8 ottobre 2008

Dal Sinodo le prime proposte concrete: "Omelie meno lunghe per riavvicinare i fedeli alla Parola" (Osservatore Romano)


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BOLLETTINO UFFICIALE DEL SINODO DEI VESCOVI

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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

OMELIE, DISCORSI E MEDITAZIONI IN OCCASIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 2008

Dai lavori del Sinodo dei Vescovi le prime proposte concrete

Omelie meno lunghe per riavvicinare i fedeli alla Parola

Un direttorio generale per le omelie, come quelli che già esistono per il messale e la liturgia; congressi internazionali delle Sacre Scritture, sulla scia di quelli eucaristici: dalla terza congregazione generale del Sinodo dei vescovi, svoltasi martedì mattina, 7 ottobre, cominciano a giungere i primi suggerimenti pratici, dettati soprattutto dalla consapevolezza che le omelie sono spesso troppo lunghe o dispersive, quando non addirittura lontane dalla Parola di Dio alla quale dovrebbero fare riferimento.
Alla presenza di Benedetto XVI, 242 padri sinodali hanno partecipato alla terza congregazione generale, che si è aperta con la celebrazione dell'Ora terza.
Al termine una meditazione sul Salmo 118 è stata tenuta da monsignor Joseph Võ Ðúc Minh, vescovo coadiutore di Nha Trang. Il presule ha dato voce alla Chiesa vietnamita affermando che è la Parola di Dio a indicare la strada concreta da percorrere nella vita quotidiana; quelle del Salmo - ha spiegato - sono parole in controtendenza con la mentalità del nostro tempo che "pretende di decidere tutto da sé". "Dalla Parola - ha aggiunto - si possono attingere luce e pienezza. Per capire bisogna amare, per mettere in pratica quello che si ascolta serve la meditazione"; e il modello a cui guardare offerto dal vescovo Võ Ðúc Minh è la Madonna del Rosario, di cui proprio il 7 ottobre si celebra la festa liturgica.
Nel corso dei lavori, in cui presidente delegato di turno era il cardinale australiano George Pell, ventitré interventi hanno preceduto la preghiera dell'Angelus guidata da Benedetto XVI con cui si è chiusa la mattinata. Tra gli intervenuti il Decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano, e i porporati Franc Rodé, che ha parlato della vita consacrata; Francis Eugene George, presidente dell'episcopato degli Stati Uniti d'America; Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia; i francesi André Vingt-Trois e Philippe Barbarin; l'ungherese Péter Erdo, il quale ha auspicato che "la percezione del testo biblico diventi vero ascolto". Sottolineando come i mass media offrano spesso una falsa immagine della Parola di Dio, soprattutto attraverso trasmissioni che privilegiano l'aspetto "archeologico" rispetto a quello "teologico", ha messo in guardia contro la tendenza alla spettacolarizzazione del sacro. "Il mistero della Trinità - ha detto senza giri di parole - non si può spiegare con un'intervista televisiva in cui si ha solo un minuto e mezzo per rispondere".
Una panoramica sulla realtà africana è stata offerta da monsignor Monsengwo Pasinya che è anche segretario Speciale di questo Sinodo. Parlando in qualità di presidente della Conferenza episcopale del suo Paese, la Repubblica Democratica del Congo, il presule ha richiamato la necessità di un'interpretazione autentica del testo biblico, contro la tendenza imperante al soggettivismo, che costituisce un terreno fecondo per il proliferare dei fondamentalismi e delle sette. Sulla stessa lunghezza d'onda il vescovo di Farafangana, Benjiamin Marc Ramaroson, che ha illustrato la situazione in Madagascar dove la maggioranza della popolazione non sa leggere né scrivere ed è in corso una campagna di alfabetizzazione che va di pari passo con l'"operazione Bibbia": ovvero la diffusione della conoscenza del testo sacro attraverso immagini che richiamano il linguaggio della natura. "I poveri - ha ribadito nell'aula sinodale - sono al centro della nostra attenzione".
Per l'America Latina ha parlato il missionario Norbert Klemens Strotmann Hoppe, vescovo di Chosica in Perú, il quale ha denunciato un calo del quindici per cento di fedeli nella Chiesa cattolica a livello continentale. Un'emorragia - a suo dire - dovuta al proselitismo di movimenti che puntano su "strategie bibliche".
L'arcivescovo di Canberra and Goulburn, Mark Benedict Coleridge, ha sottolineato l'importanza della predicazione nella vita della Chiesa, dicendo che "l'omiletica troppo spesso non è all'altezza dell'annuncio di una fede che salva". La morale ha preso il posto dell'ontologia, ma la predicazione moralistica è sterile, diventa cioè invito a uno sforzo strenuo per migliorare noi stessi, ma non conduce alla liberazione che ci porta l'incontro con Cristo morto e risorto. La Chiesa dovrebbe rendere più "kerigmatica" la propria predicazione, ha continuato monsignor Coleridge; una proposta concreta potrebbe essere dunque la creazione di un direttorio generale omiletico, come quelli che già esistono per il messale e la liturgia, un'occasione di dialogo che coinvolga i movimenti senza trascurare i predicatori locali nelle singole parrocchie. Bisogna anche essere più sistematici nella formazione e nell'insegnamento ai sacerdoti - ha detto il presule australiano - lasciando meno al caso. Quindi ha ribadito l'importanza della predicazione, visto che spesso per i fedeli la domenica è l'unica occasione di incontro con la Parola di Dio: è necessario pensare a strategie concrete perché quest'occasione non vada sprecata, tenendo insieme teologia, Bibbia e catechismo.
È stato invece il vescovo canadese Joseph Luc André Bouchard a proporre congressi internazionali delle Sacre Scritture, che siano promossi dal magistero della Chiesa e non siano esclusivo appannaggio degli specialisti. Andrebbero infatti riferiti a tutto il popolo di Dio che sembra soffrire di una sorta di analfabetismo in materia.
Nel corso dei lavori, durante i quali si è proceduto alla votazione della commissione per il messaggio, il segretario generale Eterovic ha annunciato che sabato mattina 11 ottobre il patriarca di Venezia, cardinale Scola, presiederà la concelebrazione eucaristica in suffragio di Papa Giovanni XXIII e che l'American Bible Society ha donato al Papa una Bibbia poliglotta. Per disposizione dello stesso Pontefice tutti i padri sinodali ne hanno ricevuta in dono una copia.

(©L'Osservatore Romano - 8 ottobre 2008)

1 commento:

euge ha detto...

Bene! Sarà contento il mio parroco che ama le omelie espresse va a finire che neanche la inizierà!!!!!!!!!