14 settembre 2007

Messa tridentina: i dehoniani offendono gravemente il Papa (ora basta!)


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Cari amici, oggi entra in vigore (per molti ma non per tutti) il motu proprio Summorum Pontificum che liberalizza o, meglio, dovrebbe liberalizzare la celebrazione della Santa Messa secondo il rito tridentino. Sappiamo dell'ostruzionismo di Vescovi e sacerdoti, quindi, in questo post, non mi dilungo sull'argomento.
Vorrei, pero', che fosse ben chiaro che la critica e' costruttiva, ma la mancanza di rispetto e' da condannare SEMPRE E COMUNQUE!
Il Resto del Carlino, Bologna, riporta ampi stralci della presa di posizione dei dehoniani. Forse un esame di coscienza e un po' meno arroganza non farebbero male
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Raffaella

LITURGIA

Da oggi la Messa con il rito antico Critici i Dehoniani

Giovanni Panettiere

ANCHE i Dehoniani non ci stanno. Entra oggi in vigore il ‘motu proprio’ di Benedetto XVI,‘Summorum pontificum’, che liberalizza la Messa secondo il rito antico ( in città si celebra attualmente così solo al Baraccano,ogni primo sabato del mese) e la congregazione religiosa bolognese, sul numero 31di ‘Settimana’, il suo settimanale di attualità pastorale, con un articolo di padre Riccardo Barile fa valere le proprie perplessità , pur garantendo piena obbedienza al successore di Pietro. In primo luogo viene posto l’interrogativo sul rischio effettivo, una volta vigente il documento, di una dispensa dall’impianto del Vaticano II. E’ tuttavia sul ruolo dei lefebvriani nella genesi del ‘motu proprio’, l’affondo dei Dehoniani:«La sensazione è che in tutta la questione i lefebvriani dettino l’agenda e le condizioni con un metodo classico di conquista: prima ci si impadronisce di un territorio, poi si tratta cedendo qualcosa, ma conservando ciò che non si sarebbe mai ottenuto limitandosi dall’inizio a obbedire e a trattare. Viene da domandarsi se la componente ecclesiale ‘fedele’ è stata ascoltata quanto i lefebvriani scismatici o pentiti. L’articolo critica anche la possibilità, sancita dal Papa, di costituire ‘parrocchie personali’ per i simpatizzanti del Messale antico. In gioco, nel dibattito sulla ‘Sommorum pontificum’, non c’è solo il modo di dire Messa, ma l’intera teologia conciliare.

Si procede quindi con l’evidenziare il fatto che il Pontefice manifestasse, sin dai tempi della promulgazione del nuovo Messale di Paolo VI, 1970, la volontà di non perdere del tutto il rito tradizionale.

Una volta ricostruito il rapporto tra Papa Ratzinger e la Messa antica, che sostanzialmente differisce da quella paolina per un ruolo più significativo del sacerdote celebrante rispetto all’assemblea, lo scritto allarga i confini del problema: «Tutto questo genera difficoltà nel rapportarsi al Papa da parte di alcuni uomini di Chiesa: sembra che si faccia qualcosa per evitare la divisione ma solo da una parte (destra); il Papa è veramente convinto quando afferma la bontà della riforma liturgica oppure lo dice per dovere mentre il suo cuore è nel concedere l’indulto? noi ( cristiani normali) ci governa, quelli (dell’indulto) li ama…». L’allarme lanciato da ‘Settimana’non è un episodio isolato: già dopo la pubblicazione del ‘motu proprio’, a parte le dure critiche di alcuni movimenti, si ebbe il pubblico disappunto del vescovo di Sora , e i dubbi dell’arcivescovo di Milano, Tettamanzi, del cardinale Martini, e del vescovo di Pisa, Plotti.

© Copyright Il Resto del Carlino (Bologna), 14 settembre 2007


Una parola mi viene in mente, ma non la scrivo! Si ha la faccia tosta di garantire l'obbedienza al Sommo Pontefice (aahahahahhahaha) e poi si affonda il coltello mediatico ben in profondita'. Cari dehoniani, che vi definite di sinistra (in contrapposizione alla destra), che cosa cambia per voi?
Il Papa ha limitato l'uso del Messale di Paolo VI? No! Vi obbliga a celebrare Messa secondo l'antico rito? No!
E voi come ripagare l'apertura mentale del Papa? Lo accusate, velatamente ma non troppo, di avere sempre avuto in mente il recupero dell'antico rito (e allora? Ce ne fossero di prelati cosi' coerenti!) e, cio' che e' peggio, insinuate che il Pontefice non ami tutti i fedeli, come Padre premuroso, ma solo una parte!
Dalle decisioni del Santo Padre si ricavano dolcezza, cura pastorale e amore per i fedeli, ANCHE quelli tradizionalisti, che non sono cattolici di serie B e sicuramente non sono "anormali"!
Dall'articolo di questi signori ricavo solo una buona dose di disprezzo per altri fratelli ed un'arroganza nei confronti del Papa che e', fracamente, inacettabile oltre che fastidiosa.
Ma davvero si pensa che con questi articoli i fedeli si mettano dalla parte dei contestatori? Attenzione: il boomerang potrebbe presto dirigersi verso i detrattori papali ad oltranza e non parlo solo di questi dehoniani
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Raffaella

