rapporti con gli Stati, e Oded Ben Hur, ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede.

Secondo un comunicato della Sala stampa vaticana, i colloqui hanno trattato delle possibilità di pace fra Israele e Palestina nel “attuale contesto internazionale, che sembra particolarmente favorevole”. In novembre vi sarà infatti a Washington una Conferenza di pace. Il Vaticano si augura che “ciascuna delle Parti implicate compia ogni sforzo per rispondere alle attese delle popolazioni, stremate da una crisi che dura ormai da 60 anni e che continua a seminare lutti e distruzioni”.

Per studiare “iniziative comuni a favore della pace”, quest’oggi il pontefice ha pure dato udienza al principe Saud Al Faisal, Ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita. Arabia saudita e Lega Araba propongono da tempo un piano di pace per il Medio oriente.

Sull’annoso problema dell’attuazione dell’Accordo Fondamentale, ancora disatteso dopo 13 anni dalla firma, il comunicato afferma che la Santa Sede si augura “una rapida conclusione degli importanti negoziati ancora in corso e l’instaurazione di un dialogo costante tra le Autorità israeliane e le Comunità cristiane locali, in vista di una piena partecipazione di queste ultime alla costruzione del bene comune”.

Il 3 settembre scorso – dopo una lunga pausa estiva – e dopo anni di stallo, sono ripresi i negoziati fra Israele e Santa Sede per concludere l’accordo in materie fiscali e sui beni ecclesiastici, che attende di essere attuato dal ’93.
Nel comunicato vaticano non si fa alcuna menzione di una possibile visita di Benedetto XVI in Israele, sebbene il papa abbia già espresso in passato un parere positivo. Peres ha dichiarato ai giornalisti di essere “rimasto commosso” nel vedere la reazione del papa alla sua proposta e ha definito Benedetto XVI una “grande personalità spirituale”, sottolineando che “lo Spirito” incarnato nelle religioni può dare un contributo importante alla pace, e all’eliminazione della violenza, “degli assassinii e delle uccisioni”.
Secondo Peres, il freno alla pace nella regione viene dalla invadenza dell’Iran e dall’estremismo di Hamas. “Hamas – egli ha detto – non cerca un risultato politico, ma ideologico: la distruzione della nostra nazione”. Il presidente israeliano ha invece espresso fiducia verso il presidente dell’Autorità palestinese, Abou Mazen, impegnato a preparare la Conferenza di pace di novembre. Peres ha rivelato che essa dovrebbe trattare non solo ella questione politica (due popoli- due stati), ma anche affrontare possibilità di collaborazione in campo economico ed ecologico.

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