16 luglio 2007
Benedetto, il Papa delle sorprese (anche in Cadore)
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Il racconto di chi ha incontrato per caso papa Ratzinger in passeggiata
C’è un papa sul sentiero
«Sono contento, questi boschi sono bellissimi»
LORENZAGO. Trovarsi per caso lungo lo stesso sentiero del papa, magari nel “parco dei sogni” e passeggiare insieme a lui per una decina di minuti, conversando come fra amici. E con il sommo pontefice che ti mette anche la mano sulla spalla. E’ un’esperienza che non si dimenticherà facilmente per il resto della vita.
L’avventura è capitata, l’altra sera, a Carla Calcagnotto, di Selva del Montello, assicuratrice, che è in vacanza a Lorenzago con il marito Giannino e la zia di questi.
«Erano circa le 19, trascorse da pochi minuti, e in quel momento stavo rientrando dal bosco», racconta la signora. «Mi trovo davanti ad un uomo che mi fa: c’è un problema, aspetti qualche minuto. Prendo paura, mi tremano le gambe. Mio marito era ancora indietro. Mi innervosisco. L’agente della gendarmeria (ma saprò soltanto dopo che era un agente), telefona e mi fa passare. C’è il papa, mi dice».
Carla, dopo un centinaio di metri, intercetta papa Ratzinger. «Sento dire, da uno degli accompagnatori: c’è una signora. Benedetto XVI si volta e mi saluta. Poi mi chiede: “suo marito dov’è?”, e si gira un’altra volta. E’ più indietro, gli faccio». Il papa le mette la mano sulla spalla, quasi confortandola, perché capisce che Carla è emozionata.
«Ma dopo qualche istante trovo il coraggio di chiedergli: come si trova in vacanza? E continuando a passeggiare, lui mi risponde: sono contento, qui sono tranquillo, questi boschi sono molto belli».
La signora, con il timore di importunarlo, gli fa presente: «Santità, con me in albergo c’è la zia di mio marito, di ben 92 anni, che è venuta a Lorenzago per incontrarla». Il papa le allunga una corona del rosario.
Al termine del sentiero, Ratzinger si imbatte in un gruppo di anziani e di bambini. Ci sono anche Giovanni ed Antonietta Schiavinato. «Buone vacanze», saluta il papa, che avvicinandosi ai bambini li bacia. I più piccoli li prende in braccio. «Che emozione, santità», fa Antonietta. «La vedo dal mio balcone ogni volta che esce di casa. Torni anche il prossimo anno».
Singolare anche l’incontro con Gianni Tremonti, che porta una maglietta con la scritta “Schotland”. «Ah, Schotland», gli fa il papa. Bravo, bravo». Il papa non trattiene un sorriso. Gianni prende coraggio e gli fa: come vanno le vacanze? «Bene, benissimo», gli risponde il papa. «Questi boschi, questi paesi sono bellissimi».
Emozioni che il successore di Wojtyla, che aveva avuto modo di apprezzare le stesse bellezze per sei soggiorni a Lorenzago, ha confidato ieri al governatore Galan. «Quando gli ho chiesto come vanno le vacanze», riferisce il presidente della Regione, «mi ha risposto: “bene, anzi benissimo”».
I boschi e soprattutto i sentieri pianeggianti sono quelli che Ratzinger ama di più. L’ha confidato ai suoi più stretti collaboratori.
(fdm)
© Copyright Corriere delle Alpi, 16 luglio 2007
«Prego per quel bambino»
LORENZAGO. La carezza del papa per la mamma di un bambino di 6 anni, cadorino, colpito da neoplasia cerebrale, che è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Pieve di Cadore. L’episodio è andato in diretta televisiva, ieri dopo l’Angelus.
«Prego sempre per lui», ha detto Benedetto XVI a papà, mamma e sorella, che sono stati ricevuti al castello Mirabello.
La famiglia pontificia ha desiderato che i genitori del piccolo fossero accompagnati da Angelo Costola, primario del Suem, il quale era stato pregato di verificare se mamma e papà avessero desiderato questo conforto. In lacrime la giovane madre, davanti al pontefice.
(fdm)
© Copyright Corriere delle Alpi, 16 luglio 2007
Vacanze papali/ Benedetto XVI si riposa. Ma la sorpresa è dietro l’angolo
Lettori, attenti: se vedete un anziano signore vestito di bianco e molto distinto seguire con attenzione il vostro incontro di tennis, non avete le traveggole. Potrebbe invece essere il Papa, Sua Santità Benedetto XVI in persona che, come è successo ad un paio di amici, si è seduto una bella sera d’estate in montagna a tenere d’occhio voleé e rovesci dei due. Oppure, se siete bambini, “armatevi” di un mazzolino di fiori e aspettate sul ciglio della strada: se si ferma un’importante berlina scura con due uomini a bordo, uno dei due è Joseph Ratzinger. Non portate mamma, perché il giovane a lato è il bel Georg Gaenswein e potrebbe far girare loro la testa.
