27 febbraio 2008
Aborto: «Nota mai votata. Convocare il Consiglio». «Pessima figura». «Bufala creata ad arte»
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ABORTO TESTO CHOC
«Nota mai votata. Convocare il Consiglio»
I medici lombardi: si è parlato di tutt’altro. Saraceni (Amci): Bianco si dimetta
DA MILANO PAOLO LAMBRUSCHI
Il contributo decisivo – se mai ce ne fosse stato bisogno – alla chiarezza del «giallo» arriva dalla più «pesante» Federazione degli ordini provinciali dei medici, quella lombarda, la quale ha diramato ieri una secca nota ufficiale.
«Non è mai stato messo in votazione, e quindi neanche approvato, il documento oggetto del comunicato stampa diffuso dalla Fnomceo lo scorso sabato 23 febbraio».
E il presidente dell’associazione nazionale dei medici cattolici Vincenzo Saraceni chiede le dimissioni del presidente nazionale Amedeo Bianco.
Compatti, i 10 presidenti degli ordini dei chirurghi e degli odontoiatri lombardi, primo firmatario il presidente regionale e dell’Ordine di Como Giuseppe Conti, hanno dunque confermato nero su bianco che quanto denunciato domenica dal nostro giornale corrisponde a verità. Erano tutti presenti al Consiglio nazionale della federazione svoltosi a Roma venerdì e sabato scorsi. Ribadiscono che il testo sui temi eticamente sensibili diffuso alle agenzie sabato scorso non è una nota ufficiale della Fnomceo, votata e condivisa dai consiglieri.
Il documento che esprime sostegno alla legge 194, alla pillola abortiva RU 486 e critiche alle linee guida della legge 40 sulla fecondazione assistita non rappresenta quindi la linea della federazione. Allora cosa è stato diramato dalla Federazione dei medici nel pomeriggio del 23 febbraio?
«I presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri della Lombardia presenti al Consiglio nazionale Fnomceo – risponde la nota – dichiarano che l’oggetto del comunicato stampa è stata una relazione presentata insieme ad altre 13 sui temi più diversi». Un’opinione tra le tante, dunque, mai messa in votazione, eppure diffusa come maggioritaria.
A sostegno di queste affermazioni, i 10 presidenti allegano il documento conclusivo effettivamente messo ai voti. Sono nove pagine di tutt’altro tenore, un vademecum per gli amministratori sul rapporto tra sanità e «buona politica» destinato a segretari di partito, presidenti di Regioni e candidati alla Presidenza del consiglio.
Secondo i medici lombardi è questo documento conclusivo a esprimere «il parere condiviso dei presidenti presenti, mentre le singole relazioni, tutte di grande importanza e meritevoli di precise, attente e future valutazioni, non sono state oggetto di votazione Il testo votato contiene un solo riferimento alle questioni bioetiche. Si ». tratta dell’auspicio di maggiore vicinanza degli ordini dei medici «ai cittadini, ai loro bisogni, alle loro inquietudini, capaci cioè di dare risposte forti ed equilibrate ai dubbi, alle incertezze tecniche, civili, etiche che il travolgente sviluppo della medicina inevitabilmente propone, basta pensare all’esplosione delle questioni bioetiche su inizio e fine vita».
E la posizione dei medici lombardi non è certamente isolata: come diamo conto nella pagina, sono molti i reponsabili provinciali degli ordini dei medici, che prendono le distanze dal testo. «Se è vero che molti presidenti degli Ordini dei medici hanno negato di aver mai firmato il documento della Fnomceo sulla legge 194 – afferma il presidente dell’Anmci Saraceni – ciò diventa un fatto gravissimo e credo che il presidente della Federazione nazionale, Amedeo Bianco, debba trarne le conseguenze e si debba dimettere».
Dal canto loro, i responsabili dei camici bianchi lombardi chiedono in coro «che venga convocato d’urgenza un Consiglio nazionale in cui trattare specificatamente le tematiche oggetto del comunicato stampa». Le quali, secondo i presidenti della Lombardia, «non possono essere liquidate con generiche dichiarazioni di condivisione di contenuti tutti da verificare nei fatti».
© Copyright Avvenire, 26 febbraio 2008
QUI ROMA
«Il testo non andava diffuso»
«Non abbiamo minimamente votato quel documento sui temi bioetici. E credo che un testo non votato non andasse diffuso alla stampa. Si è trattato perlomeno di un’imprudenza». Mario Falconi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Roma e provincia, è stupito della diffusione di una relazione che il Consiglio nazionale della Fnomceo, che comprende i presidenti dei 103 Ordini provinciali, non aveva votato. «Nel pomeriggio di venerdì 22 ci sono state lette 14 relazioni, frutto di altrettanti gruppi di lavoro sui più disparati argomenti, ma non è stato espresso alcun voto. Poi sabato mattina, dovendo partire, ho lasciato la mia delega al presidente di Messina, ma so che nessuna delle relazioni del giorno prima è stata votata. Quindi credo che nessuno di quei testi andasse diffuso». Si tratta sostanzialmente di una questione di metodo: «Non si diffondono alla stampa documenti che non sono stati votati. E farli passare per posizione ufficiale della Fnomceo è un’imprudenza».
