19 settembre 2008

L'articolo di Civiltà Cattolica non riguarda Pio XII ma le leggi razziali (1938, regnante Pio XI). Ennesimo autogol con figuraccia dei mass media...


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«Leggi razziali, la Santa Sede fu troppo prudente»

di Redazione

La Civiltà Cattolica, in un articolo a firma di padre Giovanni Sale, definisce «imbarazzante» la posizione assunta dalla Santa Sede nel 1938, quando vennero promulgate le leggi razziali mussoliniane.
Il Vaticano decise infatti di tenere un atteggiamento «piuttosto prudente», chiedendo «al governo fascista di usare come criterio discriminatorio non il dato biologico-razziale, ma quello religioso cioè l’appartenenza a una determinata fede religiosa».
La Santa Sede – il Papa era Pio XI – cercò infatti di «attirare l’attenzione dell’autorità governativa soprattutto sugli ebrei battezzati e convertiti al cattolicesimo», invece di schierarsi «in difesa degli ebrei tutti».
«Appare oggi imbarazzante - osserva il gesuita - per lo storico cattolico, soprattutto dopo le aperture del Concilio Vaticano II in tale materia, giustificare con categorie morali o religiose tale impostazione di pensiero e tal modo di procedere».
È evidente dall’articolo di Civiltà Cattolica l’esistenza di tensioni all’interno della stessa Curia romana, con il Papa che era fautore della linea più dura, e alcuni dei suoi collaboratori, incaricati di trattare con il governo di Mussolini cercando di mediare.

Vale la pena di ricordare che al momento dell’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste – per certi versi più dure di quelle tedesche – la questione fu trattata da Pio XI da una parte, da monsignor Domenico Tardini, dal nunzio Borgongini Duca e dal padre Tacchi Venturi dall’altra.

Proprio in quelle settimane il cardinale Segretario di Stato Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, si trovava in Svizzera per un periodo di cura.

Il Vaticano inviò «istruzioni speciali» ai vescovi perché prevenissero qualsiasi adesione del clero «alla rivista La Difesa della razza», raccomandando a tutti i sacerdoti di non tralasciare di insistere sulle conseguenze di un razzismo esasperato.

© Copyright Il Giornale, 19 settembre 2008 consultabile online anche qui.

Sono curiosa di leggere l'articolo di Civilta' Cattolica perche' non si puo' che rimanere basiti di fronte ad una frase come questa ed alle interpretazioni che ne hanno dato i media: "Appare oggi imbarazzante per lo storico cattolico, soprattutto dopo le aperture del Concilio Vaticano II in tale materia, giustificare con categorie morali o religiose tale impostazione di pensiero e tal modo di procedere".
Infatti! Appare OGGI!
Nel 1938 il Concilio Vaticano II non era nell'anticamera del cervello di alcuno.
Forse il senso dell'articolo e' un altro e cioe' un invito a leggere la storia "calandosi" nel 1938.
Si spiega allora quella frase.
Oggi la prudenza della Santa Sede e' difficile da comprendere, ma nel 2008 siamo tutti comodamente seduti in poltrona o davanti al pc...
Da segnalare inoltre l'ennesima cantonata dei media che hanno subito associato il discorso di Benedetto XVI su Pio XII a questo articolo.
I due argomenti non c'entrano nulla, almeno apparentemente.
Non solo nel 1938 il Papa era Pio XI, ma il cardinale Pacelli era in Svizzera!

Leggete questo articolo del sito di Repubblica, che parla di affondo dei Gesuiti su Pio XII, per capire a che punto siamo!
In ogni caso penso sia necessario un chiarimento della Santa Sede perche' mi pare inopportuno che un articolo possa assumere, per i media, lo stesso valore di un discorso del Papa.
Sarebbe necessario leggere per intero l'intevento di Civilta' Cattolica per verificare se effettivamente il bersaglio delle critiche e' Pio XII.
Questa situazione di incertezza non aiuta nessuno e, al contrario, costituisce motivo di gioia per chi ha interesse a presentare la Chiesa come divisa al suo interno
.
R.

5 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara amica, buongiorno.
Naturalmente bisogna aspettare di leggere l’articolo completo di Civiltà cattolica.
Come a l solito. I giornali non informano, cercano il bruscolino o la puzzetta per poterci campare sopra.
Ho subito pensato, a pelle, che l’articolo dei Gesuiti fosse sulle leggi razziali e non su Pio XII, ma non essendo un esperto mi sono tenuta la mia opinione al calduccio. Ora vedo che l spiegazione di Tornielli è proprio questa. Penso ch anche quelli che hanno pubblicato gli articoli enfatici di ieri lo sapessero benissimo. Ma non c’è niente da fare. Conta quello che sembra o può sembrare e non quello che è. E non da oggi.
Uf…

Luisa ha detto...

Non credete però che Civiltà cattolica e chi la "supervise" in Vaticano potevano prevedere l`abuso interpretativo ?
Mi dispiace, sono la prima a criticare i media, ma i Gesuiti sono troppo "fini" per non aver visto l`eventuale equivoco interpretativo.
Mi tengo duqnue i miei dubbi e sulla pubblicazione dei Gesuiti e su chi la legge in Vaticano per dare il suo placet.

Anonimo ha detto...

Certo che l'articolo era sulle leggi razziali, ma la sostanza della mia impressione a caldo non cambia: il nocciolo del messaggio che si trasmette genera disorientamento, pur fra mille distinguo e precisaizoni. Carla

mariateresa ha detto...

Luisa, hai ragione, il punto è che sul pontificato di Pio XII il discorso storico non è chiuso e ci sono diverse opinioni anche presso la Santa Sede, questo cosiddetto scivolone lo fa intravvedere anche se i termini del diverso parere storico non sono sicuramente quelli rozzi e da dopolavoro ferroviario usati sui media.
Maggiore prudenza sarebbe stata auspicabile...
Oppure , se volete vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo compiacerci della grande libertà di discussione.....
Quello che non mi piace e mi irrita profondamente è trasformare la discussione sul piano storico cin propaganda.

Anonimo ha detto...

Miei cari e mie care ricordate che:
NOLUNT DISCERE QUI NUMQUAM DIDICERUNT