30 aprile 2008

Genova si prepara a zittire i contestatori del Papa (Pistacchi)


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Genova si prepara a zittire i contestatori del Papa

di Diego Pistacchi

Gli anti Papa scendono in piazza. E stavolta la polizia deve soprattutto preoccuparsi per loro. Non tanto per quello che potrebbero fare, quanto piuttosto per le reazioni che potrebbero scatenare nei genovesi. Non è un corteo qualsiasi quello che promettono centri sociali, gruppi atei, Arci, gay, lesbiche e Lega per la lotta all’Aids (?). Non è il solito ricordo del G8, la ricorrente protesta contro i processi. Il 18 maggio Benedetto XVI sarà a Genova, il giorno prima a Savona e un evento del genere è «minacciato» dalle proteste di chi vuole scendere in piazza per «protestare contro le ingerenze politiche del Papa», per sbandierare la laicità dello Stato. Ieri gli organizzatori della manifestazione hanno avuto un incontro informale con la Digos in questura. Un primo approccio, «in un clima di cordialità» rassicurano i centri sociali. Ma un clima che non può ancora essere indicativo. Perché Guido Bertolaso, capo della protezione civile ieri a Genova per mettere a punto i dettagli della visita del pontefice, lascia al questore di Genova la «rogna» di valutare l’opportunità delle manifestazioni anti Papa. Ma lo stesso questore, Salvatore Presenti, si trova di fronte a una situazione assai più delicata del solito, che vede coinvolti equilibri ed esigenze sovranazionali. Gianni Plinio, capogruppo di An in Regione, chiede di vietare le iniziative contro la visita di Benedetto XVI. Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia gli fa eco, sottolineando che si tratta solo di «provocazioni pericolose». Entrambi comunque sottolineano il fatto che quel giorno in piazza ci saranno migliaia di fedeli. Anche donne, anziani, bambini, tutti in festa.
Pochi che possono tenere in scacco tanti. Non è giusto, e proprio il senso di ingiustizia questa volta potrebbe provocare forti reazioni da parte dei fedeli.
Con i manifestanti, in pesante inferiorità numerica, che potrebbero anche rischiare in caso di contatto. Per questo si potrebbe fare strada l’ipotesi di una manifestazione differenziata, magari da organizzare il sabato 17 dal ponente genovese verso il centro, mentre Papa Ratzinger è ancora a Savona. Non a caso i contestatori hanno annunciato iniziative su due giorni, limitando a domenica, giorno della visita del Papa a Genova, la loro presenza ad altri tipi di manifestazioni. Il questore deve comunque ancora iniziare a valutare lo stato delle cose, gli stessi contestatori comunicheranno oggi i loro intendimenti, molto dipenderà dai riscontri e dalle adesioni che arriveranno alla manifestazione e da Roma non sono ancora giunte indicazioni precise. Qualora ci fosse un inasprimento delle posizioni, alla richiesta di un corteo anti Papa in centro la domenica potrebbe arrivare anche il «no» delle autorità. «Non vedo l’opportunità di fare una manifestazione laica in occasione della visita del Papa - taglia corto anche don Andrea Gallo - Il Papa arriva a Genova una volta in cent’anni e in un clima già di scontri sulla bioetica e l’eutanasia, non vedo veramente lo spunto di diventare laici il giorno che arriva il Papa. E poi c’è il rischio di una strumentalizzazione da parte della destra».

© Copyright Il Giornale, 30 aprile 2008 consultabile online anche qui.

Don Gallo...Don Gallo...Don Gallo...un'altra occasione sprecata!
Anche in questo caso non ce la fa proprio a non parlare di politica? E poi si contesta il Papa! Ma per favore!
Scontro su bioetica e eutanasia? Forse Don Gallo e' rimasto al 12 aprile? :-)

R.

13 commenti:

Luisa ha detto...

