13 dicembre 2007
Vergogne italiane: una maestra "intelligente" afferma che Gesù non c’entra col Natale
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Gesù non c’entra col Natale.
Parola di maestra intelligente
MARINA CORRADI
Un padre fiorentino scrive sbigottito al Giornale: la maestra di mio figlio, che fa la quarta elementare, ha detto ai bambini di fare un disegno sul Natale.
Mio figlio si è messo a a disegnare la Natività ma la maestra glielo ha impedito. A noi genitori la maestra ha poi detto che sarebbe «una scemenza» associare la nascita di Cristo al Natale, e che in questo modo si rischierebbe di offendere il sentimento religioso dei non cristiani. La storia raccontata da questo padre introduce una variante sul tema, non nuovo e ripetuto, dei presepi proibiti nelle scuole per «non offendere» i fedeli di altre confessioni. Infatti, la prima obiezione della maestra fiorentina sarebbe stata ancora più radicale: è «insensato» associare la nascita di Gesù al Natale. Natale dunque, pare di capire, come una festa che ormai prescinderebbe totalmente dalla memoria di ciò che viene in quel giorno ricordato. Ci sarebbe dunque un 25 dicembre che 'una volta' celebrava la nascita di Gesù Cristo in Palestina. Ma ormai così sbiadita sarebbe questa tradizione, che la festa è diventata semplicemente un’amabile convenzione condivisa: si fa l’albero, si mangia il panettone e ci si scambiano regali, perché così si usa, ma niente a che vedere con quell’antica assurda storia di un neonato in una mangiatoia. Presumiamo che questo volesse dire quella maestra, se davvero ha detto che associare il Natale a Gesù è «una scemenza». Una tesi surreale, certo, ma che contiene in sé, radicalizzato, un pensiero che si va diffondendo. Il Natale cristiano – e sul copyright originario della ricorrenza non ci sono dubbi – se ci guardiamo intorno, appare spesso come un guscio svuotato.
C’è un parlare assordante del Natale in tv, nei negozi, e fra noi; ma discorriamo di strenne, di vacanze, di tacchini.
Dell’evento di quel giorno – istante che taglia e rivoluziona la storia – di quello taciamo, e spesso anche fra cristiani. È rimasto, e anzi s’è gonfiato in una massa ipertrofica, tutto il contorno della festa: ma è il nucleo, il centro di gravità che sembra mancare. La maestra di Firenze, con la sua affermazione apparentemente strabiliante, avrebbe estrinsecato ciò che galleggia sotto le parole in questi nostri giorni annegati nei pandori e nei babbi natale. Abbiamo sentito un sociologo alla radio teorizzare di un Natale trasformato in una «festa della bontà», che non darebbe fastidio agli islamici e agli altri. Il brillante studioso ha sintetizzato lo stesso spirito dei tempi espresso dalla maestra fiorentina: facciamo festa il 25 dicembre, ma Gesù Cristo, che c’entra? Ora, ciascuno a casa sua festeggia ciò che vuole, Allah, Hare Krishna, come meglio crede. Ma c’è un accento di violenza nella piccola storia del bambino fermato con la matita per aria mentre sta per disegnare la cometa. Disegna ciò che vuoi: alberi, Santa Claus, renne, ma Gesù Bambino, no. Quello non c’entra. Quello è una vecchia fiaba, di cui vogliamo dimenticarci – che fiaba assurda poi, un Dio che nasce da una donna, e vergine anche, e in una stalla. La Festa della Bontà è laica e illuminata, corretta e multietnica. Non vuol dire niente, quindi non dà fastidio a nessuno: ma incentiva positivamente i consumi.
Piccolo, togli quella sciocca stella e l’asino e il bue. Cancella. Il mix di politically correct e di un acido neo oscurantismo dei lumi si vanta di non tollerare censure, ma con un’eccezione. Quel Bambino in una culla di paglia non lo vuole vedere. Che resti pure il contorno della festa, le luminarie e le cornamuse e l’abbacchio. Ma, quel nucleo, quell’oscuro centro di gravità di duemila anni di storia, quello no.
Bambini, da bravi, disegnate le renne.
