3 settembre 2007

Santa Messa del Papa a Loreto: gli articoli di Repubblica e La Stampa


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"Giovani, andate controcorrente salvate l´ambiente, Terra a rischio"

l´appello

Benedetto XVI a Loreto. "L´Italia sia orgogliosa di questi ragazzi"

L´incitamento: non abbiate paura di preferire uno stile sobrio e solidale
"L´umiltà non è la via della rinuncia ma del coraggio, non sconfitta ma vittoria dell´amore"
Ai 500mila papaboys: non ascoltate chi diffonde modelli di vita violenti


MARCO POLITI

LORETO - «Siate critici, andate controcorrente». Dal palco della piana di Montorso, dove celebra messa per mezzo milione di fedeli, Benedetto XVI incita i giovani a non annegare nel conformismo. «Andate controcorrente – esclama nell´omelia – non ascoltate le voci suadenti che propagandano modelli di vita improntati all´arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all´apparire e all´avere, a scapito dell´essere».
Ragazzi e ragazze applaudono con forza. Durante la notte ne sono venuti centomila in più e le cento tende della confessione, rizzate in mezzo all´enorme campo, sono andate in tilt per le tantissime richieste. Per ore e ore, nell´oscurità, si sono visti fedeli pazientemente in fila per ricevere l´assoluzione. Il cardinal Ruini (che a suo tempo varò l´iniziativa) ha dunque avuto ragione: vale la pena organizzare manifestazioni di massa per far vedere quanto «pesano» i credenti. E papa Ratzinger può vendemmiare il successo di un ascolto di massa, anche se si è accuratamente allontanato al momento del concertone. Stona semmai che per partecipare alla messa domenicale – così si lamenta Antonio – si sia stati costretti ad acquistare un passi da cinque euro.
Il palco è stato costruito seguendo l´immagine di un grande ponte, dalle strutture potenti. Ratzinger parla sotto la sagoma di un crocifisso medievale, ai cui piedi sta la Madonna. Antico e moderno si congiungono. Qualche volta lo show prende il sopravvento. I ragazzi che arrivano sul palco per le letture o le intenzioni di preghiera hanno un look studiatissimo. Perfette le maniche arrotolate della camicia bianca che indossa il giovane con la barbetta: potrebbe andare ad «Amici». E alla ragazza, che le compagne conoscono scarruffona nella vita di ogni giorno, hanno fatto una pettinatura da sfilata di piazza di Spagna. Debolezze della regia.
Il papa parla un altro linguaggio e i cinquecentomila nella spianata hanno l´aria allegramente casual della normalità. Il missionario Bossi, anti-star in ogni piega del suo essere, è quello che miete maggiori consensi dopo il pontefice.
«Siate vigilanti! Siate critici!», insiste Benedetto XVI, che in apertura ha rivolto un particolare saluto al vicepremier Rutelli. L´enorme platea gradisce l´accenno del Papa «santi anonimi» sparsi tra la gioventù, apprezza l´invito all´essenzialità: «Non abbiate paura, cari amici, di preferire uno stile di vita sobrio e solidale, relazioni affettive sincere e pure, un impegno onesto nello studio e nel lavoro, l´interesse profondo per il bene comune». Non abbiano paura i giovani, soggiunge il pontefice, di farsi criticare perché sembrano vivere secondo uno stile «perdente o fuori moda». In realtà i contemporanei hanno sete di vedere qualcuno capace di vivere pienamente il cristianesimo. I ragazzi applaudono ancora. Semmai i vertici ecclesiastici dovrebbero farsi un esame di coscienza per avere coperto politicamente in anni recenti – per i propri interessi – un berlusconismo felicemente ispirato all´icona dell´arroganza, del successo, dell´«avere».
Ratzinger affascina l´uditorio perché parla il linguaggio diretto del padre spirituale: «L´umiltà, cari amici, non è la via della rinuncia ma del coraggio. Non è una sconfitta ma una vittoria dell´amore sull´egoismo e della grazia sul peccato». Centosessanta vescovi partecipano alla cerimonia e settantadue ragazzi e ragazze (vestiti senza truccatori) ricevono dal pontefice il mandato di proseguire l´evangelizzazione del loro mondo anche dopo Loreto. Essere cristiani, rammenta Benedetto XVI, vuol dire essere legati alla Chiesa. Non si è discepoli di Cristo se non si ama e segue la Chiesa. Un monito che cade su una platea, che però ha idee ben precise anche sulle decisioni riguardanti la propria vita. Se la gerarchia non convince, i fedeli decidono di testa propria. Lo conferma un freschissimo sondaggio Ipsos, da cui risulta che il 74 per cento dei cattolici praticanti «ascolta» la Chiesa, ma decide «secondo coscienza».
L´ultimo appello del pontefice è rivolto ad un forte impegno ecologico. Salvare la terra dalle tendenze verso un «degrado irreversibile». Anche qui scrosciano le ovazioni.
«L´Italia può essere orgogliosa di questi giovani», commenterà Benedetto XVI lasciando nel pomeriggio Loreto
. Nella piana di Montorso mezzo milione defluisce ordinatamente. L´ultima immagine è di grandi mani di cartone su cui c´è scritto «Vita,Love, Fede, Peace, Allegria».

