13 luglio 2008
Card. Pell: «Così stupiremo l’Australia» (Muolo)
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L’arcivescovo di Sydney: «Arriviamo alla Gmg dopo anni di cammino e il coinvolgimento di 400 mila giovani. Una sorpresa che ha convinto anche gli scettici. Il Papa? Saprà conquistare il cuore e la mente degli australiani: l’attesa è grande»
Pell: «Così stupiremo l’Australia»
DAL NOSTRO INVIATO A SYDNEY
MIMMO MUOLO
Quando, nel 2000, venne a Roma per la Gmg del Giubileo, il cardinale George Pell espresse un desiderio. « Chissà se anche noi un giorno, in Australia... ». Allora era l’arcivescovo di Melbourne e accompagnava i suoi giovani. Oggi è l’arcivescovo di Sydney e vede quel desiderio trasformarsi in realtà. Oggi alle 15,15 ora di Sydney (poco dopo le 7 del mattino in Italia) sarà all’aeroporto per ricevere il Papa che arriva da Roma. Nei giorni scorsi ha già dato il benvenuto ai primi ragazzi giunti un po’ da tutto il mondo. E martedì celebrerà sulla banchina portuale di Barangaroo la Messa di apertura della Gmg. « Siamo pronti – dice ad Avvenire il porporato, che ha 67 anni e dal 2001 è alla guida della diocesi che ospita il World Youth Day –.
Abbiamo lavorato per diversi anni all’organizzazione e alla preparazione spirituale. E adesso è il momento di raccogliere i frutti » .
La Gmg è il più grande evento mai organizzato nel suo Paese. Eppure non tutti hanno gradito. Alla vigilia che cosa è lecito aspettarsi?
Noi cattolici ci aspettiamo una grande spinta propulsiva, sia per la Chiesa che per la società. Io dico che se tutto si concludesse oggi già sarebbe un successo, perché abbiamo constatato un grande rafforzamento della fede tra i nostri giovani. Tantissimi catechisti e capigruppo hanno fatto un percorso meraviglioso e non hanno risparmiato energie per invitare i loro coetanei alla Gmg.
Qual è l’elemento che ha fatto scattare la molla?
Sicuramente il viaggio della croce, dell’icona della Salus Populi Romani e del message stick, il porta- messaggi tradizionale dei nostri aborigeni, che invitano gli altri indigeni di tutta l’Australia. Oltre 400mila giovani hanno partecipato agli incontri, e per tantissimi è stata un’autentica sorpresa. Un parroco di settant’anni, non molto favorevole alla Gmg, quando ha visto che più di mille giovani sono arrivati nella sua parrocchia ha detto che era il giorno più felice della sua vita sacerdotale dopo quello dell’ordinazione.
Lei accennava ad alcuni numeri. C’è chi misura il successo delle Giornate mondiali della gioventù dalla partecipazione. Qual è la sua opinione al riguardo?
C’è anche bisogno dei numeri, perché in definitiva rappresentano i giovani stessi. Ma ho detto tantissime volte che il successo della Gmg non deriva dall’organizzazione o dalle finanze. Io spero che questo evento promuova il rinnovamento spirituale, il rafforzamento della fede e anche della vita morale. E che tantissimi giovani trovino la loro vocazione come sposi, nel loro lavoro o nella vita consacrata. Questo è il vero successo della Gmg.
Non sono mancate in questi giorni voci critiche in Australia anche sull’arrivo del Papa. Un giornale ha scritto addirittura che un Pontefice ' medievale' non serve a un Paese proiettato nel futuro.
Io, invece, sono sicuro che Benedetto XVI conquisterà i cuori e le menti degli australiani. Il Santo Padre sa insegnare magnificamente. Tutto il mondo lo ha visto durante il recente viaggio negli Stati Uniti. E anche se qui come là non mancano le critiche, specialmente da una parte dei media e dei giornali della sinistra, in gran parte la gente è contentissima dell’arrivo di Benedetto XVI e desiderosa di ascoltare la sua parola. Tante volte dicono che l’Australia è un Paese molto secolarizzato. Io penso che sia meno secolarizzato di tante parti d’Europa. D’altra parte noi siamo una minoranza. I cattolici qui sono il 26 per cento, tutti i cristiani insieme il 60 per cento. Ma andiamo avanti con i nostri problemi e le nostre potenzialità.
Tra i problemi torna ad affacciarsi anche la piaga delle molestie sessuali da parte di alcuni sacerdoti. Lei proprio questo settimana è stato accusato da alcuni media australiani di aver coperto un presunto caso. Come risponde?
