26 febbraio 2008
Documento non votato sulla 194: ecco gli articoli dei giornali di ieri
Vedi anche:
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Benedetto XVI ribadisce il suo "no" all'eutanasia (Il Tempo)
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I medici a favore della 194: "Il giallo del documento «Falso». «No, vero»". Peccato che Avvenire non abbia mai scritto che il documento è falso...
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"Purtroppo non parlo romanesco, ma come cattolici siamo tutti un po' romani e portiamo Roma nel nostro cuore"
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Ribadisco, ancora una volta, la ferma e costante condanna etica di ogni forma di eutanasia diretta, secondo il plurisecolare insegnamento della Chiesa
L’incontro fra il Papa e l’Elefantino devoto: Maurizio Crippa racconta come è nata la fascinazione di Giuliano Ferrara per il "professor" Ratzinger
Cari amici, ieri ho inserito solo l'articolo del Corriere della sera perche' effettivamente i quotidiani sembravano l'uno la fotocopia dell'altro.
Siccome un articolo strepitoso di Folena per Avvenire cita tutti gli articoli "incriminati" e' giusto leggere a chi ed a che cosa si riferisce.
R.
I medici a favore della 194: "Il giallo del documento «Falso». «No, vero»". Peccato che Avvenire non abbia mai scritto che il documento è falso... (Corriere della sera)
Ordine dei medici, è giallo sull’aborto
Ferruccio Sansa
«È un falso». «No, è autentico». Oggetto della disputa non è un dipinto, ma il documento su «contraccezione, procreazione e interruzione di gravidanza» che sarebbe stato approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei medici.
Già, “sarebbe”, il condizionale è d’obbligo, perché intorno a quella carta è nato un giallo: una parte dei medici membri del Consiglio hanno dichiarato di aver approvato un documento diverso che non conteneva alcun riferimento alla legge 194 e alla pillola abortiva Ru486. Il documento pubblicato sui giornali, dicono, sarebbe in sostanza un “falso”.
Altri sanitari, invece, giurano che la relazione contestata era stata discussa e votata durante il Consiglio. Il caso è finito ieri sulle pagine dell’Avvenire, il quotidiano della Cei (la Conferenza Episcopale Italiana), che scrive: «Un fantomatico documento bioetico è stato annunciato dall’ufficio stampa dell’Ordine dei medici, come se fosse la posizione ufficiale approvata dai 103 presidenti degli Ordini provinciali».
Il Secolo XIX si è procurato entrambi i documenti oggetto della polemica.
Sull’intestazione del primo è scritto: «Documento conclusivo del consiglio nazionale della Fnomceo (la complicatissima sigla dell’ordine dei medici, ndr)». In tutto sono nove pagine, tra i principali temi trattati si trovano: innovazione scientifica, nomine dei medici, formazione universitaria, rischio professionale, riforma delle professioni intellettuali. Di contraccezione, procreazione e interruzione di gravidanza effettivamente non si parla.
Il secondo documento - quello che poi è stato diffuso alla stampa suscitando le polemiche - nell’intestazione porta scritto: «Dottor Antonio Panti, Firenze. Documento della Fnomceo su problemi connessi a contraccezione, procreazione e interruzione di gravidanza». Insomma, si dice che la relazione sarebbe effettivamente un «documento della Federazione degli Ordini dei Medici». La relazione in sintesi sostiene che la legge 194 va sostenuta in quanto, anche a distanza di anni, «dimostra tutta la solidità e la modernità del suo impianto tecnico-scientifico, giuridico e morale»; l’uso della pillola del giorno dopo come contraccettivo d’emergenza non deve essere sottoposto a «surrettizie limitazioni»; deve essere ammesso l’uso della pillola abortiva, la Ru486. Infine, dice la relazione, va sempre garantita «la possibilità di vita autonoma del feto».
Ma chi ha ragione allora? «Il documento votato dall’ordine dei medici è un altro. Poi sui giornali ci siamo trovati di fronte la relazione di Panti, che era soltanto una delle quattordici lette durante l’assemblea e non rappresentava una posizione comune», sostiene Valerio Brucoli, componente del Comitato Deontologico e del Comitato Centrale dell’Ordine dei Medici.
