3 novembre 2007

BENEDETTO XVI: CONTRO FAMIGLIA MINACCE INTERNE ED ESTERNE


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In attesa di leggere il testo completo del discorso del Papa ai Focolarini, ci affidiamo alla sintesi di Radio Vaticana:


Il Vangelo vissuto, la risposta cristiana ai disagi della famiglia contemporanea: così Benedetto XVI al Movimento “Famiglie Nuove” dei Focolari. “Siete un segno di speranza”

Fondare la famiglia sulla roccia di un cristianesimo maturo, che custodisca nell’amore la vita domestica e con lo stesso amore contribuisca a lenire i mali della società. E’ l’apprezzamento e l’auspicio con i quali Benedetto XVI ha accolto in udienza questa mattina una delegazione del Movimento “Famiglie Nuove”, diramazione del più grande Movimento dei Focolari. Il Papa ha esortato a modellare il vissuto familiare sull’esempio della Famiglia di Nazareth, “icona” di un amore che cambia il cuore dell’umanità. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Una famiglia che sceglie di aprirsi alla vita, che cresce i propri figli nei valori del Vangelo, che trova momenti di preghiera domestica, che incoraggia i fidanzati a credere in un progetto insieme più delle forze che oggi lo scoraggiano, che custodisce gli anziani piuttosto che disfarsene, che apre le proprie porte a chi ha bisogno di aiuto perché preferisce la solidarietà all’indifferenza. E’ l’utopia trasformata in realtà da almeno 800 mila famiglie in oltre 180 Paesi del mondo. Sono le “Famiglie Nuove” del Movimento dei Focolari, chiamate così 40 anni fa dalla loro fondatrice, Chiara Lubich. Per il Papa, una “vasta e benemerita istituzione” e un segno della speranza cristiana, che riattualizza nel mondo l’ideale della Famiglia di Nazareth. Nell’udienza celebrativa del quarantennale, Benedetto XVI ha anzitutto salutato e ringrazianto Chiara Lubich - “perché - ha detto - con saggezza e ferma adesione alla Chiesa, continua a guidare la grande famiglia dei Focolari”. Quindi ha ricordato ai circa 400 rappresentanti del Movimento le “quattro direttrici” che ne orientano l’azione pastorale: la spiritualità, l’educazione, la socialità e la solidarietà:

“Il vostro è in effetti un impegno di evangelizzazione silenzioso e profondo, che mira a testimoniare come solo l’unità familiare, dono di Dio-Amore, possa rendere la famiglia vero nido di amore, casa accogliente della vita e scuola di virtù e di valori cristiani per i figli. Di fronte alle tante sfide sociali ed economiche, culturali e religiose che la società contemporanea deve affrontare in ogni parte del mondo, la vostra opera, veramente provvidenziale, costituisce un segno di speranza e un incoraggiamento per le famiglie cristiane ad essere ‘spazio’ privilegiato dove si proclami nella vita di ogni giorno la bellezza del porre al centro Gesù Cristo e del seguirne fedelmente il Vangelo”.

E’ questa la famiglia “costruita sulla roccia”, quella che sceglie di trasformare il Vangelo in azione, secondo lo spirito del convegno organizzato in questi giorni da Famiglie Nuove. “Il segreto è proprio vivere il Vangelo”, ha esclamato il Papa, in un’epoca in cui la famiglia vive spesso “situazioni complesse e difficili”. Si pensi, ha osservato Benedetto XVI, alle incertezze dei fidanzati dinanzi a scelte definitive per il futuro, alla crisi delle coppie, alle separazioni e ai divorzi, alle unioni irregolari, alla condizione delle vedove, alle famiglie in difficoltà, all’accoglienza dei minori abbandonati:

“Auspico di cuore che, anche grazie al vostro impegno, possano essere individuate strategie pastorali tese a venire incontro ai crescenti bisogni della famiglia contemporanea e alle molteplici sfide a cui essa è posta di fronte, perché non venga meno la sua missione peculiare nella Chiesa e nella società”.

