1 luglio 2008

Mons. Fellay (Lefebvriani) scrive direttamente al Papa: Non siamo superiori né contro Chiesa


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Mons. Fellay scrive al Papa: Non siamo superiori né contro Chiesa

Roma, 1 lug. (Apcom)

Si precisa la risposta dei lefebvriani alle proposte avanzate dal Vaticano per sospendere la scomunica nei loro confronti e chiudere l'annosa diatriba con questa fraternità scismatica di tradizionalisti.
In una nota ufficiale - la prima da quando sono trapelate le notizie di una trattativa, cominciata il 4 giugno, tra il superiore, mons. Bernard Fellay, e il card. Dario Castrillon Hoyos, presidente del dicastero vaticano responsabile dei rapporti con i tradizionalisti, la pontificia commissione Ecclesia dei - i seguaci di mons. Marcel Lefebvre stigmatizzano la "precipitazione" con la quale la Santa Sede ha preparato un "memorandum sotto forma di ultimatum" (nel quale chiedeva un 'sì' o un 'no' entro il 28 giugno), suggeriscono la sospensione della scomunica come precondizione a ogni ulteriore discussione, e propongono un "dialogo a livello dottrinale" con il Vaticano.

La fraternità sacerdotale San Pio X rileva che "il carattere molto generale, per non dire vago, delle esigenze formulate si combina in modo singolare con l'urgenza di un ultimatum. Queste condizioni - prosegue la nota pubblicata dall'agenzia di stampa francese 'I.Media' - sembrano tese ad ottenere un clima favorevole ad un ulteriore dialogo, piuttosto che a degli impegni precisi su dei punti determinati".
I lefebvriani sottolineano che "il previo ritiro dei decreti di scomunica del 1988 favorirebbe la serenità di tale dialogo" ed auspicano che "questo dialogo si collochi a livello dottrinale e prenda in conto tutte le questioni che, se fossero eluse, farebbero correre il rischio di rendere caduco uno statuto canonico stabilito con precipitazione". La nota precisa anche che i seguaci di Lefebvre "non hanno la pretesa di esercitare un magistero superiore a quello del Santo Padre" né cercano di "opporsi alla Chiesa. In questo senso - si rende noto - mons. Fellay ha risposto all'ultimatum con una lettera a Papa Benedetto XVI, il giovedì 26 giugno 2008" e "il giorno dopo" il card. Castrillon Hoyos ne ha notificato la ricezione.

6 commenti:

mariateresa ha detto...

Quindi?

Raffaella ha detto...

Sembra che vogliano prendere tempo...almeno cosi' intuisco.
Se avessero voluto tagliare i ponti si sarebbero espressi in modo diverso.
In ogni caso sara' utile tenere le rane dalla bocca larga chiuse nello stagno :-)

mariateresa ha detto...

se non rientrano questa volta, sarà difficle, forse impossibile in futuro. Un uomo determinato e paziente come Benedetto non nasce tutti i giorni.Si sente un po' puzza di supponenza nella risposta.
L'umiltà cristiana è merce rara. Ma non solo nei lefevriani.
Girando per i blog rimango sbalordita dalla prosopopea di certuni. Quanti hanno la chiave della comprensione autentica del cristianesimo.... Dei veri esegeti. Si cita dalle scritture, prendendo un po' in qua, un po' in là , alla va là che vai bene e si sentenzia con occhiuta superiorità E leggo anche molto moralismo da tre per due.
Se tutti fossero un po' più umili e aperti , credo che nella Chiesa staremmo tutti meglio, accettandoci , anche se diversi.
Speriamo in bene.

euge ha detto...

mariateresa hai ragione ! Benedetto XVI sfortunatamente per noi è unico ed irripetibile. C'è tutta la pazienza e la determinazione necessaria per superare anche questa dolorosa ferita; ma, come dici giustamente nel tuo post, la troppa supponenza e la certezza di essere detentori della verità, non porta da nessuna parte. Hanno avuto la grazia di trovare una persona disposta al dialogo paziente e costruttivo sarebbe il caso che tutto questo non venga vanificato soltanto per vana supponenza.
In quanto alle rane fatidiche cara Raffaella, bisognerà tenere sotto controllo lo stagno e vigilare
:-))))))

Anonimo ha detto...

A mio modesto parere le affermazioni di Mons. Fellay vanno nella giusta direzione: soprattutto laddove dice: "Non siamo superiori al Papa, nè contro la Chiesa"... Se per esempio anche Lutero avesse detto questo... Perciò io continuo a pregare e a sperare e naturalmente "Acqua in bocca" .... cioè controlliamo le rane che potrebbero gracchiare

Anonimo ha detto...

Quando mai impareremo dai santi? Umiltà e ubbedienza sono due virtù cardini. La Chiesa Cattolica ha il papa come Padre e Pastore e la presunzione dei scismatici lefebvriani mi sembra davvero sconsiderata. Il Papa ha fin troppa pazienza: costoro pretendono l'eliminazione delle scomuniche e discutere sulla dottrina (sic!). Miserere nostri domine!