5 luglio 2007

Messa tridentina: Melloni perde le staffe ed insulta il Papa


Vedi anche:

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO CHE LIBERALIZZA LA MESSA IN LATINO

La "perfidia" di certe notiziole sulla Messa tridentina

Messa tridentina: precisazioni sul Messale

Rassegna stampa del 5 luglio 2007

Motu proprio "SUMMORUM PONTIFICUM' che liberalizza la Messa tridentina

La "provocazione" di Magdi Allam: perche' un Musulmano fa cio' che dovrebbe fare un Cattolico?

Forse il titolo di questo post vi sembrera' eccessivo, ma non trovo altre parole per descrivere un attacco tanto astioso e immotivato. Alla fine il mio commento.
Raffaella

MESSA IN LATINO E il vescovo diventa notaio

L'annunciata disposizione di Benedetto XVI sui diritti dei fedeli che desiderano la messa «tradizionale » in latino non riguarda i fedeli, non riguarda la tradizione, non riguarda il latino, ma qualcosa di più cruciale: cioè il ministero del vescovo.
Atteso fin dalle prime settimane di pontificato, imminente da tempo, questo atto è guardato nei modi più diversi da chi lo desidera e da chi lo teme: uno sberleffo villano al Vaticano II, un inutile strumento negoziale coi lefebvriani, un gesto polemico contro Paolo VI, un eccesso di generosità di un papa (lo documentava un servizio del Centro televisivo vaticano trasmesso da Rai1) nella cui famiglia si celebra dando le spalle all'assemblea.
E in parte qualcosa di questo nell'atto, di cui la Santa Sede ha reso noti i contorni, c'è. Nessuno riesce a capire a quale esigenza pastorale si faccia riferimento se non a quel relativismo anticonciliare che si sente (a torto o a ragione) protetto da Benedetto XVI. Lo hanno rimarcato i vescovi francesi con un pronunciamento la cui durezza non trova precedenti in tutto il Novecento. È d'altronde chiaro che con questo gesto papa Ratzinger non farà «tornare indietro» una chiesa che parla centinaia di lingue e pratica decine di alfabeti; esso però spezza una consuetudine, se non una tradizione, che vuole il pontefice molto attento a non smentire, se non per questioni speciali e in modi speciali, le cose che i predecessori hanno deliberato: risolvere con unilaterale gentilezza il tema è buona cosa, ma dato che su questo Paolo VI incassò una contestazione violentissima e Giovanni Paolo II subì lo scisma, resta il dubbio che ciò avvenga a spese del prestigio di quei due predecessori (che i tradizionalisti hanno spesso definito come l'anticristo, ora con parole proprie ora con allusive citazioni da Soloviov).
Senz'altro il permesso che papa Ratzinger darà premia la pigrizia di chi da quarant'anni si misura solo con l'apparenza esterna della riforma liturgica, rendendosi sordo al suo pulsante cuore teologico che è tutto legato alla originarietà generante dell'eucarestia rispetto alla vita e allo stesso governo delle comunità. Eppure questi sono solo aspetti con cui sarebbe facile polemizzare ricordando che proprio il Missale Romanum costruito in obbedienza al concilio di Trento spazzò via il precedente pluralismo celebrativo in nome di una unità del rito romano che oggi, da destra per dir così, si rimette in forse. Aspetti che non devono coprire il nodo che — come dicevo — riguarda l'autorità del vescovo e lo spessore del sacramento.
Perché il vescovo non è definito da liste di poteri e neppure esaurientemente descritto dalla successione apostolica in quanto tale: egli è prima di tutto il liturgo dei misteri, colui che genera la chiesa come «plebe di Dio adunata sotto il vescovo» ( Sacrosantum Concilium 36), il presidente-nato della eucarestia e perciò legislatore del sinodo, il celebrante alla cui persona sono fisicamente collegati per l'ordinazione quei preti che rendono presente l'eucarestia — eucarestia del Cristo Sacerdote e del vescovo suo vicarius nella tradizione latina — nelle singole comunità, compaginatore per diritto divino della communio ecclesiarum. Il diritto e la prassi della chiesa latina (specialmente con Trento, per l'appunto) hanno riconosciuto che il romano pontefice potesse usare del consenso dei vescovi e dei poteri suoi per ordinare la celebrazione, fissarne anche in modo tassativo ed esclusivo come fece san Pio V lo svolgimento e l'insieme di segni che la impastano: ma sempre nel rispetto di questa qualità. Lo stesso Paolo VI quando «impose» (come s'usa dire oggi) la riforma liturgica questo fece: usare del consenso pressoché unanime dei vescovi (anche mons. Lefebvre votò la costituzione sulla liturgia!) per quella riforma che purificava la celebrazione da incrostazioni devozionali e la liberava da quella gabbia linguistica che permetteva ai più una degustazione puramente estetica del rito e ad essi restituire il loro ruolo. Dire, come si annuncia del motu proprio, che trenta fedeli possono notificare l'uso di un rito anche a dispetto del vescovo, è un colpo alla dottrina del Vaticano II sul vescovo e all'autorità del vescovo.
Se il vescovo sarà ridotto a notaio de gustibus,
è ovvio ciò che accadrà: l'episcopato attuale incasserà l'umiliazione senza reagire o addirittura con qualche eccesso di zelo carrierista o meno. Ma dopo aver logorato sul piano teologico l'autorevolezza del vescovo riducendolo ad un passivo ripetitore di elenchi valoriali, con che cosa lo si riporterà alla sua funzione, al suo munus, al suo potere?

