27 febbraio 2008

Dacia Maraini attacca di nuovo la Chiesa: "Nella Santa Trinità non appare la figura materna"


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Il sale sulla coda di Dacia Maraini

E così Apollo rubò i figli alle madri

«Non è la madre che crea / il figlio, come si pensa. / Ella è solo nutrice e niente altro, della creatura paterna / ...Soltanto chi getta il seme nella terra fertile è da considerarsi genitore. / La madre coltiva, ospite all'ospite, il germoglio, / quando non l'abbia disperso un demone ».
Questa frase messa in bocca ad Apollo da Eschilo, e pronunciata in un sacro spazio teatrale nel 458 a.C. segna un punto di svolta che ha marcato la storia della maternità in Occidente. Presso i Pelasgi del II millennio, popolo antenato dei greci, chi creava il mondo era la dea Eurinome, nel cui uovo erano compresi tutti i mari, le montagne, i fiumi, le foreste del mondo. Solo lei poteva fare maturare quell'uovo, romperne il guscio e spargere i beni di cui avrebbero vissuto gli esseri umani. Apollo, il nuovo dio della democrazia ateniese, invece sancisce un principio che avrà conseguenze disastrose per le donne dei millenni a venire: non è la madre che crea il figlio. Il suo ventre è da considerarsi solo un vaso che custodisce il seme paterno. Ecco come nasce una società dei Padri.

Persino la religione cristiana, che è stata rivoluzionaria nel riconoscere un'anima anche alle donne, si è tenuta, per quanto riguarda la gerarchia, ai principi apollinei: nella Santa Trinità non appare la figura materna. E quando Dio decide di diventare padre, forma prima l'uomo a sua immagine e somiglianza, poi prende una costole di Adamo e da quella fa nascere la donna. Insomma capovolge la realtà per sancire una gerarchia inamovibile. Tutta la nostra cultura viene da questi grandi e originari avvenimenti simbolici.

Poi, il laicismo, le rivoluzioni, l'illuminismo, i movimenti di emancipazione hanno cercato di rompere il dogma, riconoscendo alle donne la partecipazione al processo di riproduzione. Ma sempre sotto il controllo dei Padri e dentro le leggi stabilite da loro.

Il diritto alla riproduzione non si è mai trasformato in libertà di riproduzione. E la rete millenaria dei divieti è profonda e radicata anche quando non viene scritta. Da lì derivano il culto della verginità, la proibizione degli anticoncezionali, l'aborto clandestino, l'ignoranza indotta e tante altre disperanti piaghe della storia femminile.

Se c'è una cosa su cui le donne hanno competenza è la maternità: un processo che avviene nel loro corpo, di cui conoscono le pene e le gioie profonde, i tempi e le trasformazioni, il peso e le responsabilità. Ma di questa competenza sono state espropriate e ogni movimento di riappropriazione viene visto come un attentato alla morale.
Il processo procreativo si è complicato da ultimo per le scoperte della scienza: anticoncezionali meccanici e chimici, aborti chirurgici e chimici, possibilità di spiare e fotografare l'embrione nella sua formazione, mezzi per fare crescere un feto anche in assenza del corpo materno. Ma tutto questo, anziché dare potere alle donne, le deruba ancora una volta dei loro saperi profondi, per stabilire sui loro corpi cosa fare e non fare, secondo principi assoluti stabiliti a tavolino da chi questi saperi non li conosce affatto e non vuole neanche fare lo sforzo di immaginarli.

© Copyright Corriere della sera, 26 febbraio 2008

Come al solito e' tutta colpa del Cristianesimo (con qualche "concorso di colpa" del paganesimo...).
Se c'e' una religione che apprezza e valorizza la donna, questa e' la fede cristiana.
Il si' di Maria a Dio per tramite dell'Angelo Gabriele ha permesso la nascita del Salvatore.
Sappiamo inoltre quanta importanza rivestono le donne nella vita terrena di Gesu': non solo Maria, ma anche la Samaritana, l'adultera, le sorelle Marta e Maria, le donne che, per prime, scoprono che il Sepolcro e' vuoto.
Mi pare che la Maraini, come Scalfari, Flores, Merlo, Augias e tanti altri, non possa fare a meno di parlare della Chiesa.
E' sicuramente un bene.
Ricordiamo che la Maraini e' firmataria dell'appello di Micromega intitolato 'Il Papa oscurantista. Contro le donne, contro la scienza'.
Si vedano i post:

14 donne (le solite note...) contro 'Il Papa oscurantista. Contro le donne, contro la scienza', eppure Benedetto XVI è in ritiro da domenica...

Alda Merini: «Mai firmato un manifesto pro-aborto». La poetessa "reclutata" a sua insaputa come firmataria di una lettera contro il Papa per Micromega

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E pensare che per noi cattolici Maria è la Madre di Dio.
E comunque nella Bibbia, se la leggessero, si trovano delle figure così materne di Dio che fanno emozionare. Ma purtroppo non leggono la Bibbia o prendono a casaccio solo ciò che fa loro comodo.

brustef1 ha detto...

UN DELIRIO DI IGNORANZA RELIGIOSA E SUPPONENZA, NON SAPREI COME ALTRO DEFINIRE L'ENNESIMA IDIOZIA DI QUESTA MEN CHE MEDIOCRE SCRITTRICE, CREATA E IMPOSTA DA MORAVIA CON METODI MAFIOSO-LETTERARI

brustef1 ha detto...

E' davvero difficile non arrabbiarsi di fronte a tanta ignoranza e malafede, ma -a mente un po' più fredda- una sola obiezione, valida per tutte, alle stupidaggini di questa intellettuale au caviar: mi citi una società pagana, una sola, in cui la donna non fosse "discriminata" secondo i criteri di oggi. E già in questo caso ricadiamo nel solito, anti-storico, illogico e sottoculturale atteggiamento che consiste nel giudicare il passato con parametri odierni di giudizio. Ma soprattutto: che c'entra allora il cristianesimo, che semmai ha esaltato la natura femminile attraverso la figura della Vergine Maria?

lapis ha detto...

"Tutta la nostra cultura viene da questi grandi e originari avvenimenti simbolici".

Ma guarda, sempre tutti pronti a negare che le radici della nostra cultura siano cristiane, salvo poi rivendicarne il fondamento biblico solo quando si vuole criticare... un po' troppo comodo, no?

Anonimo ha detto...

Uh, la solita minestra riscaldata propinateci sin dagli anni '70 da movimenti di intellettuali (sic) e femministe statunitensi: il culto della Dea, il maschilismo nel Cristianesimo, etc. etc. Infine, il tutto è, tra l'altro, sfociato, come è noto, nel movimento "new age". Un mirabile sunto del Maraini-pensiero lo si può trovare (pensate un pò) in un capitolo del "Codice Da Vinci". Sinceramente dalla Maraini mi aspettavo qualcosa di meglio, di nuovo, di più interessante, che so, almeno un tentativo di chiave di lettura della realtà odierna, non certo le argomentazioni di movimenti culturali di 40 anni fa. Ciò pur essendomi, nel corso degli anni, definitivamente allontanata dalle sue idee e dalla sua visione del mondo. Quanta differenza con le lucide, "autenticamente "moderne" riflessioni di Joseph Ratzinger sulla società contemporanea!