19 luglio 2008

Buongiorno ai siti dei grandi quotidiani: dopo quattro ore aprono con la notizia della dura condanna del Papa sui preti pedofili!


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Dal Papa anatema sui preti pedofili
"Una vergogna, siano giudicati"


SYDNEY

Condanna "inequivocabile" dei preti pedofili, che "devono essere portati davanti alla giustizia", "vergogna" per i loro "misfatti" e "condivisione del dolore e della sofferenza delle vittime", che devono riceve compassione e cura".

Condanna senzi mezzi termini del Papa da Sydney, dove si trova per la XXIII Giornata mondiale della gioventù.

In Australia, secondo i dati della associazione delle vittime di abusi sessuali 'Broken Rites', sono già stati condannati per violenza sui minori 107 tra preti e religiosi cattolici. E altri processi sono in corso.
Alla notizia dell'arrivo di Benedetto XVI a Sydney le associazioni di abusati hanno cominciato a chiedere con insistenza che, analogamente a quanto ha fatto lo scorso aprile negli Stati Uniti - dove il fenomeno dei preti pedofili ha avuto portata molto ampia, portando la chiesa americana a una gravissima crisi di immagine e finanziaria - Papa Ratzinger chiedesse scusa per le colpe dei preti pedofili.
Benedetto XVI ha detto: "Desidero qui fare una pausa per riconoscere la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi di questa Nazione".
A questo punto, integrando il testo del discorso scritto, ha aggiunto: "Davvero sono profondamente addolorato per il dolore e la sofferenza subita dalle vittime e assicuro loro che come loro pastore anche io condivido la loro sofferenza". "Questi misfatti - ha proseguito riprendendo il testo -, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia, devono essere condannati in modo inequivocabile. Essi hanno causato grande dolore e hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa. Chiedo a tutti voi di assistere i vostri vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura, e i responsabili di questi misfatti devono essere portati davanti alla giustizia". "E' una priorità urgente - ha aggiunto subito dopo - quella di promuovere un ambiente più sicuro e sano, specialmente per i giovani".
Nei giorni scorsi sono giunti a Sydney da Londra i genitori di due bambine ripetutamente violentate da un sacerdote di Melbourne, padre O'Donnell, negli anni tra il 1988 e il 1993, e hanno pubblicamente chiesto che il Papa le riceva. La coppia, Anthony e Christine Foster, accusa inoltre l'arcivescovo di Sydney, George Pell, di aver insabbiato l'inchiesta contro padre O'Donnel, riconosciuto responsabile delle violenze sulle loro due figlie, Emma e Katherina.

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la visita del pontefice in australia

Il Papa: «Condanna per i preti pedofili, siano portati davanti alla giustizia»

Benedetto XVI: «Condivido il dolore e le sofferenze delle vittime che devono ricevere compassione e cura»

SIDNEY - Condanna «inequivocabile» dei preti pedofili, che «devono essere portati davanti alla giustizia», «vergogna» per i loro «misfatti» e «condivisione del dolore e della sofferenza delle vittime», che devono riceve «compassione e cura». Così il Papa si è espresso durante la messa con i vescovi australiani nella St.Mary's Cathedral di Sydney, dove si trova per la XXIII Giornata mondiale della gioventù. In Australia, secondo i dati della associazione delle vittime di abusi sessuali 'Broken Rites', sono già stati condannati per violenza sui minori 107 tra preti e religiosi cattolici. E altri processi sono in corso.

SCUSE - Alla notizia dell'arrivo di Benedetto XVI a Sydney le associazioni di abusati hanno cominciato a chiedere con insistenza che, analogamente a quanto ha fatto lo scorso aprile negli Stati Uniti - dove il fenomeno dei preti pedofili ha avuto portata molto ampia, portando la chiesa americana a una gravissima crisi di immagine e finanziaria - Papa Ratzinger chiedesse scusa per le colpe dei preti pedofili. Benedetto XVI ha scelto di pronunciarsi in una sede solenne, la bella cattedrale in pietra arenaria della capitale australiana, e parlando alla conferenza episcopale al completo. Dopo aver auspicato un rinnovamento dell'intera Chiesa in Australia, ha proseguito: «Desidero qui fare una pausa per riconoscere la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi di questa Nazione». A questo punto, integrando il testo del discorso scritto, ha aggiunto: «Davvero sono profondamente addolorato per il dolore e la sofferenza subita dalle vittime e assicuro loro che come loro pastore anche io condivido la loro sofferenza».

TRADIMENTO - «Questi misfatti - ha proseguito riprendendo il testo -, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia, devono essere condannati in modo inequivocabile. Essi hanno causato grande dolore e hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa. Chiedo a tutti voi di assistere i vostri vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura, e i responsabili di questi misfatti devono essere portati davanti alla giustizia». «È una priorità urgente - ha aggiunto subito dopo - quella di promuovere un ambiente più sicuro e sano, specialmente per i giovani».

LE RICHIESTE - Nei giorni scorsi sono giunti a Sydney da Londra i genitori di due bambine ripetutamente violentate da un sacerdote di Melbourne, padre O'Donnell, negli anni tra il 1988 e il 1993, e hanno pubblicamente chiesto che il Papa le riceva. La coppia, Anthony e Christine Foster, accusa inoltre l'arcivescovo di Sydney, George Pell, di aver insabbiato l'inchiesta contro padre O' Donnel, riconosciuto responsabile delle violenze sulle loro due figlie, Emma e Katherina.

