20 ottobre 2008

Il Papa a Pompei: "Una storia di fede tra passato e presente" (Osservatore Romano)


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Una storia di fede tra passato e presente

Dal nostro inviato Nicola Gori

Storia e attualità si sono incontrate domenica 19 ottobre a Pompei. Nella città distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 dell'era cristiana, ridotta per secoli a rovine e incuria, l'opera di un anticlericale convertito - l'avvocato Bartolo Longo - ha fatto sorgere ex novo una cittadella della carità. Dove un tempo regnava la legge del più forte, dal 1886 la solidarietà verso gli ultimi e gli emarginati ha trovato espressione concreta.
Comunità civile e comunità religiosa hanno insieme accolto il pellegrinaggio di Benedetto XVI al santuario della Vergine del Rosario in coincidenza di tre avvenimenti: il Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio in corso in Vaticano, la Giornata missionaria mondiale e il mese dedicato al rosario. Ed è la seconda volta nel giro di un anno che il Papa si reca in Campania.
Ad accogliere il Pontefice al suo arrivo in elicottero, poco dopo le 10, nell'area del meeting intorno al complesso sacro, sono stati l'arcivescovo Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia, l'arcivescovo Carlo Liberati, prelato di Pompei e delegato pontificio per il santuario, Sandro Bondi, ministro per i Beni culturali in rappresentanza del Governo italiano, Antonio Zanardi Landi, ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania, Alessandro Pansa, prefetto di Napoli, Riccardo di Palma, presidente della Provincia, Claudio D'Alessio, sindaco di Pompei che gli ha consegnato le "chiavi d'oro" della città.
Davanti a cinquantamila persone nella piazza antistante il santuario, sull'altare dove era stato posto il quadro con l'immagine della Vergine, Benedetto XVI è stato accolto dall'arcivescovo Liberati e dal sindaco.
"Siamo gente del sud - ha detto il primo cittadino - viviamo in una terra a volte martoriata, eppure bella e ricca di bene. Tutti sentiamo il bisogno di un paterno conforto, in special modo i nostri giovani, pronti a lavorare alacremente e con impegno nella vigna del Signore". Il sindaco ha poi ricordato gli ideali che hanno caratterizzato l'impegno ecclesiale di Bartolo Longo necessari per raggiungere "gli obiettivi cardini dell'umana dignità: la libertà, l'amore e la pace". Successivamente anche l'arcivescovo prelato ha rivolto alcune parole di saluto al Papa, ricordando le numerose opere di carità. A favore dell'infanzia e della dignità della vita umana sono attivi il Centro diurno polifunzionale "Crescere insieme", che accoglie preadolescenti e adolescenti come semiconvittori; il gruppo appartamento per l'accoglienza delle giovani ragazze prossime alla maggiore età e la "Casa Emanuel", che ospita gestanti, madri e bambini in difficoltà. Sono sorti poi una sezione del Centro di aiuto alla vita, una del Movimento per la vita e il Centro di ascolto "Myriam" per l'accoglienza, l'informazione, l'orientamento e l'accompagnamento di persone con situazioni di disagio sociale, in particolare delle donne immigrate.
Altre opere hanno trovato spazio presso il centro educativo "Beata Vergine del Rosario" diretto dalle domenicane Figlie del santo rosario di Pompei: la comunità educativa familiare "Giardino del sorriso" per minori fino a dieci anni; il Centro polifunzionale diurno, che offre sostegno scolastico e la possibilità a un centinaio di ragazzi provenienti da famiglie con gravi problemi sociali di partecipare ad attività pomeridiane. Dal settembre 2004, è stata aperta anche una nuova sede della "Comunità Incontro", dove possono trovare alloggio 15 tossicodipendenti o alcolizzati da recuperare.
Canti in latino e canti cari alla tradizione popolare hanno scandito i momenti salienti della liturgia. "Una cittadella di Maria e della carità" ha definito il Pontefice nell'omelia la realtà del santuario pompeiano, "inserita nel territorio di questa valle per riscattarlo e promuoverlo". Dalla desolazione e dall'abbandono di secoli è, infatti, rinata una città nel nome di Maria, perché dove "arriva Dio, il deserto fiorisce".
Al termine della concelebrazione, Benedetto XVI ha guidato la recita della celebre supplica alla Madonna del rosario, composta dal beato Longo. Una preghiera che è diventata un appuntamento fisso, l'8 maggio e la prima domenica di ottobre.
All'Angelus - che ha concluso la prima parte della visita pastorale - il Papa ha ricordato l'impegno quotidiano di molti fedeli che offrono la preghiera del rosario per i missionari e per l'evangelizzazione.
La contemporanea beatificazione a Lisieux dei genitori di santa Teresa di Gesù Bambino - Luigi Martin e Zelia Guérin - ha offerto l'occasione a Benedetto XVI per richiamare l'attenzione sulla famiglia e sul ruolo fondamentale che essa riveste nell'educazione dei giovani. Il Papa ha poi invocato la materna protezione di Maria su tutti i nuclei familiari del mondo.
Una trentina i vescovi campani che hanno concelebrato con il Papa insieme con i cardinali Renato Raffaele Martino, Crescenzio Sepe, Camillo Ruini, Michele Giordano, gli arcivescovi Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia, il vescovo Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, i monsignori Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, Pasquale Mocerino, vicario generale di Pompei e Francesco Paolo Soprano, rettore del santuario, e numerosi sacerdoti e religiosi della prelatura. Erano presenti anche il direttore del nostro giornale e Angelo Scelzo, sottosegretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali.
Il primo appuntamento pomeridiano di Benedetto XVI è stato il saluto ad alcuni benefattori del santuario nel palazzo della delegazione pontificia. Il Papa ha poi fatto una breve sosta di preghiera davanti alle spoglie del beato Bartolo Longo prima di recarsi in basilica, dove l'attendevano vescovi campani, sacerdoti, religiosi e religiose che prestano servizio nel santuario e numerosi fedeli.
Davanti all'immagine della Madonna, Benedetto XVI ha guidato la recita del rosario che, nella meditazione, ha definito "un mezzo spirituale prezioso per crescere nell'intimità con Gesù". Il Papa ha poi concluso ringraziando quanti hanno collaborato all'organizzazione della visita pastorale e ha confidato ai presenti che "il mio cuore rimane vicino a questa terra e a questa comunità", suscitando un caloroso applauso. Prima di lasciare la basilica, Benedetto XVI ha offerto la rosa d'oro alla Madonna, come già aveva fatto nelle precedenti visite ai santuari mariani di Savona, Genova (La Guardia), Santa Maria di Leuca, Bonaria e Lourdes. L'ultimo saluto alla folla dei fedeli raccolti nella piazza antistante il santuario ha segnato la conclusione della visita del Papa a Pompei.

(©L'Osservatore Romano - 20-21 ottobre 2008)

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