© Copyright Corriere della sera, 5 luglio 2007

Ho riflettuto molto prima di inserire questo articolo. In linea generale credo che Melloni non meriti tanta pubblicita', ma poi ho ritenuto giusto che tutti potesse leggere dove puo' arrivare un certo tipo di pensiero...
Me la sono presa molto, stamattina, quasi non credevo ai miei occhi, ma ora mi viene solo da ridere.
Melloni...Melloni...Melloni...che cosa Le e' successo? Come mai e' cosi' astioso e nervoso?
Gli argomenti sono sempre gli stessi, ma questa volta, Melloni, Lei ci ha messo un po' di cattiveria in piu', che io non posso accettare.
Non mi dilungo sulle ragioni dell'articolo perche' ne abbiamo parlato molto in questo blog, ma ci tengo ad evidenziare dove possa arrivare uno storico.
Non avrei mai pensato, caro Melloni, che un commentatore di "cose vaticane" (per di piu' Lei insegna all'universita') potesse scendere fino al punto di tirare in ballo la famiglia del Santo Padre.
A QUESTI ATTACCHI PERSONALI NON SI DEVE MAI ARRIVARE!
Si puo' contestare questa o quella decisione del Papa, ma mai lo si deve offendere sul campo degli affetti piu' cari.
Francamente, Melloni, Lei deve essere proprio a corto di argomenti se ha sentito l'esigenza di scendere ad un simile livello!
L'espressione "sberleffo villano al Vaticano II" (nemmeno virgolettata dalla Sua persona) denota un certo nervosismo. La parola "villano" se la poteva proprio risparmiare...
Caro Melloni, che cosa Le fa tanta paura? La possibilita' che, in questo caso, i Vescovi non possano opporsi? Ma non era Lei quello che premeva per la democraticita' della Chiesa? Che cosa e' piu' democratico se non dare ai FEDELI la possibilita' di chiedere la celebrazione con l'antico Messale? E da quando, Melloni, Lei e' cosi' accanito difensore dei Vescovi? Da quando li puo' "usare" come arma contro il Papa? Suvvia, trovi nuovi appigli...
No, caro professore, questa volta ha proprio esagerato. La prova che Benedetto XVI ha ragione? Questo suo "delizioso" articolo
:-)
Raffaella

32 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara Raffaella, sull'articolo di Melloni mi permetto di dire questo. Premetto che ho dovuto leggerlo due volte perché alcuni punti non mi erano chiari, cioè non mi era chiaro l'italiano: ancora vacillo sul vescovo "compaginatore per diritto divino" perché non ho la più pallida idea di cosa voglia dire, ma tiremm innanz, come si dice. Intanto non è chiaro se Melloni abbia letto il documento, perché usa in molte occasioni il condizionale e quindi sembrerebbe di no. E se non lo ha letto, allora tanta sicumera nel giudicare è fuori luogo.
Insomma, riconosce che non è un passo indietro, come non potrebbe anche volendo, ma sottolinea che il vescovo diventa o diventerebbe un notaio, perdendo il suo "munus". Ripeto, senza il Motu proprio come si fa a dirlo?Mi pare di ricordare delle affermazioni di Bertone che erano l'opposto, quindi su questo argomento non arrivo da nessuna parte. Che Benedetto voglia esautorare i vescovi e comandare solo lui è una cosa che tendo a non credere per una questione di buon senso.
Quello che invece non mi piace per niente è dire che i fedeli (per tanti secoli) che hanno seguito il vecchio rito avevano "incrostazioni devozionali" e si fermavano a una degustazione estetica", io credo che queste frasi denotano molte incrostazioni nel suo cervello e una sua degustazione personale e prevenuta su tutta la faccenda. Chi è lui per dire questo nei riguardi di tanta gente che è vissuta prima di noi e sulla cui dimensione di fede dobbiamo solo portare rispetto? So che Padre Pio ha sempre e solo celebrato con il vecchio rito , aveva anche lui le incrostazioni devozionali o era solo un esteta, in vena di esprit de finesse? Ma lui non è un santo di sinistra….Scusate se scherzo un po', ma alcune cose che fanno sorridere ci sono in questo articolo. Come la risposta dei vescovi francesi che è stata la "più dura del 900" , vuoi mai dire che mi manchi l'iperbole. Se è quella che ho letto io a suo tempo sul giornale La Croix allora vuol dire che in tutto il novecento non c'è mai stata una discussione e non è stato male iniziare. Poneva dei problemi sì, ma non pacatezza e rispetto, altro che fuffa. E del resto sono loro che hanno i lefevriani in casa, è normale che si pongano delle domande.
Naturalmente lui sa già che i vescovi incasseranno le nuove disposizioni perché pusilli o perché carrieristi. Certo che Melloni ha davvero una bella opinione della Chiesa i: o ci sono quelli con le incrostazioni, o quelli ammalati di estetismo, o i fifoni o gli assatanati di carriera. Quanto a Benedetto riconosciamo che ha parlato di "eccesso di generosità", visto il quadro poteva dirgli ben di peggio.
Comunque questo articolo a me sembra più cauto dell'intervista dell'altro giorno dove non usava il condizionale, ma l'indicativo presente. Ma che sia un bell'articolo, proprio no.
Però senza il Motu proprio, di cosa stiamo discutendo? Di indiscrezioni, speranze, pregiudizi, ma non del testo.

euge ha detto...

