29 febbraio 2008

Benedetto XVI a Bonaria (Cagliari) il 7 settembre


Vedi anche:

VISITA PASTORALE DEL PAPA A CAGLIARI (7 SETTEMBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Uguaglianza e dignità dell'uomo in una lezione di Ravasi alla Sapienza (Osservatore Romano)

Un'altra smentita al documento dei medici sull'aborto (Il Foglio)

Pio XII e Fatima: «Ho rivisto il miracolo del sole» (Tornielli per "Il Giornale")

Il Nunzio in Israele, Franco: "Il Papa non visiterà la Terra Santa se non si risolvono le difficoltà" (Galeazzi)

La Sindone tra mistero ed evidenza (Osservatore Romano)

Ingrao (Panorama): l'enciclica sociale avrà la data del 1° maggio, festa di San Giuseppe lavoratore

Il Papa ai vescovi di El Salvador: "La famiglia è fattore di pace contro la violenza e le piaghe sociali"

Contro la mercificazione della cultura è necessaria una conoscenza autentica...che non si compra (Ornaghi per l'Osservatore Romano)

Ieri alla Sapienza l’intervento di Ravasi sull’antropologia cristiana: «La scienza senza coscienza distrugge la vita»

Card. Bertone: "Il Papa prepara un´enciclica sociale" (Politi per "Repubblica")

L’autogol dell’Ordine dei medici: sconfinare nell’ideologia. Deontologia, citata e ignorata (Avvenire)

PATRIARCATO DI MOSCA PRONTO A DISCUTERE CON VATICANO SU PROSELITISMO

Sabato 1° marzo Rosario degli universitari con il Papa

Mons. Ravasi parla all'università La Sapienza: "Vince il dialogo" (Repubblica)

Avvenire stia al suo posto. Non rispetta il ruolo assegnatogli, lanciare anatemi, pretende di dare notizie (un articolo del Foglio da non perdere!)

I Gesuiti vietano la Messa in latino. I fedeli di Sanremo si ribellano... (Il Giornale)

Benedetto XVI a Bonaria il 7 settembre

L’annuncio ufficiale di monsignor Mani a Natale durante la Messa di mezzanotte

di Mario Girau

Nel giorno della "Buona novella" è arrivata la grande notizia attesa da tutti i sardi:il Papa il 7 settembre 2008 sarà a Cagliari per concludere le celebrazioni del primo centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria Patrona massima della Sardegna.

L'annuncio è stato dato dall'arcivescovo monsignor Giuseppe Mani all'omelia della messa di mezzanotte, in cattedrale. Benedetto XVI arriverà all'aeroporto di Elmas intorno alle 9 del mattino, per raggiungere, subito dopo l'incontro con le autorità civili, la basilica di Bonaria, nel cui sagrato celebrerà la messa del centenario.

Al termine dell'Angelus il Papa pranzerà con i vescovi sardi. Nel pomeriggio molto probabilmente, nel Largo Carlo Felice, l' incontro con i giovani, prima di ripartire per Roma. «Dobbiamo essere in grado - è il primo commento di monsignor Pier Giuliano Tiddia, arcivescovo emerito di Oristano - di cogliere il significato profondo di questa visita che avviene in contesti lontani e diversi da quelle compiute dai suoi predecesseri Paolo VI e Giovanni Paolo II».

«Anche se mancano 9 mesi all'arrivo del Papa - dice il mercedario, padre Luigi Belfiori - il comitato organizzatore permanente del centenario si riunirà nei prossimi giorni per aggiornare, alla luce di questo storico evento, il calendario della manifestazioni già previste fino a settembre 2008». Adesso è una certezza,: per la terza volta in 38 anni un papa sarà in Sardegna e, ancora una volta, il santuario di N.S. di Bonaria sarà il centro dell'isola cristiana. Come il 24 aprile 1970, quando Paolo VI trascorse un'intera giornata a Cagliari per solennizzare il sesto centenario del miracoloso approdo, nelle acque del Golfo degli Angeli, del simulacro della Madonna venuta dal mare. Come il 20 ottobre 1985, terzo giorno della visita pastorale di Giovanni Paolo II in Sardegna, a conclusione di un pellegrinaggio in terra sarda, che portò papa Wojtyla anche a Iglesias, Oristano, Nuoro e Sassari.

L'invito ufficiale a Benedetto XVI era stato fatto dall'episcopato sardo lo scorso mese di marzo, in occasione della visita ad limina. Al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, durante l'incontro collegiale nella biblioteca pontificia Clementina, monsignor Giuseppe Mani aveva formalizzato al Sommo Pontefice la richiesta di venire in Sardegna per chiudere le celebrazioni per il centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria Patrona Massima della Sardegna.

Dal Papa nient'altro che un sorriso. Nessuna risposta ufficiale. Solamente i monsignori della casa pontificia e il sostituto della Segreteria di Stato conoscono nei particolari l'agenda papale, quindi unici in grado di rispondere positivamente o negativamente alle richieste che a centinaia si accumulano sulla scrivania del Sommo Pontefice. Un filtro a maglie molto strette governa, per altro, la vita del Papa per evitargli spostamenti e viaggi faticosi, impegni comunque sempre adeguatamente intervallati per consentire al Santo Padre adeguati tempi di recupero. Dunque, al termine della visita ad limina, solo speranze e preghiere per i vescovi sardi.