“Secondo il progetto divino - ha proseguito il Papa, ricordando un passo dell’Enciclica Christifideles laici - la famiglia è dunque un luogo sacro e santificante e la Chiesa, da sempre vicina ad essa, la sostiene in questa sua missione ancor più oggi, poiché tante sono le minacce che la colpiscono dall’interno e dall’esterno”. Ma c’è un modello cui guardare e lasciarsi ispirare:

“Per non cedere allo scoraggiamento occorre l’aiuto divino; per questo è necessario che ogni famiglia cristiana guardi con fiducia alla Santa Famiglia, questa originale 'Chiesa domestica' nella quale 'per un misterioso disegno di Dio è vissuto nascosto per lunghi anni il Figlio di Dio: essa, dunque, è il prototipo e l’esemplare di tutte le famiglie cristiane'”.

© Copyright Radio Vaticana

8 commenti:

Blog creator ha detto...

Sì carissimi tutti, sulla famiglia attacchi interni ed esterni.

Segnalo da leggere un articolo della impareggiabile Pellicciari, tratto dal "Timone" e che si può anche vedere con altre importanti testi, sul blog antologico amarelachiesa.blogspot.com

[Fiera avversaria della Chiesa, la Massoneria ha operato per separare l’uomo da Gesù Cristo e dalla Chiesa. E ha capito che distruggendo la famiglia il traguardo sarebbe stato a portata di mano.]

[Da «il Timone» n. 64, giugno 2007]

Anonimo ha detto...

Predicare e… razzolare
In attesa di leggere il testo completo del discorso del Papa….

“Una famiglia che… custodisce gli anziani piuttosto che disfarsene, che apre le proprie porte a chi ha bisogno di aiuto perché preferisce la solidarietà all’indifferenza.”
“Si pensi, ha osservato Benedetto XVI… alle famiglie in difficoltà…”

E lo scorso 25 ottobre, Repubblica dava conto dello sfogo del Card. Bertone che affermava:
“Le difficoltà delle famiglie di arrivare alla fine del mese - risponde a un gionalista - sono reali. Mi auguro che le promesse del Governo vengano matenute. Il problema è quello delle risorse limitate, noi chiediamo che siano impiegate a favore della famiglia, dei figli, della solidarietà”.
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/chiesa-commento-mauro/finiamola-bertone/finiamola-bertone.html

Intanto…
Scrivono, nella loro lettera a monsignor Bagnasco, gli aderenti al comitato degli inquilini Lotta per la casa del centro storico: «Le chiediamo una speranza nell'incubo di finire in mezzo alla strada, espulsi dai contesti sociali in cui abbiamo vissuto per decenni. Al di là delle questioni legali, ci chiediamo il perché di questo calvario. Siamo stati dei bravi inquilini: abbiamo sempre pagato l'affitto e avuto cura dell'appartamento, nessuno sfratto è per morosità bensì per finita locazione. Se, come spesso accadeva, non avevamo bagno né riscaldamento, i lavori erano a nostre spese. Eppure veniamo sbattuti fuori».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200710articoli/27111girata.asp

Nella quasi totalità, gli sfrattati sono anziani; ma, invece di “custodirli”, la proprietà ecclesiastica degli immobili - dove hanno vissuto per decenni, ha chiesto lo sfratto escutivo per… “disfarsene”.
Che sia l’ennesimo attacco di qualche lobby ebraico-massonica che sparge notizie false per “separare l’uomo da Gesù Cristo e dalla Chiesa” come spiega l’impareggiabile Pellicciari?

Anonimo ha detto...

Completo il messaggio precedente

Dal Corriere della Sera del 18 settembre 2007:
È questo l'allarme lanciato oggi pomeriggio da mons. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione con la quale ha aperto i lavori del Consiglio episcopale permanente.
(…)
Di fronte al «problema particolarmente acuto» della casa, «la collettività ai vari livelli deve darsi uno slancio, e approntare quelle soluzioni di edilizia popolare che per vaste zone e in una serie di città appaiono veramente urgenti».
(…)
Nella sua prolusione, l’arcivescovo di Genova ha voluto soffermarsi in particolare sul «dramma di coloro, pensionati o famiglie con un solo reddito, che sono raggiunti da provvedimenti di sfratto e non trovano altre opportunità».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/17/bagnasco_italia_appello.shtml