Trovo indegno ed offensivo questo articolo di Melloni ma, come dici tu Raffaella, quando una persona non sà più che pesci pigliare passa alle offese e soprattutto alle offese personali. E' inaccettabile e inaudito scendere così in basso per contrastare un'avversario o per manifestare un modo di pensare diverso su un argomento. Comunque caro Melloni lei è tristemente noto per il suo stile dichiaratamente ostile verso la figura del Santo Padre che non sò di quale colpa si sia macchiato per ricevere da lei questo trattamento!!!!!!!!!!!!!! Ora ha veramente esagerato e forse è ilo caso che qualcuno si renda conto che questa non è informazione ma, un'attacco del tutto personale alla figura del Santo Padre.
Sempre con Benedetto XVI - Eugenia

Cristiano ha detto...

Brava Raffaella! Brava Eugenia! Questo Melloni è inqualificabile: le sue argomentazioni manifestano da sole la loro a-cattolicità. Quanto ai Vescovi, la loro linea di condotta sotto Giovanni Paolo II doveva essere questa: "dovrà essere ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l'uso del Messale Romano secondo l'edizione tipica del 1962" (motu proprio "Ecclesia Dei", 1988). Se alcuni vi si sono discostati non è certo in virtù del loro essere Vescovi! Mi pare giusto che il Santo Padre riporti l'ordine su una materia tanto importante!

Anonimo ha detto...

Credo che le indiscrezioni di ASCA, se confermate, dimostrino tutta la buona volonta' del Santo Padre: un periodo di prova e poi si vedra', si discutera' e si verifichera' il motu proprio. Anche questa mi sembra una grande apertura. Aspettiamo di leggere il motu proprio, perche', se le indiscrezioni, troveranno conferma Melloni dovra' rimangiarsi l'articolo...

euge ha detto...

Cara Raffaella anch'io ho0 letto dei tre anni di prova e questa è la dimostrazione valida ed incontrovertibile che Benedetto non é un restauratore nostalgico che si inventa un Motu Proprio per gusto personale o per potere personale; riguardo a Melloni mi auguro solo una cosa......che si debba rimangiare tutte le accuse e offese scritte apertamente all'indirizzo di Sua Santità e mi auguro che prima o poi, qualcuno capisca come ho già detto nel mio precedente post, che di questa informazione fatta di falsità, di sentiti dire, di condizionali e quant'altro, non ne abbiamo bisogno; anche quando si muovono delle obiezioni e comunque sempre nel dovuto rispetto di chiunque ci vogliono prove certe caro Melloni forse è il caso che lei riveda il concetto che ha non solo della chiesa ma, del comportamento civile.
Eugenia

mariateresa ha detto...

L'argomento dei tre anni di prova, se è vera l'indiscrezione, taglia la testa al toro, cioè a Melloni e agli altri criticoni. Così alla fine della sperimentazione, i vescovi possono riprendersi il "munus" e dire come sono andate le cose. Io credo che se è così, più aperto e disponibile all'ascolto Benedetto non potesse essere, in una questione così delicata che solo un uomo determinato come lui poteva portare a termine. Ma sarà difficile che il nostro Melloni si degusti il suo articolo rimangiandoselo, non mi sembra molto portato all'autocritica. Lui sa tutto, che diamine.

euge ha detto...

Già Mariateresa hai ragione da uno che ha il possesso assoluto del sapere non si può pretendere tanto!!!!!!!!!!
Eugenia

Luisa ha detto...

Cara Raffaella mi fa piacere che hai finito per sorrridere leggendo Melloni. Che cosa ci si poteva aspettare d`altro da chi ha fatto del Concilio Vaticano II il suo fondo di commercio ? Intendo il CV II secondo Melloni e compagni , il solo, il vero l`unico con il marchio dell`autenticità, della verità della fedeltà .
Costoro dimenticano che chi era presente , la memoria del Concilio Vaticano II è Benedetto XVI. Benedetto XVI è nella pura continuità del Concilio, mai prenderebbe una decisione che ne contradirebbe i principi, la lettera e lo spirito.
Dunque nessuna sorpresa nella reazione di
Melloni.
Ciò che trovo inammissibile, volgare ,"petit-petit", infantile, indegno,non so che aggettivo usare, è l`uso che Melloni fa delle immagini che Benedetto XVI ha, con fatica, lasciato prendere della sua intimità, e forse le più intime, quelle della celebrazione della Santa Messa con la sua "famiglia".
Il Santo Padre volta le spalle all`assemblea, non è venuto in mente al gigante Melloni, che forse la cappella è troppo piccola per potere girare attorno all`altare?
E anche se fosse la scelta del Santo Padre, con che diritto Melloni si permette di usare quelle immagini ,così intime,a sostegno dei suoi argomenti per attaccare il Papa? Non si vergogna?
Sa di chi sta parlando? Non certo del suo vicino di casa! Nemmeno il rispetto di quell`intimità svelata a noi fedeli, può fermare Melloni ?
Pietoso, lamentable!

euge ha detto...