© Copyright Repubblica, 3 settembre 2007

Politi...Politi...Politi...Lei e' capace di scrivere articoli molto belli (ieri, per esempio, il Suo era sicuramente uno dei migliori, se non il migliore in assoluto), pero' spesso mi cade nella politica e nella polemica. Anche oggi il Suo commento e' molto bello, pero' ci sono dei passaggi "urticanti". Perche' non ha deposto le armi per un giorno raccontando semplicemente la gioia e la limpidezza del Papa e dei ragazzi? Che cosa c'entra la politica? Il berlusconismo? Caro Politi, nessuno dei politici (di destra e/o di sinistra) che si affacciano sulla scena italiana e' capace di affascinare come il Santo Padre, nessuno e' coerente e convincente come un uomo che vive personalmente cio' che afferma.
Anche parlare di privilegi in un articolo di commento alla Santa Messa di ieri mi pare un po' (tanto) fuori luogo.
I giovani spesso non ascoltano le indicazioni della Chiesa? E' assolutamente vero! Il Papa ha gettato un seme, ieri e sabato TUTTI l'abbiamo ascoltato ed ammirato. Ora, pero', la "palla" passa ai giovani, a tutti noi fedeli e soprattutto ai sacerdoti.
Coraggio! Affascinare la testa e' l'inizio di una conversione.
Ultima annotazione: perche' nell'articolo con compaiono mai le parole mass media
?
Raffaella


Appello del Papa “Salvate l’ambiente”

MARCO TOSATTI

Salvare la natura, prima che sia troppo tardi: da Loreto, di fronte a oltre cinquecentomila fedeli, Benedetto XVI lancia un forte appello e un monito per il futuro del pianeta. Parlava ai giovani della grande manifestazione organizzata dalla Conferenza Episcopale («La Cei ha fatto un lavoro veramente incredibile», ha commentato), e li esortava a battersi con coraggio per un avvenire migliore. «Uno dei campi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato. Alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura». Poi, un grido di allarme: «Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra. Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile. Per questo ho apprezzato l’iniziativa della Chiesa italiana di promuovere la sensibilità sulle problematiche della salvaguardia del creato fissando una Giornata nazionale che cade proprio il 1° settembre». Ha inoltre puntato il dito su un problema di crescente importanza: «Quest’anno l’attenzione è puntata soprattutto sull’acqua, un bene preziosissimo che, se non viene condiviso in modo equo e pacifico, diventerà purtroppo motivo di dure tensioni e aspri conflitti».
Un appello forte, che gli è valso anche il plauso del presidente del Consiglio da Amman. Ma quello ecologico non è stato l'unico campo in cui papa Ratzinger ha chiesto ai giovani atteggiamenti controcorrente. «Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere».

Una critica al mondo dell'informazione: «Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie "alternative" indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda».

Il Papa sembrava stanco, alla fine della kermesse segnata dal successo oltre ogni previsione (è stato necessario organizzare treni straordinari supplementari per il deflusso dei pellegrini) e molto soddisfatto. «Dà grande gioia - ha detto il Pontefice - vedere la gioventù in cammino con i propri vescovi».
Ha festeggiato con un pranzo con i vescovi: antipasto all’italiana con prosciutto crudo, ciauscolo, salame e olive verdi, poi penne al pomodoro e basilico, filetto ai ferri con patatine novelle e insalata verde. Per finire crema di riso ai frutti di bosco. Sulla mensa del Papa nel Palazzo Apostolico di Loreto anche vino della Marche: il Komaros, il Cardinal Bonaccorso dei colli maceratesi e un Dorato moscato passito. Il governo era rappresentato dal vicepresidente del Consiglio Rutelli.

