16 settembre 2008

Discorso del Papa ai vescovi francesi: l'editoriale di "Le Monde" ed il commento di Politi. Strane coincidenze...


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Cari amici, io ed Alessia non abbiamo potuto fare a meno di notare le convergenze fra l'editoriale di Le Monde e l'articolo di Politi per "Repubblica".
Inseriro' prima l'articolo in francese tradotto qui e poi quello di Politi. Seguira' commento
.
R.

TRADUZIONE DELL'EDITORIALE DI "LE MONDE": "IL PARADOSSO DELLA CHIESA"

Edito du Monde

Le paradoxe de l'Eglise

LE MONDE 15.09.08 13h30

Les voyages du pape en France ont toujours un effet dopant sur les catholiques. Celui qui se termine à Lourdes lundi 15 septembre, n'a pas dérogé à la règle : 260 000 croyants se sont mobilisées samedi aux Invalides, près de 200 000 dimanche à Lourdes, retrouvant une visibilité dans l'une des sociétés les plus déchristianisées d'Europe. Ils ont affirmé paisiblement leur foi et s'étonnent des intentions de "reconquête" que leur prêtent encore les milieux laïques extrêmes.
L'accueil réservé à Benoît XVI, à l'Elysée et par des centaines d'intellectuels au Collège des Bernardins, témoigne aussi d'un intérêt renforcé pour le fait religieux et la pensée chrétienne. L'étape de Lourdes, enfin, a montré que la religion populaire se porte bien. A la fin de cette année anniversaire des apparitions, la cité mariale aura reçu huit millions de pèlerins.
Les catholiques auraient donc des raisons d'être optimistes. Sauf à craindre qu'un tel voyage soit un feu de paille, plus que l'amorce d'une évolution durable. "N'ayez pas peur" : ce mot fétiche de Jean Paul II a été répété par un pape qu'on disait trop cérébral, et dont la France a découvert la capacité à toucher des foules, sans céder au culte de la personnalité. Mais s'il a tenté de réveiller la tradition sociale et missionnaire de l'Eglise de France, il ne lui a guère offert de perspectives capables de la sortir du coma statistique dans lequel elle est plongée depuis trente ans.
Devant les évêques, Benoît XVI n'a fait aucune proposition nouvelle pour enrayer la chute des vocations. Il a consolidé la discipline qui marginalise les divorcés remariés de religion catholique. Il n'a pas donné le coup de pouce espéré au dialogue avec les autres confessions chrétiennes, avec l'islam et le judaïsme. Et il a tenté de faire plier la hiérarchie catholique, à propos de la messe en latin, dans son historique face-à-face avec des catholiques intégristes dont Rome mesure mal l'esprit revanchard et maurrassien. Paradoxe complet : la curiosité pour le christianisme progresse en France, alors que la structure de l'Eglise s'affaiblit. Celle-ci semble même entrée dans une sorte d'immobilisme doctrinal, liturgique, oecuménique, qui rappelle - malheureusement - les dernières années du pontificat de Pie XII, le pape de la guerre et de l'après-guerre.

Article paru dans l'édition du 16.09.08.

© Copyright Le Monde, 16 settembre 2008

TRADUZIONE DELL'EDITORIALE DI "LE MONDE": "IL PARADOSSO DELLA CHIESA"