Cara Luisa, sono d'accordo con te ma, come hai giustamente fatto notare tu nel tuo post, quelle immagini di intimità e di raccoglimento usate per attaccare il Papa sono di una inciviltà inaudita. Conosco Melloni come ho già detto nel mio post è tristemente noto per il suo atteggiamento anti-papale ma, questo comportamento ha superato ogni limite non si può tollerare!!!!
Eugenia

Francesca ha detto...

Melloni..... Melloni..... Carissimo Melloni.... davvero credevo che il fondo già lo conoscesse da vicino ma.. riesce sempre a stupirci come si dice con effetti speciali!!!!!!!!!!!! Io mi dico ma fa le prove prima per contorcere bene bene le cose e gli avvenimenti, o il tutto le viene così naturale???!!!!
Come si può anche solo lontanamente arrivare a ipotizzare che Ratzinger col suo motu proprio voglia in qualche modo esautorare i vescovi e comandare tutto solo soletto sul trono del vaticano???? E' semplicemente una cretinata grande tanto quanto il suo odio per Papa Ratzinger, lui che anche quando era il terribile Prefetto ascoltava tutti i punti di vista, dava la parola a tutti e decideva sempre dopo aver ascoltato tutti, nel rispetto delle idee di tutti, come può anche solo pensare un comportamento simile adesso che fin dai suoi primi giorni da Pontefice ha sempre parlato di agire coralmente, che da Papa ha chiesto in più di un'occasione il supporto e l'aiuto dei cardinali che lui stesso ha riunito in più di un'occasione per discutere insieme le questioni più astiose e difficii???? Evidentemente l'odio per questa persona è arrivato al punto che le ha completamente appannato la parte del cervello dedita al semplice mettere in fila le cose....!!!!
Ha detto poi che Ratzinger porterà indietro le cose io mi dico ma benedett'uomo qualunque cosa pensi di fare a lei non va mai bene... ancora non ha agito che già lo critica... se decidesse andare avanti no... deve andare indietro, se va indietro no.. deve andare avanti, ma che pensa che sia un elastico che si allarga e restringe per andare d'accordo col suo pensiero??!!! Almeno legga bene le cose che ha a disposizione tanto un modo per non essere d'accordo certamente lo trova sempre e chissà magari nei fumi dell'ira un pò di sano discernimento riesce anche a uscire fuori... la speranza dopo tutto non è sempre l'ultima a morire...?? chissà prima o poi varrà anche nel suo caso.....aspetti un pò, prenda fiato legga questo benedetto motu proprio che già sa odiare così bene e le consiglio di leggere almeno anche la nota esplicativa di Sua Santità... non le ha mai sfiorato la mente che forse Ratzinger sa benissimo dove andare solo perché sa perfettamente bene dove sia e stia il bene della chiesa, dei fedeli, dei cattolici, perché il Papa agisce sempre e solo nell'interesse del rispetto della fede, della religione, del sacro????
Coraggio caro Melloni siamo d'estate è davvero troppo caldo per intentare scalate così vertiginose sa gli specchi spesso sono scivolosi e mi creda se dovesse precipitare da lassù dove è salito si farebbe davvero male!!!!!
Coraggio deponga questa ascia di guerra non va davvero bene per trattare col principe della pace e del dialogo ritorni in sé chissà magari poi in un lampo di lucidità stringerà ancora la mano a colui che odia tanto ma che non disdegna poi di incontrare....!!!!
Francesca

francesco ha detto...

oltre il mio no comment posto il link ad uno speciale di toscanaoggi sul motu proprio:
http://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDNotizia=8403&IDCategoria=210
e
http://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDCategoria=1&IDNotizia=8402

euge ha detto...

Cara Francesca che dire?????????
penso che nel tuo post ci siano racchiuse tutte le cause che portano il "povero" Melloni ad un livello di inciviltà, di odio e di cattiveria inauditi!!!!!!! Del resto, lo sappiamo è il suo modo di manifestare contro Benedetto che stavolta però è diventato un'attacco deliberato alla figura del Papa. E' inutile dirti che concordo con te in pieno. Melloni prima di continuare a stringere le mani al Papa si faccia un esame di coscenza per capire se ne è veramente degno.
Eugenia.

Anonimo ha detto...

Grazie Francesco, inserisco i due articoli segnalti nel blog :-))
Il secondo, in particolare, presenta le varie "fasi" del rito tridentino.
Raffaella

euge ha detto...

Immaginavo una reazione del genere da parte sua caro Don Francesco anzi mi aspettavo che lei si esprimesse in favore dell'articolo di Melloni sa la cosa non mi avrebbe meravigliato per nulla, ma, probabilmente il suo no comment che ormai conosciamo bene, equivale ad un " chi tace acconsente "
Eugenia

Andrea Carradori ha detto...

