20 ottobre 2008
Al Sinodo in Vaticano, giornata dedicata alle Proposizioni finali. Intervista a Mons. Menegazzo, vescovo in Sudan (Radio Vaticana)
Vedi anche:
Vian: "La preghiera per il sinodo". Il Papa a Pompei e Bartolomeo I in Vaticano (Osservatore Romano)
Il Papa a Bartolomeo I: "I vostri Padri sono anche i nostri Padri, e i nostri sono anche i vostri: se abbiamo Padri comuni, come potremmo non essere fratelli tra noi?" (Discorso, pronunciato "a braccio" con cui il Santo Padre ha ringraziato il Patriarca Bartolomeo i per le sue riflessioni sulla Parola di Dio, Cappella Sistina, 18 ottobre 2008)
Intervento del Patriarca Bartolomeo sulla Scrittura nella tradizione ortodossa, Cappella Sistina, 18 ottobre 2008 (Osservatore Romano)
Il Papa a Pompei: "Il messaggio oltre le parole" (Casavola)
Il Papa a Pompei: «Con il cuore resterò vicino a questa terra». Il saluto alla folla in un fuori programma (Trotta)
Camorra, parola evitata per scelta. Il Vaticano: «Il pontefice ha voluto rispettare la gente onesta. Ma invita all’impegno» (Il Mattino)
Il Papa a Pompei: "Affrontare i sacrifici senza compromessi" (Scandone)
Il Papa a Pompei: il commento di Mons. Liberati (Radio Vaticana)
Il Papa a Pompei: La «mariologia breve» di Papa Ratzinger (Osservatore Romano)
Il Papa dopo la recita del Rosario: Recitando le Ave Maria occorre fare attenzione a che le nostre voci non "coprano" quella di Dio, il quale parla sempre attraverso il silenzio, come "il sussurro di una brezza leggera" (Meditazione del Santo Padre al termine della recita del Rosario presso il Santuario di Pompei)
Se i silenzi sulla Shoah portano un solo nome...Perchè allo Yad Vashem di Gerusalemme non compaiono le foto di Roosevelt e Churchill? (Battista)
Domanda: i giornalisti che lamentano il fatto che il Papa non abbia parlato di camorra hanno letto o ascoltato l'omelia?
Il Papa a Pompei: "Qui il genuino popolo cristiano, la gente che affronta la vita con sacrificio ogni giorno, trova la forza di perseverare nel bene senza scendere a compromessi"
Vergogna delle vergogne: foto del Papa con una svastica su un sito israeliano. Questi sono i risultati delle recenti campagne mediatiche...complimenti
Il Papa ai chirurgi: "Non abbandonare il paziente inguaribile, ma umanizzare la medicina rispettando il malato e favorendo con lui un'alleanza terapeutica"
"Sconvolgenti" rivelazioni su Pio XII: parlava bene dei Tedeschi...
Il Papa nei paesi della camorra: «Siate fermento civile» (Bobbio)
Pio XII e la fabbrica dei santi (Gotor)
Per scelta di campo, il Pontefice ha detto che non citerà mai la camorra né le altre piaghe della Campania (Sannito)
Pompei, la visita del Papa si chiude con un boato di gioia (Rossi)
Superbo ed eccellente Andrea Tornielli: "E adesso anche i “silenzi” di Papa Ratzinger…"
Pio XII, Hitler e la Shoah. Altre accuse e polemiche (Bobbio)
SI INFIAMMANO LE POLEMICHE SULLA BEATIFICAZIONE DI PIO XII: ATTACCARE PACELLI PER COLPIRE BENEDETTO XVI? RACCOLTA DI ARTICOLI
Ratzinger 'prigioniero' del silenzio di Pacelli (Politi)
Il Presidente israeliano Peres tenta di smorzare le polemiche: "Una visita di Benedetto XVI sarebbe assai gradita"
Il Papa a Pompei: lo speciale di Salvatore Izzo (Agi)
Il retroscena sulla beatificazione di Pio XII: la cautela del Papa tedesco (articolo di Accattoli da leggere e su cui riflettere!)
SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
Al Sinodo in Vaticano, giornata dedicata alle Proposizioni finali. L'inculturazione della Bibbia in Africa nelle parole di mons. Antonio Menegazzo, vescovo in Sudan
Ultima settimana di lavori per il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, in corso in Vaticano. Oggi è in programma l’unificazione delle Proposizioni finali da parte del relatore generale, del segretario speciale e dei "circoli minori". L’elenco unico delle Proposizioni sarà poi emendato e votato nelle prossime Congregazioni generali. Intanto, tra i temi più ricorrenti del Sinodo, c’è quello dell’inculturazione della Bibbia in Africa. Ma quali problematiche presenta questa operazione? Isabella Piro lo ha chiesto ad uno dei Padri sinodali, mons. Antonio Menegazzo, vescovo di Mesarfelta, in Sudan:
R. - La problematica maggiore è la questione della guerra civile tra nord e sud del Paese, che è durata per ventuno anni: abbiamo avuto molti profughi che hanno dovuto lasciare il proprio villaggio, la propria Chiesa, la propria casa per rifugiarsi nel nord. E nel nord, si sono raggruppati in centri per poter lavorare, soprattutto nell’agricoltura, quindi in zone molto lontane dalla Chiesa principale, dove si trovano i sacerdoti. E data anche l’insicurezza in cui ci troviamo, soprattutto nel Darfur, i sacerdoti non possono contattare facilmente questi gruppi di cristiani che si trovano lontani dalla Chiesa madre. E' difficile quindi portare loro la Bibbia, in particolare spiegarla, perché non sono all’altezza di capirla bene ed avrebbero sempre bisogno della presenza del sacerdote che spieghi loro la Parola di Dio.
D. - Come far convivere la Parola di Dio con la natura della cultura locale, senza sradicarla?
R. - Questo è un altro grande problema. Molti, in questi ultimi anni, sono diventati cristiani, hanno chiesto il Battesimo ed hanno avuto nove, dieci mesi di preparazione a questo Sacramento. Io penso che nove, dieci mesi di preparazione non siano sufficienti a cambiare la mentalità, a lasciare che il Vangelo entri nel cuore dell’uomo e lo cambi. Dunque, abbiamo la difficoltà di cristiani che quando ricevono il Battesimo in molti restano ancora attaccati alle loro tradizioni.
D. - C’è poi il problema della preparazione dei catechisti…
R. - Noi abbiamo in ogni diocesi un centro pastorale catechistico, ma anche in questo caso abbiamo la difficoltà della lingua, dell’istruzione del catechista. Tante volte i nostri catechisti hanno frequentato forse le scuole elementari e non di più e quindi, naturalmente, sanno solo la loro lingua, non conoscono l’arabo e l’inglese che sono le due lingue più parlate nel posto. È molto difficile prepararli perché possano trasmettere veramente l’insegnamento della Chiesa ai catecumeni.
D. - Lei cosa si augura che questo Sinodo possa fare di più per l’Africa?
R. - Che veramente questo Sinodo convinca, prima di tutto la Chiesa, e poi anche le organizzazioni che hanno mezzi finanziari, a tradurre la Bibbia nelle varie lingue locali. Sono moltissime, in Sudan, le lingue locali tribali e la maggioranza della popolazione non ha la possibilità di leggere la Bibbia perché non conosce l’arabo, non sa l’inglese, e quindi non può venire neanche a conoscenza della Bibbia.
D. - Guardiamo per un attimo al 2009, al Sinodo dei Vescovi d’Africa: il Sinodo attuale può essere un “trampolino di lancio” per quello dell’anno prossimo?
R. - Io penso di sì, perché naturalmente la Parola di Dio è essenziale, appunto, per la vita cristiana. E quindi anche per l’Africa: se manca la Parola di Dio, naturalmente manca la vera vita cristiana. Io perciò penso che l'attuale Sinodo sia un passo verso il Sinodo africano dell’anno prossimo, una preparazione profonda, perché il Sinodo dell’anno prossimo sia davvero efficace e giunga davvero al punto essenziale della conversione dell’Africa: ovvero, entrare nella mentalità del Vangelo, lasciarsi guidare dal Vangelo, essere presi dal Vangelo per poter vivere la propria vita cristiana come discepoli di Cristo.
© Copyright Radio Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento