17 ottobre 2007

Voci sull'annuncio del concistoro: il commento del Corriere e della Stampa


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CONCISTORO

Pronte le nomine dei nuovi cardinali: c'è anche Bagnasco

Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO — Oggi il papa annuncia la convocazione di un concistoro per la nomina di nuovi cardinali: una ventina, tra i quali il presidente della Cei e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco e l'arcivescovo di Palermo Paolo Romeo. Tra i non italiani ci dovrebbero essere l'argentino Leonardo Sandri (prefetto delle Chiese orientali) e l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois.
Secondo le indiscrezioni della vigilia l'annuncio dovrebbe essere dato dal papa al termine dell'udienza in piazza San Pietro. E' il secondo concistoro del pontificato, dopo quello del marzo del 2006. A ricevere la nomina saranno 17 arcivescovi di curia e residenziali, che ristabiliranno il «quorum» dei cardinali elettori che è di 120. A essi il papa potrebbe aggiungere qualche nome di ecclesiastici con più di 80 anni, come avviene abitualmente da quando Paolo VI stabilì quel limite di età per l'ingresso in Conclave.
Le voci della vigilia non prevedono sorprese, nell'elenco dei nuovi cardinali. Il concistoro si dovrebbe tenere sabato 24 novembre ma i nomi li annuncerà oggi il papa in persona. Si dovrebbe trattare di arcivescovi di Curia e titolari di diocesi che attendono la «porpora» da tempo, in quanto ricoprono incarichi tradizionalmente cardinalizi.
Oltre a Bagnasco e Romeo, tra gli italiani dovrebbero esserci Angelo Comastri arciprete della basilica di San Pietro, Giovanni Lajolo presidente del Governatorato della Città del Vaticano, Raffaele Farina «bibliotecario di Santa Romana Chiesa».
Tra i non italiani, oltre a Sandri e Vingt-Trois, ci sarebbero il tedesco Jozef Cordes presidente del Consiglio «Cor Unum», il polacco Stanislaw Rylko presidente del Consiglio per i Laici, l'americano John P.Foley Gran Maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro, gli arcivescovi di Varsavia e Dublino, Kazimierz Nycz e Diarmuid Martin.
E' probabile che alla vigilia del concistoro per la nomina dei cardinali si tenga — come già nel marzo dell'anno scorso — un «concistoro straordinario» di una o due giornate, con la partecipazione dei cardinali di tutto il mondo, elettori e non elettori, per la discussione di questioni di attualità.
In occasione del concistoro del 2006 le questioni sulle quali il papa chiese ai cardinali uno scambio di opinioni furono quattro: i rapporti con l'Islam, il vecchio rito della messa, la situazione dei preti che lasciano il ministero, i vescovi in pensione.
I «concistori straordinari» per la discussione di uno o più temi furono un'invenzione di papa Wojtyla fin dagli inizi degli anni ottanta, ma non venivano abbinati ai concistori delle nomine e duravano tre-quattro giorni. Papa Ratzinger ha detto una volta che ne vuole fare di più ma più brevi e li lega ai concistori delle nomine in coerenza con il suo progetto di ridurre all'essenziale gli organismi del governo della Chiesa e le loro convocazioni.

© Copyright Corriere della sera, 17 ottobre 2007


Venti porpore per Ratzinger

Oggi l’annuncio alla fine dell’udienza
Bagnasco e Romeo sono tra i favoriti


GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO
Arcivescovi diocesani come Angelo Bagnasco di Genova e Paolo Romeo di Palermo, ministri vaticani come Leonardo Sandri e Raffaele Farina, prelati di Curia come Angelo Comastri e Giovanni Lajolo. Nella lista dei nuovi cardinali che stamattina, salvo sorprese dell’ultima ora, il Papa annuncerà al termine dell’udienza generale figurano alcune tra le principali figure della Chiesa di Benedetto XVI.
Con il suo secondo concistoro dopo quello celebrato nel febbraio dell’anno scorso, Joseph Ratzinger cambia volto al Sacro Collegio che lo ha eletto. A ricevere la porpora il 24 novembre saranno poco meno di una ventina di prelati. Nel Collegio cardinalizio, infatti, mancano 17 titolari per arrivare al tetto dei 120 «elettori». Tra i nuovi principi della Chiesa, il più noto è monsignor Bagnasco, successore di Camillo Ruini alla guida della Conferenza episcopale. Per l’Italia, entreranno in quello che viene definito il club più esclusivo del mondo anche Comastri, arciprete della basilica di San Pietro; Romeo, arcivescovo di Palermo ed ex nunzio in Italia; Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e per anni ministro degli Esteri della Santa Sede; il salesiano Raffaele Farina, bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
Candidati alla cerimonia (che prevede l’imposizione della berretta vermiglia, il giuramento con l’antica formula latina e il dono dell’anello) pure l’argentino Leonardo Sandri, da poco al vertice della Congregazione delle Chiese Orientali, il tedesco Jozef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum» e amico personale di papa Ratzinger, il polacco Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, l’americano John Patrick Foley, Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed ex presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali. Oltre a San Paolo del Brasile e Washington, le grandi diocesi cardinalizie che sono oggi senza titolare porporato sono Parigi con Andrè Ving-Trois, Varsavia con Kazimierz Nycz, Dublino con Diarmuid Martin.
Benedetto XVI conferma, dunque, di volersi muovere nel solco dei predecessori, rispettando le regole vigenti, senza superare la soglia dei 120 cardinali con meno di 80 anni. Ratzinger, spiegano Oltretevere, considera il collegio cardinalizio una sorta di Senato, chiamato a cooperare con il Successore di Pietro nell’adempimento dei compiti connessi con «l’universale ministero apostolico». Il Papa ha più volte ricordato che nella porpora di cui sono insigniti i cardinali vede simboleggiato «l’annuncio e la sfida della civiltà dell’amore». Quindi il concistoro nella visione di Benedetto XVI risulta essere un avvenimento in grado di manifestare la natura universale della Chiesa, «diffusa in tutto il mondo per annunciare il Vangelo».
Con la morte lunedì del venezuelano Rosario Castillo Lara, il numero dei cardinali è a quota 180, dei quali solo 104 hanno il diritto a votare in un conclave. Inoltre stanno per compiere 80 anni, e quindi perderanno presto il diritto di eleggere il Papa, anche l’ex governatore vaticano Edmund Casimir Szoka e l’odierno decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano.

© Copyright La Stampa, 17 ottobre 2007

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