Carissima Raffaella, ho molto apprezzato gli articoli e i tuoi commenti sulla questio della Messa nel Rito Romano Antico.
Io da anni animo tantissime Messe col Nuovus Ordo ma quando posso mi tuffo letteralmente nella fresca fontana della Liturgia Antica fonte di inesauribile santità.
Non trovo alcuna contraddizione nel fare questo e le Sante Messe che puntualmente organizzo nel rito Romano Antico sono sempre affollate.
Non mi importa della lingua latina per me è importante il Rito ed il modus celebrandi possibilmente nell'unica direzione di preghiera : verso oriente e verso la Croce.
Non riesco proprio a capire il livore di tanti cattolici contro la Messa che ha contraddistinto la Liturgia della Chiesa per secoli e ha effuso tanta santità sugellata col martirio di Santi e Sante di ogni epoca.
Fatemi capire come e perchè un Cattolico possa essere contrario alla forma liturgica dei Padri e della tradizione!
Comunque vada a finire una cosa è fondamentale : la premessa che la Messa Antica non solo non è stata mai abolita ma che è anche una fonte inesauribile di santità.
Noi, fedeli alla Messa antica, siamo poveri in ogni senso : non abbiamo riviste a disposizione e nessuno ci aiuta, anzi..., dalle TV ai MaurizioCostanzo ai grandi nomi del giornalismo...
Non importa : affidandoci a Cristo, a Maria Santissima e al Papa noi saremo i più forti perchè vinceremo il mondo e il linguaggio del mondo che vuole spaccare la Chiesa di Cristo.
Vorrei dire una cosa sola al Papa, oltre al ringraziamento commosso, "Santità si rende conto, dalle reazioni sconsiderate e scomposte che ha dovuto sopportare, in quale stato d'animo noi amanti della Chiesa e della tradizione dei Padri stiamo vivendo da anni?"
Che Maria Santissima, Mater Ecclesiae, ci aiuti tutti anche coloro che "non sanno quello che fanno".

Anonimo ha detto...

Benvenuto Alexander :-))
Un ringraziamento doveroso ed affettuoso a tutti gli amici del blog :-)

Andrea Carradori ha detto...

Carissima Raffaella, grazie per il benvenuto che ho molto apprezzato.
Ti prego di voler cortesemente sopportare , in nome amoris Ecclesiae, due notizie :
- Concerto di campane, di giovanissimi campanari marchigiani,della Ditta De Santis di Fermo, alle ore 12 di sabato 7 luglio davanti la Chiesa di Cristo Re a Civitanova Marche per festeggiare all'avvenuta pubblicazione del Motu Proprio papale, sarà suonato con le cinque campane il tema dell'Oremus pro Pontifice nostro;
- Giovedì 12 Luglio 2007 alle ore 21

presso la chiesa di Sant’Eustachio in Belforte del Chienti, Macerata



avrà luogo la presentazione del libro di Ludovico Trimeloni, curato da Pietro Siffi



COMPENDIO DI LITURGIA PRATICA



Terza edizione aggiornata e ampliata

con prefazione di S.E. il Card. Darío Castrollón Hoyos



Interverranno:



Pietro Siffi, Presidente dell’Archivum Liturgicum
curatore della terza edizione



Paolo Rodari, vaticanista, giornalista de “Il Riformista”



Seguirà il Concerto del Coro Gregoriano “ Verba manent “ diretto dal Maestro Franco Radicchia.



In vista del Motu proprio, grazie al quale vengono concesse ampie facoltà di celebrazione della liturgia tridentina, l’Archivum Liturgicum ha deciso di ripubblicare il Compendio di liturgia pratica di Ludovico Trimeloni, che si dimostrò tanto utile dopo la grande riforma del Beato Giovanni XXIII.

Sua Eminenza il Card. Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha concesso la prefazione al Compendio.

Il Compendio di liturgia pratica è indiscutibilmente l’unico e più dettagliato testo, attualmente disponibile in commercio,per chi si prefigge di conoscere tutti i dettagli relativi alla Messa, l’Ufficio, i Sacramenti ed i Sacramentali celebrati secondo l’antica tradizione della Chiesa.

Grazie per la "pubblicità" che ci vorrai fare...

Anonimo ha detto...

A me pare che improvvisamente il nostro caro Melloni si è sentito orfano, dopo la morte del suo mentore. E cerca di far rumore per avere visibiltà..
E' una minoranza ruomorosa quella che fa le bizze prima ancora che si possano leggere i documenti, e qualsivoglia intervento magisetriale, ma pur sempre di minoranza si tratta...quindi caro santo Padre avanti tutta...
frodo

euge ha detto...

Un grazie ad Alexander per il suo intervento sai anch'io faccio fatica a riconoscermi nelle celebrazioni attuali diciamo " moderne " della messa. Spero tanto che il mio parroco, si adegui al Motu Proprio altrimenti dovrò cercarmi un'altra chiesa ma, questo non mi crea alcun problema; sono stufa che la Messa sia scambiata per un momento di svago e di pettegolezzo fra amici. Ringrazio anche te Frodo si probabilmente Melloni ha bisogno di ulteriore pubblicità e visibilità come dici tu ma, sinceramente ha usato non solo tutta la sua perfidia ma anche tutta la sua inciviltà; violando anche il rispetto della privacy al quale anche il Santo Padre ha pieno diritto. Per il resto come hai detto tu Santo Padre avanti tutta!!!!!!!!!!!!!!!!
Sempre con Benedetto XVI - Eugenia

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, sono della classe 1951, cresciuto in una famiglia cristiana, educato da una madre timorata di Dio, chierichetto fino a 14 anni e, dopo un lunghissimo periodo di allontanamento dalla Chiesa, ritornato fortunatamente nella "retta via".

