2 settembre 2007
SERGIO ZAVOLI, “E QUESTO SAREBBE IL PAPA TIMIDO?”
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IL PAPA HA ACCOLTO LE DOMANDE SBARAZZINE A BRACCIA LARGHE
“E questo sarebbe il Papa timido? Ha risposto a braccio, senza diplomazie, con qualche punta di tolleranza e qualche puntiglio teologico, ma prendendosi addosso il peso di tutte quelle domande sine pietate, forse per dire che non le avrebbe eluse, né delegate perché il posto della Croce è sulle spalle di ciascuno e di tutti, credenti e non credenti”.
Così Sergio Zavoli, giornalista e regista televisivo, commenta al SIR il grande raduno di Loreto che ha visto la partecipazione di circa mezzo milione di giovani intorno a Papa Benedetto XVI.
“È la prima volta che una grande adunanza giovanile – aggiunge Zavoli - non si risolve nei suoi significati solo religiosi, e diciamo pure edificanti: non la si era ancora vista raccogliersi intorno a un Papa una forma così esplicitamente laica. Quanto all’interrogatorio al Papa, tutto quel parlare sofferto e dialettico, storico e arcano, apparteneva in ogni caso al controverso ambito della fede e a una Chiesa che non poneva divieti e prudenza da cui trarre qualche imperativo”.
Per Zavoli, nel “crocevia” di Loreto, “ciascuno era libero di arrivare a Benedetto XVI percorrendo la propria strada”.
“Nell’intuizione di chi ha inteso dare al raduno questa impronta –conclude Zavoli - la novità erano le domande. Tutte tendevano a capire il mistero del silenzio di Dio e ad avanzare una forte richiesta di parlargli prima ancora che di ascoltarlo: una franca, dolente, fiduciosa ribalderia che il Papa ha accolto a braccia larghe”.
Agenzia Sir
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1 commento:
Ad un giornalista si chiede capacità di sintesi e acutezza.
Zavoli, come sempre, si eleva sul mondo del giornalismo come un gigante.
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