E Giancarlo Pizza, uno dei 103 membri del Consiglio Nazionale (rappresenta l’Emilia Romagna): «Noi abbiamo approvato per acclamazione il testo di nove pagine. Quello di Panti non è stato votato», spiega Pizza. E aggiunge: «Molti di noi ritengono che la 194 vada rivisitata, ma non abolita. La legge era nata per contrastare l’aborto clandestino, oggi rischia di essere utilizzata anche come sistema di controllo delle nascite».
La replica di Antonio Panti - il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze che ha materialmente redatto il documento - non si fa attendere: «Un falso? È un’idea offensiva e balzana». Il documento «è stato distribuito in cartella già venerdì mattina e illustrato, insieme ad altri documenti presenti in cartella, ai presidenti degli ordini. Non è stato cambiato nessun testo. È stato approvato tal quale. I verbali del consiglio lo testimoniano. Mi meraviglio dell’accusa di falso. Noi abbiamo fatto una cosa assolutamente banale: abbiamo preso alla lettera quello che dice il codice deontologico rispetto a queste problematiche». Per il ministro della Sanità, Livia Turco, «il documento siglato dai medici deve essere un monito, non soltanto per ciò che vi è contenuto, ma anche per la fonte da cui proviene». «È un documento molto importante - ha aggiunto Turco - un documento senza precedenti, di grandissimo rilievo».
© Copyright Il Secolo XIX, 25 febbraio 2008
Dura polemica dell’«Avvenire», che attacca anche le candidature di Veronesi e dei radicali
E’ scontro vescovi-medici “Falso il testo sull’aborto”
L’Ordine ribatte: un’accusa offensiva e balzana, nessuno si è opposto
Non si placa la polemica sull’aborto: dopo il documento dell’altro giorno della Federazione degli ordini dei medici nel quale si difende la legge 194 e si dice sì alla pillola del giorno dopo e alla Ru486. Il quotidiano dei vescovi, «Avvenire», scrive che la «nota diffusa» non corrisponde al documento «votato dal consiglio dei 103 presidenti degli Ordini provinciali dei medici». Replica il presidente dell’Ordine di Firenze, Antonio Panti: è un’accusa «offensiva e balzana». Intanto cresce la polemica politica intorno al tema dell’aborto. E il giornale diretto da Dino Boffo attacca la candidatura di Veronesi nelle liste Pd, ma anche la lista di Giuliano Ferrara.
© Copyright La Stampa, 25 febbraio 2008 (pag.1)
I vescovi: falso il testo sulla 194
GIACOMO GALEAZZI
CITTA’DEL VATICANO
Lavoce dei vescovi contro il «fantomatico documento» con cui gli Ordini dei medici difendono la 194 e dicono sì alla pillola abortiva e alla diagnosi pre-impianto nella fecondazione assistita. «Avvenire» denuncia un clamoroso falso («Il testo diffuso non è quello votato dall’assemblea»), ma il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Antonio Panti respinge l’accusa «offensiva e balzana»: «Faccio parte del comitato ristretto che ha redatto il documento. Il testo iniziale non è stato cambiato, bensì approvato tal quale. Non scherziamo su queste cose». L’attacco del quotidiano della Cei è durissimo: «Il documento choc non è quello approvato dal consiglio dei 103 presidenti degli ordini provinciali e cioè la riflessione in nove cartelle sul ruolo dei medici nella società». Il giornale dei vescovi punta l’indice su «strane manovre»: «L’assemblea approva una relazione sulle politiche sanitarie in vista delle prossime elezioni. Invece alle agenzie di stampa ne viene inviata una su pillola abortiva e assistenza neo-natale». Il documento degli Ordini dei medici «è senza precedenti, molto importante e di grandissimo rilievo», sostiene il ministro della Salute, Livia Turco: «Se i medici hanno sentito il bisogno di intervenire significa che anche loro hanno avvertito un pericolo e hanno sentito il dovere