18 agosto 2008

Georgia: Caritas internazionali si mobilitano dopo l'appello del Papa all'Angelus (Asca e Osservatore Romano)


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GEORGIA: CARITAS SI MOBILITANO PER PROFUGHI DOPO APPELLO PAPA

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 18 ago

Caritas internationalis e le Caritas locali di molti Paesi sono state pronte nel raccogliere l'appello di Benedetto XVI a sostenere le popolazioni del Caucaso colpite dal conflitto, con particolare attenzione ai profughi. I direttore di Caritas Russia e della Caritas diocesana di Vladikavkaz, in Ossezia del Nord, hanno visitato i campi allestiti per accogliere i rifugiati: ''I profughi - spiegano - sono fuggiti dalle case senza portare nulla con se'. Hanno bisogno di cibo, medicine e vestiti''. La situzione e' simile anche in Georgia, dove per i molti bambini c'e' bisogno di latte, pannolini e vestiti. I profughi dell'Ossezia del Sud si sono aggiunti a quelli che gia' popolano la periferia della capitale georgiana, Tbilisi, e Caritas Georgia ha attivato mense popolari e sta provvedendo alla distribuzione di kit igienici, vestiti e generi alimentari. ''Prestati i primi soccorsi, serve materiale medico per curare gli ustionati'', spiega p. Witold Szulczynski, direttore di Caritas Georgia. Inoltre, sono quattro le Caritas europee (Germania, Italia, Spagna e Francia) che hanno annunciato il loro aiuto economico, a cui si aggiunge la Caritas di Roma che ha istituito un fondo di solidarieta' e sta promuovendo una colletta per fronteggiare la prima fase di emergenza.

La risposta delle Caritas europee all'appello di solidarietà di Benedetto XVI

Mobilitazione internazionale per i profughi della Georgia

La Caritas internationalis e numerose Caritas locali hanno raccolto con tempestività l'appello di Benedetto XVI a sostenere le popolazioni del Caucaso colpite dal conflitto, con particolare attenzione ai profughi.
La Caritas di Roma, diocesi del Papa, ha annunciato l'istituzione di un fondo di solidarietà e sta promuovendo una colletta per fronteggiare la prima fase di emergenza e, successivamente, per intraprendere programmi di solidarietà. L'intervento della Caritas romana a favore dei rifugiati e dei profughi nei territori della Georgia e dell' Ossezia sarà in collaborazione con le Chiese locali e coordinato dalla rete di Caritas Internationalis.
Don Alexander Pietrzyk, direttore di Caritas Russia, e Sergey Basiev, direttore della Caritas diocesana di Vladikavkaz in Ossezia del Nord, hanno visitato i campi allestiti per accogliere i rifugiati: "I profughi - spiegano - sono fuggiti dalle case senza portare nulla con sé. Hanno bisogno di cibo, medicine e vestiti".
Per i numerosi bambini gli operatori richiedono latte, pannolini e vestiti, mentre si pone già il problema di come assistere nei prossimi mesi i rifugiati, molti di essi ormai senza casa. Analoga situazione in Georgia, dove i profughi vanno ad aggiungersi alle numerose famiglie sfollate che già da anni vivono nella periferia della capitale Tbilisi.
Caritas Georgia ha attivato le mense popolari già presenti sul territorio, e sta provvedendo alla distribuzione di kit igienici, vestiti e generi alimentari mentre gli ospedali della città richiedono materiali sanitari. Anche qui gli operatori sono già al lavoro per pianificare la fase di riabilitazione, per assicurare un supporto non solo logistico ma anche psicologico alle vittime.
"Prestati i primi soccorsi, serve materiale medico per curare gli ustionati". L'appello arriva da padre Witold Szulczynski, direttore della Caritas Georgia, che a Tbilisi ha dato inizio alle operazioni di accoglienza per centinaia di profughi dell'Ossezia del Sud, in fuga dai villaggi intorno alle zone del conflitto russo-georgiano (Gori e Tskhinvali).
Già quattro Caritas europee (Caritas Germania, Caritas Italiana, Caritas Spagna e Caritas Francia) hanno annunciato il loro aiuto economico e così la Caritas Georgia attiverà una mensa umanitaria in un centro di accoglienza che il municipio di Tbilisi ha messo a disposizione per gli sfollati.

(©L'Osservatore Romano - 18-19 agosto 2008)

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