11 luglio 2008

Vigilia della partenza di Benedetto XVI per l'Australia. Sulla GMG, i commenti del cardinale Pell e di mons. Clemens (Radio Vaticana)


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Alla vigilia della partenza di Benedetto XVI per l'Australia, cresce l'attesa tra i ragazzi già convenuti a Sydney. Sulla GMG, i commenti del cardinale Pell e di mons. Clemens

Gli eventi della Giornata mondiale della Gioventù, a cui prenderà parte il Papa, hanno ufficialmente preso il via oggi, a Sydney, con un pellegrinaggio di migliaia di giovani fino alla cattedrale di St. Mary’s. Qui sono state trasferite dal duomo di Torino le spoglie del "Beato dei giovani" Pier Giorgio Frassati, uno dei patroni di questa GMG, che dedicò la vita ai poveri e ai malati e morì di poliomielite a 24 anni nel 1925. Sono in mostra anche oggetti personali della suora australiana Mary MacKillop, anche lei patrona della GMG e beatificata da Giovanni Paolo II durante la sua visita in Australia nel 1995. A Sydney, intanto, stanno continuando ad arrivare ragazzi da tutto il mondo. Cresce, quindi, l'attesa tra i ragazzi per l'arrivo del Papa che, domani mattina, partirà alla volta dell’Australia per partecipare alla XXIII GMG, dono provvidenziale per la Chiesa dei nostri tempi. Il servizio del nostro inviato Roberto Piermarini:

Sarà il viaggio più lungo, per Benedetto XVI, che percorrerà oltre 16 mila chilometri per raggiungere Sydney per la Giornata Mondiale della Gioventù. Prima di lui, si erano recati in Australia due suoi predecessori: Paolo VI nel 1970 e Giovanni Paolo II nel 1986, per una lunga visita pastorale, e nel 1995 proprio a Sydney per la Beatificazione della religiosa Mary MacKillop.

Dopo una sosta tecnica nella base militare di Darwin, domenica prossima il Pontefice, proprio per superare la lunghezza del viaggio, i disagi del fuso orario di otto ore e lo sbalzo al clima invernale, si riposerà per tre giorni in un centro di spiritualità a 50 chilometri da Sydney. Poi, giovedì prossimo, si immergerà nel vivo del suo viaggio con la cerimonia di benvenuto da parte delle autorità politiche australiane. Previste anche una celebrazione ecumenica, l’incontro con gli esponenti delle altre religioni che tanto si sono adoperati per accogliere qui a Sydney i giovani della GMG.

E non mancherà l’abbraccio del Papa con la realtà eccelsiale locale che prevede la sosta di preghiera sulla tomba della beata Mary MacKillop, la prima donna del Paese ad essere elevata agli onori degli altari, l’incontro con un gruppo di giovani che stanno uscendo dal tunnel della droga, la Messa con i vescovi, i seminaristi, i novizi e le novizie australiane. Giovedì prossimo, nella Baia di Sydney, è prevista la spettacolare festa di accoglienza dei giovani per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù dove, tra i canti e le danze degli aborigeni, sul molo di Rose Bay Benedetto XVI si imbarcherà su una nave che lo condurrà al molo di Barangaroo. Qui saranno ad attenderlo almeno 225 mila giovani – 125 mila provenienti dall’estero e 100 mila dall’Australia – per un evento che qui viene considerato più importante delle Olimpiadi di Sydney 2000.

Venerdì, la preghiera di apertura della Via Crucis che si snoderà per le vie della metropoli australiana e sabato la grande Veglia all’Ippodromo di Randwick, dove i giovani pernotteranno, per la Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù.

Sydney, in queste ore, sta accogliendo le migliaia di giovani che, nonostante le difficoltà della vigilia, giungono da ogni parte del mondo, vogliono ricevere insieme al Papa forza nello Spirito Santo per essere testimoni di Cristo, tema della Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno che si preannuncia, come ha detto Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa a Castel Gandolfo, come una rinnovata Pentecoste.

Una danza aborigena, al centro del prato dello stadio di Melbourne, ha aperto la cerimonia di accoglienza dei giovani partecipanti alla GMG accorsi per la Messa di apertura dei “giorni nelle diocesi”. Tra sfondi di paesaggi australiani proiettati sui maxischermi e ritmi tra il country e il gospel di gruppi musicali nazionali, lo stadio si è riempito di colori e bandiere di giovani venuti da ogni parte del mondo per vivere questa settimana all’insegna dello scambio di esperienze di fede e di vita. I 50 mila ragazzi presenti alla cerimonia hanno anche rivolto gli auguri al Papa per il suo onomastico intonando ripetutamente il coro “Benedetto, Benedetto”. A loro si è aggiunto l’arcivescovo della città, mons. Denis Hart, che ha invitato i giovani "a confidare nel Vangelo, a seguire il Papa e a lavorare per la giustizia, la pace ed il diritto".

Ma cosa ha caratterizzato, nella fase di preparazione, questa GMG rispetto alle altre? Risponde al microfono di Roberto Piermarini, il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney e primate della Chiesa dell’Australia:

R. – Mi sembra che in gran parte è molto simile. Forse una differenza importante sta nel fatto che noi abbiamo ricevuto un grande aiuto dai governi: sia dal governo federale sia dal governo della nostra provincia. Siamo circa 5 milioni di cattolici e senza questo aiuto non sarebbe stato possibile celebrare questa GMG.

D. – Sempre nella fase di preparazione di questa GMG, quali risultati ha dato il pellegrinaggio della Croce in terra australiana?

R. – La Croce con l’icona e con un “message stick” dei nostri aborigeni - degli indigeni di Sydney che invitano tutti gli altri indigeni dell’Australia a venire qui - ha girato tutto il Paese negli ultimi 12 mesi. Circa 400 mila giovani australiani si sono ritrovati a pregare sotto la Croce.

D. – Lei crede che questa Giornata Mondiale della Gioventù possa risanare il delicato rapporto con le comunità aborigene australiane?

R. – Certamente contribuirà a questo obiettivo. Noi abbiamo lavorato intensamente affinché gli aborigeni, fin dall’inizio, fossero coinvolti nella preparazione. Ora sono veramente impegnati sia nella preparazione sia nelle diverse fasi della celebrazione stessa della Giornata.

D. – Eminenza, vorrei parlare anche del dopo GMG: forse sembra prematuro, prima di questo evento, ma credo che sia importante. Le diocesi e le parrocchie si stanno preparando al dopo-GMG? Lei cosa si aspetta da questo evento ecclesiale?

R. – Le parrocchie e le scuole devono aumentare la loro collaborazione. Attualmente, stiamo acquistando un nuovo centro per i nostri giovani, per i ritiri spirituali e per i “camps”. Abbiamo anche dato vita ad un comitato per individuare le azioni da intraprendere nella collaborazione, per raccogliere i frutti di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

Sul clima di attesa e sulle novità di questa edizione della GMG si sofferma anche mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, intervistato da Davide Dionisi:

R. – C’è una grandissima attesa a Sydney. Vedo che gli ultimi preparativi sono proprio nella fase caldissima. Tutta la città sarà piena di bandiere della Giornata Mondiale della Gioventù. La città è molto bella, con un bel porto, con la famosa Opera House, Harbour bridge. Nell’insieme, c’è proprio una grande attesa.

D. - Da Colonia a Sidney, in questi anni come è cambiato il mondo dei giovani e come ha risposto la Chiesa?

R. – Io credo che dopo Colonia il tema “Giovani” e “Gioventù”, almeno nel nostro mondo della Chiesa cattolica, sia stato un tema molto vivo. Noi abbiamo fatto un Forum sui giovani nel mondo del lavoro. Da parte della Chiesa, secondo me, è stato fatto molto. Noi cerchiamo con il Consiglio per i Laici, che ha questa responsabilità, di fare del nostro meglio. E questo si vede anche nella preparazione di Sydney. E’ un tema molto interessante. La missione, l’evangelizzazione, la testimonianza sono argomenti importantissimi, che possono dare secondo me molto alle giovani generazioni.

D. - Ogni GMG richiama l’attenzione di tanti ragazzi che si muovono da ogni parte del mondo per abbracciare il Santo Padre. Quale fascino suscita nei giovani questo appuntamento?

R. – Naturalmente, incontrare il Santo Padre con la sua parola profonda, la sua grande esperienza teologica, direi anche umanistica, è per tutti un grande avvenimento, che tocca il cuore nell’intimo. Ma dall’altra parte, c’è anche l’incontro con altri giovani provenienti da quasi 200 nazioni. Allora a Sydney sarà rappresentato tutto il mondo, in piccoli e grandi gruppi. Per un giovane è una cosa bellissima vedere altri incontrare altri. Oggi tanti giovani conoscono più lingue e non hanno grandi difficoltà a parlare con i giovani di altri continenti e di altre esperienze ed altre culture. Io credo che per un giovane sia un viaggio veramente lunghissimo. Ma credo che i giovani verranno ricompensati, secondo me, con delle esperienze indimenticabili.

D. - I giovani sono sempre al centro di indagini e studi specifici. Si tratta per lo più di approfondimenti che raramente, poi, si coniugano con le reali esigenze dei ragazzi e si trasformano in politiche per i giovani. In che modo, la GMG può offrire un contributo per focalizzare meglio l’attenzione sulle esigenze e sui problemi delle nuove generazioni?

R. – La GMG mette al centro il tema “Giovani”. Mette al centro i giovani in tutte le loro dimensioni, anche nei problemi. Conosciamo il problema del lavoro, conosciamo i problemi della preparazione per la vita futura. Io credo che l'impegno della Chiesa sia più a livello educativo, a livello etico, nel toccare anche problemi importanti per la vita futura. Questo è il nostro contributo. Gli altri dovrebbero fare la loro parte e noi cerchiamo di fare la nostra.

D. - Il messaggio di mons. Clemens a tutti i ragazzi che arriveranno a Sidney e parteciperanno a questo straordinario evento...

R. – Io auguro che tutti si aprano a questa grande esperienza, che partecipino naturalmente alle catechesi, che facciano le loro domande. E’ forse un momento unico nella vita per poter dialogare con i vescovi di tutto il mondo. Io direi di cercare il massimo nell’incontro con gli altri giovani e, naturalmente, vedere la realtà dell’Australia, della città di Sydney. Questa è una città multiculturale, dove si vedono le razze di tutto il mondo, anche con un accento asiatico. Per me si tratta di una chance grandissima, forse unica, in tutta la vita!

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