In questi ultimi tempi, ho avuto modo di partecipare alla Santa Messa in differenti parrocchie anche non molto lontane tra loro e, con molta amarezza mista a un certo disorientamento, ho dovuto constatare la mia impossibilità a parteciparvi attivamente dato che ogni parrocchia - per fortuna solo in questo campo - segue una propria "linea", praticamente lo stesso inno o canto, pur restando sostanzialmente uguale sotto il profilo delle parole, viene interpretato con cadenze assolutamente diverse e personalizzate. Tralascio poi le sensazioni che provo nel profondo dell'animo nel sentire alcuni brani che sembrano usciti da “Sanremo”…, o nel vedere la particola posta direttamente nelle mani, o peggio ancora l’invito a scambiarci “un segno di pace” che, oltre a produrre un penoso teatrino, magari ti costringe a porgere la mano a chi si è appena soffiato il naso! Ne prendo atto come cristiano, ma non nascondo la grande fatica che faccio ad accettare tutto ciò.

Ora, capisco che i tempi siano cambiati..., capisco che il mondo va avanti..., ma la “universalità" della Chiesa non dovrebbe essere uno dei fondamenti da manifestarsi anche con "l'uniformità" oltre che del “verbo”, anche dei canti? E può questa apparente innocua "discordanza" essere elemento di subdola disgregazione in un momento così particolare di bisogno di "unione e certezze" in tutti i sensi, come quello che viviamo oggi?!?

Ben venga il ritorno del latino e mi auguro anche di qualcos’altro!!!

francesco ha detto...

il mio no comment indic semplicemente il non voler parlare... quando l'ho fatto son stato non mi è sembrato molto produttivo, sicchè sull'argomento taccio
ma continuo a pensare e pregare
francesco

euge ha detto...

Si ormai Don Francesco lo sappiamo che i suoi " no commen " sono pause di riflessione e di preghiera perchè il Papa non ceda alla tentazione del famoso ed ormai stranoto satatna travestito da angelo di luce!!!!!!!!! Secondo il suo proble ma è un'altro che se nella sua parrocchia si presenteranno trenta fedeli che nel loro pieno diritto gli chiederanno di celebrare la messa secondo il Messale di Giovanni XXIII che le ricordo è del 1962 quindi in pieno svolgimento del CVII, lei non sa a che santo votarsi!!!!!! Tutto qui. Comunque, domani che lei lo voglia o no, il Motu Proprio uscirà quoindi le consiglio oltre che pregare in preda alla paura faccia uno sforzo e legga non solo il Motu Proprio ma, anche la famosa lettera esplicativa e chissà magari si renderà conto personalmente, che satana in tutto questo non centra nulla!!!!!!!!
Buona serata Eugenia.
P.s porti un saluto a Melloni perchè dalla sua risposta mi sa che non sono andata troppo lontana dalla realtà dicendo che lei avrebbe condiviso qull'articolo che è e lo ripeto soltanto un'ammasso di offese e castronerie.

francesco ha detto...

carissima eugenia
io vivo sereno e tranquillo
il problema dei fedeli che vengano a chiedermi la messa "tridentina" non ce l'ho (semmai qualche amico già me l'immagino venirmi a trovare dicendo "ora possiamo usare il messale che ti hanno regalato!" e chissà magari in privatim si può pure fare...), sia perché non sono in una parrocchia sia perché già mi dicono che sono troppo "mistico" come celebro e non sono tra i preti che "piacciono ai giovani"...
domani leggeremo il motu proprio e oltre a sperimentare la saggezza della chiesa, pregherò perché i danni siano limitati... e la protervia di tanti non si levi a danno per la chiesa...
francesco

Anonimo ha detto...

Carissimi,
è possibile che tutti abbiano da dare consigli al Papa sul da farsi e su come esercitare il suo ministero?
Non pensano questi tizi, che Egli si sia formato, informato e consapevolmente deciso sul Motu Proprio in questione?
E non credono che Egli, in quanto Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa Universale, goda di una particolare assistenza dello Spirito Santo e non sia soltanto un grande teologo?
E non credono costoro, che noi, in quanto battezzati e inseriti nel Corpo mistico di Cristo, dobbiamo fermamente e intimamente credere e "ob-audire" alle parole del Santo Padre in materia di fede e di morale?
Questa è la fede cattolica che ci piaccia o no...

Brava Raffaella. Ti seguo sempre più volentieri: grazie del tuo servizio (e che servizio!).

euge ha detto...

