2 settembre 2007

Una domenica storica a Loreto: i commenti di Corriere e Repubblica online


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LORETO (Ancona) - «Cari giovani, non seguite la via dell’orgoglio, ma quella dell’umiltà. Non è una sconfitta». Così il Papa, durante la messa conclusiva della due giorni dedicata ai giovani, ha esortato i 500mila ragazzi che hanno affollato l'immensa piana di Montorso, nei pressi di Loreto.

«Andate controcorrente. Non abbiate paura di essere fuori moda», ha detto ancora Benedetto XVI nella giornata conclusiva dell'Agorà dei giovani. «Non ascoltate le voci interessate e suadenti che propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti - chiosa il Pontefice - Siate critici! Non andate dietro all’onda».

CHIESA NON E’ INSIEME DI DIVIETI MORALI - «La nostra fede - ha detto ai giovani Benedetto XVI - non propone un insieme di divieti morali. È vero - dice Papa Ratzinger - tante e grandi sono le sfide che dovete affrontare. La prima però rimane sempre quella di seguire Cristo fino in fondo, senza riserve e compromessi. Non ci si può dire discepoli di Gesù - prosegue il Pontefice - se non si ama e non si segue la sua Chiesa. La Chiesa è la nostra famiglia». Ratzinger ha invitato i giovani «all’accoglienza gratuita del prossimo, all’attenzione premurosa verso chi è in difficoltà, i poveri e gli ultimi».

SALVARE IL PIANETA - Il Papa ha anche rivolto un appello per la salvaguardia del Creato, «uno dei campi nei quali appare urgente operare». Alle nuove generazioni «è affidato il futuro del pianeta - ha detto Ratzinger - in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura». Da qui l’invito ai giovani: «Prima che sia troppo tardi occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra, per evitare situazioni di degrado irreversibile».

INSIEME A SIDNEY - A conclusione dell'omelia che ha chiuso questa prima festa dell'Agorà, Benedetto XVI ha rinnovato l'invito per l'appuntamento della Giornata mondiale della gioventù di Sydney 2008. «Non posso non invitarvi - ha detto - a guardare già al grande appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà nel luglio del prossimo anno a Sidney. Vi invito a prepararvi a questa grande manifestazione di fede giovanile».

NOTTE DI VEGLIA E CONFESSIONE - Ben 400mila giovani hanno vegliato tutta la notte in attesa della celebrazione della messa, iniziata alle 9.30 del mattino. Non molti hanno dormito: parecchi ragazzi si sono assiepati attorno alle otto «fontane» dislocate nella distesa di Montorso. Per tutta la notte la Fontana della Riconciliazione, quella destinata alla confessione, è stata presa d’assalto dai «papaboys» che, fino alle 5 del mattino, hanno atteso in una lunga fila per parlare con un sacerdote. Erano circa un centinaio le tende adibite alla confessione; tantissimi i giovani che si sono accostati al sacramento della riconciliazione. Un invito che era stato lanciato venerdì da monsignor Angelo Bagnasco, presidente della Cei che, dal palasport di Pesaro aveva suggerito ai giovani di confessarsi.

POLITICI NEL PARTERRE - Non solo giovani. Anche molti uomini politici erano presenti all'ultimo atto della festa dei ragazzi cattolici a Loreto. Oltre al vicepremier Francesco Rutelli, che il Papa ha espressamente salutato nel suo messaggio iniziale - hanno partecipato alla cerimonia il sottosegretario Pietro Colonnella, i parlamentari Renzo Lusetti, Pierluigi Castagnetti, Alessandro Forlani, Marina Magistrelli, Maria Paola Merloni, Mario Baldassarre, l'eurodeputato Antonio Tajani. Presente anche la moglie di Rutelli, Barbara Palombelli, gli imprenditori di Fabriano Vittorio e Francesco Merloni.

