24 aprile 2008

Card. Tauran: "L'identità è la prima condizione per un efficace dialogo interreligioso" (Radio Vaticana)


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Il cardinale Tauran: l'identità è la prima condizione per un efficace dialogo interreligioso

Il dialogo interreligioso in Africa è "il dialogo della vita e delle culture" ed è una chiave "per la pace nel mondo". E' quanto sottolinea, al microfono di Helene Destombes, il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, cardinale Jean Louis Tauran, che la scorsa settimana ha partecipato a Nairobi ad un incontro sulla formazione al dialogo interreligioso:

R. – Ce que j’ai trouvé très interessant c’est que depuis des années les catholiques, …

Quello che trovo molto interessante è che da qualche anno i cattolici e i cristiani in generale hanno saputo creare dei “circoli di dialogo” con le religioni. Sono molto validi perché si fondano su una convinzione comune, e cioè che i cristiani sono “obbligati” a testimoniare la loro fede in un’Africa multireligiosa e pluriculturale. I cristiani ne hanno preso coscienza da qualche anno e io personalmente ignoravo la ricchezza di questa iniziativa.

D. – Recentemente il Papa ha affermato che il dialogo interreligioso richiede un’esposizione chiara delle diverse dottrine religiose. Lei ha avuto la sensazione che tale priorità sia stata ripresa in questo incontro?

R. – Absolument, absolument! L’identité est la première condition d’un dialogue valable. …

Assolutamente, assolutamente! L’identità è la prima condizione per un dialogo efficace. Sapere chi siamo, sapere in cosa crediamo... Credo che nel dialogo si coniughino l’identità e l’alterità.

D. – In Africa, in questo periodo, si assiste ad un aumento di islamici radicali. L’intesa tra le diverse religioni può contribuire in qualche modo a frenare questa tendenza?

R. – Freiner, je ne sais pas; mais en toutes les cas, à faire comprendre aux uns et aux autres …

Non so se lo possa frenare, ma ad ogni modo, sicuramente può far comprendere agli uni e agli altri che la libertà di religione è un diritto fondamentale; non si può imporre, né con l’inganno né con il proselitismo, alcuna religione ad una persona o ad un gruppo di persone.

D. – Come definirebbe lei oggi questo dialogo interreligioso in Africa?

R. – C’est un dialogue de la vie et un dialogue aussi de culture. …

E’ un dialogo della vita ed anche un dialogo della cultura. La cultura unisce molto più di quanto non divida. Ora, tra le cose che i partecipanti hanno chiesto è che sia introdotto nei seminari un corso obbligatorio di teologia del dialogo interreligioso, perché questo - come ha sottolineato il Papa - è divenuta una priorità, non solo in Africa, ma nel mondo intero.

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