25 febbraio 2008

Fa discutere il documento della Federazione degli ordini dei medici su aborto, procreazione assistita e pillola abortiva RU 486 (Radio Vaticana)


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Fa discutere il documento della Federazione degli ordini dei medici su aborto, procreazione assistita e pillola abortiva RU 486

Una posizione che non rappresenta il comune sentire dei medici italiani. L’associazione “Scienza e Vita” commenta così il documento approvato sabato scorso dalla Federazione degli ordini dei medici, chirurghi, odontoiatri, Fnomceo. Nel testo, che parla tra l'altro della Legge 194 sull'aborto e di procreazione assistita, si invita a non ostacolare la pillola del giorno dopo e ad introdurre la pillola abortiva RU 486. Secondo l’Associazione Medici Cattolici Italiani si tratta di una posizione mancante di un effettivo riscontro scientifico. Paolo Ondarza ha intervistato il presidente Vincenzo Saraceni.

R. – La prima reazione è che è stato un documento assai improprio. La Federazione dell’ordine dei medici deve fare un lavoro di ripromozione etica a partire dal proprio codice di deontologia, che ha approvato recentemente.

Ora, tutto il codice ha un impianto a difesa della vita. Un testo del genere che invece va in tutt’altra direzione ci sembra non soltanto improprio, ma ci disorienta. Noi non ci possiamo riconoscere in questo atteggiamento.

D. – Quanto la Fnomceo rappresenta il sentire della gran parte dei medici italiani?

R. – Io credo che i medici italiani siano tutti quanto orientati a favore della vita. Quindi, per esempio, sul tema dell’eutanasia sono sicuro che la maggioranza dei medici italiani sarebbe contro l’eutanasia, così come la maggioranza dei medici italiani ritengo sia contro l’aborto.

D. – Come i medici cattolici possono far sentire la propria voce?

R. – Intanto, noi stiamo intervenendo in tutte le sedi. I giornali di questi giorni riportano la presa di posizione dei medici cattolici italiani sia a livello nazionale che nelle altre sedi del nostro Paese. Detto questo, la nostra posizione rimane molto chiara. Innanzitutto, è necessario sulla RU 486 un supplemento di indagine, perchè sembrerebbe che la RU 486 sia dieci volte più pericolosa per la donna rispetto all’interruzione volontaria di gravidanza. Quindi, se questo fosse, io credo che bisognerebbe davvero fare una riflessione seria. Secondo, il limite invalicabile, in attesa di eventuali riforme, rimane la 194. Quindi, altre modalità di interruzione non possono essere fatte, se non con quelle previste dalla 194 e quindi in ospedale. Questa è la nostra posizione ufficiale. Siamo in attesa di provvedimenti chiari e soprattutto efficaci, che siano di attuazione della legge nella sua parte positiva, che tutela la maternità.

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