16 settembre 2008

D’Ormesson: «Il Papa ha conquistato il cuore e la ragione. Entusiasmo popolare, rispetto e ammirazione dagli intellettuali» (Zappalà)


Vedi anche:

La denuncia di Mons. Perl: La messa in latino viene di fatto ostacolata dagli stessi vescovi. Sulla mia scrivania si accumulano le proteste dei fedeli

Discorso del Papa ai vescovi francesi: l'editoriale di "Le Monde" ed il commento di Politi. Strane coincidenze...

Card. Tauran: "Un successo il viaggio del Papa in Francia" (Radio Vaticana)

Quella cartolina dai Pirenei con il sorriso di Maria (Mazza)

Tutti per Benedetto: folla in strada e nelle piazze, i francesi «cercano» il Papa. Sconfitti i pregiudizi e gli stereotipi dei media

Tv e giornali francesi, Benedetto sugli scudi: straordinaria mobilitazione dei mass media d'Oltralpe (Zappalà)

«Parla Ratzinger e scardina gli stereotipi» (Luciano Lanna)

Il filosofo Pierre Manent: "La Ratio del professor Ratzinger" (Valensise)

Da Parigi e da Lourdes, la lezione del Papa "liturgo": splendida sintesi di Sandro Magister

Il sapere secondo Benedetto XVI: commento al discorso al Collège des Bernardins (Cottini)

Il furore giacobino ormai resiste solo alla Sapienza (Volontè). Sotto l'articolo il mio commento...

E sottovoce Papa Ratzinger conquista la roccaforte del laicismo. In quattro giorni caduti i pregiudizi sul Pontefice (Tornielli)

Card. Vingt-Trois: "Il Pontefice ha lasciato alla Francia un messaggio di fiducia e amicizia" (Radio Vaticana)

Benedetto XVI in Francia, nuova lezione di modernità (Esposito)

Storica visita del Pontefice nel santuario francese. Il Papa a Lourdes: «Prego per l’Italia»

Jean-Marie Guénois: "Come il Papa ha saputo sedurre la Francia" (Le Figaro)

Giovanni Maria Vian: "Un tempo propizio per ritornare a Dio" (Osservatore Romano)

Il «miracolo» nella patria del laicismo. Quel «rivoluzionario» di Benedetto XVI...

La filosofa Chantal Delsol: "La straordinaria serenità di un piccolo uomo in bianco" (Le Figaro)

Aldo Schiavone: "Quei precetti che ci dividono". Il progetto ambizioso del Papa: riconciliare Chiesa e modernità, fede e ragione

A Parigi ressa ed entusiasmo per il Papa (Accattoli)

Media francesi sorpresi dal fervore religioso. Scatto d'orgoglio della «minoranza» cattolica (Nava)

Il Papa illumina i vescovi francesi sul ruolo dei sacerdoti, sul Summorum Pontificum, sulla famiglia, sui divorziati risposati, sulla laicità, sul dialogo interreligioso... (Discorso alla Conferenza Episcopale Francese presso l'Hemicycle Sainte-Bernadette di Lourdes, 14 settembre 2008)

La Francia scopre un Papa diverso dalla sua caricatura: lo stupore dei media (Teitelbaum)

VIDEO E FOTO DEL PAPA IN FRANCIA

VIAGGIO APOSTOLICO IN FRANCIA (12-15 SETTEMBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI MESSAGGI ED OMELIE DEL PAPA IN FRANCIA

«Il Papa ha conquistato il cuore e la ragione»

D’Ormesson:entusiasmo popolare, rispetto e ammirazione dagli intellettuali

L’intervento svolto al Collegio dei Bernardini è stato accolto con grande simpatia di fronte alla forza e al rigore del ragionamento È un uomo che possiede una grande potenza intellettuale: è ciò che impressiona di più anche i giovani

DA PARIGI DANIELE ZAPPALÀ

«Benedetto XVI ha ottenuto un trionfo, soprattutto di fron­te agli intellettuali francesi».

Ad abbozzare in questi termini un bilan­cio del viaggio apostolico del Papa in Francia è Jean d’Ormesson, da decenni fra le figure più rappresentative della cul­tura d’Oltralpe, nelle vesti molteplici di romanziere tradotto in tut­to il mondo, saggista, edito­rialista, diretto­re di giornali, 'immortale' dell’Académie Française. Un viaggio, quello del Papa, che ha colpito il cuore e la ra­gione del Pae­se.

«Ha risve­gliato ad un al­to livello il fer­vore e l’entu­siasmo popo­­lari, soprattut­to in un clima che mi è parso più sereno di un tempo, in particolare fra i cristiani e le al­tre religioni, così come fra i cristiani e il mondo ateo».

Quali momen­ti del viaggio l’hanno parti­colarmente colpita?

Mi ha colpito in particolare la folla d’in­tellettuali alla conferenza tenuta al Col­legio dei Bernardini. Si trattava di una conferenza un po’ difficile, ma che è sta­ta ascoltata e commentata con molta at­tenzione e serietà, così come con una grande simpatia in­tellettuale di fronte alla forza e al rigore del ragionamento.