Dal sito di RaiNews24; 26 maggio 2007

In circa 200 occupano la navata centrale basilica di San Giovanni in Laterano a Roma per il diritto alla casa e contro la campagna di sfratti del Vaticano. L’iniziativa è dell’associazione Action, di Asia-Rdb e Comitato lotta per il centro storico. I manifestanti, tra cui molti bambini, hanno portato anche degli striscioni, su uno c’è scritto: “Governo Prodi a Firenze parla di famiglia a Roma le sgombera e le sfratta”. I manifestanti hanno spiegato di aver voluto occupare, secondo quanto riferiscono, la Basilica di San Giovanni in Laterano poichè proprio in questa piazza si è svolto il Family Day e “soprattutto perchè il Vaticano continua a sfrattare le famiglie romane dal centro storico per farci dei bed and breakfast”.
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=70354

No comment.

Anonimo ha detto...

La notizia, diffusa dai radicali, e' piuttosto "fumosa". Se e' il Vaticano a richiedere l'esecuzione degli sfratti, che cosa c'entra Mons. Bagnasco? E se si tratta di enti ecclesiastici, di competenza della CEI, perche' chiamare in causa la Santa Sede?
Chiariamo prima questo punto e sentiamo entrambe le campane.

Anonimo ha detto...

Notizia fumosa? Ma de che…? La notizia è chiarissima e i riscontri altrettanto chiari ed inequivocabili. Gli inquilini sono stati sfrattati dall’Apsa (da da Il Mondo,nr 20 di venerdì 18 maggio 2007: “Ma c'è anche chi ha ricevuto direttamente la lettera di sfratto per finita locazione, come hanno sperimentato gli inquilini di via Benedetto XIV, via Niccolò V, via di Porta Cavalleggeri, viale Vaticano e via di Porta Portusa, tutti alloggiati in appartamenti dell'Apsa); e l’Apsa, AMMINISTRAZIONE DEL PATRIMONIO DELLA SEDE APOSTOLICA)...

“È stata costituita da Paolo VI con la Costituzione Apostolica Regimini Ecclesiae Universae del 15 agosto 1967. La Costituzione Apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988 ne tratta agli articoli dal 172 al 175.”

“A questo Ufficio spetta di amministrare i beni di proprietà della Santa Sede…”

(notizie tratte direttamente dal sito del Vaticano; quì: http://www.vatican.va/roman_curia/uffici/apsa/documents/rc_apsa_20060601_profile_it.html)

Come vedi, la notizia degli sfratti ad opera del Vaticano è tutt’altro che fumosa. Certo, non è andato personalmente Benedetto XVI a notificare le ingiunzioni ed a chiedere l’intervento della forza pubblica per attuare lo sgombero forzato degli immobili. Ci ha pensato l’Apsa:

“Ad agire per conto del patrimonio della Santa Sede l'avvocato Giulio Favino che rappresenta il Vaticano su delega di «sua eminenza reverendissima il signor Cardinale Attilio Nicora», presidente dell'Apsa, che a sua volta è delegato direttamente, mediante scrittura chirografa depositata presso il notaio Paride Marini Elisei (studio in via Alberico II), dal Papa Benedetto XVI con atto notorio del 22 maggio 2004 firmato personalmente da Benedetto XVII.”

Quindi, poiché non “si tratta di enti ecclesiastici, di competenza della CEI”, è corretto – anzi sacrosanto - chiamare in causa la Santa Sede che, more solito, se ne sta altezzosamente silente in attesa che passi… “ ‘a nuttata”. Il silenzio, insegnano i mistici, è una scelta virtuosa che può condurre all’incontro con Dio; ma in questo caso specifico, il silenzio è… altra cosa.

Chiedi: “Se e' il Vaticano a richiedere l'esecuzione degli sfratti, che cosa c'entra Mons. Bagnasco?”
Domanda imbarazzante, arrossisco. Faccio mea culpa: avevo inteso che Bagnasco avesse a che fare – in qualche modo – con il Vaticano. Non è così, ho sbagliato? Ne prendo atto, faccio ammenda e dichiaro il proposito di non ricadere mai più nell’errore. E che errore! Confondere uno che si è messo in proprio (una new entry nel variegato mondo del popolo delle partite iva) con un’organizzazione internazionale, anzi uno Stato autonomo e indipendente dove manco sanno chi sia Carneade/Bagnasco: tremendo! (sto pensando a qualche seduta di autoflagellazione o di indossare un cilicio; chiederò consigli alla Binetti).