Che volete questi contestatori da centro sociale o gruppi gay ecc...manifestano la loro collera ...la loro incredulità indegnata....hanno voluto credere, ci hanno voluto far credere, che la religione non era che l`oppio del popolo, che Dio era morto, che il Medioevo ( forse questo lo dicono gente un pò più intellettuale) era un periodo oscuro, insomma quasta brava gente ha creduto che i cristiani erano una razza in via di sparizione, (purtroppo il silenzio dei cattolici che si sono messi in margine anche della vita culturale e intellettuale, li ha aiutati nella loro crociata anti-cattolica), ha gridato e sperato che i valori che sono alla base della fede cattolica erano definitivamente seppelliti.... le cose non stanno andando proprio come loro lo speravano, dunque con chi prendersela?
Come bravi figli o nipotini del `68, se la prendono con le strutture, dunque con la Chiesa, dunque con il Papa...
Non dobbiamo sottovalutare o ancor peggio relativizzare queste manifestazioni di intolleranza.
Spero che le autorità di Genova sapranno agire con rigore e fermezza, perchè certe manifestazioni di intolleranza non sono da prendere alla leggera, non tanto per rispettare la libertà di esperessione di quei gruppetti che già fanno quello che vogliono, quando e come lo vogliono, ma la libertà di espressione dei cattolici, la libertà religiosa dei cattolici, per difendere la vera e sana laicità, quella che permette anche ai cattolici di Genova di accogliere con gioia il loro Pastore,il Papa.
Siamo ridotti a questo in Italia?
A dover garantire l`incolumità del Papa e dei suoi fedeli?

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, la situazione nell'insieme non mi piace, ma proprio per niente. Sarà l'insieme della circostanze (un governo "nemico" dei contestatori appena insediatosi o che sta per insediarsi, la piazza di Genova), ma io ci vedo tante sinistre analogie con il G8. L'idea di "confinare" la manifestazione in un'altro punto della città sfiora il ridicolo, figurati se quella gente è tipo da restare "confinata", e allora intervento delle forze dell'ordine, rischio incidenti, etc. etc..... L'altra soluzione di convincere i promotori del corteo a spostare la manifestazione a sabato sai che reazioni che provocherebbe! Già vedo i "giornaloni" "indignati per l'inaudito attacco alle libertà costituzionalmente garantite". Ma guarda tu se si può vivere in questo modo, mi sembra di essere tornata agli anno '70, con l'incubo del terrorismo. Un evento di gioia e di speranza è ora avvelenato dalla paura per colpa di una minoranza che ha più volte dimostrato (chi avrebbe la faccia tosta di negarlo?) di essere intollerante e violenta. Ciao Carla

Raffaella ha detto...

Ciao Luisa e Carla.
Mi auguro che a Genova non sottovalutino le possibili reazioni.
Non possiamo restare ostaggio di una minoranza che, non avendo piu' rappresentanti in Parlamento, si riversa nelle piazze.
Genova rievoca fantasmi che l'Italia non ha ancora superato.
Occorre (questo sia chiaro!) proteggere in primo luogo l'incolumita' dei fedeli e del Santo Padre.
R.

Anonimo ha detto...

cara Raffaella,
propongo di mettere la visita del Papa sotto la protezione della Madonna e di recitare il Santo Rosario la vigilia. La preghiera vale più di mille parole.
Ciao
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-)

Anonimo ha detto...

cara Raffaella, hai ragione, ragionissima, non si può essere ostaggi di una minoranza, ma ciò nonostante siamo in questa situazione. Il fatto che i manifestanti non abbiano referenti in Parlamento, poi, aggrava le circostanze, perchè non c'è nessuno a controllarli, e a "garantire" davanti al Paese, in qualche modo, per loro. Sono più o meno come gli "autonomi" di fine anno '70. Ciao Carla

mariateresa ha detto...

raccolgo con gioia l'invito di Alessia alla preghiera. Io credo che possiamo tenerla come un'abitudine, una ottima abitudine.

gemma ha detto...

già, meglio la preghiera. La politica lasciamola a don Gallo. Dispiace proprio che un sacerdote come lui, impegnato nell'assistenza ai deboli, riesca sempre nelle sue apparizioni pubbliche a buttarla in politica e nella divisione degli uomini tra destra e sinistra. Conosco uomini che non valgono un soldo bucato e altri umanamente splendidi indipendentemente dalla loro scheda elettorale

euge ha detto...

