17 dicembre 2007

«Non fare della felicità individuale un idolo»: Benedetto XVI contro i paradisi artificiali


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«Non fare della felicità individuale un idolo»: Benedetto XVI contro i paradisi artificiali

La droga e la ricerca dei piaceri allontanano dalla vera gioia
Il Papa ha ricordato Madre Teresa, che «conobbe la prova della notte oscura della fede, eppure ha donato a tutti il sorriso di Dio»


Fausto Gasparroni

Roma
Mettere «la felicità individuale al posto di Dio», fare «della felicità un idolo» e ricercare «il piacere a ogni costo», come fa chi si rifugia nei paradisi artificiali della droga, allontana definitivamente dalla «vera gioia», che invece è in chi ama gli altri, come insegna il messaggio evangelico.
Ieri, all'Angelus della terza domenica di Avvento, Benedetto XVI ha pronunciato un severo monito contro la droga, mettendo in guardia contro le false seduzioni e i pericoli del perseguimento di una felicità fine a se stessa. «La gioia entra nel cuore di chi si pone al servizio dei piccoli e dei poveri – ha detto alle migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro –. In chi ama così, Dio prende dimora, e l'anima è nella gioia.
«Se invece si fa della felicità un idolo, si sbaglia strada ed è veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù. È questa, purtroppo – ha sottolineato Benedetto XVI –, la proposta delle culture che pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo, nel diffondersi dell'uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori».
Il Papa, parlando dell'esempio degli «uomini e donne di ogni età e condizione sociale, felici di consacrare la loro esistenza agli altri», ha ricordato Madre Teresa di Calcutta, che è stata «nei nostri tempi una testimone indimenticabile della vera gioia evangelica. Viveva quotidianamente a contatto con la miseria, il degrado umano, la morte – ha osservato –. La sua anima ha conosciuto la prova della notte oscura della fede, eppure ha donato a tutti il sorriso di Dio».
Esortando i fedeli a prepararsi all'imminente Natale, Ratzinger ha anche spiegato che Gesù «ci è vicino perché ha "sposato" la nostra umanità. Ha preso su di sé la nostra condizione, scegliendo di essere in tutto come noi, tranne che nel peccato, per farci diventare come Lui». Secondo il Pontefice, quindi, «la gioia cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele».
Al termine dell'Angelus, in una Piazza San Pietro invasa dal sole anche se in una temperatura gelida, il Papa ha rinnovato la tradizione di benedire i "bambinelli" per i presepi, portati dai ragazzi di parrocchie, scuole e famiglie romane.
In precedenza, visitando nella mattinata la parrocchia romana di Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi, dove ha consacrato la nuova chiesa, aveva detto che anche oggi, come al tempo dei martiri, «pur in forme diverse», «il messaggio salvifico di Cristo viene contrastato», e i cristiani, «non meno di ieri, sono chiamati a rendere ragione della loro speranza, a offrire al mondo la testimonianza della Verità dell'Unico che salva e redime!».
Inoltre, sempre a proposito dell'avvicinarsi del Natale, aveva avvertito che «la liturgia dell'Avvento ci ripete costantemente che dobbiamo destarci dal sonno dell'abitudine e della mediocrità, dobbiamo abbandonare la tristezza e lo scoraggiamento; occorre che rinfranchiamo i nostri cuori – aveva concluso – perché 'il Signore è vicino».
Un rito semplice e suggestivo quello compiuto da papa Ratzinger per la consacrazione della nuova chiesa nel quartiere della Magliana. Una giornata di festa nel nuovo edificio di culto alla periferia sud della capitale, meta della quinta visita pastorale di Benedetto XVI a una parrocchia romana. Sfidando il freddo intenso che avvolgeva ieri la città centinaia di persone, l'intera comunità residente nel quartiere, si sono radunate fin dalle prime ore del mattino attorno alle mura immacolate della costruzione appena ultimata, nell'attesa del "Pastore" speciale che sarebbe arrivato a consacrarla.

© Copyright Gazzetta del sud, 16 dicembre 2007

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