Tuttavia nel corso dell'estate qualche segnale positivo è venuto dal Vaticano. Ai presuli nostrani, pur senza comunicazioni ufficiali, giungevano dalla Santa Sede ripetuti segnali sulla fattibilità della visita. Casualmente, nello scorso novembre, è stato proprio Benedetto XVI a dar corpo alle speranze dei sardi. Durante un incontro in piazza san Pietro con le rappresentanze di tutte le arciconfraternite italiane, nel salutare quella sarda il Papa, rivolto al suo segretario, ha detto che nell'agenda 2008 era previsto un pellegrinaggio al santuario di Bonaria. Ma niente di ufficiale, al punto che, ancora all'inizio della settimana scorsa, i vescovi sardi erano all'oscuro del nuovo pellegrinaggio papale. Finalmente, il 24 dicembre, a mezzanotte, la grande notizia, che ha colto di sorpresa non solo qualche monsignore di casa nostra, ma anche i padri mercedari da sette secoli custodi del santuario mariano.

Monsignor Pier Giuliano Tiddia è stato tra i protagonisti dell'accoglienza a Paolo VI e a Giovanni Paolo II. «Nel 1970 - ricorda l'arcivescovo emerito di Oristano - ero rettore del seminario arcivescovile cagliaritano, dove ho accolto Paolo VI, del tutto ignaro dei fatti di Sant'Elia accaduti poco prima, per l'incontro con i seminaristi e i sacerdoti. Nel 1985 ho seguito, come vescovo ausiliare di Cagliari, tutti i preparativi per la grande accoglienza a Giovanni Paolo II. E' bello poter constatare che 38 e 23 anni dopo le due storiche visite la fede dei sardi e la loro forte appartenenza alla chiesa sono rimasti immutati».

© Copyright La Nuova Sardegna, 27 dicembre 2007


Unica certezza, la messa sul sagrato alle 10.30

Ma il Vaticano non ha ancora reso noto il programma dettagliato della visita pontificia

di Mario Girau

La notizia dell'arrivo del Papa, lunedì 7 settembre 2008, ha dato una svolta alle celebrazioni per il centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria Patrona massima della Sardegna. Se fino a qualche giorno fa i frati mercedari, custodi del santuario mariano cagliaritano, lavoravano a ritmo sostenuto per rispettare il corposo calendario di iniziative organizzate per la ricorrenza secolare, dal giorno di Natale viaggiano a mille.

Tutto è visto in funzione della visita papale: la "peregrinatio" del simulacro della Madonna attraverso le dieci diocesi sarde; il periplo marino e mariano dell'isola, dal 13 al 20 maggio 2008, della Protettrice dei naviganti, toccando i porti più importanti; la settimana di celebrazioni, nel prossimo aprile, a cento anni dall'incoronazione di Nostra Signora di Bonaria patrona dei sardi fatta dal cardinale Pietro Maffi; e, infine, la sagra estiva, la prima domenica di luglio, inizio della più calda estate dei mercedari, in attesa di Benedetto XVI. Padre Giovannino Tolu è da due anni Maestro generale dell'Ordine della Mercede, il superiore di tutti i mercedari.

«Appresa la notizia - dice - mi sono precipitato a Cagliari per congratularmi con l'arcivescovo Giuseppe Mani: la sua richiesta, sostenuta da tutto l'episcopato sardo, ha trovato attenzione e ascolto in Vaticano. Ovviamente voglio gioire come mercedario e come sardo di Elmas con i miei confratelli con i quali lavorerò in preparazione della venuta del Papa». Padre Tolu c'era anche il 24 aprile 1970: era l'organista ufficiale della messa di Paolo VI davanti a centomila sardi. «Piangevo di gioia al solo pensiero che il Papa veniva a casa mia, nel mio convento, nella nostra chiesa». Padre Giovannino ha già mobilitato i frati. «Il 7 settembre tutti i responsabili delle province mercedarie del mondo e il consiglio generale dell'Ordine saranno sul colle mariano per "videre Petrum" e rinnovare la fedeltà alla Chiesa e al Papa».

Padre Salvatore Mura, dall'estate 2005 parroco e rettore del santuario, è la personificazione del mix perfetto tra gioia dei confratelli e prudenza del responsabile massimo della macchina organizzativa di questo centenario. «L'attesa speranza è diventata certezza il giorno di Natale, alle due e mezzo del mattino. Da Roma erano arrivati negli ultimi mesi piccoli segnali che invitavano all'ottimismo. Non potevamo sbandierare ai quattro venti le nostre impressioni e speranze, poteva essere controproducente: il Vaticano non ama che si mettano in giro voci su viaggi e iniziative papali. L'unico motivo di conforto sono stati il sorriso e il "vedremo" del Papa in risposta all'invito ufficiale presentato dai vescovi sardi durante la visita ad limina dello scorso marzo».

Come un buon parroco padre Salvatore, catechismo e Vangelo in mano, precisa il significato della visita pontificia. «Benedetto XVI viene in Sardegna in pellegrinaggio di preghiera alla Madonna di Bonaria. Non per ricercare folle e trionfalistici raduni. Nient'altro - precisa il frate mercedario - che un viaggio apostolico simile a quelli di san Paolo per incontrare le comunità cristiane, soprattutto quelle da lui fondate. Una visita di 8-10 ore per adempiere all'invito di Gesù a Pietro: conferma i tuoi fratelli nella fede. Oggi Pietro si chiama Joseph Ratzinger».

Il programma del viaggio di Benedetto XVI non è stato definito nei particolari. Unica certezza la messa sul sagrato della basilica, alle 10,30. I restanti incontri saranno tutti da concordare con la casa pontificia.

© Copyright La Nuova Sardegna, 28 dicembre 2007

Nessun commento: