4 ottobre 2008
Un Sinodo aperto al dialogo (Osservatore Romano)
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L'arcivescovo Eterovic ha presentato il senso e le novità della dodicesima assemblea generale ordinaria
Un Sinodo aperto al dialogo
Al Sinodo non ci saranno vescovi cinesi se non quelli di Hong Kong e di Macau perché "non è stato raggiunto un accordo con le autorità". Lo hanno detto l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, e padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, presentando il senso e lo svolgimento della dodicesima assemblea generale ordinaria che, dal 5 al 26 ottobre, avrà per tema la parola di Dio.
Sarà il Sinodo delle prime volte, con diverse novità. Monsignor Eterovic ha affermato innanzitutto che per la prima volta un Sinodo non si aprirà in Vaticano: in occasione dell'Anno paolino la messa iniziale sarà celebrata da Benedetto XVI nella basilica di San Paolo e non, come consuetudine, in San Pietro dove, invece, si svolgerà l'Eucaristia conclusiva.
Sarà, poi, la prima volta che il Patriarca ecumenico di Costantinopoli rivolgerà la sua parola ai padri sinodali: accadrà sabato 18 ottobre, nell'aula dei lavori, dopo la recita dei vespri con il Papa. Questo incontro ecumenico sarà centrato sulla parola di Dio e con riferimenti all'attualità della testimonianza di san Paolo.
E per la prima volta un ebreo prenderà la parola in un'assemblea sinodale: nel pomeriggio di lunedì 6 ottobre il rabbino capo di Haifa, Shear Yashyv Cohen, presenterà - ha detto monsignor Eterovic - "come il popolo ebraico legge e interpreta la Sacra Scrittura - la Torah, i profeti e gli scritti sapienziali - che è, in gran parte, condivisa dai cristiani e denominata Antico Testamento". Subito dopo interverrà il cardinale Albert Vanhoye per spiegare "come i cristiani si riferiscono alle Sacre Scritture ebraiche, presentando alcune norme del documento della Pontificia Commissione Biblica del 2001".
Per la prima volta, poi, sarà applicato il nuovo regolamento sinodale che è stato aggiornato nel 2006 per recepire lo sviluppo della prassi nel corso di quarant'anni. Le principali novità (illustrate nell'articolo di monsignor Eterovic pubblicato in prima pagina) riguardano la partecipazione delle Chiese orientali cattoliche sui iuris e l'ampliamento della discussione libera dopo la positiva esperienza del Sinodo precedente.
L'arcivescovo ha quindi riaffermato il senso di collegialità e di universalità del Sinodo rilevando come, e sono altre due prime volte, il relatore generale sia un cardinale canadese e il segretario speciale un arcivescovo della Repubblica democratica del Congo: rispettivamente Marc Ouellet e Laurent Monsengwo Pasinya.
È significativo, ha inoltre sottolineato, come la celebrazione dell'Eucaristia accompagni e scandisca i lavori sinodali. Benedetto XVI - ha detto - celebrerà le messe di apertura e di chiusura; giovedì 9 ottobre quella per il cinquantesimo della morte di Pio XII, "che ha grandi meriti per il rinnovato interesse per gli studi biblici"; domenica 12 ottobre quella per la canonizzazione del sacerdote Gaetano Errico, delle religiose Maria Bernarda Bütler e Alfonsa dell'Immacolata concezione e della laica Narcisa di Gesù Martillo Móran. Inoltre domenica 19 ottobre il Papa presiederà la messa al santuario della Madonna di Pompei dove si recherà in pellegrinaggio.
Complessivamente sono oltre quattrocento le persone che, a diverso titolo, parteciperanno al Sinodo. I padri sinodali sono 253, rappresentanti di 13 Chiese orientali sui iuris, di 113 conferenze episcopali, di 25 dicasteri della Curia romana, e dell'unione dei superiori generali. Di questi, 51 provengono dall'Africa, 62 dall'America, 41 dall'Asia, 90 dall'Europa e 9 dall'Oceania. Il 72 per cento sono eletti, il 15 prendono parte ai lavori ex officio e il 12,6 sono stati nominati dal Papa. I cardinali sono 52; 8 i patriarchi; 2 gli arcivescovi maggiori; 79 gli arcivescovi e 130 i vescovi. Per quanto riguarda i loro incarichi, 10 sono capi di Chiese orientali; 30 presidenti di conferenze episcopali; 24 capi dicastero della Curia; 185 ordinari e 17 ausiliari. E ancora: i 41 esperti provengono da 21 Paesi; i 37 uditori da 26 nazioni. Se tra gli esperti le donne sono 6, le uditrici sono 19: una più degli uditori.
Il più anziano tra i partecipanti ha 88 anni: è il cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, patriarca di Antiochia dei maroniti. Il più giovane ha 39 anni ed è il vescovo austriaco Anton Leichtfried, ausiliare di Sankt Pölten. L'età media dei padri sinodali è di 63 anni.
(©L'Osservatore Romano - 4 ottobre 2008)
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