Del resto è noto che le posizioni su temi tanto delicati sono sempre piuttosto variegate: «Nel Consiglio nazionale, come è ovvio, sono presenti colleghi di diverso orientamento culturale e religioso. Anche io, se la stampa mi interpella su qualche argomento, mi guardo bene da far passare la mia opinione personale per quella dell’Ordine che presiedo, che è il più grande d’Europa (oltre 34mila iscritti), se prima il tema non è stato discusso e approvato dal mio Consiglio. Questo episodio in Fnomceo crea un precedente pericoloso». (En.Ne.)
© Copyright Avvenire, 26 febbraio 2008
QUI SALERNO
«Una vicenda pirandelliana»
«Questa vicenda è assurda o pirandelliana, veda lei. Sto cercando da ore il presidente Bianco per cercare di capire che cosa sia successo. Il Consiglio nazionale era stato convocato con l’ordine del giorno sulla figura del medico. E ora vedo che è stato diffuso un testo ancora da approfondire e non quello approvato». A Bruno Ravera, presidente dell’Ordine dei medici di Salerno e provincia, il documento sulla bioetica non era sfuggito, tra i 14 letti venerdì pomeriggio: «Sono intervenuto per dire che presentava una deriva laicistica non accettabile. Era chiaro a tutti che ne avremmo discusso ancora». C’è stato un solo documento approvato all’unanimità: «È quello che sabato mattina è stato presentato dal presidente Bianco, ma non contiene una sola parola che sia riferibile all’oggetto della controversia. Viceversa le 14 relazioni sono state precedute da una succinta relazione dei colleghi, ciascuno una scheda.
Ma non è stata fatta nessuna discussione specifica sui 14 documenti, sono stati presi per un orientamento delle commissioni. E io ho lamentato che sulla bioetica si osservava una deriva laicistica inaccettabile». Il punto è qualcosa di più di una procedura: «Sono indignato – continua Ravera –.
Quando si è discusso del nuovo Codice deontologico ci sono state lunghe discussioni. Era impensabile che potesse passare come tacitamente approvato un testo su temi così delicati. Temo che sia stato fatto ad arte». (En.Ne.)
© Copyright Avvenire, 26 febbraio 2008
QUI BOLOGNA
«È stata una pessima figura»
«La relazione sui temi bioetici era solo una tra 14 temi presenti nella cartellina distribuita a tutti i convegnisti. Ma il testo votato per acclamazione dai presidenti degli Ordini riguardava tutt’altro: è un testo importante, con un senso civico molto alto». Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei medici di Bologna e provincia, è sconsolato: «Non mi spiego questo infortunio. La Fnomceo stava riacquistando credibilità, sono avvilito dalla figura che invece sta facendo in questa circostanza». Ma dove compare il famoso testo, poi diffuso alle agenzie come posizione ufficiale della Fnomceo? «Era una relazione tra 14, che spaziano su tanti argomenti: oltre a quello bioetico, c’è un testo sull’odontoiatria, uno sul rapporto con le associazioni di tutela del malato, sulla formazione post laurea, sul rapporto con le industrie. Ciascuno dei relatori ha fatto una breve presentazione, ma agli occhi di tutti i presidenti si trattava di documenti di lavoro, su cui in seguito si sarebbe tornati per approfondimenti. Erano chiaramente contributi di un lavoro in itinere. Anzi proprio Antonio Panti, il presidente dell’Ordine Firenze autore del documento bioetico, è intervenuto a proposito del testo sulla medicina non convenzionale, chiedendo che venisse rivalutato. E so che sarà oggetto di una discussione approfondita in futuro». Quello invece su cui i presidenti si sono trovati a discutere è stato un altro documento. «Sono avvilito – conclude Pizza – della figura che sta facendo la Fnomceo. Del resto non solo quello bioetico, ma nessuna delle 14 relazioni è stata discussa e messa in votazione». (En.Ne.)
© Copyright Avvenire, 26 febbraio 2008
QUI VERCELLI
«Una bufala creata ad arte»
Non solo il testo della discordia non è mai stato approvato e non solo non avrebbe mai potuto esserlo, perché in contrasto con il giuramento di Ippocrate: per Piergiorgio Fossale, presidente dell’Ordine dei Medici di Vercelli, la diffusione di un parere interno «come se fosse» un documento ufficiale è una 'bufala' e avrà pesanti ripercussioni al vertice della Fnomceo . «Ho preso visione dai giornali della “decisione” del Consiglio Nazionale, che decisione non è, perché non c’è stata discussione né voto. Il tema non era neanche all’ordine del giorno.
Si trattava di un semplice testo predisposto dalla commissione deontologica di Antonio Panti, presidente dell’Ordine di Firenze, le cui posizioni in materia bioetica sono note. Che qualcuno l’abbia proposto alla stampa come una 'decisione' lede l’immagine dei medici e la rappresentatività del presidente Bianco, che andrà riesaminata: è già stata chiesta la convocazione di un nuovo Consiglio nazionale.
È stata raccontata ai giornali la 'bufala' che i medici italiani erano diventati proaborto: è stata creata ad arte e c’è stato chi l’ha bevuta e chi invece ha capito, come Avvenire, che si trattava di falsità. Del resto, se veramente i medici italiani un giorno dovessero pensarla così, violerebbero il giuramento di Ippocrate e il principio del “primum non nocere” ». (P.V.)
© Copyright Avvenire, 26 febbraio 2008
Vicenda incredibile. Ringraziamo Avvenire che ha svelato la bufala che non deve e non puo' non comportare conseguenze sulla presidenza dell'ordine dei medici.
R.
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