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L'errore del Papa è non leggere Augias
I vescovi italiani dedicano un Sinodo alla Bibbia, non arrivano alla conclusione che il venerando libro sia semplicemente una collezione di baggianate ed errori storici e il vaticanista di «Repubblica», Marco Politi, ci rimane male.
Lui stesso ricorda che il Papa ha reso omaggio al metodo storico-critico per i suoi contributi di «altissimo livello», che aiutano a capire che il «testo sacro non è mitologia».
Ma poi Benedetto XVI denuncia «i rischi di un'interpretazione positivista o secolarizzata della ricerca storica, che «non offre spazio all'apparizione del divino nella storia», e questo non gli piace.
Il Pontefice – secondo Politi – ha il torto di non rivelare ufficialmente ai fedeli cattolici che il primato di Pietro è un'invenzione tardiva, che Maria non è stata mai assunta in cielo, che Gesù aveva una pletora di fratelli, che «non ha mai predicato la sua divinità», che aveva preannunciato un suo ritorno che non gli è riuscito, che non pensava affatto di costituire una Chiesa e non credeva neppure nella Trinità.
E da dove deriva, a Politi, questa coerente «buona novella»? Gliel'ha rivelata – spiega – Corrado Augias, guarda caso un'altra firma di «Repubblica», che con il professor Mauro Pesce ha scritto un libro che il giornale romano da un paio d'anni pubblicizza a più non posso.
Perché il Papa, quel testone, non lo recensisce con favore?
© Copyright Eco di Bergamo, 24 ottobre 2008
5 commenti:
Politi segua Augias e lasci stare noi cattolici e il papa! Faccia il giornalista per Augias. Marco
Ogni tanto Politi ci stupisce con degli articoli ragionevoli, oggettivi, ma con questo articolo a mio avviso ha gettato la mascherra.
Una maschera che noi avevamo identificato da tempo, se poteva ancora esserci un dubbio, questo dubbio non esiste più. Politi non è un vaticanista cattolico, forse non è nemmeno credente.
Non che essere cattolico dia una patente di oggettività, ma l`astio, il rancore, la malafede che alberga Politi, hanno raggiunto con questo articolo un` apice che purtroppo non oso dire insuperabile.
So che Politi continuerà a scaricare il suo troppo pieno di bile nei suoi articoli.
Personalmente non li leggo più, salvo quando Raffaella ce li segnala ...e ancora faccio uno sforzo.
L'articolo di Politi era decisamente modesto, anzi modesto in un modo imbarazzante. Insomma, alla fine sembrava che è meglio che il papa liquidi il cristianesimo . Perchè se Gesù non è il Figlio di Dio, se la Chiesa è una bubbola e la Resurrezione è una barzelletta , è meglio che papa Benedetto saluti tutti e si ritiri in Baviera a coltivare cipolle.E' un articolo che assomiglia al famoso tagliarsi i cosiddetti da soli perchè è la conferma che certuni intendono utilizzare i propri studi, più o meno approfonditi, per dimostrare che il cristianesimo è una palla o , se proprio si vuole essere magnanimi, può essere utile per predicare che dobbiamo essere buoni e gentili con il prossimo e aiutare i poveri. Ma il resto sono favole. Quindi è meglio che il papa lo dica: quello che sentite tutte le domeniche a Messa sono delle storie carine, ma basta così, l'esegesi moderna è evoluta e scientifica e dimostra che certe frasi di Gesù sono modi di dire, o non li ha detti lui o non era quella volta lì.
In un sito cattolico che non nomino dove c'è una rassegna stampa tutta di parte, il commentatore ha definito "fondamentalista "la replica a Politi di Gennari, il nostro Lupo che malpela. Capito? Le frasi del Vangelo citate da Gennari dove nostro Signore dice senza equivoci qual'è la sua persona, non si possono interpretare alla lettera sennò uno diventa fondamentalista. Quindi, anche all'interno del nostro mondo, cari amici, c'è, se vogliamo essere delicati, una bella confusione.Quindi perchè meravigliarsi se è confuso Politi?
Infatti Politi non e' credente, se non sbaglio.Elena
Se Augias avesse l'umiltà di leggere con attenzione anche un solo libro di Benedetto XVI forse la smetterebbe di ricopiare pedestremente nei suoi c...e gnostiche vecchie e stantie
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