«NON BASTA» - Dopo le frasi del Papa, però, Chris Mac Isaac, presidente dell'associazione vittime di preti pedofili, "Broken Rites Australia", ha affermato che «le scuse non bastano, vogliamo i fatti. Una cosa è quello che dice il Papa, un'altra è ciò che fa».

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Chissa' che cosa dovrebbe fare il Papa di piu' di cio' che ha fatto e fa...ieri si volevano le scuse.
Benedetto XVI, andando persino oltre il testo scritto, si e' assunto in prima persona la sofferenza delle vittime.
Che cosa si puo' pretendere di piu' da un Papa, eletto tre anni fa, mentre (ricordiamolo!) tali orribili fatti si sono verificati nei decenni precedenti?
Forse non si ricorda che la tolleranza zero e' farina del sacco del cardinale Ratzinger?

R.

8 commenti:

mariateresa ha detto...

Sembra che nelle readzioni si facesse nannina.
Penso che ormai , lo dico senza ironia , ci sia soprattutto un problema di indennizzi. Le scuse sono state fatte più volte. Evidentemente la chiusura di certe faccende come è avvenuta in certi diocesi americane dove si sono praticamente ridotti in mutande, non è avvenuta con la stessa efficacia finanziaria in Australia. Infatti sul Daily Telegraph, si parla di necessità di "compensation".
Questo nell'immediato.
Per il futuro c'è invece da tirarsi su le maniche perchè questi fatti non succedano più.

Scenron ha detto...

Al di là di quanto tempo Joseph Ratzinger sia Papa, non riesco a capire quale sia la sua colpa...non sanno (forse) questi pretestuosi signori (a loro va tutta la mia vicinanza umana, ma credo abbiano oltrepassato il limite ora..) che i trasferimenti e gli avvicendamenti nelle parrocchie dei sacerdoti sono competenza del Vescovo, non del Papa...che può fare lui se non viene a conoscenza di ciò che accade??..

Raffaella ha detto...

Sono dinamiche molto complesse.
Capisco e rispetto profondamente il dolore delle vittime. Probabilmente al loro posto farei lo stesso e cioe' chiederei al Papa di pronunciarsi perche' e' un uomo dalla statura morale irreprensibile, un uomo giusto e buono.
Solo benefici possono derivare dalla sua amorevole compassione verso le vittime.
Ho una grande ammirazione per Benedetto XVI che non ha detto genericamente: Vergogna!
E' andato piu' in la', molto piu' in la'...ha detto: IO mi vergogno (Usa) e IO sono dispiaciuto (Sydney).
Non e' poco e io gli voglio ancora piu' bene dopo stamattina...
R.

Anonimo ha detto...

Bello il blog! Mi ha un po' stupido la presa di posizione dei papaboys che si sono chiesti perchè le vittime non siano state ricevute. Forse qualche collaboratore del Santo Padre poteva pensare meglio alle polemiche che ne sarebbe conseguite. Non era impensabile poter incontrare le vittime. Stiamo parlando di vittime, non di contestatori. Forse bastava anche che incontrassero Pell. Purtroppo i giornali di tutto il mondo di domani riporteranno questa contestazione. Ancheio sono convinto che si poteva evitare la contestazione.

Anonimo ha detto...

chissà come mai i papaboys non hanno mai spronato wojtyla a incontrare le vittime.
sarà un caso?

Anonimo ha detto...

Anche per me il papa potrebbe incontrare le vittime, sarebbe un bel gesto (non comunque risolutore) come ha già fatto in USA. Può farlo anche domani o lunedì. Comunque la decisione spetta a BXVI. Marco

gemma ha detto...

la mia sensazione è la stessa di mariateresa e quando le scuse non sono mai sufficienti, ciò che si vuole è la garanzia del risarcimento monetario.Mi è sembrato di intuirlo anche da certe dichiarazioni riportate dalla BBC. Quando il tema sono i soldi, mi pare che non ci sia molto da parlarsi. Negli Usa l'incontro c'è stato, ma una delegazione di Chicago è ugualmente presente per continuare la protesta.
La penso come te Raffaella: ho sempre apprezzato chi si scusa in prima persona
Per il futuro, forse andrebbero riviste certe vecchie norme del diritto canonico che in qualche modo hanno reso possibile tutto quel che purtroppo è avvenuto, a volte in nome del segreto confessionale. Ma quando ci sono di mezzo i piccoli, che da soli non possono difendersi, nessuna remora dovrebbe essere consentita e nulla lasciato alla discrezione del singolo vescovo. Si punisca il colpevole e basta, da subito

Anonimo ha detto...

Benedetto, anche se uomo debole fisicamente e nell'età, è un grande Papa. Dal principio ha iniziato a stupirci e continuerà a farlo fino all'ultimo suo giorno. E' chiamato a ripulire la Chiesa, a renderla nuovamente Santa. Con la nostra preghiera e con l'aiuto del Signore Risorto ce la farà