4 ottobre 2008
Al via domani il Sinodo "delle prime volte"
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(ASCA) - Citta' del Vaticano, 3 ott
L'istituzione che piu' di ogni altra aveva incarnato il profondo rinnovamento della Chiesa cattolica voluto dai padri del Concilio Vaticano II torna a riunirsi a partire da domenica prossima, quando papa Benedetto XVI celebrera' nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la messa di apertura della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi: 253 cardinali e vescovi dai cinque continenti, 41 esperti, 37 uditori, insieme a 10 rappresentanti delle altre Chiese cristiane e traduttori, consulenti e tecnici (per un totale di circa 400 partecipanti) si riuniranno, dal 6 al 23 ottobre, per discutere del ruolo della ''Parola di Dio nella Vita e nella missione della Chiesa''. In una Chiesa cattolica che aveva sempre messo l'accento sul ''primato petrino' del papa piuttosto che sulla collegialita' dei vescovi riuniti nel Sinodo (cara invece alle Chiese protestanti) era stato Paolo VI, il 15 settembre 1965, a renderlo un'istituzione permanente della Chiesa cattolica, in risposta al desiderio dei padri del Concilio Vaticano II che speravano cosi' di mantenere vivo l'autentico spirito formatosi dall'esperienza dello stesso Concilio. Ma di fatto, la storia dei Sinodi si puo' far risalire agli albori della vita della Chiesa: nel primo secolo dopo Cristo, quando la nascente comunita' cristiana si riuni' a Gerusalemme, come raccontato dagli Atti degli Apostoli. Poi, dopo il gesto di papa Montini che reintroduceva stabilente il Sinodo nella Chiesa cattolica, i vescovi si sono incontrati 11 volte per le loro Assemblee generali, per discutere di temi che vanno dalla cooperazione tra la Santa Sede e le Conferenze episcopali alla famiglia, intervallate da Assemblee straordinarie (dedicati a temi specifici) e Sessioni speciali, dedicate ad aree geografiche precise. Non sono mancati i contrasti, come il vivace dibattito all'ultima Assemblea generale, nel 2005, sull'ordinazione dei ''viri probati', proposta alla fine respinta dai padri sinodali. Quella che si apre domani sara' un Sinodo che si distingue per molte ''prime volte': l'Ordo Synodi Episcoporum, ovvero il regolamento del Sinodo, e' stato aggiornato nel 2006 da papa Ratzinger e quella che si apre domenica e' la prima Assemblea ad applicarlo. La novita' piu' significativa e' quella della ''discussione libera'', che si affianca agli interventi scritti dei padri sinodali e che era gia' stata sperimentata, con successo, al Sinodo del 2005. Ogni giorno, dalle 18 alle 19, i vescovi potranno parlare liberamente, senza relazioni e temi prefissati. Momenti di ''discussione libera'' sono anche previsti, il pomeriggio del 6 ottobre, ''dopo cinque relazioni, ognuna di 10 minuti, nelle quali cinque vescovi indicheranno come il tema della Parola di Dio e' percepito nei cinque continenti''. Ma le novita' non finiscono qui: per la prima volta, a svolgere l'ufficio di Segretario speciale del Sinodo sara' un africano: si tratta di mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, che all'inizio degli anni '90 fu chiamato a presiedere, con il benestare di papa Wojtyla e svolgendo di fatto le funzioni di capo dello Stato, la Conferenza nazionale sovrana del Congo che cercava di aprire l'allora Zaire alla democrazia, dopo la dittatura di Mobutu Sese Seko. Mons. Monsengwo ha sostituito mons. Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone, deceduto improvvisamente nell'agosto scorso. Ancora una prima volta e' costituita dalla messa di apertura, che si svolgera' a San Paolo fuori le mura e non a San Pietro, in considerazione dell'Anno dedicato a San Paolo che si e' aperto lo scorso 28 giugno. E non mancano due ''prime volte'' in campo ecumenico e interreligioso: Il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, invitato tra i rappresentanti delle Chiese cristiane, parlera' per la prima volta ai padri sinodali, il 18 ottobre, quando, insieme al papa, presiedera' i vespri. Poi, per la prima volta un ebreo interverra' al Sinodo: si tratta, come gia' noto, del rabbino capo di Haifa, Shear Yashyv Cohen, che il 6 ottobre parlera' del modo in cui il popolo ebraico legge e interpreta la Scrittura. L'invito per Rabbi Cohen, uno dei tre invitati speciali del papa, e' nata da una proposta degli organizzatori del Sinodo ''subito'' accettata da Benedetto XVI, come ha spiegato mons. Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo, nella conferenza stampa di presentazione dei lavori. Gli altri due invitati speciali del papa sono A. Miller Milloy, segretario generale dell'United Bible Societies, e frere Alois, priore della Comunita' di Taize'. Dei vescovi che parteciperanno all'Assemblea generale del Sinodo, 51 provengono dall'Africa, 62 dall'America, 41 dall'Asia, 90 dall'Europa e 9 dall'Oceania; il piu' anziano e' l'88enne patriarca di Antiochia dei Maroniti, card. Pierre Nasrallah Sfeir, il piu' giovane il 39enne mons. Anton Leichtfried, vescovo ausiliare di Sankt Polten in Austria. Partecipano di diritto anche tutti i 24 capi dicastero del Vaticano, di cui 18 sono cardinali e sei vescovi. In totale, dei 253 vescovi del Sinodo, 52 sono cardinali, molti dei quali scelti personalmente da papa Benedetto XVI, piuttosto che eletti dalle Conferenze episcopali.
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