8 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara amica,concordo pienamente.
Devo dire che un ragionamento, si fa per dire, di questo tipo non l'avevo mai visto ,cioè che il Papa ama più gli uni degli altri.Quanto alla teologia conciliare, ma sempre questa sinfonia si suona?, è spiegato bene nella lettera di accompagnamento perchè insistere? Cos'è, il papa è un bugiardo?
Insomma, mi sembra che ci sia molto innamoramento delle proprie posizioni e dei propri pregiudizi.
Ma i dehoniani non sono nuovi da posizioni di questo genere e non solo sulla messa in latino.Hanno avuto molti meriti sul piano culturale,ma insomma adesso i giornali ci sguazzano sopra e c'è il rischio che non facciano una bella figura.Considera che questa non è un'intervista ma il sunto che fa questo giornalista che si chiama Panettiere. Che forse sarebbe il suo mestiere.
Buona giornata

Anonimo ha detto...

Ciao Mariateresa, ho cercato il testo originale ma, al momento, non e' disponibile via web. Non so se le parti fra parentesi siano una "licenza poetica" del giornalista o se veramente i dehoniani abbiano osato spaccare la Chiesa in due.

Comunque la parte piu' drammatica e grave di questo articolo ( «Tutto questo genera difficoltà nel rapportarsi al Papa da parte di alcuni uomini di Chiesa: sembra che si faccia qualcosa per evitare la divisione ma solo da una parte (destra); il Papa è veramente convinto quando afferma la bontà della riforma liturgica oppure lo dice per dovere mentre il suo cuore è nel concedere l’indulto? noi ( cristiani normali) ci governa, quelli (dell’indulto) li ama…») e' virgolettata e quindi dovrebbe essere il testo originale...

Luisa ha detto...

Non ne sono sicura ma mi sembra che i dehoniani si considerino indipendenti e uno scalino sopra gli altri.....mi sembra ricordare che era un teologo dehoniano ad aver già criticato il libro del Papa "Gesù di Nazaret", con il conseguente meraviglioso articolo da antologia dell`Espresso.
Fermo restando che si tratta di un`intervista e noi sappiamo che cosa sovente diventano le parole dell`intervistato quando sono passate al mixer del giornalista...,articoli come questi rivelano senza l`ombra di un dubbio le posizioni di alcuni che allo scoperto ,si permettono di criticare chi con supponenza ,chi con ipocrisia, chi con arroganza,
Benedetto XVI.
Trattandosi di un documento che da oggi deve solo essere applicato con coerenza, umiltà e ubbidienza, di un documento chiarissimo, come tutto il Magistero di Papa Benedetto, di un documento di apertura e riconciliazione e non di un documento di chiusura o separazione.
Penso che i fedeli che hanno gli occhi e le orecchie ben aperte, la capacità di riflettere,sapranno tirarne le conclusioni vedendo chi si sta arroccando su posizioni rigide sulle quali hanno costruito i loro privilegi ( per non dire carriera) , e chi con cuore amante e aperto accoglie lo spirito e la lettera del Motu Proprio.
Chi ha risposto all`invito del Santo Padre nella lettera che accompagnava il Motu proprio e chi ha creduto e crede poter rifiutare e snobbare la domanda di colui a chi devono rispetto e ubbidienza.

Anonimo ha detto...

Conosco di nome Riccardo Barile, lo leggo quando dispensa le sue amenità.
Voleva forse pure lui diventare Vescovo? Per molti Ratzinger è stata una disgrazia perchè ha ridotto in maniera incredibile le nomine episcopali ..... forse pure la sua?
Caro Riccardo, occhio ai travasi di bile!!!

brustef1 ha detto...

Gli implacabili nemici della Messa Tridentina continuano a presentare il Motu Proprio non come un atto di liberalità liturgica, qual é, ma come un obbligo "politico". I dehoniani tirano addirittura in ballo destra e sinistra, con un linguaggio da editoriale di "Repubblica" mirante come al solito a ribadire la superiorità morale della sinistra. Più che ministri di Dio sembrano ministri di Prodi.

paola ha detto...

Mi tornano in mente le parole di un altro grande papa "il fumo di satana è entrato in Vaticano", e ciò che più scandalizza i lontani è vedere divisioni e carrierismo dentro la stessa Chiesa,ma le porte degli inferi non prevarrano e tante mezze figure scompariranno.Rendo lode a Dio perchè nonstante tutto lo Spirito opera ed oggi è una svolta storica per tutta la Chiesa e per quelli che la amanoe rendo grazie a Dio per questo Papa ,di cui sempre mi colpisce oltre il pensiero e la dottrina,la tenerezza e la serenità espresse dal suo volto che da solo è un trattato di mistica,Paola

Anonimo ha detto...

cara Raffaella,
non vorrei essere maligna, ma penso che parte della ostilità dei Dehoniani, trovi origine nel fatto che il nostro Papa ha bloccato la causa di beatificazione del loro fondatore, Padre Dehon. Questo per poter meglio chiarire le accuse di antisemitismo che pesano su alcuni scritti del padre.
Il tuo blog stupendo Come ti vedrei bene a capo dell'ufficio stampa di Benedetto!

Anonimo ha detto...

Ho disdetto l'abbonamento alla rivista dehoniana.