di rassicurare il clima mettendoci la voce dell’esperienza clinica e del sapere medico». A favore dei medici prende posizione la Sinistra arcobaleno («no all’ingerenza della Chiesa, la 194 è una legge di civiltà»), e, per il Pd, Anna Finocchiaro, che deplora gli «incomprensibili attacchi», mentre Luca Volontè (Udc) definisce un’«allucinazione collettiva» l’integralismo cattolico contro la scienza e una «barbarie» l’appello a favore della Ru486. Per Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, la 194 «è una buona legge» che, però, «va pienamente attuata», come chiede anche il Vaticano. Critico sul documento dei medici il senatore di An, Alfredo Mantovano: «Una manipolazione contro la salute delle donne». L’associazione dei medici cattolici di Milano esprime «stupore e contrarietà» per la nota della federazione, che da parte sua propone in «segno di dialogo» un incontro di due giorni proprio con i «camici bianchi» credenti: «Il primo giorno per affrontare la scienza, il secondo giorno la coscienza. Del resto, il nostro documento tiene ferme le obiezioni di coscienza e l’imperativo deontologico di rianimare o prestare assistenza utile a feti che presentano segni vitalità»
Intanto, via via che la campagna elettorale avanza, «Avvenire» si trasforma in un crocevia strategico di opinioni autorevoli, giudizi, promozioni e stroncature delle formazioni politiche in corsa e delle mosse dei cattolici. Sabato, per esempio, giorno in cui Ruini ha inviato alle famiglie romane un milione di copie della lettera papale sull’emergenza educativa e lanciato l’allarme sul «relativismo che ha oscurato l’uomo», Avvenire proclama che «tra i valori non negoziabili dei cattolici non c'è solo la difesa della vita ma anche la parità scolastica tra pubblico e privato». Sempre sui temi eticamente sensibili, il giornale dei vescovi prende di mira la candidatura di Umberto Veronesi come capolista del Pd in Lombardia e la presenza di esponenti radicali nelle liste di Walter Veltroni («È impossibile ignorare la visione libertaria (e non liberale, come viene spesso arbitrariamente presentata) di chi ha sempre militato nel Partito Radicale». L’identikit di Veronesi, infatti, non corrisponde all’«antropologia di riferimento» che deve guidare le scelte dell’elettorato cattolico, secondo il quotidiano della Cei, il cui direttore, Dino Boffo, al tempo stesso, ammette apertamente il timore che la lista anti-abortista di Giuliano Ferrara faccia disperdere voti cattolici a scapito di formazioni più collaudate.
© Copyright La Stampa, 25 febbraio 2008 (pag.2)
3 domande a Amedeo Bianco
Il presidente dell’Ordine «È la posizione di maggioranza»
Dottor Bianco, presidente della Federazione ordini medici, vi accusano di aver fatto un colpo di mano. Dicono che il documento non è stato votato.
«Ma quale colpo di mano? Mai detto che ci siano state votazioni. Il documento è il prodotto di una commissione che aveva ricevuto l'incarico da parte del nostro Consiglio nazionale di tradurre le norme del Codice deontologico alla luce di certi temi etici. E' stato presentato al Consiglio e dibattuto: nessuno si è dichiarato contro».
Rappresenta il pensiero dei medici italiani?
«Se s’intende “tutti i medici italiani”, la risposta è no. E’ noto che all'interno della categoria le posizioni sono diverse. Ma sicuramente l’elaborato dà voce alla maggioranza ed è stato fatto oggetto di una comunicazione all'esterno per offrire un orientamento sul rapporto tra il nostro codice e temi di grande attualità».
E’ arrabbiato per l’attacco del quotidiano Avvenire?
«Avrei capito una posizione del tipo “siamo contro l’aborto”. Sarebbe stato normale. Ma accusarci di colpi di mano...».
© Copyright La Stampa, 25 febbraio 2008 (pag.2)
Tana!
R.