Una forza che ha la­sciato il segno…

Tutti sapevano che Joseph Ratzinger è un grande teologo e credo che i suoi di­scorsi abbiano mol­to colpito sia gli in­tellettuali cattolici sia i non credenti. È un uomo che possiede una grandissima po­tenza intellettuale ed è ciò che ha proba­bilmente impressio­nato di più anche i giovani che hanno tributato un grande successo al Papa.

A suo parere, quale aspetto del messag­gio del Papa ha fatto maggiormente ri­flettere?

Credo che innanzitutto abbia colpito lo stile stesso del Papa, percepito come di­verso rispetto a quello di Giovanni Paolo II, che era per così dire un Pontefice al centro della scena. Benedetto XVI, per u­sare un’altra immagine, è stato forse per­cepito più come un uomo al centro del proprio studio. Un teologo impegnato nell’approfondire il terreno del cattolice­simo, forse ancor più che nell’allargarlo. Egli non teme d’impiegare un certo rigo­re, cercando di corroborare così la fede cattolica fino alla sua pienezza.

Si è parlato in Francia di un Papa capa­ce al contempo di esse­re professore, soprat­tuto a Parigi, e pellegri­no, in particolare a Lourdes. Che ne pensa?

Professore a Parigi, cer­tamente. La sua confe­renza, a tratti, faceva pensare a un corso ma­gistrale al Collège de France, più che a una semplice lezione acca­demica alla Sorbona. Del pellegrinaggio a Lourdes mi ha colpito soprattutto la sua capa­cità di essere guardiano della fede. Anche nel suo messaggio ai ve­scovi di Francia, ha ma­nifestato un grande ri­gore su molti punti.

Fede e ragione sono in­scindibili, ha ricordato il Papa. Si è trattato di un messaggio anche a quella Francia che confonde talora ragione e razionalismo?

Fides quaerens intellectum è una formu­la antica nota anche in Francia. Almeno da San Tommaso d’Aquino, la fede e la ragione non sono lontane. In Francia, questa tradizione è legata in particolare a Cartesio. Gli intellettuali seri sono sen­sibili a questa manifestazione. Ma con­viene sempre approfondirne il senso, co­me fa il Papa che sa parlare agli intellet­tuali raggiungendo anche le masse. La ra­gione gioca nel messaggio di Benedetto XVI un ruolo molto importante.

Ad accorrere in gran numero per accla­mare il Papa sono stati anche tanti gio­vani.

Questo mi ha particolarmente colpito. Il rigore intellettuale del Papa si è diffuso ben aldilà di gruppi delimitati fino a rag­giungere in modo indistinto anche i gio­vani. Questo successo ha fatto ricordare quelli di Giovanni Paolo II nel corso dei suoi diversi viaggi in Francia.

L’esigenza di una lai­cità ' aper­ta' o 'posi­tiva' è stata difesa dal Papa e an­che dall’Eli­seo. Crede che la Fran­cia stia per voltare pa­gina?

Su questo punto, ci so­no state delle manifestazioni di opposi­zione. Ma non credo che riguardassero la dimensione religiosa. Si è trattato di rea­zioni legate a calcoli propriamenti poli­tici. I socialisti hanno protestato dicendo che alla laicità non occorreva un aggetti­vo. Ed è curioso che anche François Bay­rou, che è molto cattolico, si sia unito a queste osservazioni. Ma si è trattato so­prattutto di un’occasione per sferrare un nuovo attacco contro Nicolas Sarkozy. Dunque, di dichiarazioni di politica in­terna.

Occorre attendersi un nuovo conflitto fra il laicismo e gli auspici politici emergenti di maggiore apertura?

Credo che su questo fronte la Francia stia conoscendo da anni una certa pacifica­zione. Certamente, in futuro vi saranno ancora degli attacchi anticlericali ironici da parte di certi ambienti rappresentati da giornali come il Canard enchainé. Ciò, per così dire, resta molto francese e con­tinuerà. Ma è forse eccessivo parlare di cristianofobia. Direi che in Francia esiste soprattutto nella letteratura, nell’arte e nella politica una tradizione di anticleri­calismo, la cui origine è anteriore alla Ri­voluzione. Tale tradizione resta attiva.

Alla Messa sull’Esplanade des Invalides c’erano francesi di ogni condizione e o­gni origine. In un Paese sempre più mul­tietnico, l’universalità della Chiesa è par­sa capace di unire tutti i ceti del Paese….

È vero. E al contempo, esiste una crisi del­le vocazioni in Francia a cui anche il Pa­pa ha accennato. I prossimi mesi e i pros­simi anni ci diranno se questo entusia­smo popolare evidente sarà seguito an­che da un nuovo movimento religioso profondo.

© Copyright Avvenire, 16 settembre 2008

Nessun commento: