4 ottobre 2008

IL PAPA: QUIRINALE E VATICANO COOPERANO PER IL BENE COMUNE


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PAPA: QUIRINALE E VATICANO COOPERANO PER IL BENE COMUNE

"Il Quirinale e il Vaticano non sono colli che si ignorano o si fronteggiano astiosamente; sono piuttosto luoghi che simboleggiano il vicendevole rispetto della sovranita' dello Stato e della Chiesa, pronti a cooperare insieme per promuovere e servire il bene integrale della persona umana e il pacifico svolgimento della convivenza sociale". Lo ha detto Benedetto XVI nel suo discorso al presidente Giorgio Napolitano. "E' questa - ha ribadito - una positiva realta' verificabile quasi quotidianamente a diversi livelli, e alla quale anche altri Stati possono guardare per trarne utili insegnamenti". Al Quirinale il Papa ha voluto ricordare che esso fu la residenza da dove diversi Pontefici "governarono la Chiesa universale per oltre due secoli, sperimentando anche prove e persecuzioni, come fu per i Pontefici Pio VI e Pio VII, entrambi strappati con violenza alla loro sede episcopale e trascinati in esilio".
Ed infatti, "il Quirinale, che nel corso dei secoli e' stato testimone di tante liete e di alcune tristi pagine di storia del Papato, conserva molti segni della promozione dell'arte e della cultura da parte dei Sommi Pontefici". Ma "in un certo momento della storia questo palazzo divento' quasi un segno di contraddizione" con l'Italia che "anelava a comporsi in uno Stato unitario" e la Santa Sede che "era preoccupata di conservare la propria indipendenza a garanzia della propria missione universale". Furono, ha sottolineato il Papa teologo, "decenni di sofferenza per coloro che sinceramente amavano e la Patria e la Chiesa". E finalmente la complessa "questione romana" fu "composta in modo definitivo e irrevocabile" con la firma dei Patti Lateranensi, l'11 febbraio del 1929. Dieci anni dopo si realizzo' la prima visita compiuta da un Pontefice al Quirinale dopo il 1870: Pio XII, ha ricordato Pap Ratzinger, affermo' che "il Vaticano e il Quirinale, che il Tevere divide, sono riuniti dal vincolo della pace coi ricordi della religione dei padri e degli avi. Le onde tiberine hanno travolto e sepolto nei gorghi del Tirreno i torbidi flutti del passato e fatto rifiorire le sue sponde dei rami d'olivo". "Davvero - ha assicurato Benedetto XVI - si puo' oggi affermare con soddisfazione che nella citta' di Roma convivono pacificamente e collaborano fruttuosamente lo Stato Italiano e la Sede Apostolica".

(AGI)

NAPOLITANO: CON CHIESA RECIPROCO RISPETTO

Stato e Chiesa in Italia si incontrano "in un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione", ed e' con questo spirito che "ci prepariamo a celebrare il centocinquantesimo della nascita del nostro stato unitario". Lo ha detto Giorgio Napolitano incontrando oggi il Papa.

(AGI)

PAPA: NON C'E' RAGIONE DI TEMERE INGERENZE CHIESA

"Non vi e' ragione di temere una prevaricazione ai danni della liberta' da parte della Chiesa e dei suoi membri, i quali peraltro si attendono che venga loro riconosciuta la liberta' di non tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo". Lo ha affemato il Papa nel suo discorso al Quirinale, sottolinenado che "cio' sara' ancor piu' agevole se mai verra' dimenticato che tutte le componenti della societa' devono impegnarsi, con rispetto reciproco, a conseguire nella comunita' quel vero bene dell'uomo di cui i cuori e le menti della gente italiana, nutriti da venti secoli di cultura impregnata di Cristianesimo, sono ben consapevoli". "Sono certo - ha aggiunto il Pontefice - che i Pastori e i fedeli continueranno a dare il loro importante contributo per costruire, anche in questi momenti di incertezza economica e sociale, il bene comune del Paese, come pure dell'Europa e dell'intera famiglia umana, prestando particolare attenzione verso i poveri e gli emarginati, i giovani in cerca di occupazione e chi e' senza lavoro, le famiglie e gli anziani che con fatica e impegno hanno costruito il nostro presente e meritano per questo la gratitudine di tutti. Mi auguro altresi' - ha scandito - che l'apporto della Comunita' cattolica venga da tutti accolto con lo stesso spirito di disponibilita' con il quale viene offerto".

(AGI)

PAPA: L'ITALIA RESTI FEDELE ALLE SUE RADICI CRISTIANE

"Iddio protegga e benedica l'Italia e tutti i suoi abitanti". Benedetto XVI ha concluso il suo discorso al Quirinale con questa invocazione, che ha fatto precedere dall'esortazione che "cn accenti poetici" l Beato Giovanni XXIII, pellegrino ad Assisi alla vigilia del Concilio Vaticano II, indirizzo' all'Italia: "Tu, Italia diletta, alle cui sponde venne a fermarsi la barca di Pietro, e per questo motivo, primieramente, da tutti i lidi vengono a te, che sai accoglierle con sommo rispetto e amore, le genti tutte dell'universo, possa tu custodire il testamento sacro, che ti impegna in faccia al cielo e alla terra". "Signor Presidente - si e' quindi congedato il Pontefice - da questo luogo cosi' significativo, voglio rinnovare l'espressione del mio affetto, anzi della mia predilezione per questa amata Nazione. Per Lei e per tutti gli italiani e le italiane assicuro la mia preghiera, invocando la materna protezione di Maria, venerata con tanta devozione in ogni angolo della Penisola e delle Isole, dal nord al sud, come ho modo di costatare anche in occasione delle mie visite pastorali".

(AGI)

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