Aborto, l´offensiva dei vescovi "Falso il documento dei medici"
L´Ordine: un´offesa. Avvenire: Veronesi incompatibile
Il presidente Bianco: testo approvato dalla commissione senza distinguo
CARMELO LOPAPA
ROMA - Un documento choc, ma «sostanzialmente un falso». Il quotidiano dei vescovi "Avvenire" lancia la sua crociata contro la nota votata dal consiglio dei 103 presidenti degli Ordini provinciali dei medici con cui i camici bianchi si sono schierati in favore della 194 che tutela il diritto all´aborto, hanno criticato i limiti della legge 40 sulla procreazione assistita, hanno invitato a perfezionare l´introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486. L´affondo è contestuale a quello che il quotidiano cattolico scaglia contro la candidatura Pd di Umberto Veronesi e contro l´ospitalità che le liste di Veltroni hanno offerto ad alcuni radicali. Ma dal direttore del giornale arriva anche la bocciatura della corsa di Giuliano Ferrara che rischia di «sottrarre voti» ad altre liste.
Dunque, l´organo ufficiale della Cei non rinuncia a far sentire la propria voce su ogni aspetto della campagna elettorale appena avviata.
A non piacere ai vescovi è intanto la difesa della 194 da parte dei medici. "Avvenire" accusa il consiglio nazionale della loro Federazione (la Fnomceo) di aver redatto un «fantomatico documento». Il quotidiano dà voce ai sospetti di un componente dissenziente del comitato deontologico per sostenere che nell´assemblea dei camici bianchi «sono state lette 14 relazioni dei gruppi di lavoro, ma non sono state né votate né approvate». Il tutto viene catalogato dal giornale sotto la voce: «Strane manovre». Dal documento di sabato prende le distanze l´Associazione dei medici cattolici italiani di Milano. Il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, Amedeo Bianco, si dice «amareggiato» per la polemica. Racconta che il testo sui principi è stato elaborato dalla commissione deontologica della federazione e sottoposto ai presidenti degli ordini, «e nessuno di loro ha avuto alcunché da eccepire». Detto questo, «si tratta di un contributo al dibattito, di certo non c´è stato alcun golpe». Ma lo scontro politico è ormai innescato, soprattutto sui contenuti della nota dei medici. Anna Finocchiaro del Pd definisce «incomprensibili gli attacchi all´Ordine». Il ministro della Famiglia Rosy Bindi invita tutti a «rispettare l´autonomia della scienza», mentre la sua collega di partito, Paola Binetti, preferisce fissare dei paletti sulla pillola abortiva: «La distribuzione deve avvenire nel totale rispetto della legge 194». L´Udc Luca Volonté definisce una «barbarie legalizzare la Ru486». Ma i temi etici dividono anche il Pdl, tra Alfredo Mantovano di An che parla di «manipolazione dall´Ordine dei medici» e il forzista Fabrizio Cicchitto convinto che «la 194 è una buona legge da attuare pienamente».
Quindi, il capitolo candidature. Quella da capolista del Pd in Lombardia del luminare dell´oncologia Umberto Veronesi suscita le perplessità del quotidiano della Cei. Il suo profilo, si legge in un editoriale, non corrisponde all´«antropologia di riferimento» dell´elettorato cattolico. Un assist raccolto subito da Ignazio La Russa di An per un colpo basso: «Veronesi scopre a 80 anni la politica in alternativa ai giardinetti». "Avvenire" critica poi l´apertura delle liste veltroniane ai radicali, perché è «impossibile ignorare la loro visione libertaria». Infine, il direttore dell´"Avvenire" Dino Boffo se la prende con la lista antiabortista di Giuliano Ferrara, apprezzandone la battaglia di principio, ma facendo notare come «la sua lista rischia di sottrarre voti importanti ad altre liste affermate». E il riferimento, scontato, è a quelle del centrodestra che verrebbero penalizzate.
© Copyright Repubblica, 25 febbraio 2008
E ora godiamoci che cosa scrive Folena su Avvenire :-)
R.
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