Scherzi a parte, le vacanze del Papa sulle Dolomiti procedono serenamente e questi giri con piccoli fuoriprogramma (puntualmente ripresi, tanto che Ratzinger ha esclamato con una battuta: “Voi giornalisti sapete sempre tutto!”) attorno a Lorenzago di Cadore sono vissute con tranquillità. A parte il gesto polemico del sindaco, Mario Tremonti che ha abbandonato polemicamente la presentazione di un libro rievocativo dei soggiorni in Cadore di Papa Wojtyla.
Tremonti, prendendo la parola dalla sala dopo che il vescovo emerito di Belluno-Feltre monsignor Maffeo Ducoli, aveva introdotto il libro fotografico 'Lorenzago, il paese del Papa' di Grzegorz Galazka, ha lamentato come 'certamente non per responsabilità del fotografo, ma evidentemente di qualcun altro', nel libro non ci fosse nessun riferimento all'amministrazione pubblica che, nell'87, accolse Wojtyla nella prima edizione assolutadelle 'vacanze papali'. Una 'grave lacuna' per Tremonti, all'epoca sindaco in carica, che dopo questa puntualizzazione ha lasciato la sala dove si svolgeva la presentazione, seguito dai consiglieri della maggioranza.
Politica a parte, la vita del papa nella villetta in cui fu accolto anche il suo predecessore è “monastica”. Sveglia presto, Messa, una colazione rapida e semplice poi via a scrivere o meditare. Il pontefice si è portato da Roma testi e documenti per lavorare al suo secondo volume su Gesù (il primo, Gesù di Nazareth, è diventato un bestseller in poco tempo) e, a quanto sembra, una lettera enciclica che tratterà della dignità del lavoro. Pranzo a mezzogiorno, con Georg e – se capita – qualche collaboratore venuto dal Vaticano (tra cui il segretario di Stato, Tarcisio Bertone), un breve riposo e di nuovo, nel pomeriggio, studio e meditazione.
Le passeggiate serali sono un’occasione d’uscita e svago. E la sera, prima di andare a letto, un po’ del suo amato Mozart suonato con perizia al pianoforte. Le note filtrano e passano oltre le eccezionali misure di sicurezza che tutelano la privacy del Papa, quel filo spinato che tanto dispiacere ha sollevato attorno al paese, perché tutti avrebbero voluto avere un contatto più diretto con Benedetto XVI. Pazienza. Ma non solo. L’attività papale continua nonostante le vacanze: Ratzinger riceve e firma atti, governa la Chiesa e non va – per certi versi – in vacanza. Dopotutto, come potrebbe?
© Copyright Antonino D’Anna
Carino questo articolo a parte la battuta su Don Georg...
Devo confessarvi che ammiro molto il Papa che, nonostante il periodo di vacanza, continua costantemente la sua attivita' e utilizza proprio questi giorni per mettere a punto la seconda parte del libro su Gesu' ed a iniziare almeno la bozza della seconda enciclica. Un vacanza di riposo fisico ma un grande sforzo intellettuale di cui siamo veramente grati al Santo Padre.
Raffaella
Affari italiani, 16 luglio 2007
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3 commenti:
Grazie Santità perchè anche durante il periodo di vacanza, non smette di pensare al suo gregge che spesso fa i capricci.... grazie ancora aspettiamo con grande gioia ed entusiasmo i suoi prossimi scritti!!!!!!!!!!!
Eugenia
sono carini questi quadretti che ci descrivono dal Cadore. Non so se mi capitasse di incontrarlo come questa gente se riuscirei a infilare un discorso sensato, io che propendo tanto alla chiacchera. A Roma l'ho visto abbastanza da vicino e una cosa che mi ha colpito è l'apparenza di fragilità fisica che non risulta dalla televisione. E anche il sorriso mi ha colpito, dolce e forse con una vena di malinconia. Scusate l'attacco poetico.
Ciao Mariateresa, ho avuto la tua stessa impressione vedendo il Papa da vicino: mi e' sembrato molto minuto.
Non so come reagirei se me lo trovassi davanti. Le possibilita' sono due: o starei muta (sarebbe quasi un miracolo) o "stordirei" anche il Papa infilando cento parole in un secondo :-)
R.
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