«CAMBIATE IL MONDO» - Un altro bagno di folla c'era stato sabato, nell'immensa spianata di Montorso, dove ad attendere Benedetto XVI c'erano 400mila ragazzi. Il Pontefice ha girato tra i settori con la «Papa-mobile», con accanto monsignor Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani che hanno promosso l'Agorà, l'immenso raduno dei giovani cattolici. «La Chiesa è un faro di libertà - ha detto Ratzinger - e nel progetto divino il mondo non conosce periferie». Il Papa ha risposto a braccio alle domande dei giovani e alle testimonianze di situazioni di disagio e marginalità. E ha esortato a più riprese i ragazzi: «Andate avanti», ha detto, anche in «situazioni difficili»; «Il mondo - ha aggiunto - deve cambiare. Ed è la missione dei giovani cambiare il mondo». «Andate, vivete, amate! Agli occhi di Dio ciascuno di voi è importante».

Sito Corriere della sera


Loreto, mezzo milione per la Messa

"Andate controcorrente, seguite l'umiltà"

Il Papa nell'omelia ha invitato i fedeli a seguire il Vangelo
Monito per l'ambiente: "Impegnatevi per la tutela del creato"


LORETO (Ancona) - "Andare controcorrente", seguendo "la via dell'umiltà", mirando "all'essere", e non "all'apparire e all'avere". E' l'invito rivolto da Benedetto XVI nell'omelia pronunciata davanti a mezzo milione di fedeli concentrati sulla spianata di Montorso di Loreto per assistere alla Messa e alla seconda giornata dell'Agorà dei giovani. Durante la funzione il Pontefice ha lanciato anche un forte appello per la tutela dell'ambiente, per invertire "quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile". Quello della salvaguardia del creato è uno dei campi "nei quali appare urgente operare", ha sottolineato Benedetto XVI, ricordando che è proprio alle nuove generazioni che deve premere di più l'adozione di "scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l'uomo e la terra".

"Andate controcorrente - ha detto il Pontefice nell'omelia - non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all'arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all'apparire e all'avere, a scapito dell'essere".

"Non abbiate paura, cari amici - ha ancora detto Papa Ratzinger - di preferire le vie 'alternative' indicate dall'amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l'interesse profondo per il bene comune".
I giovani, ha aggiunto Benedetto XVI, non devono temere "di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo".

Ma seguire Gesù Cristo, ha ricordato il Papa, significa anche seguire la Chiesa: "Non ci si può dire discepoli di Gesù se non si ama e non si segue la sua Chiesa". "Nella Chiesa - ha detto - impariamo ad amare educandoci all'accoglienza gratuita del prossimo, all'attenzione premurosa verso chi è in difficoltà, i poveri e gli ultimi". E dunque per il Papa "sentirsi Chiesa è una vocazione alla santità per tutti; è impegno quotidiano a costruire la comunione e l'unità vincendo ogni resistenza e superando ogni incomprensione".

Agli oltre 400 mila ragazzi che hanno trascorso la notte sul posto, stamattina presto se ne sono aggiunti tantissimi altri, e altri stanno ancora arrivando. Un afflusso che ha imposto un ulteriore impegno alla macchina organizzativa delle forze di polizia e della Protezione civile nazionale e regionale. Qualche criticità si è vissuta la notte scorsa e stamani presto per le lunghe file davanti ai servizi igienici, nonostante ne siano stati allestiti altri di supporto.
Nonostante il massiccio afflusso di fedeli, non ci sono stati, a parte un uomo di 47 anni colpito ieri da infarto, casi sanitari di rilievo trattati dall'ospedale da campo. I dati della Protezione civile parlano di 319 interventi di pronto soccorso, di cui 301 codici 'verdi', diciassette 'gialli', e un unico codice 'rosso', relativo appunto all'uomo infartuato. Per lo più i pazienti accusavano piccoli traumi, cefalee o ipotensione per il caldo e la stanchezza, ipertensione.

Sito Repubblica

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