Dici “Chiariamo…” e mentre invochi chiarezza intorbidi le acque con il solito stucchevole giochetto delle tre carte: il Vaticano non c’entra con la CEI; Bagnasco non c’entra col Vaticano; il Papa non c’entra con l’Apsa e via via ipocritando. Ma, al di là degli aspetti meramente formali, un problema morale, un sussulto di autentica moralità, un momento di obiettività senza opportunismi, un istante di sincerità non ce l’hai mai? A sentire i tuoi commenti pare che le persone e gli enti citati non abbiano tra loro nessuna relazione e correlazione. Bene, propongo di rimediare: se i signori tirati in ballo accettano (Benedetto XVI, Bagnasco, il presidente dell’Apsa, l’avvocato Favino e – per eccesso di magnanimità – pure il cardinal Bertone) sono disposto a pagare una pizza per tutti. Chissà mai che almeno in pizzeria possano presentarsi, conoscersi e chissà… collaborare.
Attendo notizie e mi preparo a mantenere l’impegno; la pizzeria possono sceglierla loro, non ho preferenze.
Buona domenica, random.

Anonimo ha detto...

benedetto xii non esiste e nel 2004 il papa non era ratzinger.

gemma ha detto...

non conosco la questione e mi documenterò, per quanto riguarda me, e se sarà il caso dirò quel che penso, come ho sempre fatto.
Quel che Raffaella voleva dire (riponiamo cilicio e opus dei, visto che da queste parti nessuno vi appartiene e conosce l'articolo), è che piaccia o meno, che Bagnasco è il presidente della conferenza episcopale italiana, alias il portavoce dei vescovi, e non è responsabile di alcuna congregazione vaticana. Potrebbe indignarsi, obiettare (e se le cose sono realmente come riporti, "s'ha da fare") ma non avere voce in capitolo sulle decisioni dell'Apsa che a qualcun'altro spetta evidentemente prendere. Parli di un decreto del maggio 2004: o è sbagliata la data o la decisione è stata avvallata da qualcun'altro, visto che Benedetto XVI a quel tempo non era ancora Papa.
Nessuno vuole occultare nulla, infatti i tuoi post stanno trovando spazio, solo che, scusaci ma sulla base di esperienze personali , ormai abbiamo smesso di fidarci di alcune notizie nello stesso modo in cui tu probabilmente diffidi della chiesa.
Sui sussulti morali altrui sarebbe il caso di mantenere il beneficio del dubbio, visto che ci troviamo di fronte soltanto a dei nickname.
Per la pizza, si possono usare i soldi dell'8 per mille. Non sia mai che poi venga rinfacciata anche quella

Anonimo ha detto...

Per Gemma e Datario

I puntini sulle “i”
Grazie per per aver “commentato i miei commenti”.

1. errata corrige
Sostituire “…atto notorio del 22 maggio 2004 firmato personalmente da Benedetto XVII” con: “atto notorio del 23 maggio 2005 firmato personalmente da Benedetto XVI”. Giuro che trattasi di banale refuso e non di… voglia di successione! : -)))

2. il Cardinal Bagnasco
Non ha, e non poteva avere alcuna responsabilità diretta sui fatti in discussione; l’ho citato semplicemente perché a lui si sono rivolti gli sfrattati:
“Scrivono, nella loro lettera a monsignor Bagnasco… ».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200710articoli/27111girata.asp; questo non significa – per ribadire quanto detto a Raffaella – che Bagnasco possa “tirarsene fuori” e non sentirsi imbarazzato quando lancia i suoi moniti; come dici giustamente tu: “Potrebbe (almeno, aggiungo) indignarsi…”; tutto quì.

3. sussulti morali e pizza
Non mi sembra di proporre “sussulti”, cerco semplicemente di cogliere delle contraddizioni; rovistando nei fatti.
Per la pizza meglio non usare “i soldi dell’8 per mille”, già sono davvero pochini pochini quelli destinati alle opere di carità; e poi sarebbe una doppia beffa per quanti (e sono tanti) che pur non avendo scelto di destinarli alla Chiesa cattolica li vedrebbero spesi così malamente. Confermo: offro io.

Grazie ancora ad entrambi e buona settimana, random.