© Copyright La Stampa, 3 settembre 2007

Molto bravo, Tosatti :-))
R.


“Bravo Ratzinger
Il mondo è a secco”


FLAVIA AMABILE

Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf, Benedetto XVI nella sua omelia a Loreto, dinanzi a centinaia di migliaia di giovani, ha parlato anche di acqua, ricordando che è «un bene preziosissimo che, se non viene condiviso in modo equo e pacifico, diventerà purtroppo motivo di dure tensioni e aspri conflitti».

«Giusto. Anzi, giustissimo».

E’ sorpreso?

«No, sorpreso, no. Anche gli altri papi in passato hanno parlato di ambiente, della necessità di difenderlo. Non ricordo però un riferimento specifico sull’acqua, a dire il vero. Si soffermavano più su altri aspetti ».

Benedetto XVI si mostra più sensibile dei suoi predecessori alla questione dell’acqua?

«No, è più esatto dire che in passato non si avvertiva così forte quest’esigenza di richiamare l’attenzione di tutti su questo tema. Il Papa ha fatto molto bene a parlarne ai giovani, a ricordare che sull’acqua nascono conflitti, si creano contese. Basti pensare al fiume Giordano tra Israele e Giordania o allo Yang Tse Kiang in Cina o a tutti gli altri fiumi per i quali si combatte e nascono guerre».

Il Papa parlava ai giovani spiegando che a loro è affidato il futuro del pianeta li spronava a intervenire per correggere «i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura».

«Credo che il Papa abbia fatto molto bene ad affrontare questo tema con i giovani, a mio avviso un tema più importante di altri che invece si sentono nei suoi discorsi. Ma questa è un’opinione personale e non voglio fare polemiche».

Il Papa, insomma, ha fatto suo l’allarme di un’estate secca come da anni non se ne vedevano in particolare al Centro-Sud?

«Penso di sì. Ed è vero che è stata per il Centro-Sud un’estate particolarmente difficile. A Roma non piove da due mesi e non ci sono prospettive a breve che possa iniziare a farlo. Più a Sud è andata anche peggio. Persino le antiche sorgenti dove andavano ad abbeverarsi gli Etruschi si sono prosciugate».

Se lei fosse al governo che cosa farebbe?

«Bisogna cominciare a pensare seriamente a questo problema. Ormai non solo il petrolio, anche l’acqua è un bene sempre più necessario e insufficiente. Si deve aumentare il senso di responsabilizzazione. Non parlo di un rincaro dei prezzi che sono già alti, parlo invece di un uso migliore».

Da parte di chi?

«Il 70% dell’acqua viene usata per irrigare le coltivazioni. E’ da qui che si deve partire».

Ma i coltivatori non vogliono saperne.

«Irrigare è giusto ma irrigare piante come le viti o gli ulivi che si adattano bene alle situazioni di siccità è uno spreco o un tentativo di aumentare eccessivamente le produzioni a scapito della disponibilità di acqua e persino della qualità del prodotto che risulta meno sapido».

Le industrie consumano il 15% dell’acqua disponibile.

«Anche loro potrebbero imparare a considerare l’acqua un bene non infinito. Potrebbero attivare sistemi di riciclaggio e ridurre i consumi. Penso ad esempio alla possibilità di lavare i contenitori utilizzati nei loro cicli produttivi con acqua riciclata. Un’altra battaglia da condurre è quella contro le aziende che imbottigliano acqua minerale. In questo modo privatizzano piccole sorgenti che invece devono restare pubbliche, non diventare un bene esclusivo di chi deve ricavarci un profitto».