© Copyright Avvenire, 13 dicembre 2007
Suppongo che questa maestra cosi' intelligente al contrario di quegli "scemi" dei Cattolici non festeggi il Natale. Chiaramente lavorera' anche il 25 dicembre oppure no? Non la vedremo per caso sulla neve a sciare? Ohibo'! Che intelligenza!
R.
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6 commenti:
Cara Raffaella, forse ti stupirà questa mia affermazione non in linea con il Magistero e con quanto scrivo di solito sul blog: la pillola anticoncezionale in alcuni casi va ammessa. In particolare, è un vero peccato che la mamma di questa maestra non l'abbia presa.
P.S. Lo so che a Natale si dovrebbe essere buoni, ma certe volte è dura.
Il paese dove risiedo è piccolo e la gente è tutta cristiana, tranne alcune "maestre" ancora più intelligeni di questa "tipa". Una mamma, assistendo alle prove delle solite recite natalizie, si è accorta che mancava il Personaggio principale; Gesù Bambino. Ha chiesto se fosse PREVISTA questa Figura e le è stato risposto che non si ricordavano ! Ma queste "docenti", pagate anche con i soldi dei cattolici, si sono ricordate- eccome si sono ricordate - ! di quell'obrobrio di quella "mascherata"di scheletri il primo novembre ! Stiamo attenti; è una cosa gravissima e bisogna vigilare. Non fate partecipare i bimbi a queste scemenze, dando a tutti ragioni e spiegazioni che senza il Bambinello non è Natale! Facciamo una lettera indignata al Ministro, ai giornali "liberi dai padroni" a "stiscia"...non subiamo questi ABUSI! Se le maestre schiacciano un dito ai nostri bambini ci ribelliamo; se gli schiacciano l'anima cosa siamo disposti a fare? Anche questa è persecuzione, attenti...! Ruth.
In questo come in altri blog, vedo un livore che mi sembra tutto fuorché cristiano. Anche perché di questa maestra, di quel che ha effettivamente detto, di quel che pensa non si sa che una versione raccontata da una mamma, offesa per non essere stata considerata come desiderava (la maestra era attesa altrove, e le ha gentimente chiesto di tornare in un momento più opportuno).
La maestra stava preparando addobbi per la porta della classe. Da quando in qua Gesù è un addobbo? in questi giorni, di porte addobbate ne ho viste molte, ma con Gesù in mezzo ad abeti e stelline francamente poche. Sono tutte persone che cancellano Gesù dal Natale? Non è meglio lasciare Gesù dove in quella scuola si trova, in un bel presepe nell'atrio?
L'insegnante di religione, in quella classe, ha fatto "disegnare il Natale" agli alunni. In quella circostanza anche il bimbo "censurato" ha potuto esprimere i propri sentimenti religiosi. Quando si è fatto altro, anche lui, senza particolari turbamenti, ha fatto altro.
Quindi siamo di fronte ad un'intollerante censura, o semplicemente ad una montatura costruita per motivi politici su una lettera di un genitore che ha frainteso la situazione? Sulla base di questo si scrivono lettere indignate ad un ministro? Si sospende dall'insegnamento un'insegnante valida ed appassionata? Si lanciano giudizi tipo "meglio non fosse mai nata"?
Sono cattolico, che cerca di vivere con impegno la propria fede. Come tanti genitori degli alunni di quella maestra, che hanno organizzato la solidarietà verso di lei all'uscita del catechismo dei figli. La festa di Natale, a cui lei e' stata invitata ed accolta con un applauso unanime, si è tenuta in una parrocchia in cui molti sono impegnati come volontari. Proprio per questo mi fa male vedere come Gesù sia strumentalizzato, utilizzato per fini che con la mia fede non c'entrano proprio nulla. Vedere come a farne le spese siano persone che proprio non se lo meritano.
Vi auguro di cuore un buon Natale
Grazie del contributo, ma ribadiamo di non esserci iscritti a corsi per conseguire il diploma di cristianita'.
La notizia e' stata riportata sia da "Il Giornale" sia da "Avvenire". I giudizi sono stati formulati sulle notizie che abbiamo letto.
Se le cose sono andate diversamente, la maestra avra' modo di difendersi e di chiedere una rettifica ai giornali. Saremo felicissimi di pubblicarla.
Grazie ancora.
