4 agosto 2008
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Sul treno dei fedeli «Noi con il pontefice a Bressanone per difendere la Chiesa»
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BRESSANONE
Chiaro. Preciso. Non ci sono scale di grigio. C'è bianco e c'è nero. «Dice dove devono andare i cattolici».
Questa, in estrema sintesi, la descrizione del Ratzinger Papa. Queste, in estrema sintesi, le ragioni per cui i pellegrini, i fedeli trentini incontrati ieri, hanno voluto andare a Bressanone. «Benedetto XVI - racconta convinta Monica Zanella , 25 anni di Dimaro, laureanda in ingegneria civile - ci indica la via. Ci dice che dobbiamo essere orgogliosamente cristiani».
Ma non c'è il rischio di alzare muri? «Può darsi. I cristiani non sono mai stati persone qualunque. Il cristianesimo è sempre emerso rispetto alla rimanenza delle altre religioni.
Io ho avuto modo di leggere testi di Ratzinger prima che diventasse Papa. Poi è stato eletto e ne sono stata felice. Lui piace per la sua semplicità, per il suo modo di trasmettere la fede a tutte le persone».
Monica e gli altri pellegrini li abbiamo incontrati su uno dei treni speciali che ieri hanno coperto la tratta Trento-Bressanone. Nella cittadina dell'Alto Adige, dopo il pontificale solenne, il pontefice ha recitato l'Angelus. La gente si è attrezzata con ombrelli e sedie pieghevoli. Le più attrezzate sono Anna e Patrizia Faccenda di Lavis, che sul convoglio viaggiano con la mamma, Graziella Todeschi .
«Perché siamo qui? Beh, perché siamo cattoliche - ci dice quest'ultima - e i cattolici seguono il Papa. La Chiesa non ha mai insegnato a fare del male. Dalle sue parole c'è solo da imparare». «Io nel 2000 - dice Anna - ero a Tor Vergata. L'altro Papa era un trascinatore, ma anche questo adesso comincia a piacere». Giovanni Ceschi ed Elisabetta Ambrogetti operano nel consiglio pastorale della parrocchia dei Solteri. «L'elezione di Ratzinger, dopo il pontificato di Wojtyla - dice lui - è stata provvidenziale. In questa fase così difficile della nostra società, ci vuole qualcuno che dia un'impostazione precisa».
«Essendo attivi in parrocchia - racconta lei, che del consiglio pastorale è è la presidente - abbiamo pensato che per noi era due volte doveroso assistere all'Angelus». Dicono che Benedetto XVI ha una capacità comunicativa insospettata.
«Questo papa - commenta Elisabetta - richiama all'austerità. Invita alla severità dei costumi. Non posso dire di essere sempre d'accordo. Penso che si possa essere più flessibili. Detto questo, creo però che in questo momento storico ci sia bisogno di un pastore fatto così». Massimiliano Baroni , 30 anni, e Serena Zomer si sposeranno a ottobre. Assieme ieri erano a Bressanone per ascoltare il messaggio del Papa. «Lui ha idee molto chiare e noi cerchiamo di rimanere al passo», racconta la futura sposa. «Per la nostra regione è un orgoglio averlo come ospite. Questa terra rischia di andare alla deriva: non si rispettano più le tradizioni cattoliche».
Entusiasta anche il fratello, Francesco Baroni , che sta studiando per diventare pilota di elicottero: «È bello potere fare nostro il messaggio del Papa». Nel gruppo di fedeli c'è anche Suor Maria Salesia , che di cognome fa Emanuelli. «Faccio parte delle Missionarie di Gesù eterno sacerdote. Lo scriva. Lo scriva che è pubblicità vocazionale», ci dice. «Il Papa ci apre davvero alla cattolicità, che è una realtà meravigliosa». Perché si va ad ascoltare l'Angelus? «Per fede. Seguire Gesù non è obbligatorio, ma chi lo segue viene riempito di gioia». «È un piacere leggere i libri di questo papa - dice Manuela Dalbosco di Avio -. Ci fa scoprire le sacre scritture. Ci avvicina alle sacre scritture». Il marito, Giuseppe Emanuelli , dice che la gente si è fatta un'idea sbagliata di Joseph Ratzinger: «Dall'alto della sua autorevolezza, è molto umile. Non è così intransigente come lo ha definito la stampa. È chiaro, perché chiaro deve essere il messaggio della Chiesa». Secondo Elide Cappelletti i cattolici «sono andati oltre l'apparenza di uomo freddo»: «Mio nipote lo ha visto da vicino: si è emozionato e gli sono venute le lacrime agli occhi». In stazione fermiamo Alfonsina Viola , con Luisa Zeni e Ardiana Cekay . Ci dicono che «la gente non crede più a niente», che «la famiglia è allo sfacelo», che «i ragazzi vengono tirati su dalla televisione» e che «solo la Chiesa indica la via giusta». A.Tom.
© Copyright L'Adige, 4 agosto 2008
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