Abbiamo sofferto per grandi scandali e grandi problemi. Ma il documento post-sinodale di Giovanni Paolo II Ecclesia in Oceania nel 2001 si è espresso chiaramente condannando questi abusi. E noi da molti anni abbiamo messo in atto procedure adeguate e aiutato tantissime vittime, come loro stesse hanno ammesso. Non c’è stata nessuna copertura. Abbiamo sempre cercato la verità e mai l’abbiamo negata. Quando si è verificato qualche errore l’abbiamo riconosciuto e cercato di aiutare le vittime, con aiuti finanziari e psicologici.
Il Papa ieri sull’aereo ha preannunciato un suo intervento sulla questione, analogamente a quanto è accaduto negli Stati Uniti.
È quanto mi auguravo prima di questo annuncio e non posso che rallegrarmene.
Dall’Italia stanno arrivando diecimila giovani. Qual è il saluto del cardinale Pell per loro?
Spero che arrivando, pur tra tante differenze, si sentano a casa, anche perché qui ci sono tantissimi italiani, molto ben inseriti nella società australiana. E dico a loro che sono veramente benvenuti. Do appuntamento a tutti, per la Messa che celebreremo insieme qualche giorno dopo la Gmg.
© Copyright Avvenire, 13 luglio 2008
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5 commenti:
son cose belle, ma bisogna testimoniare Cristo, non serve tanto protagonismo ci vogliono fatti veri, di autentica conformità a Cristo,nella morale,nella vera povertà vissuta non solo predicata.......
aNONIMO ANONIMO, il guaio di alcuni è confondere la povertà con la sciatteria, umiltà con idiozia e via dicendo. Questi discorsi andavano bene nel 68, e nemmeno in quel periodo, mi vien voglia di citare S. Agostino il quale riferendosi alle ricchezze dice: che la ricchezza non è perversa, se così fosse bisognerebbe dedurre che Dio ci ha dato uno strumento xverso, il che è assurdo, ma è l'uomo che ne fa un uso xverso. Quindi non penso conti tanto quello che si ha in materia, ma dove si attacca il proprio cuore, ti assicuro che è una realtà completamente diversa, quindi discorsi che peccano di genericismo superato credo siano fuori moda e fuori tempo. Non si tratta di non rispettare le altrui opinioni ma di dire cose nuove e fondate non le solite zuppe riscaldate e riciclate.
Sarà anche superato il tutto dice Don Marco(Ricchissimo di amore Di DIO) ma la morale non è mai superata e non è sciatteria.....!La morale deve essere un Valore per Tutti tanto più per i PRETI Che Cebrano S. Messa e per i CONSACRATI....Non si può stare con due piedi in due STAFFE. BISOGNA ESSERE RADICALI NELLE SCELTE CARO!
Il VANGELO BISOGNA LEGGERLO BENE NO
CUCIRLO ADDOSSO QUELLO CHE VESTE BENE::::BISOGNA ESSERE AUTENTICI NO IPROCRITI PER COMODO!
Anonimo, a dire il vero non ho capito che cosa volessi dire. Ho risposto alle tue affermazioni citando i Padri della Chiesa, non capito onestamente la tua replica. Volevo solo dire che non è la "res" che rende ricchi ma il come ci si lega ad essa. Come un bambino è gelosissimo delle sue piccole cose, come una persona normale o povera è attaccata alle sue piccole cose così una persona ricca può essere libera da quello che lo attornia. Il problema non sono le cose ma come ci si rapporta con esse.
Quando uscì il telefonino lo presi subito.....vai con le critiche..... adesso ne hanno uno anche i bambini che vanno alla scuola materna, allora il problema dove sta? Nel telefonino o nell'uso improprio e scorretto?
Idem per la macchina idem per la casa e via dicendo.
La tua replica non l'ho capita sotto nessun profilo, mischi tante cose in modo disordinato, è vero che è lunedì, ma il minestrone è un po' prestino per cuocerlo :)
Non ho fatto nessun minestrone so quello che scrivo,dico e penso.
Rilegga bene il tutto.......
Conformità al "CRISTO" nella povertà intesa come coondivisione con chi è nel bisogno di ogni tipo,MORALITA'intesa come TESTIMONIANZA di vita Irreprensibile, su ogni fronte a costo anche della vita,per testimoniare "CRISTO,VIA ;VERITA' e VITA.)ALTRO CHE MINESTRONE!.....
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