Sono state chieste rettifiche da:
- TUTTI i genitori di entrambe le classi in cui la maestra insegna
- TUTTI i colleghi
- Il collegio dei docenti del circolo didattico
Nessuna di queste è stata pubblicata. Mi spiegate come fa una maestrina senza appoggi politici e conoscenze altolocate a "ribattere" ad accuse formulate da capigruppo parlamentari?
Comunque obiettavo al fatto che si diano giudizi molto pesanti su una persona concreta (addirittura augurarsi che non fosse mai nata!) senza conoscere quel che è successo, basandosi solo su una lettera di un genitore (anche l'articolo di Avvenire si basa solo su quella). Non è questione di cristianità (nessuno per fortuna dà diplomi in merito) ma di normale correttezza.
Ancora buon Natale
Gianni Comoretto
Sono il padre del bambino in questione e desidero rispondere al Sig. Gianni Comoretto.
La maestra è stata temporaneamente sospesa solo dopo che aveva ammesso per iscritto i fatti contestati.
In altri “blogs” il Sig. Comoretto ha scritto che il disegno era troppo grande o che il bambino sarebbe andato “fuori tema” (Gesù non c’entra col Natale?), o che avrebbe creato problemi di estetica (cosa ci sarebbe di non bello nella Natività?), o che c’era già un Gesù bambino fra le “decorazioni”(due sarebbero stati troppi?), o che “giustamente” non ci doveva essere alcun Gesù bambino.
Le sue contraddizioni sono continue ed evidenti.
Ebbene Sig. Comoretto, con gli ispettori la maestra ha riconosciuto di avere vietato di disegnare Gesù bambino perchè era sua opinione che qualunque riferimento religioso dovesse essere impedito.
Il dialogo è stato rifiutato dalla maestra e non da mia moglie. Solo all’uscita da scuola si può parlare con le maestre perchè i genitori non possono entrare (a differenza di Lei che, non so per quale speciale titolo, pur non avendo figli in quella classe riferisce di essere entrato liberamente) se non in occasione dei “ricevimenti” (due all’anno).
Mia moglie ha chiesto alla maestra di poterle parlare e questa ha risposto affermativamente con un sorriso; solo dopo avere appreso la ragione del colloquio l’ha interrotta bruscamente ed ha affermato quanto da me riportato nella mia lettera ai giornali. Mia moglie ha atteso una settimana un chiarimento che non è mai arrivato e solo dopo avere appreso della infelice “uscita” in classe fatta dalla maestra di italiano (“le maestre sono stufe delle scemenze delle vostre mamme”), abbiamo deciso di scrivere ai giornali.
La maestra di italiano, dopo la pubblicazione della mia lettera, ha dichiarato a mia moglie di essersi riferita ad altre mamme e non a noi in particolare, poi ha dichiarato che si riferiva a delle bambine.
Dopo che la notizia è stata pubblicata dalla stampa, alcune insegnanti della scuola Villani mi hanno inviato a casa una lettera, senza che nessuna di loro avesse il coraggio di firmarsi con nome e cognome, ma che reca la generica indicazione di “docenti del circolo 12 di Firenze”, in cui si paragona chi come mio figlio ha solo chiesto ed insistito di poter disegnare la Natività a chi in nome di ciò che pensa autonomamente “propone ogni sorta di azione”. Insomma, mio figlio avrebbe manifestato un intento criminale chiedendo di disegnare Gesù?
Questo atteggiamento inqualificabile mi ha costretto a trasferire mio figlio presso una scuola privata, ed è stata una scelta dolorosa perchè sinora ero sempre stato un convinto sostenitore della scuola pubblica, ancora frequentata dagli altri due miei figli.
Per quanto riguarda i genitori della classe (non più) frequentata da mio figlio, debbo chiarire che molti (non tutti) hanno dato il loro assenso ad esprimere solidarietà alla maestra sospesa (sentimento umano a cui anche la mia famiglia si è associata) ma non a scrivere quelle menzogne che erano poi contenute nella lettera (da essi non firmata) inviata a “La Repubblica”, ed alcuni se ne sono poi dissociati in privato, scusandosi con noi.
Mi creda Sig. Comoretto, questa vicenda oltremodo triste non va risolta negando la verità dei fatti ma lavorando attivamente perchè certe aberranti interpretazioni laiciste non si ripetano in futuro, nell’interesse e per il bene di tutti .
Saluti a tutti.
Walter Vecchi
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