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Per il filosofo francese 'Spe Salvi' di Benedetto XVI "è attualissima perché spinge a immaginare un domani al di là di ogni religione e forma di credenza". E sul ruolo dell'Europa dice: "Deve ritrovare lil suo spirito e la capacità di apprendimento dagli altri"
Roma, 13 dic. (Ign) - ''L'enciclica 'Spe salvi' di Papa Ratzinger è una risposta forte allo smarrimento dell'idea di futuro". Così il filosofo Rémi Brague (nella foto), professore della Sorbona di Parigi a Roma per partecipare al convegno 'Una certa idea di uomo - Lo spirito europeo e i tormenti della modernità' parla con Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, dei temi del suo intervento all'evento organizzato dall''Associazione Meeting per l’amicizia fra i popoli'.
La lettura del filosofo dell'enciclica di Benedetto XVI, appena pubblicata, si basa su questa riflessione: ''Il Papa -sostiene Brague- invita con 'Spe Salvi' a puntare sulla speranza, che non è un lusso ma una necessità". Quello di Ratzinger è un ''messaggio antropologico attualissimo e rivolto non solo ai cristiani''.
Si tratta di "scegliere il futuro, la sua realtà piuttosto che la sua negazione, immaginare la vita piuttosto che la fine di tutto". "Il nostro rapporto con il futuro è squilibrato", accusa il pensatore cattolico. "Siamo ciclisti che non scendono mai dalla bicicletta perché non vogliono cadere. Ma dietro a questo modo di vivere c'è l'idea della fine di tutto, della crisi senza soluzione".
Allora piuttosto che dar retta all'"allarmismo assoluto di chi per esempio parla d'ambiente e di catastrofe imminente, occorre credere ad un futuro possibile, di cui la speranza è strumento necessario per il raggiungimento, al di là di ogni religione e forma di credenza", aggiunge Brague.
Un ruolo fondamentale per coltivare l'idea di futuro spetta al Vecchio Continente: ''L'Europa, ponendosi a modello culturale ha perso la sua connotazione più profonda, come se si fosse scordata di aver avuto il suo carattere distintivo proprio nella capacità di apprendimento dagli altri", sottolinea il pensatore transalpino.
Per lo studioso di cultura islamica, ebraica e cristiana la crisi del mondo occidentale si fronteggia "riscoprendo quello 'spirito europeo' che si basa su una cultura antica, che ci deriva dalla storia romana e dalle radici cristiane che hanno portato all'idea di Europa".
Per l'autore de 'Il futuro dell'Occidente' l''esprit' da mettere in campo è quello nato dalla tradizione greco-ebraica su cui ha creato la sua cultura l'antica Roma. Dietro all'idea vera d'Europa non ci sono solo "Atene e Gerusalemme, ma soprattutto Roma, su cui si è innestato lo spirito cristiano", conclude il filosofo cattolico.
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