Cara Alessia mi associo insieme a tutti gli amici del blog di pregare per la visita di Papa Benedetto nelle città di Genova e Savona. Mettiamo nelle mani della Vergine questo suo viaggio pastorale affinchè non solo si svolga in maniera tranquilla ma, che porti buon frutto.
Anch'io cara gemma, ho avuto modo di conoscere persone con le quali non avevamo in comune lo stesso pensiero politico ma, si sono rivelate splendide. Al contrario e voi lo sapete ho conosciuto persone che si vantano di essere e di conoscere il mondo della chiesa ma, purtroppo per loro, predicano bene e razzolano male!

Anonimo ha detto...

da parte di una fedele e contemporaneamente contestatrice una parola di rassicurazione.
nessuna delle persone che scenderà in piazza il 17 maggio (ripeto sabato 17, nessuno ha intenzione di "disturbare" la domenica)ha intenzione violente, sarà solo dar voce ad un'altro punto di vista, senza dimenticare che il 17 maggio e' la giornata mondiale contro l'omofobia e associazioni come arcygay e lesbica e lila e udi ecc... tutti gli anni usano festeggiare questa ricorrenza nel centro della città, quest'anno in principio gli e'stata negata l'autorizzazione... vogliamo solo garantire la possibilità per tutti di esprimere il proprio modo di vita, festosamente e pacificamente, nessuna collera!
spero, rivolgendomi a persone di fede di trovare ascolto, comprensione e tolleranza.
Lisa

gemma ha detto...

spero tu abbia ragione Lisa e sia come dici tu ma dalla stampa la cosa non viene presentata così. Nessuno si è disturbato per esempio di dire che quella data per voi ha un senso indipendentemente dal fatto che si vuole contestare la presenza del Papa e che in quella data festeggiate tutti gli anni, anche quando il Papa non viene a "disturbare". Mi chiedo perchè, a questo punto sapendolo, la diocesi e il comune abbiano scelto proprio quei giorni. Anche oggi su Repubblica si pubblicizza una vera e propria kermesse antiPapa (e solo antiPapa) di più giorni con adesioni di varie sigle, intellettuali e coinvolgimento di famosi personaggi dello spettacolo. Un'occasione evidentemente da non perdere
Mi dispiace, ma dopo i fatti della Sapienza, molta della mia capacità di dialogo e comprensione (che è sempre stata tanta) è andata a farsi benedire. Mi riesce difficile capire l'odio ad personam e quello contro questo papa è tale, visto che la Chiesa attraverso i suoi papi da sempre dice le stesse cose, ma tutti fingono di averlo dimenticato. Giovanni Paolo II, per esempio, affermava le stesse cose con toni anche più accesi e lo ricordo bene perchè non sempre in passato ho accettato la morale della mia chiesa senza metterla in discussione. Ora è diventato una specie di icona del partito radicale.
Comunque, è una strana coincidenza, che tutte le volte che il Papa si muove in Italia, spunti qualche festosa manifestazione stranamente sempre dai connotati antipapali e con raccolta di firme ed adesioni. Mi dispiace, ma nelle raccolte di adesioni "contro" non ho mai visto nulla nè di cristiano nè di tollerante e amichevole.
Comunque, avendo fede, sono sentimenti in cui spero sempre

Anonimo ha detto...

la tolleranza, l'amicizia e i valori cristiani nulla hanno a che vedere con l'oscurantismo e la censura.
Lisa

Raffaella ha detto...

Non abbiamo bisogno di patenti di cristianita'...non le richiediamo.
Chi posta qui deve rispettare gli amici del blog e la persona del Santo Padre la cui biografia invito a leggere.
Raffaella