© Copyright La Stampa, 3 settembre 2007

8 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara Raffaella, questa volta il successo era così evidente che hanno dovuto, i soliti noti, raccogliere le pive e metterle nel sacco, compreso Politi. Ed è dopo averle messe nel sacco che non si è trattenuto a ribadire i fondamentali, non si capisce a beneficio di chi, noi lettori sappiamo già quello che dirà prima ancora che lo scriva, sarà a beneficio della linea editoriale del giornale perché qualcuno non si adonti davanti a un articolo che riconosce il successo quando c'è. Certo le parole del Santo Padre sarebbero rimaste bellissime anche senza i dati dei partecipanti e dell'auditel però non ci possiamo fare niente, la legge dei media è così. Anche se per le mie convinzioni religiose non ha un nanogrammo di peso. Certo che l'invito alla Chiesa italiana a farsi un esame di coscienza (Politi) , denota una piccola punta di megalomania ben radicata, e sono sicura che avrà gettato Monsignor Bagnasco nella disperazione e nel tormento interiore, per non parlare del Cardinale Ruini , un uomo che sta sveglio la notte, trepidante, per leggere gli articoli di Repubblica.….Proporrei infine di copiare e incollare tutta la rassegna stampa e mandarla a Paolo Martini quando si sarà rimesso dalla colica di fegato.
Lasciatemi scherzare un po', ogni tanto ci vuole.
Devo dirvi in tutta sincerità che il mio parroco è rimasto di stucco, piacevolmente di stucco per questo evento. L'arrivo di tanti giovani, anche non iscritti, anche non previsti e non veicolati dalle parrocchie, fa riflettere, almeno lui lo fa e mi diceva, "forse siamo scettici sulla capacità che ci possano ascoltare più di quello che è vero , e forse questo nostro timore è avvertito e loro prendono altre strade". Se è così, e io temo che sia così, allora bisogna rimboccarsi le maniche.

Anonimo ha detto...

Grande Mariatetesa...che dirti? Un applauso!!! :-))

Anonimo ha detto...

Anche io stamattina sono venuto a leggere la rassegna stampa per vedere un eventuale articolo di Martini della Stampa. Non c'è, come mai? Che ignobile! Vergogna, ci pensi bene la prossima volta prima di scrivere previsioni insensate! Una cosa è dire: non mi piace il Papa e la Chiesa, una cosa è imporre il proprio pensiero attraverso la stampa agli altri! Ciao a tutti, anch'io sono felicissimo del successo dell'evento, delle parole del Papa, del suo carisma, della sua dolcezza. Ora mi stampo i discorsi e li rileggo per bene! Ciao. Marco

Utnapishtim ha detto...

Ah, perchè Politi ha torto quando dice che una discreta parte del gotha vaticano ha appoggiato l'ascesa del berlusconismo?
E riguardo a Martini, non vi siete ancora accorti che non avete capito il suo articolo?
Opperbacco.

Anonimo ha detto...

Il tono, sprezzante, di Martini era, oserei dire, fastidioso.
Hai ragione: una parte dell'episcopato puo' avere appoggiato una certa compagine politica e un'altra parte la coalizione contraria.
Per questo e' sbagliato fare di tutta l'erba un fascio e far passare l'idea che tutti i Vescovi abbiano costituito una sorta di gruppo di pressione.

Utnapishtim ha detto...

[non so se il precedente messaggio è arrivato, essendo saltata la connessione. Ne invio uno nuovo]
Politi ha una idea, che condivido: il berlusconismo è incompatibile col cristianesimo. Il fatto che, invece di contrastarla, la chiesa abbia spesso fatto leva su questa temperie diffusa nel nostro paese al fine di ottenere certi risultati (e mi riferisco ad esempio alla diserzione del recente referendum) non depone certo a favore di quei settori del Vaticano.
Per quanto riguarda Martini leggendo il suo articolo non ho trovato nessuna mancanza di rispetto nei confronti del pontefice, mi è anzi parso che il tono canzonatorio fosse proprio adeguato al tema: i maneggi RAI dietro la trasmissione di Loreto.
Mi ha francamente sorpreso leggere tutte queste invettive sprecate.

Anonimo ha detto...

Su Martini non siamo d'accordo :-))
Sul referendum sulla legge 40 mi pare vero il contrario: sono state alcune forze politiche (e non solo di destra) a "appoggiarsi" alla scelta della Chiesa per interessi di parte.

Utnapishtim ha detto...

La bassa politica italiana non vede l'ora di strumentalizzare per i propri fini il Vaticano, lo sai meglio di me.
E' vero che la chiesa accoglie tutti nel suo seno etc. ma è anche vero che certe idee hanno un peso, e certi nomi anche. Il fatto che tra i nomi illustri della chiesa figurino nomi come quello di baget bozzo non può che perplimere. Non dimentichiamoci che baget bozzo è l'autore della carta dei valori di forza italia.