24 aprile 2008

Tre anni fa Benedetto XVI iniziava il suo Ministero petrino (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Elezione e insediamento di Papa Benedetto XVI

Ai vescovi del Caucaso: "Nel contesto multireligioso del Caucaso è importante che i cattolici continuino la loro collaborazione con le altre Chiese"

Con gli occhi dell'America: così Benedetto XVI guarda all'Europa (Sir)

Card. Tauran: "L'identità è la prima condizione per un efficace dialogo interreligioso" (Radio Vaticana)

Benedetto XVI, il viaggio della democrazia (Volonté)

Quanto è triste Roma quando il Papa è lontano (Mosca)

Una «standing ovation» dell’Assemblea delle Na­zioni Unite per l’ospite Benedetto (Mazza)

La danza di Beethoven per il Papa (Osservatore Romano)

Colleen Carroll Campbell: " Mi ha colpito la delicatezza con cui Benedetto XVI ha lanciato il suo messaggio all'Onu, forte e potente" (Simoni)

Il discorso del Papa all'Onu: la persona umana ha trovato il suo paladino (D'Agostino)

Benedetto conquista l'America (Valli per "Europa")

Benedetto «americano», un altro Papa. Riflessione: che cosa fanno i nostri vescovi e sacerdoti per far conoscere il Papa ed il Magistero ai fedeli?

Concerto di stasera per il Papa, Erina Gambarini: «Che emozione dirigere per Benedetto XVI»

Le “americanate” di un Papa che ha incontrato il popolo e sedotto i media (Tempi)

In Vaticano la farmacia più frequentata del mondo (Osservatore Romano)

Laikòs, cioè che fa parte del popolo. Storia di una parola che tutti conoscono ma pochi comprendono (Osservatore Romano)

Il Papa negli Usa: i discorsi di Benedetto nel commento di Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana)

Il fortissimo discorso di Benedetto XVI all'Onu: "Il mondo vuole giustizia" (Bobbio per "Famiglia Cristiana")

Vian: «Il viaggio ha svelato oltre Atlantico il volto vero di questo Papa teologo e pastore» (Muolo)

«Così Benedetto XVI ha toccato il cuore del popolo americano»: i commenti di Luise, Politi, Accattoli, Izzo e Zavattaro (Avvenire)

Benedetto, l'uomo del dialogo che non grida ma sussurra (Galeazzi)

Messa del Papa allo Yenkee Stadium: il Bronx in silenzio davanti ai megaschermi (Molinari)

Benedetto XVI nel cuore degli americani (bellissimo commento di Bobbio)

La visita di Benedetto XVI nei media statunitensi. Ha svelato all'America il vero volto del Papa (Osservatore Romano)

Paolo Carozza tasta il polso di questa America «travolta» e «stregata» da Benedetto XVI (Avvenire)

Un Papa sorprendente ha stregato gli States (Mazza)

IL PAPA INCONTRA ALCUNE VITTIME DEGLI ABUSI SESSUALI DI PRETI

VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA NEGLI USA (15-21 APRILE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG (rassegna stampa, notizie, avvenimenti)

Tre anni fa Benedetto XVI iniziava il suo Ministero petrino

Esattamente tre anni fa, il 24 aprile 2005, Benedetto XVI iniziava il suo Ministero petrino: il Papa di fronte a 350 mila persone raccolte in Piazza San Pietro e lungo Via della Conciliazione per partecipare alla Messa di inizio Pontificato pronunciava un’intensa omelia. Riascoltiamone alcuni passi in questo servizio di Sergio Centofanti:

“Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia”.

Benedetto XVI vuole fare sua “la santa inquietudine di Cristo” che cerca l’umanità smarrita nei tanti deserti della povertà, della solitudine, dell’amore distrutto, per condurla verso Colui che dà la vera gioia e il vero amore: è il Dio che si fa agnello e “si è messo dalla parte degli agnelli, di coloro che sono calpestati e uccisi”. Perché è l’amore che vince e non il potere né il male della storia:

“Non è il potere che redime, ma l’amore! Questo è il segno di Dio: Egli stesso è amore. Quante volte noi desidereremmo che Dio si mostrasse più forte. Che Egli colpisse duramente, sconfiggesse il male e creasse un mondo migliore. Tutte le ideologie del potere si giustificano così, giustificano la distruzione di ciò che si opporrebbe al progresso e alla liberazione dell’umanità. Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E nondimeno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza. Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini”.

Il Papa ricorda che i cristiani esistono “per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita”:

“Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita. Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui”.

Benedetto XVI ricorda che il ministero petrino è essenzialmente un servizio di amore: “amare – afferma - vuol dire … essere pronti a soffrire” e “significa dare … il vero bene, il nutrimento della verità di Dio”. Essere Vicario di Cristo – confessa – è “un compito inaudito che realmente supera ogni capacità umana”. Ma “chi crede non è mai solo”:

“Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il suo gregge – voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme. Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi”.

Quindi sulla scia di Giovanni Paolo II invita tutti e soprattutto i giovani a nona vere paura di aprire le porte a Cristo:

“Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera. Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita”.

© Copyright Radio Vaticana

Dall'omelia di Sua Santità Benedetto XVI, 24 aprile 2005:

"Chi crede, non è mai solo - non lo è nella vita e neanche nella morte".

"Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita. Amen".

Queste parole furono, quel giorno, e sono tuttora per me molto importanti.
Grazie, Santo Padre!

R.

1 commento:

euge ha detto...

Condivido la tua impressione Raffaella anch'io non scorderò mai quelle parole come ne serbo tante nel cuore pronunciate in varie occasioni dal nostro Papa!!!!!!!!
Parole che ti aiutano ad avere sempre più fede e ad affrontare anche i momenti più profondi e tante volte tristi della vita.