Caro Don Francesco quello che mi lascia perplessa mi scusi è solo una cosa perchè si ostina a credere che questo Motu Proprio porti dei danni??????? perchè continua a pensare che chiunque voglia anche solo sperimentare la messa tridentina sia per forza una persona che condanna senza appello l'attuale liturgia???????? e perchè pensa che questo sia in contrasto con il Concilio visto che il Messale che entrerà in vigore solo a settembre, con tre anni di prova é quello rivisto da Papa Giovanni nel 1962 ??????? Posso dirle un'altra cosa Don Francesco perchè lei non piacerebbe ai giovani?????? chi lo dice ??????? si può piacere ai giovani anche essendo profondamente mistici almeno questo io lo credo!!!!!! Evidentemente, sono i giovani che hanno perso del tutto o quasi l'importanza del misticismo di cui lei parla. Comunque don Francesco non giudichi prima di sapere e mi creda ci sono persone che desiderano la Messa in latino e le assicuro che non sono come dice lei piene di protervia e di livore verso l'attuale liturgia per favore si tolga queste malsane idee dalla testa........ mi creda qui non centra ne satana e ne lefevre ( l'ho scritto in minuscolo ) contento????????????
Fa meno paura vero?????????
Buona serata Eugenia

francesco ha detto...

carissima eugenia
come le ho fatto capire... ho qualche amico carissimo che ha idee tradizionaliste e che stimo e con cui ci sta pure che come abbiamo celebrato in latino con il messale di paolo vi così potremmo anche celebrare con il vecchio messale... guardi io sono tranquillo
ma un giro per i siti tradizionalisti, i commenti che leggo ecc. e l'esperienza di diverse diocesi in cui i vescovi sono quasi vilipesi da gruppi di fedeli tradizionalisti, mi mostrano un quadro non incoraggiante per la chiesa... e mi pare che il papa non si renda conto di questo, che lo sottovaluti
perciò io prego che il tradizionalismo non diventi un cavallo di troia per la chiesa e che questo motu proprio non faccia danni
se permette io chiuderei qui
se vuole possiamo continuare la discussione in privato...
francesco
PS... anch'io son convinto che non è vero che non piaccio ai giovani, ma questa è la vulgata e l'ho scritto per farle rendere conto di come io sono altrettanto scettico di fronte a certe derive "progressiste"...

euge ha detto...

Le dico solo un'ultima cosa il fatto che lei definisca in pratica il Papa uno sprovveduto che non ha considerato certi risvolti è grave questo non posso tollerarlo da un sacerdote..... continuare in privato?????? e perchè mai l'argomento interessa tutti e non capisco questo suo invito a prlarne in privato!!!!!! Mi dispiace Don francesco ma, lei ha veramente le idee molto confuse e soprattutto le ripeto una considerazione del Nostro Pontefice molto bassa quasi al livello del povero Melloni.
per me l'argomento è chiuso con lei non si può discutere rovescia sempre la frittata come le aggrada di più; questo è segno di scarsa chiarezza.
Eugenia

euge ha detto...

Grazie Frodo per il tuo intervento!!!!! Forse questo dettaglio non trascurabile sulla figura del Pontefice, dovrebbe essere spiegato a chi come Don Francesco si ostina a vedere il Papa come incapace di valutare ogni rischio ed ogni esigenza; trascurando fra l'altro, il fatto che la decisione sul Motu proprio, è avvenuta dopo tutta una serie di colloqui appunto per cercare di valutare ogni problema ed ogni necessità. Riguardo all'obbedienza ed all'appartenenza alla chiesa intesa come Corpo Mistico di Cristo, stesso discorso. Forse Don Francesco ha dimenticato per un'attimo, cosa ha promesso il giorno della sua ordinazione di essere fedele al Papa e a tutti i suoi successori!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

Carissimi,
la gioia di questi giorni è incontenibile e si è espressa attraverso la "scampanata a festa" di sabato scorso all'Angelus nella città di Civitanova Marche fra lo sguardo incredulo della gente.
I due giovanissimi campanari , con il camion attrezzato, hanno suonato a lode di Dio per ringraziare la Provvidenza per la pubblicazione del MP.
Oggi ho tenuto un intervento su Prima-pagina, l'unico sulla Messa in latino, ma la risposta del giornalista di turno è stata non solo deludente ma anche de....
Ha, tralaltro, completamente cambiato il senso della positiva intervista del Card. Lehman che, al contrario di quanto ha detto il giornalista, si è espresso in termini positivi sul MP (ma non ho potuto replicare perchè il furbacchione mi aveva tolto la possibilità di intervenire).
Aspettiamoci le solite travisazioni della stampa allineata e schiava del solito potere.

Pietro ha detto...