Il Papa: Fermo no alle unioni illegittime

Repubblica — 15 settembre 2008 pagina 13 sezione: POLITICA ESTERA

MARCO POLITI

LOURDES - Niente doppie nozze. Niente comunione ai divorziati risposati. Niente tolleranza per le unioni civili o per quei gruppi (gli omossessuali, pensati seppur non espressamente citati) che vogliono adattare le leggi alle loro rivendicazioni. Ai vescovi francesi, riuniti nel santuario di Lourdes, Benedetto XVI porta il suo no ad ogni riforma, proclamando che la «famiglia è nella tempesta». Piace invece a Ratzinger la mano tesa del presidente Nicolas Sarkozy e dunque il Papa, «nel più grande rispetto delle leggi e dell' originalità della situazione francese», pungola i vescovi a tutelare le radici cristiane della Francia e a rappresentare una Chiesa che interviene nella società per costruire i valori, l' identità e la «libertà comune». In Francia, ma anche in altri paesi, è invalsa l' abitudine da parte di parroci più misericordiosi di benedire discretamente la nuova unione di partner cattolici usciti da un divorzio. Papa Ratzinger pone il suo veto. La Chiesa, sottolinea, «mantiene fermamente il principio dell' indissolubilità del matrimonio. Non si possono ammettere iniziative che mirano a benedire unioni illegittime». Dove illegittimi, naturalmente, sono sia i secondi matrimoni sia i Pacs. Ai cattolici divorziati risposati il Papa fa sapere che dovranno limitarsi ad una comunione di desiderio. Esprimere il desiderio dell' eucaristia con cuore fedele sarà tenuto in conto da Dio. L' incontro con l' episcopato francese è breve e formale. Il presidente della conferenza episcopale, cardinale André Vingt-Trois, ammette le difficoltà della Chiesa in terra di Francia. «Siamo premuti, ma non schiacciati. Siamo in difficoltà con le vocazioni, ma non restiamo a braccia conserte». E Ratzinger dà la linea. Servono preti. «Il sacerdozio è indispensabile. Non c' è cosa più grande che un uomo possa fare che donare ai fedeli il corpo e il sangue di Cristo». I laici non sconfinino. «I preti non possono delegare le loro funzioni ai fedeli per quanto riguarda la loro missione». Il matrimonio è indissolubile. Le radici cristiane vanno salvaguardate. Il dialogo ecumenico e interreligioso va condotto per la ricerca della Verità. Frasi ben costruite, logicamente incatenate l' una all' altra, tutte nel segno di una ripetizione che si manifesta nella sua immutabilità sotto cieli diversi, nei più differenti incontri. Nel confronto con la Francia, che riflette la crisi del cristianesimo in Occidente, emerge un pontificato statico. Non si muove foglia di riforma. Non succede nulla. I giovani, esclama il pontefice, scelgano la via del sacerdozio. Ma non avviene e il clero diminuisce e invecchia inesorabilmente e la Chiesa è costretta ad appoggiarsi su preti settantenni. Dalla Francia alla Germania, alle altre nazioni nordiche migliaia di laici reggono le comunità parrocchiali in assenza di sacerdoti, ma il papa ribadisce che stiano nei propri limiti. I matrimoni si sciolgono e i vescovi di tutto il mondo hanno chiesto da ventotto anni di studiare il sistema della Chiesa ortodossa, che permette seconde nozze sebbene in tono minore, ma il Vaticano rimane immobile. Da anni, da prima di essere papa, il cardinale Ratzinger ha nel cassetto una riforma degli annullamenti che potrebbe delegare ai vescovi la dichiarazione di nullità dei matrimoni religiosi, aprendo la strada ad un approccio più pastorale di tutta la materia, ma il pontefice non ci mette mano. Il discorso rivolto ai vescovi francesi riporta alla memoria, per certi aspetti, gli anni finali del pontificato di Pio XII. Anni immobili nonostante la grande statura intellettuale e spirituale di papa Pacelli. Emerge da questo viaggio un' intensificata diffidenza nei confronti del dialogo ecumenico e interreligioso. Dialogo necessario e importante, ha spiegato Ratzinger invitando l' episcopato francese a promuovere la conoscenza e il rispetto reciproco tra le fedi. Però affrettandosi a mettere in guardia da iniziative che «portino allo stallo». Il monito agitato: «La buona volontà non basta». Ancora una volta - forse per incitare i vescovi francesi recalcitranti rispetto alle eccessive concessioni fatte agli scismatici lefebvriani - Benedetto XVI ha motivato la sua decisione di autorizzare la vecchia messa preconciliare. «Spero possiate pervenire in tempi ragionevoli a soluzioni soddisfacenti per tutti, perché non sia lacerata la tunica di Cristo». Tutti, ha soggiunto, devono sentirsi a casa loro nella Chiesa. Alla vigilia del suo arrivo i lefebvriani hanno richiesto, tuttavia, che il pontefice venga a «estirpare gli errori del concilio». Una porta sbattuta in faccia al Vaticano.

© Copyright Repubblica, 16 settembre 2008 consultabile online anche qui.

Entrambi gli articoli paragonano il Pontificato di Benedetto XVI a quello di Pio XII (chiaramente un onore dal mio punto di vista, non so da quello di chi ha scritto...).
In entrambi si usa un termine molto forte, "immobilismo", e si critica ancora una volta una presunta "tiepidezza" del Papa per quanto riguarda il dialogo interreligioso.
Quest'ultimo argomento e' usato ed abusato e, francamente, non se ne puo' piu'...
Ormai non si contano i discorsi e gli incontri del Papa con i rappresentanti delle altre religioni e delle altre confessioni religiose (dimentichiamo i passi avanti con i fratelli Ortodossi?).
Quanto all'immobilismo vorrei ricordare che il Papa non puo' cambiare ne' la dottrina ne', tantomeno, il messaggio di Cristo solo per far piacere ai "segni dei tempi".
Non e' compito solo suo dettare le ricette per uscire dalla crisi di vocazioni in Francia. Egli da' indicazioni, consigli, ma spetta ai vescovi, ai cardinali, ai genitori, agli educatori, agli insegnanti trovare le forme piu' adatte per aiutare i giovani a non avere paura di donarsi a Cristo.
Se uscire dal cosiddetto immobilismo significa autorizzare il matrimonio dei preti, accettare di benedire le coppie di fatto e le seconde nozze, beh, temo che esso rimarra' tale per sempre.
Ricordo inoltre che il motu proprio non e' destinato solo ai Lefebvriani ma anche a tutti coloro che, in comunione con Roma, sono legati al rito tridentino.
Tali gruppi hanno il pieno diritto di stare nella Chiesa ed e' compito dei vescovi fare in modo che la veste di Cristo non si strappi ancora di piu'.
E' vero che c'e' un paradosso: diocesi in difficolta' per calo dei praticanti e folle per il Papa.
Forse sarebbe il caso di domandarsi la ragione di un simile, apparente, paradosso
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri sera sul Tg2 c'è stato un bellissimo servizio sul viaggio del papa a lourdes con ben due servizi (il tg1 solo 1, ben fatto, ma un po' povero) e c'era anche un'intervista ad un filosofo che da ateo è ritornato alla fede negli ultimi anni che è rimasto colpito dal successo del papa.

Poi un servizio di un convegno a Roma nel quale degli ebrei hanno rivisto la figura di Pio XII inteso come colui che ha salvato segretamente (e non poteva essere altrimenti) il più grande numero di ebrei. Alla faccia del suo silenzio!! E' ora che la storia venga rivista!

Per il resto sono estremamente soddisfatto del viaggio del papa in francia! Splendido.

Ti consiglio Raffella di fare un post con un tuo commento (con dentro tutto, da Vingt trois a Politi, dalle folle, alle parole del papa) nel quale tutti noi scriviamo e ci confrontiamo altrimenti i nostri commenti si disperdono qua e là e invece vorrei che ci fosse un ampio spazio per commentare questo straordinario successo del papa!Grazie! Marco

Lapis ha detto...

concordo con Marco e complimenti al tg2 per i servizi di ieri sera, li ho visti anch'io e sono rimasta così allibita (in senso positivo) che a momenti mi cadevano i piatti mentre sparecchiavo.
Di Guillebaud (credo fosse lui) c'era qualche giorno fa un articolo su Avvenire di cui sottoscriverei ogni parola, non so se l'hai pubblicato Raffaella, purtroppo in questo periodo non riesco a leggere tutti i post del blog. Un caro saluto a tutti.

Lapis ha detto...

notevole quel riferimento di Politi a parroci "più misericordiosi": di chi? Del Papa? Di Gesù Cristo in persona? (Mc 10, 11-12)
Siamo sicuri che la benedizione di questi parroci misericordiosi, mi auguro data in buona fede e non con il dichiarato scopo di manifestare disubbidienza al Magistero, sia cosa lodevole e non generi, piuttosto, confusione fra i fedeli? E che altrettanta confusione generi l'ingiustificato rifiuto a celebrare la messa vetus ordo, visto che non si pretende di imporla a nessuno ma solo di permetterla a chi la richiede? Si sono mai chiesti questi parroci, misericordiosi sì, ma un po' a senso unico, se anche certi loro atteggiamenti non contribuiscano all'allontanamento di un certo numero di fedeli?

euge ha detto...

Carissimi amici del blog, come abbiamo potuto constatare, di persone imbrigliate nei luoghi comuni e nei partiti presi ancora ce ne sono...... eccome! La cosa che mi ha più infastidito è il termine immobilismo! Vorrei ricordare e sottolineare come ha già fatto Raffaella del resto, che proprio con il pontificato di Benedetto XVI, la chiesa ha dato una accelerata significativa nel confronto con le altre religioni a partire da quella musulmana; purtroppo, anch'io in tempi recenti, ho dovuto sentire con le mie orecchie, frasi del tipo " la chiesa si sta chiudendo" ma, se a queste persone che, peraltro si vantano di conoscere da vicino l'andamento della chiesa di oggi chiedi i motivi, allora balbettano, biascicano e si vantano di conoscere o di avere preti " presunti amici ed informatori". Condivido pienamente ciò che ha detto Marco su Pio XII è ora che la verità venga alla luce una volta per tutte! Non parliamo poi dei preti " più misericordiosi" Ma che cos'è questa una battuta? perchè se è una battuta non fa ridere nessuno e se è una costatazione beh la cosa e grave; visto che l'unico ad avere una misericordia infinita è solo e soltanto Nostro Signore! Vorrei ancora dire che il Papa ha parlato della famiglia più volte, definendola come la defisce ( scusate il gioco di parole), il Concilio Vaticano II " la Piccola Chiesa" quindi è chiaro che il Papa nei suoi interventi, difenda dai surrogati, la famiglia intesa nel modo non direi tradizionale ma, naturale del termine; che contepla l'unione di due persone che unendosi, aprono alla nascita di nuove vite. Da sempre, la famiglia è questa; da sempre la per la chiesa la famiglia è questa e non solo per Benedetto XVI ma, anche per i suoi predecessori non ultimo Giovanni Paolo II. Quindi, non cerchiamo sempre i soliti triti e ritriti argomenti per bollare come conservatore ed immobilista Benedetto XVI, perchè visto che da sempre la dottrina e l'insegnamento di cristo da trasmettere è questo, bisognerebbe definire " immobilisti " tutti i Papi indistintamente e forse ( scusate ma quando ci vuole ci vuole), forse anche Nostro Signore!

Raffaella ha detto...

Ciao Lapis, ecco qui:

http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/09/guillebaud-le-ragioni-della-fede-non.html

:-))