Carissimi,
leggendo i vari commenti all'articolo di Melloni e vedendo che vi è quasi un'unanimità di giudizio, vorrei portare un piccolo contributo critico.
Prima di tutto, anche se ammetto e rispetto che qualcuno, come Raffaella, si possa essere sentita offesa dai toni di Melloni, vorrei ricordare che Melloni, le cui posizioni non condivido sempre, non può essere accusato di parlare senza cognizine di causa. E' un bravo storico e non so quanti di voi lo possano negare per conoscenza diretta della sua vasta produzione. E qui mi sia permesso un inciso. Il riferimento di Frodo alla morte di Alberigo, il "mentore" di Melloni è proprio di cattivo gusto. Alberigo dirigeva un centro fondato da Giuseppe Dossetti il quale è uno, certo tra i tanti, dei protagonosti del concilio in qualità di "esperto" del suo arcivesovo, il cardinale Lercaro. L'Istituto bolognese diretto fino ad ora da Alberigo è uno dei più prestigiosi centri di ricerca italiani per le scienze religiose considerato tale anche in tutto il mondo. Quindi inviterei a rispettare un pò di più il lavoro degli altri, specialmente quando questo lavoro, seppur non perfetto, non è certo "propaganda" ma ricerca storica.
E veniamo al punto. Melloni a mio giudizio pone un problema tutt'altro che "peregrino". Che il vescovo abbia il suo "munus", che egli sia "successore degli apostoli", non è dottrina della chiesa eretica bolognese, ma è pura e semplice "traditio", vera ed autentica "tradizione" della chiesa. Che a partire dal 1800 i vescovi abbiano perso molto della loro "autorità" in favore di un centralismo romano sempre più forte non è posizione ideologica, bensì un portato della ricerca storica. E che il Vaticano II abbia inteso riscoprire non solo la chiesa come "popolo di Dio" e non solo come "sociatà perfetta", gerarchia con al vertice il vescovo di Roma e quindi papa, e che abbia inteso ridare vigore alle chiese locali proprio iniziando dall'autorità episcopale è anch'essa una verità storica. E una vertità storica non fondata solo sulla "Storia del Concilio" diretta da Alberigo, ma su tanti e tanti altri studi.
E concludo ricordandovi che la costituzione "Lumen Gentium" dice espressamente, in linea con la tradizione, che il vescovco è "sacerdote del sacro culto". La "Lumen Gentium" è di natura dogmatica. Quindi piano con facili accuse e toni polemici. Inviterei tutti a confrontarci più serenamente.

Pietro ha detto...

Carissimi,
leggendo i vari commenti all'articolo di Melloni e vedendo che vi è quasi un'unanimità di giudizio, vorrei portare un piccolo contributo critico.
Prima di tutto, anche se ammetto e rispetto che qualcuno, come Raffaella, si possa essere sentita offesa dai toni di Melloni, vorrei ricordare che Melloni, le cui posizioni non condivido sempre, non può essere accusato di parlare senza cognizine di causa. E' un bravo storico e non so quanti di voi lo possano negare per conoscenza diretta della sua vasta produzione. E qui mi sia permesso un inciso. Il riferimento di Frodo alla morte di Alberigo, il "mentore" di Melloni è proprio di cattivo gusto. Alberigo dirigeva un centro fondato da Giuseppe Dossetti il quale è uno, certo tra i tanti, dei protagonosti del concilio in qualità di "esperto" del suo arcivesovo, il cardinale Lercaro. L'Istituto bolognese diretto fino ad ora da Alberigo è uno dei più prestigiosi centri di ricerca italiani per le scienze religiose considerato tale anche in tutto il mondo. Quindi inviterei a rispettare un pò di più il lavoro degli altri, specialmente quando questo lavoro, seppur non perfetto, non è certo "propaganda" ma ricerca storica.
E veniamo al punto. Melloni a mio giudizio pone un problema tutt'altro che "peregrino". Che il vescovo abbia il suo "munus", che egli sia "successore degli apostoli", non è dottrina della chiesa eretica bolognese, ma è pura e semplice "traditio", vera ed autentica "tradizione" della chiesa. Che a partire dal 1800 i vescovi abbiano perso molto della loro "autorità" in favore di un centralismo romano sempre più forte non è posizione ideologica, bensì un portato della ricerca storica. E che il Vaticano II abbia inteso riscoprire non solo la chiesa come "popolo di Dio" e non solo come "sociatà perfetta", gerarchia con al vertice il vescovo di Roma e quindi papa, e che abbia inteso ridare vigore alle chiese locali proprio iniziando dall'autorità episcopale è anch'essa una verità storica. E una vertità storica non fondata solo sulla "Storia del Concilio" diretta da Alberigo, ma su tanti e tanti altri studi.
E concludo ricordandovi che la costituzione "Lumen Gentium" dice espressamente, in linea con la tradizione, che il vescovco è "sacerdote del sacro culto". La "Lumen Gentium" è di natura dogmatica. Quindi piano con facili accuse e toni polemici. Inviterei tutti a confrontarci più serenamente.

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo contributo, caro Pietro.
Nessuno nega la competenza storica di Melloni, tuttavia ritengo i toni della polemica decisamente fuori luogo. Si possono contestare le idee di una persona (anche del Papa attuale, sempre aperto al confronto), ma non si deve mai offendere la persona in se' con battutine e battutone che lasciano il tempo che trovano. Non ho per nulla apprezzato il fatto di chiamare in causa il fratello del Pontefice. Che cosa c'entra?
Per quanto la possibile diminuzione del'autorita' del Vescovo, posso comprendere che in tanti pensino che, in questo caso, si ha un accentramento e non un decentramento (nelle diocesi) delle decisioni. Io, pero', pongo una domanda: il motu proprio di Giovanni Paolo II che attribuiva ai Vescovi il potere di concedere il permesso di celebrare la Messa tridentina ha risolto il problema? Purtroppo no, anzi, ha ottenuto l'effetto di esacerbare le polemiche perche', a fronte di Vescovi che hanno concesso benevolmente il permesso, ce ne sono stati altri che l'hanno rifiutato senza spiegazioni.
Ritengo che sia importante regolare, a "livello centrale", questo importante argomento perche' il fedele milanese deve avere gli stessi diritti (e doveri) di un fedele veneziano, bolognese o genovese. Il fedele pisano ha lo stesso diritto a venire ascoltato del fedele romano o veronese.
Per tutti questi motivi il motu proprio del Papa e' essenziale ed importante.
Raffaella